A.-.^ ^ .«r ■•^^^>^ >• ■; k ' ■ - .. ■.'■■'., ...:, ,,-. ,;... ;■- ^ -. " V..- FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, CONTINIATA DA TEOUOBO CitRUEKi Professore di lìotanica nell'Istituto Ji Studi Superiori di Firenze. VOL. VII. ASTERIFLORE. PARTE PRIMA. RUBIACEE. LONICERACEE. VALERIANACEE. « DIPSACACEE. PEll ENRICO TA^FAIVI. FIRENZE. TIPOGRAFIA Dlil SUCCESSORI LE MONNIER. Marzo 1887. PLORA ITALIANA. FILIPPO PARLATORE. FLORA ITALIANA, COiMlMJATA DA tij:ouoko vAuuKtj Professoie di Botanica iielT Istituto di Studi Supciioii di Firenze VOL. VII. ASTEKIFLOBE. FIRENZE. TIPOGKAFIA DKI SUCCESSORI LE MONNIEH. OUOIIVJE SECOIVDO. AS'JTERlFliORD. Aggregai;!; et Caprifolia Endl. gen. pi. RuBiALEs et AsTERALES Benlh. Hook. gen. pi. 2. Aggregata Eichl. bliilhetidiagr. 1. p. 259. AsTERiFLOR-E Cav. pens. tass. hot. p. 73. Flores regulares, vel irregulares parlim , rare ex toto, zygomor- phice aut sparsim. Calyx saepe atropliiciis vel abortiviis, epigynus. Corolla proB calyce isomera aiternans, rarissime pleiomera, epigyna, gamopetala, rarissime dialypetala. Androceiim prae corolla isomerum aiternans, nunc meiomerum iisque ad stamen 1 rediictiim, epicorol- linum, rarissime epigynum. Gyneceum rare prge androceo isomerum aiternans, plerumqiie reductum et tunc saepius 2-merum, interdum pleiomerum, inferum, rare semi-inferum. Osservazioni. — Quest' Ordine corrisponde esattamente alle Ag- gregaiie di Eichler. Si distingue dalle Corolliflore per il gemmulario infero con conseguente epiginia del calice e della corolla, per la ir- regolarità, quando si manifesti nel fiore, parziale e non generale, per la frequente tendenza nel calice sia all'aborto, sia alla trasfor- mazione papposa. Si connette alle Corolliflore più specialmenle per le Globularia- cee, alle Campaniflore per le Asteracee, alle Umbelliflore perleRu- biacee. Va escluso dall' ordine il genere Adoxa, spesso riferito alla sua famiglia delle Loniceracee, ma che nel suo calice anisomero con la 6 ASTERIFLORE. corolla e nei suoi stami composti bipartiti presenta caratteri affatto alieni dall'ordine stesso e da tutto il gruppo delle Diclamidante te- tracicliche. Sembrami che VAdoxa possa trovare un posto più conve- niente nelle Involucriflore. La famiglia tipica dell'ordine è quella delle Composte, che ora, giusta le regole più stringenti di nomenclatura, va chiamata delle Asteracee. Essa è ottimamente circoscritta dai caratteri seguenti: preflorazione valvare della corolla, gemmulario 1-loculare, geramula unica eretta, fruito un achenio, seme senza mandorla, embrione con radicetta infera. Altro carattere costante è l'infiorescenza a ca- polino; ma non conviene insistere su di esso, perchè dato non dal fiore ma appunto dall'infiorescenza, che non si suole prendere in considerazione nel circoscrivere famiglie. Non occorre dire della sal- datura delle antere, perchè si sa che il fatto non avviene che tardi, poco innanzi la fioritura, e nemmeno sempre, non verificandosi in alcuni generi sparsi per la famiglia ; laonde a ragione non è stata ammessa la proposta già fatta da Cassini e da Link di innalzare il gruppo delle Amlirosiecd a famiglia, per quel carattere e per altri di ugual conto. Appresso alle Asteracee vien posto il gruppo delle Boopidece di Cassini, che se ne distingue per la gemmula pendente, il seme con mandorla, e l'embrione con radicetta supera. Ma questi sono carat- teri delle Dipsacacee , dalle quali le Boopidere non differiscono che per la preflorazione della corolla , valvata e non embriciata. Vi sarebbe altresì la presenza di un involucretto attorno ad ogni fiore nelle Dipsa- cacee; ma il fatto si ripete nel genere Echinops ed altri delle Aste- racee, senza dare luogo a separazione. Con le Valerianacee si entra in un gruppo di famiglie differenti dalle sopraindicate per il gemmulario pluriloculare; in questa qui però una sola casella è fertile. 11 seme difetta di mandorla. Per i due caratteri le Valerianacee si distinguono dalle Dipsacacee. Vengono appresso le Rubiacee con le Loniceracee. La distinzione delle due famiglie poggiava finora sulla presenza (Rubiacee) o assenza (Loniceracee) di stipole: carattere ben lieve, e di più adoperato a torto, perchè le Sambuceoe ascvilte alle Loniceracee , bene spesso pos seggono stipole; per cui Raillon [Hist. des pi. 7) ha riunito addirit- tura le due famiglie. Però un buon carattere distintivo si può scor- gere nelle gemmule, che nelle Loniceracee sono pendenti, e danno perciò un seme con embrione dalla radicetta supera, mentrechè nella generalità delle Rubiacee sono erette o ascendenti, e succedute da ASTERIFLORE. 7 un seme con embrione dalla radicetta infera. L'adozione del carat- tere è quasi imposta, perchè non adottandolo qui bisognerebbe tra- lasciarlo nel resto dell'ordine, e affievolire subito la distinzione delle Boopidece tiaWe Asteracee. Adottandolo, ne verrebbe la necessità di togliere dalle Riibiacee buon numero di generi (segnatamente delle tribù Guellardeoe , Knoxiece, ChiococcecB. Albertie(S, VanguerìeceBenlh. Hook ) per trasportarli alle Loniceracee, e resterebbe per ora incerto il collocamento di molti altri generi dalle gemmale indefinite, i quali per la positura di queste e dei semi ancora non sono stati studiati. Ma non soltanto per questo rispetto abbisognano di maggiori studi le Rubiacee, sorta di magazzino dove si son poste un po' alla rinfusa le piante affini, basta che avessero stipole interpeziolari. Frattanto l'esame delle due menzionate famiglie, in qualunque modo si considerino, toglie ogni valore a tre caratteri rimasti finora costanti nei gruppi precedenti: voglio dire la preflorazione della co- rolla, la natura del frutto, e il numero dei semi. In esse i semi va- riano da uno a moltissimi, e in certi generi (Symphoricarpns , Lin- ncea) sono solitari in una o un'altra casella, in numero di più nell'al- tre. Il frutto è di ogni maniera. La preflorazione varia da valvare a embriciata a contorta, anche in generi vicinissimi come sarebbero Vibtirnum e Sambucus. Cosicché a parermi© le famiglie dell'ordine si potrebbero schie- rare cosi : ì° Le RuBiACEiE, ristrette a quelle dalle gemmule erette o ascendenti, e dall'embrione con radicetta infera. 2° Le LoNiCERACE/E (che ho chiamato cosi dal genere Loni- cera), ossia Caprifogliacee degli autori con l'aggiunta di parecchie Rubiacee, dal gemmulario pluriloculare, talora reso 1-loculare per atrofia, dalle gemmule pendenti, dal seme con .mandorla, dall'em- brione con radicetta supera. 5" Le Valerianace^ Dum., dal gemmulario costantemente 1-loculare per atrofia, con 4 gemmula pendente, dal seme senza mandorla, dall'embrione con radicetta supera. A" Le DiPSACACEiE nel concetto di Raillon , ossia con l' ag- giunta delle Boopidece Cass. , dal gemmulario 1-loculare, con i gem- mula pendente, dal seme con mandorla. 5« Le AsTER.\CE^ Lindi. Distribuzione geografica. — Le Asteriflorc, di poclio famiglie ma in quanto a generi e specie il più vasto degli ordini fanerogamici, abita tutti i climi, in prevalenza però i climi temperati. Le 5 fami- 8 RUBIACEE. glie sono tutte rappresentate nella flora italiana, più scarsamente però le 2 prime, che sono in prevalenza piante tropicali/ FAMIGLIA PRIMA*' itWJnFAcmiM:. RuBiACE^E his&. gen. pi. p. 196 {ex parte). Gemmularium pluriloculare, nunc atropina l-loculare. Geinrnii- Jae erectae vel adscenilentes , cum raphe interiori. Semen amygdalo- sum. Embryo radicula infera. Osservazioni. — Le piante che rappresentano nei nostri climi questa famiglia costituiscono un gruppo naturalissimo e ben distinto dalle Loniceracee se limitiamo l'osservazione ai rappresentanti no- strali delle due famiglie. Estendendo per altro le investigazioni alla totalità dei due gruppi , molto meno manifesto ne è il distacco e molto più difficile il ravvisarli a colpo d'occhio. Anziché nella presenza o nella mancanza di stipole i caratteri differenziali fra le due famiglie devono cercarsi nella disposizione delle gemmule. Le Rubiacee hanno le gemmule erette od ascendenti con la rafe posteriore, e l'em- brione colla radicetta infera; quindi le Rubiacee degli autori con gemmule pendenti devono riferirsi alle Loniceracee e quelle con nu- mero indefinito di gemmule orientate in tutti i sensi dovranno forse costituire una famiglia distinta. Nelle Rubiacee o almeno nella tribù delle Galiee, la quale con- tiene tutte meno una le specie nostrali, i caratteri generici sono for- niti dalla forma della corolla, dalla natura e dalla forma del frutto e dalla presenza od assenza dei lobi calicini. Essendo naturalissimo il gruppo, molto affini fra di loro sono i generi. ' Le quattro prime famiglie dell'ordine sono state lavorate daldoit. E. Tanfani, l'ultima sarà lavorata dal prof. G. Arcangeli di Pisa. A migliore schiarimento di quanto è già detto nell' Avvertenza al voi. Vi a pag. 7, sulla distinzione fra la porzione dell'opera lasciala scritta da Parlatore, e quella scritta da me o dai collaboratori alla Flora, io faccio più esplicitamente noto che sono del Parlatore i soli paragraD a capoverso (quasi sempre le sole descrizioni specifiche finali) seguiti dalla indicazione Par/, ms. ' Per R. Tanfan!. RUBIACEE. 9 Le Galiee presentano sempre verticilli costituiti da appendici fo- liiformi sulla cui natura sono discordi i botanici. Primo a conside- rare questi verticilli come costituiti da foglie opposte fiancheggiate da stipole, fu De Candolle (Organographie p. 339), il quale vi fu guidato dall'analogia delle Galiee colle altre Rubiacee che iianno foglie oppo- ste e stipolate, e dal fatto che le appendici soprannumerarie sono sprovviste di gemme alla loro ascella. Molti botanici hanno seguito la sua sentenza, ma alcuni per altro non hanno accettato la interpre- tazione di De Candolle e considerano come foglie tutte le singole appendici che costituiscono un verticillo; fra questi citerò A. Ri- chard {Nouv. él. hot. ed. 6. p. 668), Spach (Hist. nat. vég. 8. p. 469), l.indley {Veget. kiugd. p. 770), Kirschleger (F/or. /4/s.), R, Brown (Misce//. boi. ivorks I. p. 130), Al. Dickson, Caruel (Morf. veg. p. /?(?), Cesati Gibelli e Passerini {Comp. fi. Hai. p. 552) e Beccar! (jl/a^. 2. fase. 3. p. 184), il quale ultimo vuol considerare come foglie ridotte anche le stipole interpeziolari delle altre Ru- biacee. Le mie osservazioni sopra la Rubia tinctorum mi inducono a ritenere come stipole le appendici soprannumerarie sprovvedute di gemma alla loro ascella. Difatli ho osservato che sul cormogeno ap- pariscono in prima due apofìsi opposte, le cui basi estendendosi ven- gono a formare un cercine continuo che abbraccia il cormogeno, e sul quale si scorgono nuove prominenze che originano le stipole; le ap- pendici soprannumerarie devono adunque considerarsi come il resul- tato della lobatura basilare molto precoce della foglia. Inoltre ho no- tato che i fasci vascolari i quali costituiscono la nervazione delle due foglie opposte, prima di penetrare nel picciuolo mandano ciascuno due diramazioni orizzontali che incontrandosi per pene- trare nelle stipole vengono a formare due archi ad ogni nodo, il che dimostra che le varie appendici del medesimo verticillo differi- scono per l'origine dei loro fasci vascolari e dovranno avere quindi importanza morfologica diversa, e che quelle soprannumerarie sono dipendenze delle altre. Infine osservando i polloni della Rubia tinctorum si scorge ch'essi alla loro base recano alcune squamme opposte, ed alternanti da nodo a nodo, alle quali succedono altre squamme disposte in verticilli di 4 e poi appendici foliiformi pure in verticilH di quattro, tutte esattamente sovrapposte da nodo a nodo; quindi considerando i verticilli come composti da due foglie opposte e da due stipole intrafoghari la legge della alternanza non soffrirebbe eccezione; e difatti le appendici che portano una 10 RUBIACEE. gemma alla loro ascella alternano di verticillo in verticillo. Nella Rn- hia tindorum i verticilli di 6 appendici sono costituiti da due foglie opposte inserite sulli spigoli del fusto, munite ciascuna di due sti- pole, ed i verticilli composti di 5 appendici resultano costituiti da due foglie opposte con una sola stipola interpeziolare da una parte 0 due stipole distinte dall'altra. A tutti questi criteri che collimano nel palesare che i verticilli delle Galiee sono costituiti da due foglie opposte e da un numero variabile di stipole, si può aggiungere l'osservazione fatta da Duchartre {Rev. hot. /. p. 533) di un fusto di Galium Molhigo nel quale per torsione i verticilli si erano dislocati in due parti. La struttura istologica in alcuni Galiiim che ho esaminato mi ha mostrato i verticilli costituiti da due foglie opposte, ma ciò non esclude che in alcune Galiee o normalmente o per anomalia i verti- cilli possano essere formati da un numero maggiore di foglie, come del resto avviene in molte piante a foglie opposte. Descrizione. — Le specie italiane sono piante erhacee o talora suffrulescenti , alte da alcuni centimetri a poco più di un metro, an- nue 0 perenni, con radici fibrose e talora con rizomi striscianti defi- niti. 1 cauli e i polloni più o meno manifestamente quadrangolari, eccettuato nella Puloria che gli ha cilindrici, sono procombenti, ascendenti od eretti, più o meno diramati, talora ingrossati ai nodi, armati spesso negli angoli di piccoli aculei a ritroso. Le foglie oppo- ste, munite di stipole interpeziolari nella Putoria, e formanti colle stipole foliiformi verticilli spuri di 4 a 12 appendici nelle Galiee, sono inserite sugli angoli del fusto, e sessili, ispide od aculeate nei mar- gini, perle più lanceolato-lineari o lineari, ma talora ellittiche o quasi rotonde. Delle due gemme ascellari una in generale si sviluppa maggiormente, in modo che i rami sono disposti in una spirale il cui arco di divergenza è '/t- L'infiorescenza è una pannocchia, o una pannocchia umbellata con terminazioni a dicasio e tendente a doven- tare scorpioide. Le pannocchie sono terminali e ascellari o solo ascel- lari, e talvolta sono grandemente contratte simulanti capolini, o ridotte a semplici dicasi. Vi sono foglie fiorali o brattee più o meno svilup- pate e bratteole recanti generalmente fiori alla loro ascella; queste possono talora mancare. I peduncoli e i pedicelli subiscono dopo la fioritura in alcuni Galium, peculiari modificazioni in virtù delle quali in seguito ad ingrossamento e ripiegamento essi doventano capaci di occultare e proteggere il frutto. I fiori bisessuali o poligami sono tipicamente tetrameri nel RUBIACEE. 11 perianzio e nell'androceo, ma possono essere anche pentameri o trinoeri. Il calice ha tendenza all'aborto ed è rappresentato generalmente da un cercine continuo o appena lobato, che si fa manifestamente dentato nella Sherardia. Esso comparisce molto in ritardo e solo dopo la formazione dell' androceo. Nella Sherardia si hanno 6 denti calicini, due più grandi fiancheggiati ciascuno da due più piccoli; quando le bratteole esistono i due denti maggiori sono mediani, quando esse mancano i due denti maggiori sono laterali; i 4 denti minori debbono considerarsi come resultanti dallo sdoppiamento di due sepali. Nei fiori tetrameri i sepali si considerano due come mediani e due come laterali; nei fiori pentameri e trimeri il sepalo dispari si considera come posteriore. La corolla è gialla, rossa, azzurra o bianca, piccola, regolare, ruotata campanulata o tubulare,coi lobi alternanti con quelli del ca- lice; è valvata nella preflorazione, caduca. Gli stami inseriti sulla corolla , alternanti ed isomeri coi suoi lobi ed eguali fra loro , hanno filamenti filiformi, piuttosto brevi, an- tere eUittiche, dorsifisse, didime, biloculari, introrse, deiscenti per fenditure longitudinali. Il polline è ellittico, liscio, con numerose pieghe longitudinali. Il gineceo è costituito da due pistilli antero-posteriori, che pos- sono talora doventare laterali quando il fiore è senza bratteole. ^Gli stili cinti alla base da un disco glanduloso continuo o bilobo in cor- rispondenza degli stili, sono concresciuti più o meno in alto e sono eguali in lunghezza o talora disuguali {Crucianella); la terminazione stimmatica èpiùo meno ingrossata. Ugemmulario è infero, sferico o cilindrico, didimo, biloculare, e le caselle si formano per l'arresto dell'accrescimento in due punti del talamo, dopo che si sono formate le apofisi da cui hanno origine gli stili. Sulla parete che separa le due caselle o sul fondo delle caselle è inserita in ciascuna di queste una gemmula anatropa con rafe ventrale, con micropilo rivolto in basso, con integumento scempio. Il frutto ora è una bacca {Rubia), ora è secco indeiscente, ed allora si scinde con minore o maggior facilità in due cocchi; ha il pericarpio liscio o granulato o ispido, e talora longitudinalmente solcato {Sherardia). Talora uno dei cocchi può spa- rire per aborto. Il seme, aderente al pericarpio, è subrotondo renifor- me, 0 allungato, ed ha la radicetta infera; nelle Galiee è general- mente subpeltato con ilo più o meno largo, con integumento crostoso, con mandorla cornea, con embrione centrale, curvo, o quasi diritto i2 RUBIACEE. nella Crucianella; nella Piitoria è attaccato per l'estremità inferiore, è allungato e contiene una mandorla carnosa nel cui centro sta l'embrione diritto a radicetta infera. Coniiderazioni geograGche. — L'Italia possiede tutti I generi europei di Rubiacee, e ne possiede 52 specie. Di queste, 59 si esten- dono quasi da un capo all'altro d'Italia, 2 sono circoscritte all'Italia centrale, 40 occupano più specialmente l'Italia settentrionale donde si spingono più o meno verso il sud , e 1 1 sono prevalentemente meri- dionali. Inoltre 17 specie sono esclusivamente continentali, o per me- glio dire, sono escluse dalle tre isole maggiori, mentre 1 sono escluse dalla terraferma. Le specie localizzate sono 16 eie specie esclusiva-' niente italiane sono 4. Considerando la distribuzione altimetrica ve- diamo che 25 specie sono abitatrici dei luoghi bassi, tO si estendono dalle pianure o dalle basse colline ai monti, e 16 sono abitatrici esclu- sive dei monti, computando fra queste il Galhim ruhioides raccolto in Italia soltanto sulla cima dell'Argentario. Studiate le Rubiacee ita- liane nei loro rapporti colle altre flore ci mostrano che 28 sono piante nordiclie o piante che dall'Europa settentrionale o media si estendono più 0 meno verso mezzodì, mentre 24 sono esclusivamente o preva- lentemente mediterranee, e di queste 5 occupano solo la parte orien- tale di questo bacino e 5 la parte occidentale. Quanto all'area geografica occupata dall'insieme delle specie no- strali, se si escludono 5 specie che si estendono per la Siberia sino all'America del Nord e una delle quali si trova anche in Abissinia, 7 specie che si estendono assai verso oriente nell'Asia (alcune per la Siberia altre per l'Imalaia e l'India), un'altra specie che si estende all' Abissinia e due o tre naturalizzate in America, perle altre l'area è limitata a mezzogiorno da una linea che rasenta il 50" parallelo, ad oriente dai paesi del Caspio e dalli Urali, al nord dal Circolo po- lare, a ponente dall'Atlantico. Galiee. StellaTìE Cand. ann. inus. 9. p. ^17. Proir. 4. p. 580. Galie^ Diimort. anal. fam. (excl. gen. nonn.). Galie/E Kunlh fi. herol. 1 . p. ?96. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. S8. RUBI A, 13 Stipulae foliiformes verticillata;. Stilus plus minus divisus, stigma- tibus capitatis. Gemraularium biloculare. Gemmulse in loculis soli- tari98, septo affixte sive a basi septi adscendentes. I. KUBIit. Riibia Tourn. inst. p. US. t. 88. Gen. pi. fi. germ. 25. t. 5. Beìilh. Hook. gen. pi. 2. p. i49. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 553. t. 87. f. 5. Gemmularinm globosum. Calyx obsoletus. Corolla campanulata, tiìbo brevissimo. Drupa didyma, vel abortu globosa monosperma. Embryo incurvatus. Portamento. — Sono erbe perenni suffrutescenti alla base , ruvide per piccoli aculei posti sugli angoli del fusto e sul margine delle foglie, con fusti rizomatosi e polloni allungati, tetragoni, pro- combenti, con foglie e stipole eguali, lanceolate, verticillate a 4 o a 6, con fiori piccoli giallicci, generalmente pentameri, disposti in dicasi formanti pannocchia, con drupe nere grandi. 1. Uuliia tiuvtoi'tiiii. R. turionibus annuis, foliis penninerviis nervaturis subtus pro- minentibus, lanceolatis, corolla) lobis ovato-lanceolatis apiculatis, antheris lineari-oblongis, stigmatibus clavatis. Rubia tinctorum Linn. sp. plani, ed. 1. p. 109. Noce. Ball. fi. tic. 1. p. 75. Re fi. at. prodr. p. 18. Poli. fi. ver. 1. p. i65 (excl. syn. nonn.). Ten. syll. p. 70. Mass. prodr. fi. vali. p. 155. Colla herb. ped. 3. p. 173. Coni. fi. coni. 1. p. 193. Bert. fi. ital. 2. p. 143. 5. p 607. 10. p. 772 [excl. syn. Seb. Maur. fid. Sang.). Mor. fi.- sarà. 2. p. 296. Guss. fi. sic. syn. 2. p. 789. De Net. rep. fi. lig. p. 194. Prosp. fi. lig. p. 30. fiala prosp. piani. Pav. p. 262. Pass. fi. Parm. p. 138. Rota prosp. fi. Berg. p. 48. Tassi fi. prov. sen. p. 46. Car. prodr. fi. tose. p. Sii. Pasq. //. ves. p. 53. Terr. fi. Vull. syn. p. 87. De yis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 125. Zersi prosp. piani Bresc. p. 107. Ces. el. piani. Maiell. p. 17. Cald. fi. fav. leni. p. 113. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 553. U RUBIACEE. Gib. Pir. II. Mod. p. 82. Are. comp. fi. Hai. p. 309. Slrobl /?. Nebr. (m FI. 1883) p. 569. Cocc. fi. Boi. p. 253. Figure — FI. grcec. t. HI. fìeich. ic. fi. gemi. t. 1184. f. 1,2 {mala quoad spermophorum) . Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei dintorni di Torino (Bert.) al Parco e presso l'Eremo (Balb.); intorno Novara nei prati a S. Bartolommeo e lungo la via delle risaie d'Obbiate (Bir.); presso Novi a Serravalle (De Not.); nella provincia di Pavia lungo le siepi fra la Coppa e Gasteggio, a Montebello, e sulle mura di Vogbera (Noce. Balb.); presso Como, nelle cui vicinanze si coltivava una volta copiosamente ed ove trovasi ancora ma non frequente nelle siepi a Civiglio (Com.); in vai Tellina ov' è frequente sui muri e tra i sassi, specialmente al ciglio dei campi montani in Pendolasco , Montagna, Tresivio e Ponte (Mass.); presso Bergamo e Fiorano nei muri, inselvatichita (Rota); nel Bresciano qua e là nei muri vecchi dei campi (Zersi); in vai Venosta in Tirolo, ma rarissima (Facch,); nella provincia di Verona lungo le siepi nei colli di Custoza (Rigo!), sul colle Tagliaferro (Brachi!), e presso S. Leonardo (Manganotti!); nella provincia di Mantova alla ghiacciaia della Madonna dell' orto (Bert.); nella provincia di Venezia (De Vis. Sacc); nelle colline presso Parma (Pass.) e cosi in una siepe presso Borgo S. Donnino (Pass.!); tra le macerie e nelle mura di Reggio (Be); a Bologna al bosco dell'Osservanza (Bert.), in una siepe fuori di porta S. Isaia , nelle mura esterne di porta S. Vitale, nei prati di Caprara (Cocc.) ; presso Faenza lungo il margine dei campi (Cald.); fu segnalata dal Savi e dal Santi inselvatichita nella Maremma bassa , ma deve ora cancellarsi dal novero delle piante toscane; fa al monte Co- rona nell'Umbria, e a Castelluccio nel Piceno (Bert.); nell'Abruzzo a Fano di Corno, a Gamarda (Ten.) e a Caramanico (Ces); è coltivata ma non inselvatichita a Torre dell'Annunziata presso il Vesuvio (Pasq.) ; è stata raccolta nelle siepi e nei campi all' Incoronata sul Vulture (Terr.); in Sicilia nelle Madonie (Meli !), ad Isnello, ad Alcamo ed a Calatafimi (Strobl); si coltiva ma assai di rado in Sar- degna (Mor.). Fiorisce in maggio e giugno e già in aprile ndl mez- zogiorno. OistriLuzione geografica. — Nasce nell' Europa meridionale e nell'Asia occidentale. Osservazione. — Pel passato questa pianta si coltivava assai estesamente per estrarne dai rizomi una materia colorante rossa, ma già prima che la chimica scuoprisse il modo di ottener tal sostanza RUBI A. 15 con altri processi, questa cultura era fra noi caduta in disuso, ce- dendo alla concorrenza del prodotto straniero. I più ritengono che in Italia la Rubia linctoriim sìa per tutto inselvatichita, ma forse in alcuni luoghi essa potrebbe essere indigena come lo é nell'Oriente. 9. Kubin iieregrina. R. turionibus basi perennantibus, foliis persislentibus, coria- ceis, lanceolatis, nervatura unica subtus prominente, corollse lobis oblongo-lanceolatis, mucronalo-aristatis, antheris suborbicularibus, stigmatibus capitatis. Rubia peregrina Limi. sp. pi. ed. I. p. 109. Zer. (l. mei. thes. p. 66. Bert. fi. Hai. 2. p. U6. 10. p. 472. Mor. De Not. fi. Capr. p. 64. Mor.! (l. sarà. 3. p. 293 {var. a). Pucc. ! syn. pi. lue. p. 86. Trev. prosp. fi. etig. p. 28. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 193. Koch syn. fl.germ. ed. 2.1. p. 361. De Noi. rep. fi. lig.p. 194. Prosp. fi. lig. p. 30. P. Sav. fi. Gorg. y. 266. Tar. Gerb. cai. pi. calai, p. 11. Zan. prosp. fi. veti. p. 22. Zum. fi. ped. 1. p. 185. Gren. Godr. fi. Frane. 2. p. 13. Sim.! fi. alp. vers. p. 32, 239. Grech Del! fi. mei. p. 17. Guss. enum. pi. Inarim. p. 156. Pir. fi. for. sijll. p. 71. Tass. ft. prov. sen. p. 46. Ard. cai. pi. Meni. p. 17. Car.! prodr. fi. tose. p. 311. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 127. Car. fi. Montecr. p. 20. Ard. fi. Alpes-mar. p. 176. Pasq. fi. ves. p. 52. Terr. fi. Vult. syn. p. 87. De \Hs. Sacc. cai. piani. Yen. p. 125. Genn. fi. Capr. p. 127. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 107. Mars. cai. pi. Cors. p. 73. Terr. rei. Terr. Lav.p 118. Ces. el. piani. Maiell.p. 17. Terr. enum. pi. agr. mur. p. 65. Archb. fi. alto Serch. p.43.Duth. boi. Mail. p. 4. Groves! contr. ft. Terr. d'Otr. p. 59. Ing. cai. sp. Mond. p. 62. Freyn fi. S. Istr. p. 349. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 553. Are. comp. fi. Hai. p. 309 {var. a). Strobl ft. Nebr. {in Flora 1883) p. 568. Nic. prodr. fi. mess. p. 246 {var. a, j3). Rubia tinclorum Rudi. fi. lid. ven. p. 45. Seb. Maur. fi. rom. prodr. p. 81. Morie, fi. ven. p. 88. Poli. fi. ver. 1. p. 155 {prò parte), Nacc. fi. ven. 1. p. f09. Rubia anguslifolia Linn. mani. 1 . p. 39. Ten. syll. p. 70. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 194, et 2. p. 789. Genn. plani, lig. cent. p. 466. Grech Del. fi. mei. p. 17. Guss. enum. pi. Inarim. p. 156. Pasq. fi. ves. p. 53. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 553. Are. comp. fi. ital. p. 309. 10 RUBIAGEE. Rubia Requienii Dubi] hot. gali. ed. 2. p. 247. Rubia longifolia Salis-Marschl. aufz. Hors, pflanz. p. 39 (in Flora 1834. 2). Figure. ~ Reich. ic. 11. gemi. t. 1184. f. 3, 4. (è lucida, foliis ovatis, lucidis, crassioribus, corollae lobis bre- viter mucronatis. Rubia lucida Linn. syst. nat. ed. 12. 2. p. 732. Salis-Manchl. aufz. Kors. pflanz. p. 39. Bert. fi. Hai. 2. p. 148 {excl. syn. Stbth. Smith). Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 553. Are. comp. fi. ital. p. 309. Rubia Bocconi Pet. inst. boi. 2. p. 255. Ten.l syll. p. 70. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 193. 2. p. 789. Enum. pi. Inarim. p. 156. Pasq. fi. ves. p. 53. Grov. contr. fi. Terr. d' Otr. p. 59. Terr. guari, rei. Terr. Lav. p. 95. Lojac. is. Eoi. p. 107. Sirobl fi. Nebr.p. 568 (in Flora 1883). Rubia spìendens? Ten. syll. p. 70. Rubia peregrina var. latifolia Mor. fi. sard. 2. p. 294. Rubia peregrina var. Bocconi Are. comp. fi. Hai. p. 309. Nic. prodr. fi. mess. p. 246. Figura — Ten. fi. neap. t. 10. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La specie è COniUne aSSai nelle siepi, nelle maccbie e nei muri a secco della regione marittima, donde risale fino alle parti basse dei monti. Nella Liguria a Nizza (Durando!), Mentone (Ard.), S. Remo (Panizzi!), Dolcedo (Berti!), Sestri Ponente (Piccone!), nella valle di Polcevera (Carrega!), a Genova (Ardissone!), Chiavari (Delpinol); sull'altro versante presso Mondovl nei boschi del Rivo Bianco in Carassone (Ing.); nella Toscana a Sarzana (Bert., Aiuti!), in Versilia (Simi !), a Lucca (Pucci), ai Bagni di Lucca (Pari.!), a Pisa (P. Sav. !), a Firenze (Car.l), a Barberino di Mugello (Martelli!), a Tosi sotto Val- lombrosa (Car.!), a Siena (Campani!), a Volterra (Amidei!), in Maremma a CoUelungo ecc. (Car.!), all'Argentario (Pari.!), nelle isole della Gorgona (P. Savi), della Capraia (Mor. e De Not.), del- l'Elba (Car.!), del Giglio (Bert.), di Montecristo (Car.) e di Gian- nutri (Car.!); nel Lazio a Viterbo (l)ert.), Roma (Barbieri!), Ostia (Seb. Maur.), sul monte Circello, a Terracina (Bert.) ; nel Napoletano, comune (Ten.), così a Caserta (Terr.), nell'isola d'Ischia (Guss.) , sul Vesuvio, nell'isola di Capri (Pasq.), presso Muro, sul Vulture lungo la strada che mena alla valle di S. Spirito (Terr.), a Otranto (Groves!), a Chieti (Ces.); nelle Marche ad Ascoh (Pari.!), Cupra RUBI A. 17 marittima (Bert.), S. Angelo in Fontano (Marzialetti!) , Macerata (Bert.); nell'Emilia a Faenza (Calci.!), e nella pineta di Ravenna (Bert.) ; nel Veneto al Lido presso il Cavallino, gli Alberoni e Mala- mocco (Nacc), a Duino (Pir.), a Monfalcone (Poli.), suUi Euganei (Bert., Montini!), presso S.Vigilio in quel di Verona (Rigo!); in Lombardia, frequente sulla riviera del Iago di Garda, cosi a Gardone, Seniga (Zersi), Gargnano, Toscolano (Rigo!); nell'Istria a Trieste (Bert.), a Fasana, nella valle Bandon , a Stignano, a Fola ov' è comune, a Veruda, a Lissignano , nelle due isole Brioni e nell'isola Veruda (Freyn); nella Corsica in tutta la regione bassa nei luoghi freschi (Mars.), cosi ad Aiaccio , a Vico (Requien !) ecc.; comune in Sardegna (Mor.!), e nelle isole adiacenti di Tavolara (Mor.) e di Caprera (Genn.) ; comune in Sicilia a Messina (Seguenza!), nel lit- torale delle Madonie donde si eleva sino a 800 metri (Strobl), cosi a Castelbuono (Mina!), Dula, Passoscuro, Isnello, Polizzi, Cefalù (Strobl), a Palermo (Pari.!), a Cinisi, a Trapani, a Montallegro (Guss.), a Caltagirone (Tar. Gerb.), lungo la strada fra Vittoria e Scoglitti (Aiuti!), al Capo Pachino (Guss), a Siracusa (Cassia!), sull'Etna (Toriiabene!); nelle isole di Alicuri, Filicuri, Ustica, Le- venzo, Maretimo, Favignana (Guss,), Pantellaria, Lampedusa (Cal- cara!); nell'isola di Malta (Gulial, Grech!). La varietà nasce nel monte Argentario (Car. !, Pari.!), lungo la strada fra Uri e Formia (Terr.), a Fondi, al Miseno (Ten.), a Baia (Ten.!), nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.), a Pizzo in Calabria (Are.!), a Ginosa, a Martina (Ten.), a Otranto (Porta Rigo!); in Corsica a Bonifacio (Salis-Marschl., Bert.); in Sardegna (Mor.) ; in Sicilia a Mes- sina (Nic, Seguenza!), a Patti (Guss.), a Novara (Munafò !), a Dula nelle Madonie a 500 metri di altezza (Strobl), a Palermo (Pari!) , presso Trapani al Cofano (Guss.!), ad Avola (Bianca!), a Catania sui terreni aridi vulcanici (Pari.!), nelle isole Panaria, Salina (Loj.), Lipari (Mandralisca!), Ustica (Calcara!), Pantellaria (Guss.), Linosa (Aiuti!). Fiorisce secondo le località in aprile e maggio, o maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale , Asia occi- dentale, Algeria (Bove!), Marocco (Ball!), Canarie. Osservazioni. — Di qucsta pianta estremamente polimorfa sono state fatte numerose cattive specie. Essa varia di fatti pei fusti più 0 meno frutescenti, per gì' internodi più o meno lunghi , per le foglie più 0 meno coriacee, più o meno lucide, più o meno acu- leolate, ora lineari, ora lanceolate, ora ellittiche, per le lacinie FtoBA Italiana. Vot. VII. 2 18 RUBIACEE. della corolla ora mucronate, ora aristate. Una forma a foglie strette {Rubìa angustifoìia) si trova quasi dovunque con la specie e ne ho veduti esemplari di Toscana, di Corsica, di Sardegna, di Sicilia ecc., ma i passaggi verso lo forma tipica sono cosi graduati, che non l'ho distinta neppure come varietà. La forma lucida presenta anch' essa numerosi passaggi verso la specie , ma mi è sembrata abbastanza cospicua per distinguerla come varietà. II. GAlilUm. Aparine, Gallium, Cruciata ef Valantia Town. inst. p. 114, 115. t. 39. Mém. acad. 1706. p. 85. t. 7. Galium et Valantia Linn sp. pi. ed. 1. p. 105, 1051. Galii sp. et Vaillantia Cand. fi. frane 4. p. 248, 266. Boiss. fi. or. 3. p. 46, 82. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 553, 560. t. 88. f- h s. Galium et Valantia Moris fi. sard. 2. p. 296, 311. Galium Gen. pi. fi. germ. 25. t. 6. Galii sp. Reir.h. ic. fi. germ. 17. p. 92. Galii sp., Relbunium et Vaillantia Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 148, 149. Gemmularium sphaericum. Calyx obsoletus. Corolla rotata. Fructus siccus , dicoccus, coccis globosis sive hemisphaBricis, inter- dum abortu monococcus. Embryo incurvus. Portamento. — Piante annue o perenni, di rado frutescenti, ispide 0 scabre, ramose. Fusti eretti o procombenti, tetragoni. Fo- glie e stipole eguali, verticillate, lineari, lanceolate od ovali. Infiore- scenza a dicasi disposti in pannocchie terminali o ascellari, talvolta assai ridotte, e munite di foglie fiorali, di brattee o di bratteole. Fiori tetrameri, talora trimeri, piccoli, gialli bianchicci o rossi, accompagnati generalmente da minute bratteole. Osservazioni. — Dal genere Galium cosi circoscritto, vengono esclusi il G. murale che spetta al genere Callipdtis, e le due specie orientali Galium ceratocarpum e G. cornigerum , per le quali pro- pongo il nuovo genere Polyceras, che avrebbe col genere Galium lo stesso rapporto che la Sherardia ha con le Asperula. Ecco la diagnosi di questo genere, che verrebbe ad esser costituito dalle Po- lyceras ceralocarpa e P. cortiigera: Gemmulariiim subsphoericum. GALIUM. 19 Calyx 2 — 4-de7itatus. Corolla rotata, Fructus sicciis, dieoccns, ovoideus, dentibus calycinis coronatus. Emhrìjo inctirvus. * Plantae perennes, foliis trinerviis, floribus bisexualibus. t. CìhIìuiu rubioides. G. perenne, caule firmo ascendente, tetragono, sublseve , foliis stipulisque verticillatis quaternis, ovato-oblongis, obtusis, trinerviis, margine revoluto nervisque subtus scabris , panicula terminali mul- tiflora, foliis floralibus binis ciliatis, pedicellis fructiferis patentibus, floribus bisexualibus , corollae albse segmentis oblongis, obtusis, gla- bris , polycocco ruguloso glabro. Galium rubioides Linn. sp. pi. ed. /. p. 105. Sav.l hot. etr. 1, p. iS3 (excl. syn.). Beri.', fi. Hai. 2. p. 93. Car.l prodr. fi. tose, p. SÌ5. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 557. Are. camp. fi. ital. p. 310. Figure. ~ Biixb. cent. 2. t. 29. Reieh. ic. fi. germ. t. 1186. f'^- ..... Stazione, Abitazione e Fioritura. — E pianta rarissima in Italia, ove non fu trovata che dal Savi nel 1796 sul monte Argen- tario di Toscana alla Punta delle tre Croci, ora chiamata del Tele- grafo. Il dottore Forsyth Major ve l'ha poi ricercata indarno. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Austria, nella regione Danubiana, nella Russia media ed australe sino alle provincie ♦ Transcaucasiche, nella Siberia tutta, e nell'America settentrionale. Descrizione. — Multiceps. Caules simplices, erecti, rigidi, 4-goni, scabriusculi, fistulosi. ilhizoma stoloniferum, stolonibus rubentibus. Folia patula, brevissime petiolata, subtus in margine et nervis scabra. Flores albi, dense paniculati, bracteis ovalibus , ciliolatis, pedicellis brevibus. Calyx nuUus, Corolla patentissima, 4™"" lata, 4-(raris- sime 3-) partita, lobis ellipticis, apiculatis. Stamina in sinu lobo- rum inserta, corolla pauUo breviora, erecto-patentia , deflorata deiecta. Filamentum filiforme, album. Anthera lutea, ovalis, medio dorsi inserta, basi bifida, apice emarginata, introrsa, longitudinaliter (in alabastro) dehiscens. Pollen concolor. Gemmularium pilis paucis hamatis sparsum. Stylus basi disco annulari cinctus, staminibus di- midio brevior, bifidus, deinde accrescens, lobis divergentibus. 20 RUBIACEE. Stigmata globosa. (Car. ms., descr. di pianta coltivata nell'orto botanico del Museo fiorentino). 9. Graliuin boreale. G. perenne, caule erecto, tetragono, angulis vix scabriusculo, foliis stipulisque verticillato-quaternis, ovali vel lineari-lanceolatis, trinerviis, obtusis, margine revoluto-scabris, panicula terminali, foliis . floralibus binis, ovatis, pedicellis fructiferis erecto-patulis, floribus bisexualibus, corollae albae segmentis ovato-lanceolatis, breviter api- culatis , glabris, polycocco granulato breviter glochidiato. Galium boreale Linn. sp. pi. ed. 1 . p. i(J8. Bert. fi. ital. S. p. 127. S. p. 594. 5. p. 607. De Not. prosp. fi. lig. p. 30. Hausm.! fi. Tir. p. 400. Pir. fi. [or. syll. p. 71 . Ard. fi. Alpes-mar. p. 117. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 124. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 106. Anzi auct. fi. Nov.-Com. p. 189. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 557. Are. comp. fi. ital. p. 310. Figure. — FI. dan. t. 1024. Reich. ic. fi. germ. t.1186. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Luoglli montani (Ielle Alpi. Nizzardo: monte Bego, alpi di Tenda, sorgenti della Tinea (Ard.). Piemonte: Bagni di Vinadio (Ali.), col di Sestrières (Ro- stan!), valli di Exilles e di Bardonecchia (Re), valle d'Aosta (AH. , Carestia!), valle d'Antigorio (Bir.). Lombardia: Bormio , nei prati di quasi tutti i monti (Anzi), abbondantissima alle Lame di Bagnolo e della Scovola nel Bresciano (Zersi). Tirolo : monti intorno Bressa- none (Hausm.), Ritten sopra i 5800' (Hausm.!), Schiern, alpe di Seis, Vigo in vai Fassa, la Bella di Predazzo in vai di Flemme, monte dell'Avvoltoio presso Salorno (Hausm.). Veneto: monti fra i Sette Comuni e il Tirolo (Moretti!), Padula di Cadore (Bert.) , boschi montani della Carnia (Pir. !), Montefalcone (Pir.). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Europa Settentrionale e media, Siberia, America settentrionale. Osservazioni. — Talora questa specie si presenta coi frutti glabri, ma è sempre riconoscibile dal Galium rubioides, il quale è in tutte le sue parti molto più grande, ha i frutti più grossi ed ha le foglie più larghe e manifestamente reticolate fra le nervature. GALIUM. 21 3. Galiiiiii rotundifoUiini. G. perenne, caulibus erectis sive ascendentibus, quadrangulis, glabris vel parce pilosis, foliis stipulisque verticillato-quaternis, ovatis, obtusis brevissime mucronatis, trinerviis, margine setuloso- ciliatis, panicula trichotoma, foliis floralibus ad divisiones primarias solitariis vel binis, oblongis, pedicellis fructiferis erecto-patentibus, floribus bisexualibus, coroUae albae iaciniis acutis muticis, glabris, polycocco dense glochidiato. Galiura rotundifolium Limi. sp. plant. ed. 1 . p. 108. Bert. fi. Hai. 2. p. i28 {var. (i). Mot. fi. sarà. 3. p. 297; et ami. Figure. — Barr. te. f. 323. Rekh. ic. fi. germ. t. il 98. f. 4. jS hirsutnm, longins densiusve pilosiim, foliis inlerduni latiori- bus, subtus subcinerascentibus, acutiusculis, pedicellis tenuioribus. Galium hirsutum Nees horl. phys. berol. p. ilo. Galium elliplicum Willd. enum. suppl. p 8. Sai. -Mar sdii. anfz. Kors. pflanz. p. 41 . Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 187. Greti. Godr. fi. Frane. 2. p. 17. Car. prodr. fi. tose. p. 515. Suppl. p.33. FI. Moni. p. 20. Mars. eat. pi. Cors. p. 74-. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 558. Are. eomp. fi. ital. p. 310. Strobl fi. Nebr. p. 571. Fi. Etn. p. 56. Nie. prodr. fi. mess. p. 247. Aseherson in Barb. fi. sarà. eomp. p. 177. Galium rotundifolium Bert. fi. ital. 2. p. 128 {var. a). Mor. fi. sard. 2. p. 298 {var. /S). Figure. — Barr. io. f. 124. Nees l. e. t. 22. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua e là nei luoghi bO' schivi montuosi della Penisola e delle isole. Val Tellina: Rodolo presso Sondrio alle falde dei monti , raro (Anzi). Monti del Piemonte, frequente nei luoghi arenosi e fra i castagni (Ali.): Courmayeur al ghiacciaio di Brenva (Ball!), valle Orsina, bagni di Vinadio(All.)e di Valdieri (Bert.). Liguria : alpi di Tenda e della Briga (Ard.), monti verso Sassello (De Not.), Versante adriatico dell'Appennino setten- trionale: Salvezza di Corbesassi in quel di Bobbio (Rota), monti del Parmense (Passerini!), monti del Reggiano e Modenese a Bisraan- tova, e a Vallestra (Gib. Pir), monti del Bolognese, al Corno alle Scale presso il Gavone (Bert.), alla Madonna dell'Acero (Pari.!), alla Vergine del Faggio, e nei boschi del Granaglione (Cocc). 22 RUBIACEE. Toscana: monte Gotro (Car. !, Pari. !), alpi Apuane in varie localilà (Bert.), alpi di Mommio (Galandrini!), Vicopelago presso Lucca (Bec- cari !) , Appennino lucchese (Galandrini ! , Pari. !) , Boscolungo a 1400 metri (Pari.!), Mugello (Bert.), Casentino in varie località (Pari.!), monte Pisano (Pucc. ! , Beccari !), Campiglia, monte Argentare (Car.). Lazio: boschi dell'Allumiere presso al mare (Rolli!, Sang.). Abruz- zo: monte Morrone (Levier!). Terra di Lavoro: Malese (Ten.). Ca- labria: Serra S. Bruno (Zwierlein !), Pecoraro fra Stilo e Mongiana (Biondi!), monte Alto sopra S. Eufemia a 1500 m. (Arci). Sicilia (Pari.!). Sardegna (Moris!): Sarcidano (Ascherson!), ingenerale meno frequente della varietà. Corsica, nella regione media e sul prin- cipio della alta (Mars): Portovecchio (Mars.), monte Cagna (Bert.)i AuUene (Mars.), monti di Riolo, di Conia (Soleirol!), boschi di Viz- zavona e del Verde (Mars.), Vico (Léveillé !), Nebbio (Mars.), monti so- pra Bastia (Salis-Marschl.), Rogliano (Mars.). La varietà nasce in Corsica , ov'è comune nella regione media , facendosi più rara in alto senza raggiungere le alte cime (Mars.), cosi a Rogliano (Mars.), a Bastia nei pascoli montani (Soleirol ! , Kralik ! , Mabille !), a Vico, Gua- gno (Requien!), Alacelo (Mars.), Sartene (Jordan!), Portovecchio (Mars.); in Sardegna ove pure è comune (Moris!), cosi presso Igle- sias (Ascherson!); all'Isola d'Elba al Volterraio (Caldesi !) e a Mar- ciana (Beccari!, Carnei!); all'isola di Montecristo (Wats.-Taylor!); in Calabria a Serra S. Bruno e ad Aspromonte (Ten.) ; in Sicilia alle Madonie (Todaro!), nei boschi di Caronia e di Mistretta, di Mon- talbano, dell'Etna (Guss.); nelle isole di Alicuri e di Saline (Guss.). Fiorisce secondo i luoghi dal maggio al luglio ed anche più tardi. Distribuzione geografica. — Europa Centrale e meridionale, Affrica settentrionale, Canarie, Caucaso orientale, Imalaia, Indie. Osservazioni. — Malgrado l'avviso contrario di valenti fitografi ho riunito al Galium rotnndifolium il G. elliplicuìn delli autori, giac- ché troppo incostanti sono i caratteri differenziali, e troppe le forme di passaggio, specialmente quando non limitiamo l'osservazione alli esemplari nostrali. Molti esemplari calabresi e siciliani che ho ve- duto, spettano a forme di passaggio fra la specie e la varietà. Ad ogni modo al nome di G. e//jpficuni dovrebbe per priorità sostituirsi quello di G. hirsutum. " Plantae perennes, fo\iis uninervìis, floribus bisexualibus. GALIUM. 23 4. Graliiiin silvMticiiBii. G. perenne, caule erecto, obsolete tetragono, laeve, foliis stipulis- que verticillatis 6 — 8-nis, lanceolatis, uninerviis, subtus glaucis, mar- gine scabris, panicula terminali, ampia, foliis floralibus saepius binis, pedicellis capillaribus, fructiferis erecto-patulis, floribus bisexuali- bus, coroUae glabrae albae lobis apiculatis, polycoccis laevibus, siccis rugosis. Galium silvaticum Linn. sp. plant. ed. 2. p. 155. Balbis el. piant. Tor. p. 39. Morie, fi. ven. p. 86. Mass. prodr. fi. valf. p. 75. Colla herb. ped. 3. p. 164. Beri. fi. Hai. 2. p. 112, et 3. p. 594. G. Beri, it. bon. p. 17. Plica. 1 syn. pi. lue. p. 85. Trev. prosp. fi. etig. p. 28. De Noi. rep. fi. lig. p. 196, et prosp. p. 30. Zan. prosp. fi. ven. p. 22. Ztim. fi. ped. 1 . p. 181. Rota prosp. piant. Pav. p. 262^ Pass, fi. Pann. p. 140. Grig. piant. Rov. p. 50. Faech. fi. Tir. p. 14. Car.! prodr. fi. tose. p. 316. G Bert. veg. Porr. p. 66. Archb. fi. alto Serch. p. 43. Ing. cat. sp. Mond. p. 38. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Gib. Pir. fi. Mod. p. 83. Are. ! comp. fi. Hai. p. 311. Cocc. fi. Boi. p. 252. a, foliis elliptico--lanceolatis. Galium silvaticum Re fi. seg. p. 15. Poli. fi. ver. 1 . p. 170. Rota prosp. fi. Berg. p. 48. Pir. fi. for. syll. p, 71 . De Nis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 125. Zersi prosp. piant. Brese. p. 106. Ces. el. piant. Maiell. p. 17. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 555. Figure. — Fi. dan. t. 619. Reich. ic. fi. germ. t. 1189. f.2. j3 foliis lineari-Ianceolatis. Galium aristatum Linn. sp. plant. ed. 2. p. 152. Re? fi. seg. p. 15. Bir.? fl.acon. 1. p.45. Poli fi. ver. 1. p. 171 . Gaud. fi. helv. 1. p. 422. Com. fi. com. I.p. 191. Koch syn. fl.germ. ed. 2.1.p. 365. Haiism. fi. Tir. p. 402. Rota prosp. fi Berg. p. 48. Pir. fi. for. syll. p. 71. Genn. plant. lig. cent. 3. p. 465. De Vis. Sace. cat. piant. Ven. p. 425. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 106. Ces. el. piant. Maiell. p. 17. Smith fi. Filini, p. 28. Penz. moni. Gen. p. 142. Gib. Pir. fi. Mod. p. 82. Galium Isevigatum Linn. sp. plant. ed. 2. p. 1667. Ard. fi. Al- pes-mar. p. 177. Smith fi. Fiiim. p. '29. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 555. 24 RUBIACEE. Galium linifolium Refi. tor. 1. p. 97. Colla herh. ped. p. 165. Galiiim Schuitesii Freyn (l. Sud-Islr. p. 350. Figure. — fiocc. mus. t. 75. Barr. ic. 356. Reich. ic. fi. germ. t. 1190. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boSchi, Segnatamente dei monti, nella penisola. La varietà « è meno frequente della jS ed è segnalata qua e là: cosi a Susa (Re), nel Novarese (Bir.), presso Lecco (Barbieri!), nel Bergamasco (Rota), nel Bresciano (Zersi), nel monte Baldo (Poli.), presso Vicenza (Caldesi!), nel Friuli (Pirona), e sulla Maiella presso Garamanico (Ces.). La varietà /3 eh' è assai più diffusa e che del resto molti autori non hanno distinto dalla prece- dente, nasce in Piemonte sui colli Torinesi (Balbis, Reuter!), a Dre- nerò (Manuel !), ai bagni di Valdieri a 1 140 metri (Pari. !) , a Mondovi (Ing.), nel Novarese presso Santino (De Not. !), e ad Arona (Ricca!); nel Canton Ticino a Locamo (Franzoni!), a Mendrisio (Gaud.), sul monte Generoso (Duthie!); in Lombardia nel Pavese^ segnatamente sulla destra del Po (Noce. Balb., Rota), nel Milanese lungo il Seveso (Rert.), in molti luoghi della provincia di Como, cosi sul lago Mag- giore (Rampoldi !) e sui monti che circondano il Lario (Com., Pari. !), in vai Tellina nelle selve del versante che guarda a tramontana (Mass.), nel Rergamasco sui monti (Rota), nel Rresciano ov'è assai frequente (Zersi) ed ove sul monte Gerle si eleva a 1600 metri (Pari.!); nel Tirolo da Bolzano in giù: a S. Floriano presso Egna, a Salorno ov'è frequente (Hausm.), a Borgo in Valsugana (Ambrosi !), a Trento (Pe- rini!), a Roveredo e nelle Giudicarle (Hausm.); nel Veneto in pro- vincia di Verona (Poli.), in quella di Vicenza a Recoaro (Martelli!), a Bassano e sue adiacenze (Pari. ! , Montini !) ecc. , nel Padovano sulli Euganei (Jan!), nel Bellunese a Lozzo (Venzo!), nel Friuli a Pontebba, a Pulfero (Car. !), nel Lido (Bert.), e in quel di Rovigo nei luoghi ombrosi lungo il Po (Grig.); nell'Istria a Trieste (Bert.), a Fiume (Smith) ed a Pola ov'è rarissimo e sembra rappresentato da una forma speciale (Freyn, Ces. Pass. Gib.); nell'Emilia presso Parma (Jan!, Pass,), a Civago, al Ventasso, alle Tre Potenze, nelle abetine di Boscolungo (Gib. Pir.), nei dintorni di Porretta (Beccar! ! , Cocc), a Vergato (Cocc), a Gastiglion de'Pepoli (Bert.); in Ligu- ria sui colli e sui monti (De Not.) dalle alpi Marittime (Ard.)al monte Gottero (Pari.!), cosi a Revest, Escarena (Ard.), la Briga (Stern- berg!), Viosenne (Ricca!), Rezzo (Berti!), Veltri (Figari!), Pede- monte al Pizzo (Genn.), S. Stefano d'Aveto (Bert.); in Toscana nella Lunigiana (Car. I), nelle alpi di Moramio (Calandrini!), nel- GALIUM. 25 l'Appennino lucchese (Pucc. !, P. Savi!, ecc.), e in molte località dell' Appennino casentinese (Pari.!), come alla Falterona (Marcuc- ci!),a Gamaldoli (Are. !) ecc.; nell'Italia meridionale sulla Maiella al Prato della Corte (Ces.), a Forchia (Terr.), sul monte Vergine (Ten.) e sui monti sopra Castellammare (Huet du PavillonI). Fio- risce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 2 a . . . decimetri, di un verde chiaro e glaucescente, glabra o pubescente (Koch, Cren.). Il fusto è eretto, delicato, quadrangolare, un po' gonfio nei nodi, liscio. Le foglie sono da 7 a 9 in giri un po' lontani, patentissime, bislunghe o lineari-lanceolate, ottusette ma con una piccola punta all'apice, intere e scabre nei margini, segnatamente verso l'apice, per piccole sete corte e dirette verso l'apice della foglia, di un verde chiaro e quasi glaucescente di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale, glaucescenti di sotto ed ivi con un nervo longitudi- nale un po' rilevato. I fiori sono odorosi, distribuiti in una pannoc- chia piuttosto grande, con i rami tricotomi , capillari o patenti, ac- compagnati da brattee simili alle foglie ma più piccole. I pedicelli sono ingrossati all'apice. I fiori sono cernui avanti la fioritura, eretti in questa. Il calice è schiacciato dalle parti ed ivi quasi bilobo, di un verde pallido, i suoi denti sono cortissimi ed ottusi. La corolla è bianca, il tubo é quasi nullo, il lembo profondamente diviso in quattro la- cinie, patenti , con l'apice rivolto un po' in giù, ovali-acuminate, un po'convesse disopra. Gli stami sono quattro, circa due terzi più corti delle lacinie della corolla , inseriti su questa sotto la divisione delle lacinie, eretti. I filamenti sono filiformi, bianchi. Le antere sono quasi orbicolari, appena smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso, introrse, gialle. Il pistillo è cortissimo, vedendosi appena gli stimmi nella gola della corolla. Gli stili sono due, cortissimi, fili- formi, un po' divergenti in alto; gli stimmi sono in capolino, verdo- gnoli. {Pari. ms.,descr. della pianta dell' Abetone). 5. Galiuni ]fIolluso. G. perenne, caule flaccido, tetragono, Iseve, ad nodos inflato, ■ foliis stipulisque suboctono-verticillatis, oblongo-obovatis, apice ro- tundatis mucronatis, margine sursum crebre spinuloso-ciliatis, subtus 26 RUBIACEE. pallentibus, planis, nervo dorsali tenui, inflorescentia paniculata, ampia, elongata, foliis floralibus supremis minutis, pedicellis tenuibus, fructiferis divaricatis, floribus bisexualibus, corollse albidae segmentis ovatis, acutis, glabris, acumine erecto instructis, polycocco sublgeve, ruguloso. Galium Mollugo Linn. sp.plant. ed. 1. p. 107. Bert.ft.ital. 2. p. ii4. Are. comp. fi. ital. p. 311 {excl. y); et aud. Galium insubricum Com. fi com. 1. p. J90. Koch syn. fi. gemi. ed. 2. /. p. 365. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 555. Galium elatum Thiiil. fi. Paris p. 76. Gnss. ennm. pi. Inarim. p. 157. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 121. Ard. fi. Alpes-mar. p. 177. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 555. Gold. fi. fav. tent. p. 114. Gtb. Pir. fi. Mod. p. 82. Cocc. fi. Boi. p. 255. Galium rubioides Sang.! fi. rom. prodr. alt. p. 119 {non Linn.). Galium erectum Ard.l fi.. Alpes-mar. p. 177. Mars. cat. pi. Cors. p. 74. Figure. — FI. dan. t. 455. Coss. Germ. fi. Paris t. 22. f. e. Reich. te. germ. t. 1188. f. 1, et t. 1189. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissimo nelle siepi, nei prati e nei boschi del piano e dei monti. Piemonte , ov' è fre- quente (Ali.): Susa (Aiuti!), Torino (Balbis), Mondovi (Ing.) , la vai Sesia (Carestia !), Novara (Birol.). Canton Ticino : Lugano (Fran- zoni!). Capo di Lago (Gaud.). Lombardia: il Pavese, ov' è comu- nissimo (Noce. Balb.), Milano (Rampoldi!), Como (Com.), la vai Tellina (Mass.), cosi a Bormio fino a 1200 metri (Pari.!), il Bergama- sco fra i 100 ed i 4900 metri (Rota!), il Bresciano (Zersi), cosi a Colilo (Parl.I), il Cremonese a Grumone (Pari.!), il Mantovano (Bert.). Tirolo: Tione, Trento, Fassa, Fiemme, la vai di Non, Bol- zano, Merano, Bressanone (Hausm.), Brennero (erb. Webb!). Ve- neto, in tutte le provincie (De Vis. Sacc): Verona (Poli.), Bassano (Montini!), gli Euganei (Trev.), Malghera (Nacc), Chioggia (Bert.), Rovigo (Grig.), il Bellunese (Venzo!), il Friuli (Pir.). Istria: Trie- ste (Bert.), Fiume (Smith), parte meridionale della penisola, isole Brioni (Freyn). Emilia : Parma (Pass.), Ozzano nel Parmense (Pari. !), Modena (Gib.!), Bologna (Cocc), donde sale nell'Appennino all'Abeto- ne,aMontese (Gib. Pir.), ea Porretta (G. Bert.), Faenza (Caldesi!). Liguria, qua e là (De Not.): Nizza (Sarato!), Tenda (Sternberg !) , Cervo (Ricca!), Genova (Figari!). Toscana, comunissimo (Car.) : ■ Sarzana (Garrega!), Pontremoli (Car.!), Pietrasanta (Simi!), Lucca GALIUM. 27 (Pucc.!), la Garfagnana (Gar.!) , Bagni di Lucca (Pari.!), Tereglio (Car.), Pisa (Car.!), Gasciana (Bastianini !), Firenze (Gar.!), Panna in Mugello (Bert.), Vallombrosa (Car.!), Prataglia in Gasentino (Pari.!), la vai Tiberina (Cherici!), Gampiglia (Aiuti!), Siena (Campani!), Pienza , Ansidonia (Car.), Isola di Gorgona (P, Sav.), ecc. Marche: monte Catria (Piccinini!), Macerata (Bert.), Ascoli (Pari.!). Lazio, comunissimo (Seb. Maur.): monte Lucretile (Bert.), dintorni di Roma (Sang.), Albano!. Abruzzo: Pietracamela (Jatta), Maiella (Ten.). Terra di Lavoro: Uri, Traetto, Cassino sul monte Cairo (Terr.!). Campania: Vesuvio a S. Giorgio a Cre- mano (Pasq.), dintorni di Napoli (Pasq.!), isola d'Ischia (Guss.). Ba- silicata: Vulture (Terr.). Calabria (Pasquale!): Reggio (Macchiati!). Corsica: Bastia (Salis-Marschl., Kess. !) , Aiaccio (Léveillé!). Fiori- sce secondo le località da maggio ad agosto. Distribuzione geografica. — Nasce in tutta l'Europa, segna- tamente nelle sue parti settentrionali e centrali. Descrizione. — Pianta perenne, debole, alta da 5 o 4- decime- tri a un metro e più, verde, glabra o pelosa o pelosetta in basso, fornita di un rizoma delicato, che manda fibre delicate, rosso e ra- moso. I fusti 0 rami sono molti, giacenti per terra o si alzano sulle piante vicine, quadrangolari, con gli angoli sporgenti e con le facce che lascian vedere con la lente tanti punti bianchicci, glabri o rara- mente pelosi, ingrossati a guisa di un nodo alla base di ciascun meritallo, ivi di un verde chiaro e quasi bianchiccio, verdi nel resto, ramosi con i rami divaricati. Le foglie sono per lo più a otto a otto in giro in ciascun nodo, con i giri lontani, patenti o rivolte anche in giù, piccole, obovato o bislungo-lanceolate , ottuse, ma con una piccola punta all'apice, scabre nel margine, piane, verdi di sopra ed ivi un po' lucenti, di un verde un po' chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale poco sporgente. I fiori sono odorosi, piccoli, molti in una pannocchia larga con i rami divaricati. I pedi- celli sono quasi filiformi, divaricati nel frutto, e come questo ver- dognolo-siallicci, dabri. L'ovario saldato con il tubo del calice è verdognolo-gialliccio , un po' schiacciato lateralmente, glabro. La corolla ha il lembo diviso profondamente in quattro lacinie apertis- sime, ovali-bislunghe, fornite di una punta lunghetta all'apice, un po' convesse di sopra, con uno stretto margine delicato, bianche. Gli stami sono quattro, poco più corti delle lacinie della corolla. I filamenti sono eretti, un po' curvati in dentro, filiformi, bianchi. Le antere sono quasi ovali, smarginate ad ambedue le estremità, 28 RUBIACEE. inserite nel dorso, introrse, biloculari, di un giallo chiaro. II pi- stillo è circa la metà più corto degli stami. Gli stili sono eretti, un po' divergenti, quasi cilindrici, bianchicci. Gli stimmi sono quasi in capolino, verdognolo-bianchicci. I frutti sono piccoli, quasi tóndi, un po' divergenti, rugosi, scuri e quasi nericci. {Pari, ms., descr. della pianta di Frataglia) . 6. Craliiiiift litorale. G. perenne, caule rigido, tetragono, Igeve sive ad angulos mol- liter ciliato , ramoso, foliis stipulisque verticillalo-suboctonis, obverse lanceolato-linearibus, raucronatis, uninervjis, margine revoluto acu- leolis sursum versis distantibus munito, paniculis terminalibus, tri- chotomis, foliis floralibus prgeditis, pedicellis defloratis erecto-patulis, floribus bisexualibus , corollae albae faeteniis extus pubescentis lobis caudatis, polycocco glabro Iseviusculo. Galium litorale Gìiss. ! fi. sic. prodr. 1. p. 17i. Bert. fi. ital. 2. p. 105. Giiss. fi. sic. syn. I.p. 184. Ces. Pass. Gib.comp. fi. ital. p. 555. Are. comp. fi. ital. p. 311. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sicilia nelle macchie arenose presso al mare: a Marsala (Guss.l Meli!), Mazzara, Campo- bello, Selinunte (Guss.). Fiorisce dal maggio al settembre. Distribuzione geograEoa. — E pianta esclusivamente sici- liana. 9. Caliuin corrudsefoliuiii. G. perenne, caulibus erectis sive ascendentibus, rigidiuseulis, tetragonis, isevibus, supra nodos incrassatis, basi suffruticosis , fo- liis stipulisque verticillato-suboctonis, rigidis, lucidis sive glaucis , linearibus, acutis aristatis, margine plus minus convolutis , sursum spinulosis, nervo subtus prominente, inflorescentia paniculata, foliis floralibus angustissimis, ad divisiones primarias sitis, pedicellis deflo- ratis erectis, floribus bisexualibus, corollae albae lobis plus minus longe apiculatis, glabris, polycocco sublaeve siccitate ruguloso. Galium corrudaefolium Vill.prosp. hist. pi. Dauph. {1779). Car.l sec. suppl. prodr. fi. tose. p. 18. Cocc. jh Boi. p. 255. Galium lucidum Ali. fi. ped. 1. p. 5. {1785). Com. fi. com. 1. p. 190. Koch syn. fi, gertn. ed. 2. 1. p. 366. Guss. fi. sic. syn. 1. GALIUM. 29 p. 185. Tar. Gerb. cai. pi. calat. p. 10. Hausm. fi. Tir. p. 403. Sim. fi. alp. vers. p. 32, 239. Pass. fi. Parm. p. 140. Rota prosp. fi. Berg. p. 48. Facch.fl. Tir. p. 14. Pir. fi. for. syll. p. 71. Ard. cat. pi. Ment. p. 17: FI. Alpes-mar. p. 177. Pasq.l fi. ves. p. 53. Terr. fi. Vult. syn. p. 88. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 124. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 107. Terr. rei. Terr. Lav. p. 118. Enum. pi. agr. mur. p. 65. Jatt. rie. hot. GranSass. p. 216. Smith fi. Fiume p. 28. Are. comp. fi. ital. p. 311 (prò parte). Nic prodr. fi. mess. p. 246. Macch. cat. piant. Regg. Cai. p. 76. Galium aristatum Ali. fi. ped. 1. p. 7 {ex parte). Ten. syll. p. 67. Galium tenuifolium Ali. l. e. p. 6 Galium cinereum .4//. /. e. p. 5. Noce. Balb. fi. tic. 1. p. 73. Poli. fi. ver. 1. p. 166. Gaud fi. helv. 1. p. 420. Mass. prodr. fi. vali. p. 75. Salis-Marschl. aufz. Kors. pflanz.. p. 40. Colla herb. ped. 3. p. 160. Cren Godr. fi. Fr. 2. p. 24. Ard. fi. Alpes-mar. p. 177. Mars. cat. pi. Gors. p. 74. Ces. Pass.^ Gib. comp. fi. ital. . p. 555. Are. comp. fi. ital. p. 311. Strobl fi. Eln. {in boi. zeitschr. 1883) p, 57 FI. Nebr. {in Flora 1883) p. 575. Galium erectum Colta herb. ped. 3. p. 165. Beri. fi. ital. 2. p. 101. 3. p. 594. 5. p. 606. Mor. De Noi. fi. Capr. p. 65. Mor.l fi. sard. 2. p. 299. Pucc! syn. pi. lue. p. 84. Trev. prosp. fi. eng. p. 28. Giiss. fi. sic. syn. 2. p. 788. De Noi. rep. fi. lig. p. 195. Prosp. p. 30. Sav. fi', gorg. p. 266 Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Tass. fi. prov. sen. p. 46. Car.! prodr. fi. tose. p. 316. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 120. Terr.! sec. rei. Terr. Lav. p. 79. Ces. el. piani. Maidl. p. 17. Archb. fi. alto Serch. p. 43. Ing. cat. sp.Mond. p. 38. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Lojae. is. Eoi. p. 107. Penz. mont. Gener. p. 142. Cald.! fi. fav. tent. p. 114. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 55i. Gib. Pir.! (l. Mod. p. 82. Barb. fi. sard. comp. p. 226. Galium palii(ium Pres/ del. prag. p. 121. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 184. 2. p. 788. Lojae. is. Eoi. p. 107. Galium aetnense Presi del. prag. p. 120. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 185. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 555. Galium Mollugo v. erectum Are. comp. fi. ital. p. 311. Galium rigidiim Freyn fi. S. Istr. p. 351 . Figure — Ali. fi. ped. t. 77. f. 4. Reich. ie. fi. gemi. t. 1191. f.U2. /3 venustum, floribus carneis vel luteolis. 30 RUBIACEE. Galium montanum Ucria hort.pan. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 191 . Strohl fi. Nebr. p. 576, non Linn. Galium venustum Jord. observ. 3. p. 1 17 . Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 25. Mars. cai. pi. Cors. p. 74. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 556. Are. comp. fi. ital. p. 312. Strobl fi. Nebr. p. 575. Galium lucidum var. b, e, ce Guss. fi. sic. syn. 1. p. 185. Galium erectum Guss. fi. sic. syn. 2. p. 788. Lojac. is. Eoi. p. 107. Galium Bernardi Gren. Godr. fi. Frane. 2. p. 23. Mars. cai. pi. Cors. p. 74. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 556. Are. comp. fì. ital. p. 311. Galium Bocconi v. rubrum. Req.? hit. fi. Cors. Capr. p. 8. Galium erectum v. lucidum Ces. el. piani Maiell. p. 17. Galium lucidum v. peloritanum Nic. prodr. fi. Mess. p. 246. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La Specie è COmune in tutta Italia nei luoghi aridi e sassosi, dal littorale ai monti, ed in que- • sti in generale non si, eleva più alto della zona boschiva. Piemonte : Valdieri (Bert.) , Mondovi (Ing.), Alba(Bert.), Montaldo , Maren- tino, Arignano (Ali.), Ferrerò di Pinerolo (Rostan!), Oulx, Susa (Aiuti!), Pianezza (Balbis!), Torino (Bertero!), Viù (Ali., Pari.!), Aosta (.Mùller!), Sempione (Bert.), Ameno (Biroli) , Cannerò (Gi- belli!). Lombardia: Pregola e Godiasco nel Pavese sulla destra del Po (Noce. Balb.), dintorni di Milano (Bert.), Como (Com.), Cernobbio (Rampoldi!) ed altri luoghi sul Lario (Com.), Montagna (Mass.), Bormio a 1230 metri (Pari.!) ed altrove in Valtellina, sui colli e sui monti del Bergamasco (Rota), Brescia (Bracht!) ed altrove nel Bresciano, ov' è frequente (Zersi) , Solferino nel Man- tovano (Magnaguti!). Tirolo ; Castelbello (Hausm., Tappeiner!), Merano, Bolzano, Ritlen sino a 2300', Mendolo , vai di Non, Trento, Fassa, Flemme, Roveredo, lago di Garda, Tenno (Hausm.). Veneto: Verona (Kellner! ecc.), Angarano (Montini!), Solagna (Bert.), Euganei (Trev.) , il Trivigiano (De Vis. Sacc), Udine (Huter Porta!), il Littorale Friulano (Pir.). Istria: Trieste (Bert.), Fiume (Smith) ed in altre località della penisola istriana non che nelle isolette circostanti (Freyn). Emilia: Parma (Pass.), colline reg- giane (Pirotta!), Appennino parmense (Pari.!), Bologna (Bert.), Appennino bolognese (Gocconi), monti di Rontana presso Faenza (Cald.). Liguria, comune (De Not.): Nizza (Bourgeau! ecc.), Men- tone (Ard.), Tenda (Sternbergi), S. Remo (Panizzi!), Cervo Diano (Ricca!), Genova (Figari ! ecc.). Toscana: Sarzana (Car. !), monte GALIUM. 31 Gotro, monte Gaprione (Bert.), alpi Apuane (Siini!, Pucc! ecc.), Selva pisana (Savi!), monte Pisano (Beccari!), Lucca (Car.), Barga (Targ.!), alpi di Mommio (Car. !), Appennino lucchese (Giannini!), Appennino pistoiese a Boscolungo (Parl.I), Firenze (Carueli), Ga- stiglioncello (Pampanal), Gampiglia (Aiuti!), Argentare (Pari.!), monte Labbro (Car.!), isole della Gorgona (P. Savi!), della Ca- praia (Mor. e De Not.), dell'Elba (Car.). Marche: Sasso di Simone nell'Urbinate (Amidei !), monte Catria (Piccinini !), Albacina (Bucci!), Caldarola (Ricci!), Ancona (Caldesi!), Ascoli (Pari.!), monti Sibil- lini (Car.!). Umbria: Gubbio (Cherici!), monte Pennino!. Lazio: monte Lucretile (Sang.), Tivoli (Webb!), colli Albani, Terracina (Bert). Abruzzo: monte dei Fiori, Pizzo di Sivo (Pari.!), Pizzo della Giumenta (Ten., Bert.), Pietracaraela (Jatta), Maiella (Bert.), Caramanico (Ges.). Terra di Lavoro e Campania: Picinisco (Terr.!), Roccasecca, Caserta, Frasso Telesino (Terr.), Vesuvio (Pasq.), Ca- stellamare (Ten., Pasq. !), Capri (Pasq.). Basilicata : Vulture (Terr.!), Muro (Terr.). Calabria: Pollino (Bert.), Cosenza (Aiuti!) , Stilo (Biondi!), Serra S. Bruno (Zwierlein !), Palme, Aspromonte a 1900 metri (Are!) ecc. Sicilia, ovunque (Guss.): Messina (Se- guenza!), Cefalù, Termini (Guss.), Palizzi (StrobI) , Palermo, Pizzuta, Trapani (Pari.!), Mazzara (Bert.), Sciacca (Guss.), Avola (Bianca!), Etna (Pari.! ecc.) fra 5—7500' (StrobI), isole Eolie (Mandralisca !, Guss., Lojac), Favignano, Levenzo , Maretimo , Lampedusa (Guss.). Sardegna (Moris!): Laconi (Barb.), Oliena (Ascherson!), Galtelli (Mor.), Capo di Caccia (Barb.). Corsica: Gua- gno (Léveillé!), Pigno (Mars.), Bastia (Salis-Marschl., SoleiroU, Mabille!), Macinaggio, Capo Corso (Mars.), S. Fiorenzo (Soleirol!). La varietà fa in qualche località del Napoletano, cosi a Caramanico (Ces.), sulla Maiella (Ten.), sul monte S. Angelo sopra Castellamare (Ten., Ces. Pass. Gib.) ; in Sicilia sul monte Scuderi (Nic), a Salvatesta presso Novara (Bert., Seguenza!), sulle Madonie (Pari.!) fra 700 e 1950 metri (StrobI), a Busambra (Guss.); in Sardegna, secondo la descrizione di Moris; in Corsica nella valle di Bastelica (?) (Req.), sui pascoli di Niolo (Mars.), e presso Bastia (Salis-Marschl., Mars.), sul Pigno (Mabille!). Fiorisce secondo le località dalla pri- mavera alla fine dell' estate. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Asia occidentale, Imalaia , Affrica settentrionale. Descrizione della specie. — Glauco, glabro. La radice è ramosa, fibrinosa, di un giallo quasi di zafferano. Il fusto è ascendente, alto 32 RUBIACEE. da 2 a 3 decimetri, quadrangolare, solcato, un po' ingrossato nei nodi, verdognolo-bianchiccio e inferiormente bianchiccio, sfumato di rossiccio , ramoso con i rami in gran parte non fioriferi, corti e in cespuglietti. Le foglie sono per lo più sei in ciascun giro , pure si trovano 5 o 4 , segnatamente nei rami, patenti, patentissime e non , di raro anche rivolte un poco in giù, poco più larghe o quasi uguali agli internodii, strettamente lineari, un poco più larghe verso alto, ottuse 0 ottusette, con un mucrone all'apice, con i margini appena appena rovesciati e scabri, glauche di sopra, più glauche di sotto, con un nervo longitudinale ben manifesto. La pannocchia è lunga da decimetri , allungata, ottusa: i suoi rami sono 2— 3-dico- tomi, eretto-patenti, glabri. I pedicelli sono poco più corti dei fiori. Il tubo del calice è saldato con l'ovario, verdognolo, glabro.; il lembo è quasi intero. La corolla è bianca, quadrifida , con le lacinie patenti, ovali-lanceolate, acuminato-aristate all'apice. Gli slami sono quattro, più corti delle lacinie della corolla, in mezzo alle quali corrispondono, inseriti sulla corolla verso la base. I filamenti sono filiformi, bianchi. Le antere sono di colore porporino scuro, allungate, quasi sagittate alla base, sono inserite per la base. Il pol- line é gialliccio. L'ovario è ovale-allungato, diviso da un solco lon- gitudinale in due parti laterali, verdognolo, glabro. Gli stili sono più corti degustami, divergenti, cilindrici, delicati, bianchicci. Gli stimmi sono quasi in capolino, giallicci, poco papillosi. Il frutto é quasi tondo, didimo, glabro, bianchiccio, carnosetto. {Pari, ms., descr. di pianta coltivata nel giardino botanico fiorentino ed ottenuta da semi di Sicilia). Osservazioni. — Questa specie varia per la larghezza delle fo- glie, le quali sono inoltre ora lucide ed ora glaucescenti per uno straterello bianco asportabile, ma su questi caratteri che presentano una infinità di transizioni non ho potuto stabilire varietà. S'incon- trano talora forme di transizione fra il Galium corrudcefolium ed il G. Mollugo, ma tali forme sono assai rare in Italia. Credo che ad esse debba riferirsi il G. erectum di Hudson. S. Galiuiu silvestre. G. perenne, caulibus erectis, laevibus, quadrangularibus, fo- liis stipulisque verticillatis suboctonis senisve, obverse lanceolatis Hnearibusve, mucronatis aristatisve, margine plus minus revolutis GALIUM. 55 nudis vel sursum ciliolatis, uninerviis, paniciila corymbosa, tdlìda, foliis floralibus minutis ad divisiones priinarias praedita, pedicelUs superne plus minus incrassatis, detloratis erectis, floribus bisexua- libiis, corolloB albsB glabras laciniis oblongis, acutis ecaudatis, poly* cocco minute granulato. Galium sylvestre Pollich liist. pi. Pai. I. p. 151. Com.fl.com. 1. p. 186. Koch syn. fi. germ. i. p. 367. Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Hausm. fi.. Tir. p. 404. Pir. fi. for. syll. p. 72. Rota prosp. fi. Rerg. p. 48. Ricchi agg. fi. lucch. p. 12. Gar.l prodr. fi. tose. p. 317. Sec. stippl. p. 19. Zersi prosp. piant. Rresc. p. 106. Arch. fi. alto Serch. p. 44. Jatt. rie. hot. Gran Sass. p. 216. Penz. mont. Gen. p. 142. Paol. prim. el. piant. Sib. p. 28. Sacc. Rizz. agg. fi. trev. p. 21. Coir. app. hot. p. 29. Ces. Pass. Gib. comp. //. ital. p. 554. Gib. Pir.I fi. Mod. p. 83. Are. comp. fi. Hai. p. 312. Cocc. fi. Rol. p. 254. Gib. Pir. prim. sttppl. fi. Mod. p. 14. Galium pusillnm Bert. fi. ital. 2. p. 105. 3. p. 594. 5.p. 606. 10. p. 471. Mass. prodr. fi. valt. p. 76. G. Rert. it. bon. p. 8. Pucc! syn. pi. Inc. p. 85. Trev. prosp. fi. eug. p. 28. De Not. prosp. fi. lig. p. 30. Pass. fi. Parm. p. 140. Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 121. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 125. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 554 {excl. var. £ , t) , non Linn. Galium Boccone Re fi. seg. p. 15. Mass. prodr. fi. valt. p. 75. Galium montanum RelL? app. fi. ped. p. 14. Re? fi. seg. p. 16. Colla? herb. ped. 3. p. 158. Mass. prodr. fi. valt. p. 76. Galium glabrum Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Galium supinum Ing. cat. sp. Mond. p. 37. Figure. — Fi. dan. t. 1866. Coss. Germ. fi. Paris t. 22. f. D. Jord. obs. 3. t. 6. f. R. Reich. ic. fi. germ. t. 1193. f. 3—6. ^haldense, pianta glaberrima, nitens, siccitate sgepius nigra, caulibus brevibas , saspius prostratis , foliis crassiusculis rauticis vel apiculatis, inflorescentia abbreviata, floribus saepius albido-lu- teolis. Gallura megalospermum Ali. fi. ped. 1. p. 9. Re fi. seg. p. 16. Ten. syll. p. 68 {ex loco). Genn. piant. lig. cent. p. 466. Ard. fi. Alpes-mar. p. 119 Are. comp. fi. ital. p. 313 ; non Vili. Galium baldense Spreng. pug. I. p. 10. Poli. fi. ver. 1. p. 167. Ten. syll. p. 68. Mass. prodr. fi. vali. p. 75. De Not. rep. fi. lig. p. 196, et prosp. p. 30. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 125. FtoHA Italiana, — Voi. VII. ^ 5-4 RUBIACEE. Jalt. rie. boi. Gran Sass. p. 216. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 554. Galium magellense Ten.! viagg. in Abruzz. p. 48. Ces. el. piani. Maiella p. 17. Terr.l sec. rei. Terr. Lav. p. 79. Grov.! fi. Sir. p. 64. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Galium helveticurn Koch syn. fi. germ. 1 . p. 308 (prò parte). Hausm. fi. Tir. p. 405 et 438 (prò parie). Are. eomp. fi. Hai. p. 313 (var. Tenace). Galium pusillum ^ et y Sannl. e. Galium pusillum pygmseum Beri. l. e. p. W6 {excl. syn. nonn.). Galium Tendae Reich. ic. fi. germ. 17. p. 97. Galium margaritaceum Kerner nov. pi. sp. 1. p. 6. Sched. ad fior, anstr.-hung. 3. p. 107. Figure. — Poli. II. ver. 1. t. 2. f. 3. Ten. fi. nap. t. 209. f. 2. fìeìch. ic. fi. germ. t. 1 194. f.7. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Tanto la Specie chc la varietà nascono nelle parti elevate dei monti nella penisola , ma la specie discende talora un poco dalle cime. La specie fa nelle Alpi friulane, cosi al Nassfeld (Car.!) ecc., nel Cadore (Venzo!), qua e là nei prati e nei campi del Trevigiano (Sacc. Bizz.), così nei pascoli della Grappa e del Montalone (Montini !), nel Padovano sulli Euganei (Trev,), nei monti del Vicentino e del Veronese ove abbonda (Poli.), come sul monte Summano (Bert.), sul Baldo (Jan!, Massalongo .') ecc.; nel Tirolo in vai Sugana, sui monti presso Trento, in vai di Fiemme, in vai Frassa, in Pusleria, sul Ritten, in vai Venosta, sullo Spinale, sul Bondone, sull'alpe di Lenzada (Hausm.), in vai di Ledro sino a 6000' (Porta!) ecc.; nelle Alpi bresciane sino a !2000 metri, cosi sul Tonale, sulla Corna Biacca, sul Dosso Alto, sul monte Ario (Pari.!), sul monte Guglielmo (Zersi) ecc., sui monti bergamaschi fra 300 e 2000 metri (Rota) ; sulle Alpi valtellinesi, e cosi sullo Stelvio sino a 2900 metri (Pari.!), a Bormio (Rampoldi!), sotto il monte Mara (Mass.) ecc., nella valle di Lei presso Ghiavenna (Ram- poldi!), sui nrionti che circondano il lago di Como (Com., Bert.), cosi sul Resegone (Aiuti!) ecc.; sul S. Gottardo, sul Sempione (Gaud.); in vai Sesia a Rimella (Bir.) e presso il villaggio di Servei (Carestia!); in vai d'Aosta sul Cramont sino a 2000 metri, al lago di Combal (Pari.!), sul monte Bianco (Miiller!) e sul S. Bernardo (Pari.!) sino a 7800'; nella valle della Dora presso Susa (Aiuti!), e sul Cenisio sino alle nevi eterne (Pari.!); sulle Alpi Marittime, in valle di Maira (Manuel !) e sul giogo fra questa e la valle di GALIUM. 55 Grana (Ball!), e presso Mondovi (Ing.); nel versante settentrio- nale dell' Appennino ligustico nei pascoli montani della provincia di Pavia (Rota); nell'Appennino parmense (Pass.!); nell'Appen- nino reggiano e modenese: alle falde del Ventasso (Pirotta!) e dell'alpe di Succiso, a Fiuraatbo (Gib. Pir.), sul Cimone presso la sommità (Pari,!), ed in altri luoghi; alla Tambura nelle Alpi Apuane (Beccari!); sul monte Orsaio in Lunigiana (Pari.!), nelle alpi di Mommio (Galandrini !) in Garfagnana, nell'Appennino luc- chese a S. Pellegrino (Galandrini!, Puccinelli !), alla Gaciaia (Tar- gionil), al Rondinaio (Giannini!), nell'Appennino pistoiese al- l'Abetone (Car.!), al Libro Aperto a 1930 metri (Parl.I), al Corno alle Scale (Ber t. , Car.!) ecc.; sul monte Catria (Piccinini!), sul monte Birro nel Maceratese (Bert.), nei monti Sibillini sul monte Regina (Bert.), sul Vettore presso la cima (Orsini!, Gar.!)ecc.; nell'Appennino abruzzese sul monte dei Fiori (Pari.!), sul Pizzo di Sivo (Orsini!, Car.!), sul monte Corno (Ten. , Jatt.), sulla Maiella (Orsini!); finalmente sul monte Meta (Bert.) e sul Matese (Ten.). La varietà fa nel Cadore (Venzo!), nei pascoli alpini di Portole e Grappa (Montini!), nei monti Vicentini (De Vis. Sacc), sul monte Baldo (Barbieri!, Jan! ecc.); sul Bondone, sul monte Gazza (Perini!), in Pusteria (Iberter) , in vai Rendena, in vai Genova (Ball!); sul Tonale (Ricca!), in vai , Tellina nei mag- gesi (Mass.?); sul Cenisio (Re, Ces. Pass. Gib.); nelle Alpi Marit- time ove predilige le valli , cosi nelle vicinanze dei Bagni di Valdieri (Bert., Ball!), presso S. Martino in Lantosca (Thurell), al col della Ceresa (Ball!), al col di Fenestre (Bert., Ard., De Not.), al col di Tenda (Ard., Boissier!, Cossonl), al col di Nava (Genn.), sui monti di Albenga (De Not.); nei monti Sibillini sul monte Priore (Bert.) e sul Vettore (Marzialetti!, Pari.!); nell'Appennino abruzzese al Pizzo di Sivo (Pari.!, Car.!), nei prati montani di Pietra Camola (Or- sini!), sul monte Costone (Ten.), sul monte Corno (Ten.) sino a 2700 metri (Levier!), sulla sommità del Velino (Ten., Chericil, Rolli!) e del Coccorello (Gherici!, Levier!), sul Sirente (Groves) e sulla Maiella (Ten., Groves!) sino a 5500 metri (Levier !); nel monte Meta a Picinisco (Terr.!); nel Matese (Terr.l, Pasq.!). Tanto la spe- cie che la varietà fioriscono dalla primavera al finire dell* estate. Distribuzione geografica. — In quasi tutta l'Europa, Descrizione della varietà. — Pianta piccola, di un verde chiaro, formante dei graziosi cespuglietti, glabra. Rizoma delicato. Fusti delicati e ramosi fin dalla base, e come i rami quadrangolari 56 RUBIACEE. con un leggiero solco in ciascuna delle faccia. Foglie in giro da 7 a 10, patenti, corte, lineari, un po'più larghe verso alto e con un piccolo mucrone all'apice, con un leggiero solco longitudinale di sopra, un po' convesse e con un nervo longitudinale delicato di sotto. Frutti tondi ovali, leggermente bilobi, glabri. —Flores pallide lu- tei, odori. CoroHae tubus brevissimus, limbus 4-partitus laciniis oblongo-linearibus, acutiusculis, patenti-reflexis , trinerviis , gla- brjs, margine subreflexis. Stamina laciniis dimidio breviora, fauce inserta. Filamenta brevia, pallida, filiformia. Antlieroe lineares, curvge, versatiles, lutese. Ovarium corapresso-bilobum , glabrum. Stylus brevissimus, bifidus, albus. Stigmata capitata, viridia. Discus viridis , bilobus. Calyx nuUus. {Pari. m$. , descr. della pianta di Pizzo di Sivo). Osservazioni. — Tanto la specie che la varietà sono assai po- limorfe e sono state smembrate in un numero grandissimo di cattive specie. La pianta che nasce nelle Alpi Marittime e eh' io ho riferito alla varietà, si presenta talora sotto forme appena distinguibili dalla specie. La pianta descritta da Parlatore, e che oltreché sul Pizzo di Sivo fa anche sopra altre cime dell'Appennino piceno ed abruzzese, rappresenta la forma più caratteristica della varietà. Gli autori dei due Compendi l'hanno confusa col Galimn helveticum degli autori. 11 Galium margaritaceum di Kerner, secondo gli esemplari raccolti da Hiiter in Pusteria, non differisce dagli esemplari dì Galium Ten- dee che ho veduto, raccolti sul col di Tenda da Boissier. 9. Galiiiiu pusilluni. G. perenne, pulvinato-caespitosum, caulibus abbreviatis, qua- drangularibus, Isevibus, hispidis glabrisve, foliis stipulisque 6 — 7- nis verticillatis, imbricatis, subulatis, aristatis, nervo dorsali lato prominulo, panicula terminali, subumbellata, foliis floralibus ad di- visiones primarias prjedita, pedicellis defloratis erectis , floribus bisexualibus, corolla alba, glabra, segmentis oblongis muticis, poly- cocco plus minus minute excuipto, siccitate rugoso. Galium pusillum Lìnn. sp. pi. ed. 1 . p. 106. Bell. app. fi. ped. p. J4. Ard. fi. Alpes-mar. p. 179. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 554 [yar. i et y). Gib. Pir. fi. Mod. p. 83,elsuppl. p. 14. A7'c. comp. fi. Hai. p. 313. Cocc. fi. Boi. p. 254. Stazione, Abitazione e Fioritara. — CreSCe Snlle alte mon- GALIUM. 37 tagne e non é comune. È stato raccolto nelle Alpi Cozie sul Cenisio (Balbis e Re!), sulle roccie calcaree di Fenestrelle (Ces. Pass. Gib.) e sui monti di Cesane (Re); nelle Alpi Marittime in vai di Pesio (Bellardi) , a S. Anna di Vinai e sul monte Bego (Ard.); è indicato nell'Appennino presso al Libro Aperto, alle Tre Potenze, a Vallastra (Gib. Pir.), e al Corno alle Scale (Cocc). Fiorisce in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Europa meridionale. Osservazioni. — La pianta indicata da Grigolato nel Polesine deve per ragione di località riferirsi ad altra specie , e forse al Ga- lium parisiense. Questa specie si avvicina al Galium silvestre da una parte ed al Galium pi/renaicum dall'altra. IO. Galium pyrenaieiiiii. G. perenne, pulvinato-caespitosum, caulibus abbreviatisjaevibus, infame rotundatis, radicantibus, foliis stipulisque 6 — 7-nis verticil- latis, imbricatis, subulatis aristatis, nervo dorsali lato prominulo, floribus subsolitariis terminalibus axillaribusve, pedicellis brevissi- mis, floribus bisexualibus, corolla alba, glabra, segmentis oblongis, muticis , polycocco subìaeve, siccitate rugoso. Galium pyrenaicum Gouan ili. et obs. hot. p. 5. Bert. fi. ital. 2. p. 109. Sim.! fi. Alp. vers. p. 32 et 239. Biechi! agg. fi. lucch. p. 12. Galium olympicum Boiss. diagn. pi. orient. 3. p. 41. €ar. ! prodi', fi. tose. p. 318. Archb. fi. alt. Sereh. p. 44. Ces. Pass. Gib. eomp. fi. ital. p. 555. Are. camp. fi. ital. p. 313. Figure. — Sibth. Smith fi. gr. t. 131. Jaub. Spach ill.pl. or. t. 195. Reich. ic. fi. germ. t. 1194. f. 6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce fra i massi delle cime più alte delle Alpi Apuane: cosi al Sagro (Biechi!, Car.!), al Pisanino (Gemmi!), alla Tambura (Car.l), alla Piastra marina (Bert.), al Procinto (Giannini!), alla Pania (Car.! ecc.) dal cui ver- tice discende sino alla Foce di Masseta a 1200 metri (Simi!), ecc. E pure stata raccolta sulle alte cime dell'Appennino lucchese (Nar- duccii), nell'Alpe di Catenaia (Amideil), e a Dolcedorme sul Pol- lino a 2100 metri (Huter Porta Rigo!). Zumaglini l'indica in vai d'Aosta a Gressoney. Fiorisce in luglio e agosto. -)8 RUBiACEE. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre sui Pirenei e sul monte Olimpo di Bitinia, Descririone. — Pianta piccola, alta da '/z ^ ^ '/s centimetri, formante graziosi cespuglietti o tappctini quasi fossero di borracina di un verde chiaro, glabra. Rizoma molto delicato, flessuoso, fibril- loso, gialliccio. Fusti ramosi, in cespuglietti, rami ascendenti o eretti, delicati, quasi cilindrici, verde-bianchicci. Foglie perlopiù a sei a sei, in giri molto vicini, più lunghe dei meritalli, eretto-pa- tenti, un po' curvate in su, strette, lineari, prolungate all'apice in una punta o mucrone quasi un' aresta lunghetta e bianchiccia , quasi piane, verde-chiare e con leggiero solco longitudinale di so- pra, piane, e con un nervo longitudinale bianchiccio di sotto ed ivi di un verde chiaro, intere e lisce nei margini. Fiori 1 o di raro 2 all'apice dei rametti, quasi sessili. Tubo del calice saldato con l'ova- rio, quasi tondo, un po' schiacciato , verde chiaro, liscio, glabro; denti appena manifesti. Corolla rotata, bianca; tubo cortissimo; lembo diviso profondamente in A lacinie, curvate in fuori ed in giù, ovali-lanceolate, oltusette. Stami 4, alterni con le lacinie della co- rolla, molto più corti di questa, inseriti nella gola della corolla. Filamenti cortissimi, lesiniformi, bianchi. Antere bislungo-lineari, inserite nel dorso sotto della metà, rossicce, biloculari, aprentisi longitudinalmente; polline gialliccio. Pistillo cortissimo, molto più corto della corolla. Stili filiformi, bianchi, eretti, stimmi in capo- lino, papillosi, bianchi. Frutto formato di due carpelli tondi, lisci, glabri, di color rosso-scuro e uniti dapprima insieme. {Pari, ms., descr. della pianta raccolta da Simi nelle Alpi Apuane). Osservazioni. — Boissicr distingue specificamente la pianta delle Alpi Apuane e del monte Olimpo da quella dei Pirenei, ma tutti i caratteri ch'egli ed altri dopo lui addussero per tale distin- zione sono incostanti. La pianta nostrale ha generalmente le foglie un poco più rigide , ma la pianta dei Pirenei , che si estende so- pra un'area assai vasta, varia notevolmente per la consistenza delle sue foglie. La lunghezza dello stilo, figurato brevissimo da Jaubert e Spach nella pianta orientale, essa pure è assai incostante. il. SSaliiini saltatile. G. perenne, caulibus decumbentibus, laevibus, basi subrotundis, foliis stipulisque verticillatis , infimis quaternis, reliquis suboctonis GALIUM. 59 senisve, obovato-spatulatis, muticis, carnosulo-mollibus, margine ciliato-spinulosis, nervo obsoleto, inflorescentia terminali, umbellata, pauciflora, bracteis lanceolatis, pedicellis fructiferis band incrassalis reciirvis , floribiis bisexualibus, corolloe albte glabrae lobis miiticis , polycocco Iseviusculo. Galium saxatile Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 106. Sp.pl. ed. 2. p. 154 {prò parte). Ali. jl. ped. 1. p.5. De Not.prosp. fl. lig. p. SO. Ing.? cat. sp. Mona. p. 38. Galinm belveticum Weig. ohs. boi. p. 24 (excl. syn. G saxatile Linn.). Koch sijn. fi. germ. 1. p. 368 {prò parte). Hausm. fi. Tir. p. 405 et 1438 {prò parte). Rota? prosp. piani. Pav. p. 262. Prosp. fi. Berg. p. 48. Ard. fi. Alpes-mar. p. 179. Are! comp. fi. Hai. p. 313 (prò parte). Ces. Pass. Gih. comp. fi.. Hai. p. 554 {prò parte). Galium rupicola Dert. fi. Hai. 2. p. 108, et 5. p. 606. Figure,— Jussieu in mém. de l'Acad. 1714. t. 15. f. f.Reich. ic. fi. germ. t. 1194. f. 4. Kerner uov. plani, spec. 1. t. 2. f. 15. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei luoglli elevati delle Alpi donde discende talora lungo i torrenti. Nel Tirolo sul Rondone al Dosso d'Abramo (Faccli., Bert., Hausm.); fra le gbiaie e sulle rupi delle prealpi bergamasche (Rota?); in Piemonte sulle Alpi presso Alagna (Bir.) nel Novarese, a Gressonney (AH.), presso Susa (Re), sul Genisio (Balbis!, Bert.!, Are.!, Beccari!), a vai Etroite sopra Bardoneccbia (AH.), sul monte Viso (Are); nelle Alpi Marittime sui monti di S. Stefano (Ali.) come a Bouziejo e Jallorgues (Ard.), sul monte Bego, sulle alpi di Tenda (Ard., Bourgeau!) e sopra Viosenne (Ricca!); nei contrafforti dell'Appennino è segnalato sul monte Le- simain provincia di Pavia dal Rota, ma si tratterà forse di una forma del Galium silvestre. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Europa centrale. Osservazioni. — Questa pianta fu scoperta nella valle di Bar- celonetta in Provenza da Jussieu, che la descrisse e la figurò nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze (anno 1714, p. 580, t. 15). Linneo con essa fece il suo Galivm iaxatile della prima edizione delle Species plantarum, ma per aver confuso la località di Fran- cia con la Spagna, l'asserisce nativa, fraintendendo le parole di Jussieu, dei luoghi marittimi della Spagna. Più tardi Linneo (sp. pi. ed. 2) riferi a questa stessa specie una pianta della Scandinavia e della Sassonia, la quale venne poi distinta da Weigel col nome di Galinm harcynicum. Kerner nelle sue Schedce ad floram austro- 40 RUBIACEE. hungaricam{Z,\t. 106), non avendo probabilmente riscontrato quanto scrisse Jiissieu, cade nello stesso errore di Linneo, e rigetta a torto, per la nostra pianta , il no^ne di Galium saxatile che vorrebbe serbato ad un ipotetico Galio spagnolo. La pianta di cui ora ci occu- piamo , da molti autori (fra cui Koch ed Hausmann e forse Rota, e De Visiani e Saccardo) è stata confusa con le forme alpine del Galium silvestre, quindi bisogna accogliere con riserva le loro in- dicazioni di località. De Visiani e Saccardo segnalano questa specie nel Friuli e nel Bellunese, ma Kerner asserisce eh' essa non si trova nella parte orientale delle Alpi centrali. Questa pianta non è mai lucida, e tutti gli esemplari secchi che ne ho veduti , hanno un colore verde tendente al giallo. 19. Galium liarcynieiini. G. perenne, caulibus decumbentibus, quadrangulis, Itevibus , foliis stipulisque verticillatis subsenis, abrupte mucronatis, uniner- viis, margine plano sursum ciliato-serrulato, inflorescentia corym- boso-paniculata, foliis floralibus minutis, pedicellis defloratis erectis, floribus bisexualibus, corollse alba3 glabra^ laciniis acutis, polycocco dense tuberculalo. Galium saxatile Linn. sp. pi. ed. 5. p. 15A (prò parte, non Linn. spec. pi. ed. 1. p. 106). Ten. syll. p. 68. Hausm. fi. Tir. p. 404, et U38. Jatt. rie. hot. Gran Sass. p. 216. Nym. consp. fi. eur. p. 327. Ces. Pass. Gib. eomp. fi. ital. p. 554. Ing. cat. sp. Mona, p. 38. Are. comp. fi. ital. p. 312. Gremì, exc. Schw. p. 221. Galium harcynicum Weig. obs. hot. p. 25. Figure Reich. ic. fi. germ. p. 1194. f. 1. Coss. Germ. fi. Par. t. 22. f. 13, 14. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E pianta rara in Italia ove nasce nelle Alpi venete (Nym.), a Nambino e sul Boudone in Tirolo (Hausm.), e in vai d'Aosta (Gremì.). Tenore e Jatta lo se- gnalano nel monte Corno, e sembra debba riferirsi a questa specie un esemplare senza frutti maturi, raccolto da Orsini al piano del Castelluccio. La fioritura ha luogo in estate. Distribuzione geograGca. — Nasce nell' Europa settentrionale e media. GALIUM. 4i 13. €}aliiini fialiisire. G. perenne, caulibus flaccidis, qiiadranguìatis, ad angulos sajpe remote aculeato-scabridis, foliis stipulisque inaequalibus, verticillatis 4— 6-nis, obverse oblongatis, obtusis muticis , margine ssepius aculeato-scabridis, uninerviis, inflorescentia terminali, laxa, diffusa, foliis floralibus binis, pediceilis tenuibus, longiusculis, fructiferis pa- tentibus, floribus bisexuaiibus, corollae albge glabrge lobis ovalis, muticis, fructu tenuissime granulato. Galium palustre LÌ7in. sp. pi. ed. 1 . p, 105. Bert. (l. Hai. S. p. 99; et auct. Galium elongatum Presi del. prag. p. 119 ; et auct. Galium debile Ard. (l. Alpes-mai-. p. 178 {ex loco). Figure. — FI. dan. t. 423. Coss. Germ. fi. Par. t. 23. f. A. Reich. ic. fi. germ. i. 1195. f. 1—3. j3 comlrictum,io\us stipulisque anguste linearibus, margine revo- lutìs, paniculse ramis apice glomerulos densifloros gerentibus , pe- diceilis brevissimis, fructiferis erectis, corolla alba extus rubella. Galium constrictum Chaub. in Saint-Am. voy. Land. Galium debile Desv. obs. pi. Ang. p. 134. Freyn fi. S. Istr. p. 350. Coec. 71U0V. conlr. fi. Boi. p. 16, et terz. conlr. p. 40. Cald. fi. fav. tent. p. 115. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 556. Gib. Pir. fi. Mod. p. 82. Are. comp. fi. ital. p. 312. Cocc. fi. Boi. p. 254 et 256. Galium elongatum Ten.! syll. p. 68. Galium palustre var. constrictum Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Figure. — Reich. ic. fi. germ. t. 1195. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La Specie è COmune nei luogbi paludosi e lungo i fossi dal piano sino a qualche altezza nei monti nella penisola e nelle isole. Piemonte: Mondovì lungo l'Ellero (Ing.), Torino (AH.), Susa (Re), Valsesia (Carestia!), Novara (Bir.), Arona (Ricca !). Lombardia : Pavia (Noce. Balb., Rampoldi!), Milano (Bert.), Como all'intorno dei laghetti a mezzodì del Lario, ecc. (Com ), piano di Sondrio (Mass.), Bergamasco fra 100 e 1900 metri (Rota), Bresciano (Zersi), cosi al ponte di Legno nelle paludi alpine sino a 1350 metri (Ricca!, Pari.!) e nelle Torbiere d'Iseo (Pari.!), Grumone (Pari.!) nella provincia di Cremona, Mantovano (Bert.). 42 RUBIACEE. Tirolo: Bolzano a 6000' (Huter!), Ritten, Trento (Hausm.), Male (Balli), Fassa, Flemme (Bert.), Borgo, lago di Garda (Hausm.). Veneto, in tutte le provincie (De Vis. Sacc): Verona (Poli.), Sette comuni, Angarano e Romano presso Bassano (Montini !), Padova (Bert.), Rovigo (Grig,), Lido veneto (Nacc, Kellner!), Trevigiano (Bert.), Bellunese (Venzo!), Cordovado, Monfalcone, S. Daniele (Pir.), Istria: presso Trieste (Bert.). Emilia: Parma (Pass.), sino nell'Appennino fra i faggi (Pass.l), Modenese da S. Felice (Pirotta!) a Fiumalbo (Gib. Pir.), Bolognese dai dintorni di Bologna a Montese (Cocc). Liguria: Nizza (Durando!), fiumara di Dolcedo (Berti!), Voltri (Baglietto !). Toscana: monte Gotro in Lunigiana (Gar.!), Luni alla Marinella (Bert.), Pietrasanta (Mil.), Viareggio (Ad. Targ.!), Selva pisana (Gar.!), Massaciuccoli (Car.), Lucca (Pucci, Beccari!), Bagni di Lucca (Pari.!), Appennino lucchese (Giannini!), Appennino pistoiese a Boscolungo nelle abetine a 1500 metri (Pari.!), Scarperia in Mugello (Pari.!), Gastiglione della Pescaia (Car.), isole della Gorgona (P. Savi), della Capraia (Gar.), dell'Elba presso Lon- gone (Marcucci!), e di Montecristo (Car.). Umbria: al lago di Gol- fiorito (Bert.) ed al laghetto del Gastelluccio di Norcia (Sang.). La- zio: Roma (Bert.), Pontegalera (Rolli!), Ostia (Sang.). Abruzzo: Pescocostanzo (Ten,). Terra di Lavoro: lago di Fondi, lago della Posta (Terr.), Castelvolturno (Terr.!), Calvi, Carditello (Terr.). Campania: lago Fusaro, dintorni di Napoli, Persano (Ten.). Basi- licata: presso il Vulture (Terr.). Puglia: Taranto, Otranto (Groves). Calabria: Staiti (Bert.). Sicilia, dovunque nei luoghi umidi (Guss.!), cosi nelle Madonie sino a 600 metri (Strobì), a Palermo (Pari.!), sull'Etna sino a 2000' (Strobl) ecc. Sardegna, frequente (Moris!). Corsica: Guagno, Alacelo (Léveillé!), Calvi (Soleiroll), Bastia (Sa- lis-Marsclil.), stagno di Bigugila (Mars.). La varietà nasce pro- babilmente per tutto ove si trova la specie. Essa è stata raccolta nel Veneto (Trev., De Vis. Sacc); nell'Istria meridionale (Freyn.);nel Modenese (Gib. Pir.), nel Bolognese (Cocc), a Faenza (Cald.); in Toscana al Gombo (Car.!), a Pisa (Savi!, Car.!), sul monte Pisano (Car.!), nei quali luoghi abbonda, ad Altopascio in vai di Nievole lungo il canale (Car.!), a Castello presso Firenze (Martelli!), a Pieve S. Stefano (Amidei!); nelle Marche ad Ancona (Paolucci!), aS. An- gelo in Pontano (Marzialetti!); in Terra di Lavoro ad Atina, a Pon- tammare (Terr.!); in Calabria a Rosarno (Ten.!); in Sicilia a Ter- mini (Huet du Pavillon!), alla Piana dei Greci (Pari.!), a Ficuz^a ^Todaro!) ecc.; in Sardegna (Moris!); in Corsica a Bastia? (Salis- GALIUM. 45 Marschl.). La fioritura lia luogo secondo la latitudine e l'altitudine dal maggio all' agosto. Distribuzione geograGca. — Tutta Europa, Siberia e Atfrica settentrionale. Descrizione della specie. — Pianta perenne, alta da 2 a 5 de- cimetri, di un verde chiaro, glabra, scabrosetfa negli angoli del fusto e nel margine delie foglie, fornita di un rizoma delicato, ra- nnoso, scuretto che manda fibre radicali, anch'esse delicate. Il fusto è delicato, debole, non può sostenersi per cui si attacca con i rami 0 con le scabrosità dei suoi angoli alle piante vicine , quadrangola- re, con gli angoli rilevati, bianchicci e scabrosetti per punte rade e corte, con le facce leggermente scanalate, di un verde chiaro, con gl'internodii lontani, appena piìi grosso alla base di questi, ramo- so, con i rami patenti o eretto-patenti. Le foglie sono per lo più 4 0 5 in giro, patenti, piccole, lunghe da 8 a 15 millimetri e larghe 5 — 4, bislunghe-lineari, ottuse , di un verde chiaro di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato, intere nei mar- gini che sono un po' rovesciati e scabrosetti, lisce in ambedue le facce. I fiori sono piccoli , distribuiti in una pannocchia lassa e un po° allungata. I peduncoli o rami della pannocchia sono dapprima eretti o eretto-patenti, poi patenti, infine divaricati e anche rivolti un po' in giù nel frutto, anche i pedicelli nel frutto son divaricati ad angolo retto. Il lembo del calice è mancante, il tubo è aderente all'ovario. La corolla è rotata, piccola, bianca, il tubo è cortis- simo, il lembo diviso fin sopra la base in quattro lacinie patenti, ovali, ottusette. Gli stami sono 4, alterni con le lacinie della co- rolla, meno della metà più corti di questa e inseriti nel tubo di essa. I filamenti sono filiformi, un po' curvi verso dentro, bianchi. Le antere piccole, quasi tonde, un po' schiacciate da avanti in dietro, leggermente smarginate all'apice, inserite nel dorso sopra dello base, introrse, biloculari, aprentisi longitudinalmente, rosee o scu- rette, con il polline giallo. Il pistillo è più corto degli stami. L'ova- rio è quasi tondo, didimo, di un verde assai chiaro. Gli stili sono due, corti, filiformi, eretti, un po' divergenti in alto, bianchicci. Lo stimma è in capolino , papilloso , bianco. Il frutto è piuttosto piccolo, didimo, con ciascuna parte tonda, glabra, rossiccia, con piccole sporgenze ellittiche, visibili con una forte lente. (Pari, ms., descr. della pianta di Grumone.) Osservazioni. — La Specie si presenta sotto due forme princi- U RUBIACEE. pali, la tipica ed un'altra, il Galiuin elongatum degli autori, che dif- ferisce solo dalla tipica pel maggiore sviluppo e rigoglio di tutte le parti della pianta; quest'ultima forma che cresce qua e là per tutto, va facendosi più abbondante della prima verso mezzogiorno , ed è sola a rappresentare la specie in Sicilia e forse in Sardegna. Essa forma il passaggio verso la varietà con la quale difatti è stata scam- biata da molti autori. La varietà, anziché venir distinta specifica- mente, merita appena di esser riguardata come una varietà giacché incostantissimi sono i caratteri distintivi. 14. Galitint uliginosuin. G. perenne, cauUbus flaccidis, quadrangularibus, retrorsum acu- leolatis, fohis stipulisque verticellatis 6— 8-nis, uninerviis, lanceo- latis, mucronatis, margine inferiore retrorsum aculeolato-scabridis, pedunculis axillaribus denique paniculam terminalem efficientibus , trichotomis, foliis floralibus parvis, pedicellis defloratis erectis, flo- ribus bisexualibus, corollse albae scutellatse glabra fructu maioris lobis ovatis, acutis muticis, polycocco minute granulato. Galium uliginosum Limi. sp. plant. ed. 1. p. 106. Beri. fi. ital- 2. p. 118. 3. p. 594. De Not. prosp. fi. lig. p. 30. Zan. prosp. fi. ven. p. 22. Zim. fi. pei. /. p. 186. Hausm. fi. Tir. p. 399. Pass, fi. Partii, p. 139. De Vis. Sacc. cat. piani. Yen. p. 124. Ces. Pass. Gih.ì comp. fi. ital. p. 556. Gib. Pir. fi. Mod. p. 84. Are. comp. fi. Hai. p. 312. Cocc. fi. Boi. p. 256. Figure. — Reich. ìc. fi. germ. t. 1193. f. 2. Coss. Germ. fi. Par. t. 23. f. A. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi umidi della parte settentrionale della Penisola, non raro. In Piemonte lungo il Po e la Dora nelle arene, segnatamente nella valle di Exilles (Ali.), ed a Vercelli lungo gli acquedotti (Ces.!); in Lombardia lungo il Lam- bro presso Milano (Bert.), e nel Mantovano (De Vis. Sacc); in Ti- rolo a Velsberg, a Merano, sul Ritten ov'é comune nei prati acqui- trinosi, ed in vai Fassa (Hausm,); nel Lido veneto nei prati umidi muscosi (De Vis. Sacc); nell'Emilia presso Parma nei. luoghi pa- ludosi (Pass.), a Ronconuovo sul Ventasso ? (Gib. Pir.), e lungo il Reno a Porretta (Cocc). AUioni segnala questa pianta presso GALIUM. 45 Nizza, ma non vi è stata ritrovata da botanici piii recenti. Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geograOca. — Nasce in tutta Europa eccettuate le parti meridionali delle penisole Iberica, Italica e Balcanica, e na- sce pure in Siberia. Osservazione, — Le foglie esseiido ripiegate nel margine spesso celano la serie di minuti aculei marginali rivolti in basso, ed allora ne apparisce una seconda serie situati vicino al margine e rivolti verso la punta. 15. Oaliuiii rubruin. G. perenne, caulibus flaccidis, quadrangularibus, lasvibus sive minute aculeolatis, foliis stipulisque suboctonis verticillatis , uniner- viis, lanceolatis linearibusve, mucronatis, in margine dupliciter ci- liato-aculeolatis vel scabridis, panicula terminali, diffusa, divaricata, foliis floralibus parvis, pedicellis capillaribus, deftoratis erectis, raro divaricatis, floribus bisexualibus, corollse rubrse glabrss laciniis sensim in caudam longam canaliculatam attenuatis, polycocco gra- nulato. Galium rubrum Limi. sp. piani, ed. 1. p. 107. Mass. prodr. jl. vali. p. 75. Com. fi. com. 1. p. 188. Sal.-Marschl. aufz. Kors. pflanz. p. 39. Beri. fi. ital. 2. p. 119. 3. p. 594. 5. p. 606. Mor.! fi. sard. 2. p. 300. Pucc. sijn. pi. lue. p. 83. G. Beri. il. bon. p. 8 et 17. Trev, prosp. fi. eug. p. 28. Koch syn. fi. germ. 1. p. 366. De Not. rep. fi. lig. p. 197. Prosp. p. 30. Cren. Godr. fi. Frane. 2. p. 25. Hausm. fi. Tir. p. 403. Rota! prosp. piani. Pav. p. 262. Prosp. fi. Berg. p. 48. Facch. fi. Tir. p. 14 (prò parte). Pir. fi. for. syll. p. 71. Car. ! prodr. fi. tose. p. 317. Ard. fi. Alpes-mar. p. 178. De Vis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 124. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 106. Mars. cai. pi. Cors. p. 74. Archb. (l. allo Serch. p. 44. Terr. qtiart. rei. Terr. Lav. p. 96. Penz. moni. Gener. p. 142. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 555. Mil. siippl. Alp. vers. p. 19. Gib. Pir. fi. Mod. p. 83. Are. comp. fi. ital. p. 313. Cocc. fi. Boi. p. 256. Galium Bocconi Req. kit. pi. Cors. Capr. p. 8. Figure. — Noce. Bolb. fi. Tio. t. 4. Reich. ic. fi, germ. l. 1192: f. 3. /3 flore albo, vel luteolo. .i6 RUBIAGKE. Galium obliquutn Vili. hist. pi. Dauph. 2. p. 320. Colla kerb. ped. 3. p. 160. Gallura rubruni jS flore albo Bert. fi. ilal. 2. p. 119. Galium rubrum var. obliquum Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Hausm. II. Tir. p. 404. Rota prosp. piani. Pav. p. 262. De Vis. Sacc. piani. Ven. p. 124. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ilal. p. 555. Cocc. fi. Boi. p. 255. Galium myriaiilhum Jori. obs. 3. p. 126. Are. camp. fi. ilal. p. 314. Galium arvicola Jord. l. e. p. 131 . Ard. //. Alpes-mar. p. 178. Galium pseudomyrianthum Genn. plani, lig. cent. p. 466. Galium corsicum jS brachypodum Are. l. e. Figure. — Vili. l. e. t. 8. Reieh. ic. fi., germ. t. 1192. f. 4. y flore lateritio vel livide rubro. Galium corsicum Spr. syst. veg. 4. pars 2. p. 39. Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 26. Ard. fi. Alpes-mar. p. 178. Mars. cai. pi. Cors. p. 74. Ces. Pass. Gib. comp. //. ilal. p. 556. Are. comp. fi. ilal. p. 314. Galiuui nudiflorum Viv. app. ali. fi. cors. prodr. p. 3. Galium rubrum mediterraneum Salis-Marschl. l. e. p. 39. Galium Soleirolii Bert. fi. ital. 2. p. 116. 5. p. 606. Galium campestre fierL /. e. 2. p. 117 (excl. syn.). Galium rubidum Jord. obs. 3. p. 121. Genn. pi. lig. cent, p 465. Ard. cat. plani. Meni. p. 17. Galium giomeratum Are. comp. fi. ital. p. 315 {non Desf.). Stazione, Abitazione e Fioritura. — La Specie 6 la var. j3 na- scono nei luoghi asciutti della parte media ed elevata dei monti nella Penisola, in Corsica ed in Sardegna; la var. 7 che nasce in Corsica e in Liguria scende più in basso. Piemonte: in vai di Pesio (Ard.), ai Bagni di Yaldieri, ad Alba (Bert.), a Buttigliera (Colla), nei din- torni di Torino (Re), nelle alpi di Viù (Beccari!), ad Ivrea (AH.), ad Aosta (Miiller!), a Riva in vai Sesia (Carestia!) e in vai Vigezzo (Bert,). Canton Ticino: a Broglio (Franzoni!), fra Giornico e Poi- leggio, a Lugano (Gaud.), e presso Rovio (Rampoldi!). Lombardia: nella provincia di Pavia a Varzi, a Caminata (Noce. Balb.), a Con- fienza (Bert.), nel Milanese a Sesto Calende (Bert.) e a Cavenagodi Brianza(Parl. !), nel Comasco a Luino (Levier!)e sul Lario (Comolli, Bert.), nella vai Tellina sui monti (Mass.) cosi presso Bormio a UOO metri, e sullo Stelvio a 2000 (Pari.!), nel Bergamasco in vai di Scalve a 7000' (Pari.!), e in generale sui monti sino a i900 metri, donde discende lungo i torrenti anche a 200 metri GALIUM. 47 (Rota!), nel Bresciano a Ponte di Legno, sul monte Ario, sul colle di Croce in vai Tronipia sino a 1600 metri (Pari.!), e a Montechiaro (Anzi). Tirolo: in vai Venosta sullo sbocco di vai di Martello e a S. Martino, in "valle del Passirio, a Bressanone, presso Bolzano ov'è comune sul Ritten (Hausm.), a Pozza in vai Fassa (Bert.), al Pre- dazzo (Hausm.), in vai di Flemme (Griebach!), a Pine (Hausm.), in vai Sugana (Hausm., Kellner!), nelle Giudicarle sull'alpe Lenzada, e sul lago di Garda (Hausm.). Veneto: in provincia di Verona sul Baldo (Massalongo'i), sul monte Pastello (Manganotti !), sui monti Lessini (Poli.), in provincia di Vicenza nei Sette Comuni e sui colli di Romano e di Angarano presso Bassano (Montini!) ecc., sulli Eu- ganei nel Padovano (Trev.) , nel Trevigiano (De Vis. Sacc.) , nel Bel- lunese presso Lozzo (Venzo!), nel Friuli a Pontebba, Montefalcone e Duino (Pir.). Liguria: frequente dai colli ai monti, cesia S. Mar- tino in Lantosca (Thuret!), al col di Tenda (Bourgeau!), a Diano, a Cervo (Ricca !). Toscana : sul monte Orsaio (Car. !) nella Lunigiana, nelle alpi Apuane alle cave, sul Sagro (Bert.), e al Zucco della Preta (Car.!), in Versilia sul Procinto (Milani), nelle alpi di Mommio (Car.!), nell'Appennino lucchese al Rondinaio (Giannini!) ecc.; nell'Appennino pistoiese al Pian dei Termini, a Boscolungo (Par!.!) e al Corno (Car.), e nel Mugello (Car.). Emilia: oltreché al Cavone del Corno alle Scale (Cocc), nasce sul Cimone (P. Savi!), lungo la Dardagna e al Granagliene (Cocc). Abruzzo : sul monte Morrone (Bert.). Terra di Lavoro : presso Pietraroia salendo al Mutria , ed alla piana della Torta (Terr.). Corsica, in tutta la regione montuosa (Cren. Godr.), cosi a Rogliano (Mars.), a Bastia sul Pigno (iMa- bille!), a Calvi (Soleirol!), al capo Revelata (Bert., Soleiroll), fra Bocognano e la foce di Vizzavona (Mars.), sul monte Coscione (Jordan!), ad Aullene (Mars.), e sul monte Cagna (Bert.). Sarde- gna (Mor.!), fra i rovi e nei campi nella parte settentrionale del- l'isola e nei boschi montani ad Arizzo, Fonni, Limbara ecc. (Moris). Fiorisce in maggio e giugno nelle valli ed in luglio e ago- sto sui monti. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre nella Francia meri- dionale orientale e nei Grigioni. Osservazioni. — Questa specie polimorfa è affine da una parte al Galium silvestre e dall'altra al G. corriidoefolium var. venustum. Si distingue a colpo d'occhio dal primo pei lobi della corolla cau- dati, dal secondo per la costola delle foglie assai meno grossa e per l'appendice dei lobi corollini più lunga. Ho riunito le sue molte forme 48 RUBIACEE. in tre varietà. Il G. ruheoliim di Jordan è una forma di transizione fra la specie e la var. y. Questa si presenta talora assai pubescente ed ha in generale le foglie più corte e più larghe. 16. Galiuni iiBaritiiiiiiiu. G. perenne, caulibus prostratis, tetragonis, villosissimis, foliis slipulisque i— 8-nis verticillatis, oblongo-lanceolatis, uninerviis, mu- cronatis, incano-villosissimis , margine revolutis, corymbis nuraero- sissimis, bracteolatis, axillaribus terminalibusque, bracteolis minutis, solitariis biuisve, pedicellis tenuissirais, defloratis divaricatis, fiori- bus bisexualibus, corollae purpureae extus hirsulae lobis ovato- lanceolatis, longe apiculatis, polycocco hirsuto. Galium maritimum Linn. mani. p. 38. Beri. fi. Hai. 2. p. 13L De Noi. rep. fi. lig. p. 195. Prosp. p. 30. Zum. fi. ped. I. p. 189. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 556. Are. comp. fi. ital. p. 313. Figure. — Rekh. ic. jl. germ. t. 1190. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Pianta rarissima, che na- sce in Italia solamente nel Nizzardo. Venne segnalata già da AUioni, e dopo la raccolsero a Montalbano presso Nizza, Moris secondo Ber- toloni, e Cesati secondo De Notaris. Ardoino nella sua flora non la menziona. Essa viene inoltre segnalata dubitativamente e non so su quale fondamento in Lombardia nel Compendio di Cesati Gibelli e Passerini. Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Spagna, nella Francia meridionale ed in Croazia. Sembra non cresca in Oriente come afferma Linneo. 19. Galium grsecuiii. G. perenne, caulibus erectis, fragilibus, obsolete tetragonis, pa- tuie hirsutis, foliis stipulisque verticillato-senis, anguste linearibus, uninerviis, margine hirsutis et revolutis, muticis, corymbis oppositis axillaribus, densiusculis, bracteis minutis, pedicellis capillaribus, de- floratis erectis, floribus bisexualibus, corollae luteae purpurascentis hirsutge lobis ellipticis, breviter mucronulatis, polycocco longe et pa- tule hispido. Galium graecum Linn. mant. p. 38\ Pir.! fi. for. sijll. p. 72. GALIUM. 40 De r?s. Sacc. cai. piant. Yen. p. 125. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 566. Figura. — Sibth. Smith fi. gr. t. 136. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Pianta rarissima, raccolta soltanto nel Littorale dal Brumati !. L'unico esemplare posseduto dal prof. Pirona, e che mi fu gentilmente comunicato, è sprovvisto di fiori e di frutti. Distribuzione geografica. — Candia, Rodi, Asia Minore, e, se- condo Sibthorp, monte Parnasso. 19. Galitiiii iiiirpiireunt. G perenne, caule rigido, suffruticoso, superne tetragono, minu- tissime piloso, angulis scabriusculis , foliis stipulisque verticillato- suboclonis, lineari-setaceis mucronulatis, uninerviis, margine sca- briusculis, racemis axlHaribus paucifloris, bracteatis, paniculam longam efformantibus, pedicellis capillaribus, florigeris rutantibus, delloralis erectis, iloribus bisexualibus , corolla^ minutae. purpureae glabra? lobis ovato-oblongis, mucronatis, polycocco minute granula- to, siccitate ruguloso. Galium purpureum Limi. sp. pi. ed. 1. p. i07. Beri. fi. ital. 2. p. 121. 3. p. 59i. 5. p. 606; et auct. Figure. — Noce. Balbis fi., tic. t. 3. Reich. te. fi. genn. t. 1 19'2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi aridi saSSOsi cal- carei della parte media dei monti, donde talora sale assai in alto. Cosi neir Istria sul monte Maggiore (Smith) e sui colli calcarei dei din- torni di Trieste (Bert.); nel Friuli a Monfalcone (Pir.), a Ternova (Huter!), a Cividale, a Gemona (Pir.) ecc.; nel Bellunese sui monte Cavallo (Kellner!) e in Cadore (Venzo!); nel Trevigiano a Possagno (Bert.); nelle colline del Padovano (Trev.); nei monti del Vicentino, cosi a Bassano (Montini!), a Marostica (Bert.) ecc.; nel Veronese (Goiran!); nel Tirolo in vai Arsa (Bert.), presso il lago di Garda, a Rovcredo, in vai Sugana (Hausm.), a Trento (Perini !) , in vai di Flemme, a Salerno (Hausm.), a Bolzano (Mùller!), e nelle Giudicarie a Tione (Hausm.); nel Mantovano sui colli (Barbieri!); nel Bresciano a Mompiano (Zersi) e sul lago d'Iseo (Pari. !); nel Berga- masco (Rota!); nella provincia di Sondrio (Mass.) in vai Tellina (Bert.), ed a Chiavenna (Com.); nel Comasco, comune sui monti che Fiora ItaiianA. Vol. VII. ^ 50 RUBIACEE. circondano il Lario (Gay!, Bert.)sino a 700 metri, cosi all'OrriJo di Givate, sul monte Barro (Pari. !) ecc.; nel Ganton Ticino a Lugano (erb. Webb!), a Bellinzona (ComoUi) ecc.; nel Milanese a Trezzo (Bert.); nel Pavese (Noce. Balb.); nel Novarese ov' è frequente (Bir.); nella provincia di Torino a Susa (Re) e nell'alto Monferrato (Del Ponte!); nell'Emilia sulle colline di Parma (Pass.), sui colli di Montegibbio(Pirotta!)ed altrove nel Modenese (Gib. Pir.), nei colli Bolognesi (Pari.!), volgare sino alla Porretta (Cocc), sulle colline di Faenza (Galdesi!); nei colli e nei monti di tutta la Liguria (De Not.) da Nizza (Sternberg!) a Genova (Gand. !); in Toscana nella Lu- nigiana (Gar.l), nel versante marittimo delle alpi Apuane (Are! ecc.), segnatamente nella regione montana (Simi!), nell'Appennino lucchese ai Bagni (Pari.!), a Tereglio , a Pratofiorito (Giannini!) ecc., nel- l'Appennino pistoiese presso Pupiglio (Gar.), in Mugello a Borgo S. Lorenzo (Sav. !) e a Pontassieve (Bert.), in Gasentino a Pratovecchio eall'Alvernia (Pari.!), alla Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Amidei!), a Rapolano (Sommier!), a Siena (Gar.), e in fine nell'isola di Gor- gona (Bert., erb. cenlr. I); nell' Umbria sui monti presso Gubbio dove abbonda!, e alla cascata di Terni (Levier!); nelle Marche ad Urbino (Bert.), sul Catria (Piccinini!), sul monte S. Vicino (Bucci!), a To- lentino , a Gamerino (Ricci!), presso Macerata (NarducciI), sul Vet- tore (Gemmi!), ad Ascoli (Gar.!); nell'Abruzzo sul monte dei Fiori (Bert.), sul Gran Sasso (Jatta) , sul Velino (Gherici!), sul Morrone ove è frequente (Levier!), a Pettorano (Groves!), sulla Maiella (Le- vier! ecc.), a Garamanico (Groves! ecc.), a Filetto (Huet du Pavil- lon!); nel Lazio sul monte Lucretile , a Palombara , a Tivoli ecc. (Sang.); in Terra di Lavoro a Sora (Terr!), a Picinisco (Terr.), a S. Germano Gassino (Levier!) e sul Matese (Ten.). Fiorisce dal giu- gno all'agosto. Distribuzione geografica. — Francia austro-orientale, Svizzera, Germania meridionale, Italia, Penisola balcanica. Descrizione. — Rizoma legnoso, ramoso, rossiccio; fibre radi- cali delicate, ramose, dello stesso colore. Fusti eretti o ascendenti, un po' flessuosi , bianchicci-cinerini, quadrangolari, ramosissimi; rami delicati, opposti o alterni, patenti o patentissimi, verdi. Foghe 8-6 per lo più in giro, molli, patentissime o patenti , strette lineari, mucronate-, con un solco a guisa di canale di sopra, con un nervo sporgente a guisa di carena di sotto, scabre nei margini soltanto, le inferiori più corte, più larghette, ottusette ma con il mucrone, tutte di un verde fresco e bello. Fiori piccoli, in pannocchia pira- GALIUM. 51 raidale. Brattee per lo più due, opposte, patenti, simili alle foglie, con piccole stipole setacee , erette , rossicce. Pedicelli eretti nel fiore enei frutto, capillari, e il doppio più lunghi del fiore e circa lo stesso del frutto, verdognoli, glabri. Tubo del calice saldato con l'ovario, bislungo, un po' più largo in alto, schiaccialo alquanto dalle parti, di un verde pallido , glabro , liscio. Denti quasi nulli. Co- rolla con il tubo quasi nullo , con il lembo diviso fin sopra la base in 4 lacinie patentissime, lunghe appena 1 '/a millimetri, ovali, con una piccola punta ottusa all'apice, rosse di sopra con un solchetto longitudinale e due solchetti anche longitudinali un po' curvi, vicini al margine, che si uniscono a quello di mezzo poco prima dell'apice, di un rosso-bianchiccio di sotto. Gli stami sono quattro, molto più corti della corolla, alterni con le lacinie di questa, inseriti nel tubo, eretti, un po' curvi in dentro, l filamenti filiformi, rossicci. Le antere piccole assai, quasi tonde, gialle. 11 pistillo è più lungo degli stami e la metà circa più corto della corolla. Gli stili sono fili- formi, divergenti in alto, bianchicci. Gli stimmi piccoli, quasi in ca- polino, rosso-chiari. I frutti sono didimi, quasi tondi, neri, appena rugosi in alto, eretti. {Pari, ms., descr. della pianta dell'Orrido di Civaie). 19. Cìaliuus veruni. G. perenne, caule firmo erecto sive ascendente, inferne fruticoso, obsolete tetragono, puberulo, fohis stipulisque 8 — 12-nis verlicillatis, anguste linearibus, acutis, mucronatis, margine valde revolutis, uni- nerviis, corymbis densifloris, paniculam elongatam foliatam efficien- tibus, bracteisminutisjverticillatis, pedicellis fructiferis divaricatis, floribus bisexuahbus, corollse luteae glabrae lobis obtusis, breviter apiculatis, polycocco Iseve, glabro sive interdum puberulo. Galium verum Limi. sp. pi. ed. I. p. f07. Beri. fi. Hai. 2. p. HO; et and. omn. Galium luteum Ing. cat. sp. Mond. p. 38. Figure. — F/. dan. t. U46. Coss. Germ. fi. Paris t. 22. f. B. Reich. ic. fi. germ. t. 1187. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissimo nei prati 6 nei luoghi erbosi della Penisola e della Sicilia, dal mare ad una certa altezza nei monti. Piemonte, comune: Mondovi (ing.), Susa (Aiuti!), Torino (Balb.), vai Sesia (Carestia!), Novara (Bir.), Sem- 52 RUBIACEE. pione (Gaud.)- Lombardia : Pavia (Noce. Balb.), Como (Coni., Ram- poldi !), vai Tellina (Mass.), cosi a Bormio sino a 1250 metri (Parla- tore!), Bergamasco fra 200 e 2000 metri (Rota) , Bresciano (Zersi), sino a 1500 metri in-val Trompia (Pari.!), Mantova (Bert.). Tirolo : Bressanone, Merano, Bolzano, vai Fassa, Trento, Tiene (Hausm.). Veneto, ovunque (De Vis. Sacc): Verona (Poli.), Euganei (Trev.), Rovigo (Grig.), Chioggia (Bert.), Venezia (Nacc), Bassano (Mon- tini!), Belluno (Venzo!), tutto il Friuli (Pir,, Car. !) sino a 2000 metri (Tacconi!). Istria: Trieste (Bert.), Dignano, Pola ecc. (Freyn), Fiume (Smith). Emilia: Parma (Pass.), Ozzano (Pari.!), Modena (Gib. Pir.), Bologna (Cocc), Faenza (Cald.), Ravenna (Bert.). Li- guria, copiosissimo (De Not.): Nizza (Durando!), Diano (Berli!), Ge- nova (Bert.) ecc. Toscana: Sarzana (Bert.), Garfagnana (Car. !), Lucca (Pucc. !), Appennino pistoiese sino a 1500 metri a Boscolungo (Pari. !), Pisa (Beccari!), Casciana (Bastianini!), Fucecchio (Martel- li!), Firenze!, Casentino (Pari.!), vai Tiberina (Cherici!), S. Vin- cenzo (Aiuti!), Siena (Campani!), Pienza , Montepulciano (Car.) ecc. Umbria: Gubbio, lago Trasimeno !, Norcia (Bert.). Marche : Fano, Ur- bino (Bert.), monte Catria (Piccinini!), monte S. Vicino (Bucci!), Tolentino (Ricci!), il Piceno (Pari.!). Lazio (Seb. Maur.). Abruzzo : monte dei Fiori (Pari!), Maiella (Ces.) , Sirente (Groves). Terra di Lavoro e Campania nei monti: Arpino (Terr!), Picinisco, Ausonia, Spigno, Frasso Telesino ecc. (Terr.). Basilicata: Melfi, Muro (Terr.). Calabria: Reggio, frequente (Macchiati). Sicilia, nei colli argillosi o calcarei (Guss.): Messina (Nicotra), Madonie (Pari.!) comunissimo fra 700 e 1700 metri (Slrobl), Palermo (Guss.), Piana dei Greci, Fi- cozza (Pari. !), Caltanisetta (Guss.), Caltagirone (Tar. Gerb.), Noto (Bianca!), Brente (Guss.). Fiorisce dal maggio all'autunno. Distribuzione geografica — Europa e Siberia, Persia settentrio- nale, Indostan settentrionale, Affrica settentrionale, America del Nord ov'è importato. Descrizione. — Pianta perenne, alta da due a otto decimetri, di un verde scuro che annerisce nel seccarsi, glabra o pubescente. Il fusto è eretto, semplice o poco ramoso, con i rami opposti, corti ed eretti o eretto-patenti, quadrangolare, con gli angoli poco spor- genti, un po'gonfìo alla base di ciascun meritallo, ruvidetto, ver- dognolo 0 in parte rossiccio. Le foglie sono da 7 a 12 in giri alquanto lontani, patentissime-reflesse, lineari, mucronate, con i margini rovesciati di sotto, di un verde scuro di sopra ed ivi glabre, lucenti e con un leggiero solco longitudinale, con un nervo largo bianchic- GALIUM. 53 ciò di sotto ed ivi puberulo-scabre. I fiori sono piccoli, odorosi, di- stribuiti in una pannocchia ramosa e fitta all'apice del fusto e dei rami. I pedicelli sono filiformi, patenti, quasi uguali ai fiori, verdo- gnoli, glabri, accompagnati da brattee e da bratteole simili alle fo- glie, un po' più lunghe dei pedicelli. 11 calice ha il tubo saldato con l'ovario, di color gialliccio, glabro. I suoi denti sono appena mani- festi. La corolla è di color giallo, glabra, rotaceo-piaiia , divisa pro- fondamente in quattro lacinie patentissime, ovali-bislunghe, ottuse ma con una piccolissima punta, un po' concave di sopra. Gli stami sono quattro, appena più corti delle lacinie della corolla con le quali alternano, inseriti presso il tubo cortissimo di questa e patenti. I filamenti sono un po' ascendenti, filiformi, giallicci, glabri. Le an- tere piccole, ovali, introrse, biloculari , gialle. Gli stili sono due, corti, eretti, filiformi , bianchicci. Gli stimmi in capolino, papillosi, bianchicci-verdognoli. {Pari, ms., descr. della pianta di Boscolungo). Osservazioni. — Ha i fiori più 0 meno chiari , le foglie più o meno larghe, più o meno lisce nella pagina superiore , più o meno pelose, e in Sicilia si presenta talora coi frutti pelosetti. S'incrocia facilmente col Galiiim Mollugo e forse col corrndcefoliiim, generando ibridi cui debbono riferirsi i Galium erecto-verum, G. vero-Mollugo, G. decolorans, G. ochroleucum. *" Pianta? annuae, foliis uninerviis, floribus bisexualibus (in Ga- llo tricorne interdum polygamis). ì80. Caliuiii setaceuiii. G. annuum, caulibus tenuibus, erectis, subtelragonis angulis scabridis , foliis stipulisque suboctono-verticillatis, lineari-setaceis, margine sursum scabrido-hirsutis, uninerviis, submuticis, paniculis corymbosis, axillaribus terminalibusque, bracteis solitariis, flores su- perantibus, pedicellis capillaribus, defloratis erectis, floribus bisexua- libus, corollae subglabrge rubellas lobis ovatis, muticis, polycocco incano-glochidiato. Galium setaceum Lam. dici. 2. p. 584. Beri. fi. ital. 2. p. 131 . Mor.l fl. sard. 2. p.302. Guss.! fi. sic. syn. 1. p. 187, et 2. p. 789. Tar. Gerì), cut. pi. calai, p. 1 1 . Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 556. Are. comp. fi. ital. p. 315. Strobl fi. Etn. {in hot. Zeit. 1883) p. 57. Nic. prodr. fl. mess. p. 248, 54 RUBIACEE. Figure — Cavati, ic. et descr. pi. t. 191. f. 1. Reich. ic. fi. gemi. t. 1196. f. 1 . Stazione, Abitazione e Fioritura. — Colli asciutti 6 Sterili di Si- cilia e di Sardegna. Sfcilia : Palermo (Guss !) a monte Cuccio (Guss.), a monte Pellegrino, a monte Gallo (Pari.!), a Sferracavallo (Guss.), Trapani al Monte Cofani (Huet du Pavilion!), Cammarata (Guss.), Galtagirone (Tar. Gerb.), Nolo (Guss.), Avola (Bianca!), Palazzolo, Bronte (Guss.), Mandanici (Nicotra). Sardegna: monti di Galtelli (Moris!). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Spagna , in Pro- venza, in Dalmazia, in Grecia, nelle Canarie , in Barberia, in Asia Minore, nell'Afganistan , nell'India, ìSfi. OaliiiBBi iiarisiense. G. annuum, caulibus erectis, telragonis angulis plus minus retrorsum scabris, foliis stipulisque subseno-verticillatis , lineari- lanceolatis, mucrotiatis, margine sursum ciliato-spinulosis, panicula foliata, ampia, plus minus divaricata, foliis floralibus subternis, par- vis, linearibus, pedicellis defloratis erecto-patulis, floribus bisexua- libus, corollte luteolae vel rubellas glabrse segmentis ovatis, acutis, polycocco leviter papilloso vel liirto. Galium parisiense Limi. sp. plani, ed. 1. p. 108; et auct. X vestitum, polycocco glochidiato-hispido, ramulis inflorescentiae breviusculis, ascendentibus. Galium litigiosum Cand. fi. fr. 4. p. 263. Cald. fi. fav. leut. p. 114. Galium microspermum Ten. syll. p. 69. Galium parisiense a Beri. fi. Hai. 2. p. 132; et auct. Galium decipiens Jord. ohs. 7. p. 178. Mars. cai. pi. cors. p. 75. Figure. — Cand. ic. pi. Gali. rar. t. 26. Reich. ic. fi. germ. t. 1196. f. 4. j3 nudiim , polycocco glabro, ramulis inflorescentise ascendenti- bus, breviusculis. Galium anglicum Ihids. fi. angl. p. 69; et auct. Galium parisiense /3 prò parte Beri. fi. ital. l. e. Figure. — Goss. Germ. fi. Par. t. 23. C. Reich. ic. fi. germ. t. 1196. f. 5. GALIUM. 55 7 divaricatum, polycocco glabro, rarius hispidulo, inflorescentiaB ramulis elongatis, divergentibus. Galium divaricatum Lam. encycl. 2. p. 580 ; et auct. Galium gracile Presi fi. sic. Lojac. is. Eoi. p, 107. Galium parisiense y divaricatum Koch syn. fi. germ. 2. p. 1025; et auct. Figure. — Catid. ic. pi. Gali. rar. t. 24. Reich. l. e. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune nei luoghi aridi dei poggi, nei boschi, negli scopeti, sui muri, lungo le vie, e talora anche nei luoghi umidi e lungo i fossi, sino a qualche altezza sui monti, tanto nella Penisola che nelle isole. Piemonte: alpi di vai Maira (Ball!), Mondovi-Piazza, lungo i muri dell'antica cittadella (Ing.), Alba (Bert.) , Torino (Balbis !), vai d'Aosta (Gaud.), Vercelli (Cesati!), Oldenico (Malinverni!), vai Sesia (Carestia !), vai Intrasca (Bert.), sponde del Ticino, dintorni di Novara ed altri luoghi di questa provincia ove abbonda (Bir.). Lombardia: provincia di Pavia (Noce. Balb.), dintorni di Milano (Gibelli!), adiacenze di Como (Com.), Bergamasco , ov' è comune (Rota), parti asciutte della Lama Chiodo nel Bresciano (Zersi), fossi di Mantova (Poli.). Tirolo: Le- vico, Roveredo (Facchini), non segnalato da Hausmann. Veneto: colli Veronesi (Goir.), bosco di Mantico (Kellnerl), Angarano, Ro- mano e Mussolente sul margine dei fossi (Montini!), Euganei (Trev.), Abano (Saccardol), Monselice sui muri (Bizz.), Selva (Sacc. Bizz.), Fagagna nei fossi, S. Daniele (Pir.), Ignano fra le ghiaie (Pir.l). Istria: Trieste (Bert.), regione marittima della penisola e isole cir- costanti (Freyn,), dintorni di Fiume (Smith). Emilia: Parma, nelle colline(Pass.),Scandiano(Pirott.!), Sassuolo, argini del Panaro (Gib. Pir.), boschi del Bolognese (Cocc.) sino alla Porretta (Beccari !) , Faenza (Caldesi!). Liguria , comune (De Not.): Nizza (Bert.), Men- tone, raro (Ard.), Tenda (Sternberg I), Cervo, Diano (Ricca!), Se- stri-Ponente (De Not.!). Toscana: Lunigiana (Pari.!, Bert.), Lucca (Pucci ecc.), Appennino lucchese (Car.!, Giannini!), monte Pi- sano (Savi !), Monte Carlo (Are.!), Fucecchio (Car.!), Pistoia (Pari.!), Firenze (Car.! ecc.), Vallombrosa (Car.!), Casentino (Pari.!), Siena (Car.!), isole della Gorgona (P. Savi!), della Capraia (Mor. De Not.), di Montecristo (Car.). Marche: Serra S. Quirico (Bucci!), Trisungo (Pari.!). Umbria e Lazio: Terni (Levier!), Roma (Bert.), Nettuno, monte Circeo (Rolli !). Abruzzo : monte de'Fiori (Pari.!), monti di Caramanico (Ces.) , Sirente (Groves), Fucino (Bert.). Terra di Lavoro e Campania: Cassino, Pietramelara, Mondragone(Terr.), 56 RUBIACEE. Caserta (Terr.!), Pozzuoli (Bert.), Giffoni (Pasq.!), isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Bert.). Basilicata : falde del Vulture (Terr.). Ca- labria: Reggio (Arcangeli!), Staiti (Bert.). Sicilia, comune (Guss.): Messina (Seguenza!), Madonie (Meli!), fino a 1500 metri (Strobl), Palermo, sui monti calcari circostanti (Pari.! ecc.), Etna, fra 500' e 4000' (Strobl) ecc., isole Eolie (Guss.), Ustica (Calcara!), Favi- gnana, Pantellaria (Guss.). Sardegna, frequente (Moris!): Arizzo (Ascherson!), isole di Caprera e della Maddalena (Genn.). Corsica, comune (Mars.): Rogliano (Mars.), Bastia (Car.l), Calvi (Soleirol !), Guagno (Léveillé!), Aiaccio (Requien!), Bonifacio (Bert.) ecc. La fioritura avviene, secondo le località, dall'aprile all'agosto. Distribuzione geografica. — L' Europa media e meridionale, il Caucaso, la Persia settentrionale, l'Asia Minore, l'Affrica setten- trionale e le Canarie. !8$. Qaliiini verticillatiiiii. G. annuum, caulibus erectis, filiformibus , tetragonis angulis scabriusculis , foliis stipulisque 4— 6-nis verticillatis , superioribus binis, oblongo-lanceolatis, acutis, uninerviis, margine sursum scabrido-ciliatis, pedicellis axillaribus unifloris 2 — 5-verticillatis, fructiferis erectis , floribus bisexualibus , corollse minimas hispidulae vel glabroe flavidse lobis ovatis, muticis, polycocco ssepius hispidulo. Galium verticillatum Dantli. in Lum. encycl. 2. p. 585. Ten. syll. p. 60. Bert. fi. ital. S. p. 316. Guss.! fi. sic. syn. 1. p. 190. Grech Del. (l. mei. p. 17. Ces. Pass. Gih. comp. fi. Hai. p. 557. Are. comp. fi. ital. p. 315. Slrobl fi. Etti. p. 23. FI. Nehr. p. 569. Nic. prodr. fi. mess. p. 249. Figure. — Sibili. Smith fi. grcec. t. 116. Jord. obs. 3. t. 6. f. E. Reich. ic. fi. germ. t. 1201. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi erbosi ed Om- brosi dei monti nell'Italia meridionale. In Sicilia a Mistretta (Guss.), a Polizzi (Guss!) e in generale nelle Madonie dalla regione boschiva superiore sino a più di 1900 metri e comunissimo fra 1600 e 1900 m. (Strobl) , a Busambra (Todaro!), a Cammarata (Guss.) , a Catania (Guss.) probabilmente nei boschi sopra questa città; nel- l'isola di Malta (Grech Del.); in Calabria alle falde dell'Aspromonte e alla discesa di Morano (Ten.); nelle Marche sul monte Birro presso Sarnano (Marzialetli!). Fiorisce in maggio e giugno. GALIUM. 57 Distribuzione geografica.— Europa meridionale, Affrica set- tentrionale , Asia occidentale. 183. Galiuni Aparine. G. annuum, caulibiis flaccidis scandentibus, quadrangulis, acu- leis retrorsis scabris, foliis stipulisque verticiilato-suboctonis , ob- verse lanceolato-linearibus, uninerviis, mucronatis, margine et nervo aculeis recurvis scabris, pedunculis axillaribus paucifloris, supremis paniculam efficientibus, foliis floralibiis miniitis, pedicellis fructiferis divaricatis, floribus bisexualibus, corollse albidae glabrae lobis oblon- gis, polycocco crasso, minute granulato, pilis glochidiatis vestito. Galìum Aparine Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 108. Bert. fi. Hai. 2. p. 126; et auct. omn. Figure. — Fior. dati. t. 495. Coss. Genn. fi., env. Par. t. 22. f. D. 1, 2. Reich. ic. fi. genn. t. 1197. f. 1. j3 spnrium, pedunculis plurifloris, fructibus minoribus,inlerdum subglabris. Galium spurium Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 106. Re fi. seg. p. 15. FI. tor. 1 . p. 99. Genn. plant. lig. cent. 3. p. 466. Ing. cat. sp. Mond. p. 37. Are. comp. fi,, ital. p. 314. Galium Aparine jS Vaillantii Mor. fi. sard. 2. p. 305. fìotaprosp. piani. Pav. p. 262. Car. prodr. fi. tose. p. 313. Freyn fi. S. Istr. p. 349. Galium spurium jS Vaillantii Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 557. Figure. — Vaili, boi. par. t. ì. f. 4. Coss. Germ. o. e. t. 23. f. D. 3-6. Reich. ic. fi. germ. t. 1197. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune nei campi, nelle macerie, lungo le siepi, dal piano a qualche altezza nei monti. In Piemonte (Ali. ecc.), in Lombardia (Noce. Balb., Com. ecc.) ove sale in vai Camonica sino a 1300 metri (Parl.l), inTirolo (Hausm., Perini!), in tutte le provincie Venete (De Vis. Sacc, Montini! ecc.), nell'Istria (Bert., Freyn ecc.), nell'Emilia (Re, Gib, Pir., Bec- car!! ecc.) dove risale nell'Appennino fino a Fiumalbo (Gib. Pir,), in Liguria (De Not,, Ricca!), in Toscana (Car,!), ove saie nelle alpi di Mommio e nell'Appennino lucchese e pistoiese tino ai boschi di faggio (Car.), nelle isole della Gorgona (P, Savi), della Capraia (Mor. De Not.) e di Montecristo (Car.), nelle Marche sul Catria 58 RUBIACEE. (Piccinini!) , nel Romano (Seb. Maur.), nel Napoletano (Ten.), dalla Terra di Lavoro alla Basilicata (Terr.) ed alla Calabria (Are.!), e nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.), in Corsica segnalata a Bastia (Salis-Marschl.) ed a Calvi (Bert.) , in Sardegna frequente (Mor.), nelle isole di Caprera e della Maddalena (Genn.), in Sicilia (Guss., Pari.!), ove s'innalza sino a 1700 metri sulle Madonie ed a 4000' sull'Etna (Strobl), nelle isole Eolie (Guss.), in Ustica (Cal- cara!), nelle Egadi, nell'isole di Pantellaria , di Linosa (Guss.), di Lampedusa (Aiuti!), a Malta (Grech Del.). La varietà è stata raccolta in Piemonte presso Mondovi (Ing.), presso Susa, presso Torino (Re) e in vai Sesia a Riva (Carestia!), in Lombardia lungo l'Olona (Rota), in Tirolo sul Ritten (Hausm.), nel Veneto a Pri- miero sul confine del Vicentino col Tirolo (De Vis. Sacc), nell'Istria sull'isola S. Marina (Freyn), in Liguria a Molassana (Genn.), in To- scana nei prati d'Orbetello (Ricasoli !) e nell'isola di Giannutri (Gar.!), in Sardegna (Moris), in Sicilia a Caronia (Guss.) e presso Palermo (Pari.!), e nell'isola di Linosa (Aiuti!). Fiorisce da maggio a set- tembre nei luoghi freddi dell'Alta Italia, in maggio e in giugno nel- l'Italia centrale, dal gennaio all'aprile nella Sicilia. Distribuzione geografica. — Europa , Affrica settentrionale , Asia occidentale e settentrionale sino al Tibet, America del Nord. Descrizione della var. — Pianta annua , verde-chiara, ispidelta, delicata, alta circa 5 a4. decim. Pxadice delicata, fusiforme, con poche fibre, giallo-scura. Fusti deboli, sdraiati in parte per terra, ramosi alla base e con i rami molto delicati e rossicci in basso, verdognoli in alto, quadrangolari, con gli angoli forniti di piccoli aculei diretti in giù. Foglie inferiori per lo più 4, le altre 6 in giro, patentis- sime e un po' curvate ad arco in giù, piuttosto piccole, lanceolato- obovate, con una punta a guisa di aresta all'apice, ristrette in basso in un picciolo eh' è corto, di un verde-chiaro di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale bianchiccio e fornite in tutta la pa- gina di corti aculei bianchi, acuti, diretti in su, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale grossetto, il quale è fornito di aculei simili ma curvati un po' in giù verso il picciolo: i margini sono interi e con gli stessi aculei un po' più lunghi che li rendono quasi cigliato-ispìdi, e che sono curvati in giù anche verso il picciolo. I fiori sono pochi e piccoli, in piccole cime ascel- lari. Il peduncolo è eretto-patente, verdognolo, ispidetto, più lungo della foglia corrispondente e porta per lo più 2 — 4 fiori. I pedicelli sono più corti di questo, eretti nel fiore, però curvati in giù nel GALIUM. 59 frutto. Alla base dei pedicelli dei fiori vie una brattea simile alle fo- glie ma più piccola. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario didimo, verdognolo, con peli lunghi, bianchi, con l'apice curvato ad oncino. La corolla è divisa profondamente in quattro lacinie, patenti, ovate, quasi acute senza aresta, poco più corte o quasi uguali al tubo del calice, giallicce, glabre. Gli stami sono 4, più corti della corolla. I filamenti filiformi, patenti in alto, bianchicci, glabri. Le antere piccole, quasi tonde, giallicce. Il pistillo è quasi uguale agli stami. Gli stili sono 2, eretti, cilindrici, bianchicci, glabri. Gli stimmi grossetti , in capolino, papillosi, bianchi. I frutti sono piccoli, 3 o^ volte più piccoli che nel G. Aparine, didimi, tondi, verdognoli, con peli lunghi, oncinati all'apice, più grossi alla base e bianchi. {Pari, ms.y descr. di pianta nata da se7ni di Linosa). Osservazione. — A torto il signor Barbey {FI. sard. comp. p. 227) , asserisco che Bertoloni abbia confuso il Galium spurium a frutti glabri col G. tricorne. S4. Oaliiini tricorne. G. annuum, caule subsimpHci, erecto vel adscendente, tetragono, retrorsum aculeolato, foliis stipulisque subseno-verticillatis, obverse lanceolatis, uninerviis, longe mucronatis, margine et nervo retror- sum aculeolatis, uninerviis, pedunculis axillaribus 2 — 6-floris, saepius bracteatis, pedicelUs defloratis hamato-recurvis, compluribus fructi- feris, floribus saepius bisexualibus , corollse viridulo-albae glabrae segmentis ovatis, acutis, polycocco minute et crebre tuberculato. Galium tricorne With. arrang. ed. 2. Bert. fi. ital. 2. p. 124; et auct. Asperula odorata Bart. cai. piant. Sien. p. 7. Galium spurium Ces. Pass. Gib.l comp. fi. ital. p. 557, excl. var. Figure Vaili, boi. par. t. 4. f. 3. Coss. Germ. fi. Par. t. 23. f. E. Reich. ic. fi. germ. t. 1198. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi della Peni- sola e delle isole. Piemonte: nella pianura di Mondovi (Ing.), lungo le siepi nei dintorni di Torino (Re), e nei pascoU di S. Bartolommeo presso Novara (Bir.). Lombardia: nel Pavese (Noce. Balb.), presso Stradella (Gib.!), in Brianza (Rampoldi!), tra le messi del Berga- masco (Rota) , del Bresciano (Zersi , Porta !) , e del Mantovano (Bert.). 00 RUBIACEE. Tirolo: presso Roveredo (Facch). Veneto: nel Veronese in vai Pan- tena, snl monte Baldo, sul monte Pastello (Goiran) e presso Tre- gnago (Ball!), ad Angarano (Montini!) nel Bassanese, sulli Euga- nei (Trev.), presso Chioggia (Bert.), presso Venezia ma raro (Ruch.), a Mogliano (Bert.), a S. Giovanni di Manzano (Pir. !). Istria: in ter- raferma (Ereyn) sino a Fiume (Smith), e nelle isole Brioni e Veruda (Freyn). Emilia: a Parma (Jan!), nei dintorni di Modena (Gib. Pir.) e di Bologna (Gocc), donde sale sino a Montese (Cocc.) , e nel Faen- tino (Cald.). Liguria, frequente (De Not.) : cosi a Nizza, a Mentone (Ard.), a Diano (Ricca!), in vai di Polcevera (Carrega!), a Sestri Levante (Delpino!). Toscana, qua e là: a Sarzana (Bert.), Lucca (Pucc), Pisa (P. Savi !) , Livorno (Car.), Firenze (Car. !), in Casentino (Car. ! ecc.), a Siena (Bart.), a Rapolano (Sommier!), in Maremma (Car.) e nelle isole della Gorgona (P. Savi), della Capraia (Mor. De Not.) e dell'Elba (Car.). Lazio: dintorni di Roma (Seb. Maur.). Na- poletano : al monte dei Fiori (Orsini!) in Abruzzo, a Uri , fra Teano e Roccamorfìna , e alle falde del Taburno (Terr.) in Terra di Lavoro, nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.) , e in Basilicata (Ten.). Corsica: a Rogliano (Mars.). Sardegna (Mor.!), più specialmente nella regione centrale (Mor.). Sicilia, fra le messi : cosi a Messina (Se- guenza!), nelle Madonie dal piano sino a 1000 metri di altezza, assai comune in alcuni luoghi (Strobl), a Palermo (Pari. !), ad Avola (Bian- ca!), sull'Etna ove si eleva sino a 2000', non comune (Strobl), nelle isole di Lipari, di Felicuri e di Maretimo. Finalmente a Malta (Grech Del.!). Fiorisce da aprile a giugno nell'Italia media, più tardi nel- l'Italia superiore e più presto nella meridionale. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Asia occidentale, Imalaia, Affrica settentrionale compreso l'Egitto; in- trodotto nell'America del Nord. "** Planise annuso, foliis uninerviis, florihus polygamis. 95. Craliuni Vaillantia. G. annuum, caulibus decumbenlibus, tetragonis, rotrorsum acu- leolatis, foliis stipulisque verticillato-subsenis, obverse lanceolatis, acutis, margine sursnm aculeolato-ciliatis, uninerviis, pedunculis trifloris axillaribus, ebracteatis, defloratis monocarpicis cerntiis, fio- GALIUM. 61 ribus polygamis, corolla} viritlulo-albse glabrae segmentis ovatis, aca- tis, poiycocco niajusciilo, crasse verrucoso. Galium Vaillantia Web. prim. fi. hols. (1780). Car. suppl. fi. tose, p. oà. Galium saccliaratum Ali. fi. ped. 1 . p. 9 {1785). Beri. (l. ilal. 2. p. 123 {excl. syn. Com. prodr. fi. com. p. 190); et and. Figure. — Sihlh. Smith fi. grcec. t. 133. Reich. ic. fi. germ. t. 1198. f.1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi seminati a grano dei luoghi caldi in Piemonte, della Liguria, del Napoletano e delle isole. In Piemonte presso Susa (Re) , sui colli solatìi nei din- torni di Torino (AH.) , sui colli del Novarese segnatamente a Ver- gano, Maggiora e Boca (Bir.). Nella provincia di Pavia alle Casenuove ed in altre località in collina sulla destra del Po (Noce. Balb.). In Liguria frequente nei campi fra gli oliveti (De Not.), a Nizza, Yil- lafranca (Bourgeau!), Monaco (Ard.), S. Remo (Panizzi!), Dolcedo (Berti!), Givezza, Diano, Cervo (Ricca!), Andora, Loano (Bert.), Genova (Gennari!), Chiavari (Bert.). Nell'Arcipelago toscano alla Ca- praia (Mor. De Not.), all'Elba (P. Savi! ecc.), al Giglio (Ri- casoli!, Pari.!), a Montecristo (Car.). In Corsica comune sotto gli olivi, cosi a Rogliano (Mars.), Bastia (Mabille!), S. Fiorenzo (Mars.), Calvi (Soleiroll), Aiaccio, Portovecchio (Mars.), Bonifacio (Kralik!). In Sardegna frequente fra le macerie e lungo le vie (Moris!), cosi a Siliqua (Biondi!) e a Cagliari ai Sette Fratelli (A. Targioni !); nelle isole di Caprera e della Maddalena (Genn.). Ricom- parisce nella Penisola in Abruzzo a Caramanico (Ces.), e si trova in Basilicata (Terr.), in Puglia (Ten.) a Otranto (Groves, Porta Rigo!) ed a Taranto (Aiuti!), in Calabria a Pizzo (Are. !) e nel territorio di Reggio (Macch.). Nasce inoltre nell'isola di Capri (erb. Webb!), nel- l'isole Eolie (Guss., Lojac), in Ustica (Guss.). Non è raro in tutta la Sicilia (Guss.), cosi a Messina (Seguenza !) , nelle Madonie dal mare sino a 700 metri, a Palermo (Pari.!), Avola (Bianca!), Sira- cusa (Cassia!), Catania (Heldreich!), sull'Etna sino a 4000' (Strobl). Nasce pure nelle isole Egadi (Guss.), nelle isole di Pantellaria (Guss.), di Linosa, di Lampedusa (Aiuti!), e finalmente in Malta (Grech Del. !). Incomincia a fiorire nei luoghi caldi sino dal febbraio e dal marzo e prosegue per buona parte dell'estate. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale, Pa- lestina, Affrica settentrionale. Canarie. Descrizione. — Pianta annua, verde chiara. Radice delicata, 62 nUBIACEE. fusiforme, flessuosa, fibrillosa, giallo di zafferano. Fusto delicato, ramoso in basso, e come i rami che cade per terra e come questi quadrangolare, con gli angoli sporgenti, bianchicci e scabri per acu- lei rari e curvati in basso, leggermente scanalati nelle facce, ver- dognoli. Foglie 6 0 7 in giro, patenti o patentissime, piccole, li- neari-lanceolate, talvolta un po'più larghe in alto, acute o con una piccola punta all'apice (mucronate), con i margini forniti di aculei radi, a guisa di ciglia, diretti verso l'apice della foglia e bianchi che le rendono scabre. I fiori sono piccoli, tre in piccoli racemi pe- duncolati all'ascella delle foglie, più corti o quasi uguali a queste, poligami, essendo i due laterali maschi e sterili e soltanto il fiore centrale ermafrodito e fertile. Il peduncolo è eretto-patente, angolato, con gli angoli forniti di aculei curvati in basso come quelli del fusto e dei rami. I pedicelli dei fiori laterali sono poco più corti o quasi uguali ai fiori loro, sono eretto-patenti ma si curvano in fuori ed in giù dopo la fioritura : il pedicello del fiore centrale è cortissimo e quasi nullo e sempre eretto. Il calice del fiore centrale iia il tubo saldato con l'ovario, il lembo è quasi nullo. La corolla è rotata, divisa fin quasi alla base in quattro lacinie patentissime, quasi ovali, ottusette all'apice, convesse di sopra ed ivi con piccole punte a guisa di pa- pille bislunghette ottuse, concave di sotto, bianche. Gli stami sono 4, più corti della corolla, inseriti nel tubo di questa. I filamenti lesini- formi, eretti, un po' curvati ad arco in dentro, bianchi. Le antere sono piccole, quasi tonde, inserite nel dorso sopra della base, bilocu- lari, introrse, gialle. Il pistillo è più corto degli stami. Ovario bilobo, coperto di tubercoli a guisa di mammelloni conici, di un verde bian- chiccio. Stili due, corti, eretti poi divergenti, cilindrici, bianchicci. Stimmi in capolino, papillosi, bianchicci. (Pa;-/. ms.,descr. della pianta raccolta a Civezza da Ricca). 96. Qaliuiu pedenioutaiiuiiic G. annuum, caule flaccido, erecto, simplici, angulis retrorsum aculeatis pilosisque, foliis stipulisque verticillato-quaternis, oblongis, pilosis, basi obsolete trinerviis, pedunculis axillaribus, paucifloris, ebracteatis, defloratis reflexis, floribus polygamis, corollai luteaa glabrge lobis ovatis, acutiusculis, fructu plerumque glabro, Itevi. Valantia pedemontana Bellard. osserv. p. 61. Mass. prodr. (l. valt. p. 145. GALIUM. 63 Galiiim pedemontanum Ali. auct. p. 2. Beri. fi. ital. 2. p. 97 et W. p. 471. Coni. fi. com. 1. p. 184. Mor. fi. sarà. 2. p. 307. Trev. prosp. fi. eug. p. 28. Koch syn. fi. gemi. ed. 2. p. 361. Gtiss. fi. sìc. sijn. 1. p. 189. 2. p. 789. Pass. fi. Parm. p. 138. Hausm. fi. Tir. p. 398. Facch. fi. Tir. p. 14. Rota prosp. piani. Pav. p. 262. De Vis. Sacc. cat. piajit. Yen. p. -123. Are. camp. jl. ital. p. 310. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 557. Galiurn reflexum Presi del. prag. p. 122. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 191. Ces. Pass. Gib. ! comp. fi. Hai. p. 557. Stroblfl. Eln. {in bot. Zeit. 1883) p. 22, et fi. Nebr. {in Flora 1883) p. 569. Galium retrorsum Cand.l prodr. 4. p. 605. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 189, et 2. p. 789. Rota prosp. fi. Berg.p. 48. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 106. Nic. prodr. fi. mess. p. 248. Figure. — Reich.ic. fi. germ. t. 1185. /". 3. /3 inermis, caule graciliore , secus angulos aculeolis destituto. Galium pedemontanum Cand. prodr. 4. 605 {prò parte). Beri, fi. Hai. 2. p. 97 {pianta e collibus veronensibus) . Giiss. jl. sic. syn. 1. p. 189. Nic. prodr. fi. mess. p. 248. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua 6 là nei luoghi aSciutti aprici dei monti e dei colli, nella Penisola e nelle isole. Piemonte: alpi di Pinerolo , assai comune lungo le strade e sui margini dei campi (Rostan!), monte Cenisio , Viù (Pari.!), dintorni di Torino (Balbis!), Ivrea, Borgomasino, Moncrivello (Ali.), OKIenico (Cai- desi!), Vercelli (Cesati!), Confienza (Bert.). Canton Ticino : Cevio (Franzoni!). Lombardia: luoghi elevali lungo il Po in Lomellina e lungo il Ticino presso Pavia (Noce. Balb.), selve dei dintorni di Como e di altre località sul Lario (Com.), valle del Ron in vai Tellina (Mass.), Ghisalba nel Comasco (Rota), Rivoltella nel Bresciano, raro (Zersi). Tirolo : Bolzano sulle colline solatie del monte Sigmundscron (Hausm.), vai Sugana presso Telve (Facchini!, Ambrosi!). Veneto: Euganei (Bert., Montini!). Littorale (Koch). Parma (Pass.). Lazio: monti di Subiaco in Campo Secco sopra la Cammerata (Bollii). Calabria: la Sila, Stilo (Ten.), Aspromonte (Bert.). Sicilia: Messina, boschi di Mi- stretta, di Caronia (Guss.) , Madonie (Pari. !) non raro fra 700 e 1900 metri (Strobl), Busambra (Guss.), Etna (Pari.!) fra 2400' e 5000' (Strobl), Nicosia (Calcara!), Francavilla (Guss.). Sardegna: sul monte Linas a circa 1000 metri (Mor. !) , e nei pascoli di Praile presso Villanova (Mor.). La varietà nasce sui colli Veronesi (Bert.), a Mes- sina alla Casazza del Re (Guss.) e in Corsica (Strobl). La fioritura ha luogo dall'aprile al giugno. gì BUBIACEE. DistribuEìone geograCca — Europa meridionale, Transcauca- sia, Asia Minore, Mesopotamia. 99. Valium bispiduiii. G. annuum, caulibus ascendentibus, quadrangulis, inermibus, hispidis, foliis stipulisque verticillato-quaternis, crassiusculis, obo- vatis, muticis, ciliatis, uninerviis, pedunculis trifloris axillaribus, ebracteatis, abbreviatis, defloratis decurvatis fructus foventibus, cornu dorsali destitutis, pedicellis lateralibus sterilibus, teretiusculis, acutis, floribus polygamis, corollae viridi-luteolae glabrae segmentis acutis muticis, polycocco raro abortu monococco, sub lente sca- briusculo. Vaillantia hispida Limi. sp. pi. ed. 2. p. 1490. Beri. fi. Hai. 2. p. 139. Zum. fi. ped. 1. p. 252. Greti. Godr. fi. Frane. 2. p. 52. Ard. fi. Alpes-mar. p. 180. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 124. Duth. boi. Mah. p. 4. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 96. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 561. Are. comp. fi. Hai. p. 316. Macch. cat. piani. Regg.-Cal. p. 76. Galium hispidum Gairtn. de frucl. 1. p. 107. t. 24. Reich. ic. fi. germ. 17. p. 93. "Vaillantia aculeata Ten. fi. nap. 3. prodr. app. 4. p. 12 (quoad plantam e Calabria). Figure. — Sibth. Smith fi. gr. t. 138. Reich. o e. (. 1182. f.5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Non COmune. E indicato da Biroli nei pascoli di Pallanza ma la località mi sembra sospetta; nasce presso Nizza (Gren. Godr. ecc.) alle quattro strade di Villa- franca (Ard., Thuret!); nasce inoltre a Roma (Sang.); in Terra di Lavoro a Fondi, a Porlella (Ten.), a Traetto sul monte d'Argento (Terr.); in Calabria a Pizzo, e a Reggio (Ten.) al capo delle Armi (Bert. , Macch.); nel Gargano a Peschici (Ten.); finalmente nel grup- po di Malta nell'isola Gozzo a Ramla e nell'isola di Cominotto (Duthie!). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Spagna , nella penisola Balcanica, in Asia Minore, in Siria, nella Persia meridio- nale, in Mesopotamia, in Nubia sul mar Rosso, nell'Affrica setten- trionale e nelle Canarie. GALIUM. 65 SS. Cialiiiiii vexans. G. annuum, caiilibiis decumbentibus, interdum ascendentibus, qnadrangiilis, inermibus, glabriusculis sive hirtulis, foliis stipulisque verticiliato-quaternis, crassiusciilis, obovatis, miiticis, subinde mar- gine ciliolatis, uninerviis, pedunculis trifloris axillaribus, ebracteatis, abbreviatis, defloratis decnrvatis frnctus foventibus , cornu dorsale gerentibiis, pedicellis lateralibus storilibiis ancipilibus retusis, fiori- bus polygamis, corollae luleo-viriduloe glabra? segmentis acutis mii- ticis, polycocco abortu ssepius monococco, losve. Valantia miiralis Limi. sp. plani, ed. /. p. Ì051 ; et aucl. Valantia aculeata Ten. fi. nap. 3. prodr. app. 4. p. 12 (qnoad plaìitam e Miseno). Galium vexans Reich. ic. (l.germ. 17. p. 92. Figure. — Sibth. Smith (1. groìc. t. 137. Reich. o. e. t. 1182. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — LungO il littorale nei luogbi aridi, sugli scogli e sui muri, nella Penisola e nelle isole. In Liguria a Nizza (De Not., Bourgeau!), Monaco, Mentone (Ard.), Diano, Cervo (Ricca!), Portofino (Delpino!). In Toscana a Livorno (Beccari!), S. Vincenzo (Pari.!), Rocca S. Silvestro (Marcucci !) , Porto Baratti (P. Savi!), Talamone (Car.), Orbetello (Pari.!), al- l'Argentaro (Car.i ecc.), nelle isole della Gorgona (P. Savi!), della Capraia (Mor. De Net.), dell'Elba (Marcucci!), del Giglio (Pari.!), di Montecristo (Car.) e di Giannutri !. Nel Lazio a Roma (Rolli!), a Terracina (Bert.). Nel Napoletano a Mondragone (Terr. !), Caserta (Terr.), Miseno, Baia (Ten.), Napoli (Pasq. !), Pesto (Bert.), nel- l'isole d'Iscbia (Guss.) e di Capri (Pasq.), a Briatico (Are.!), Palmi (Biondi!), Stilo (Are.!), Muro (Terr.), Otranto (Groves!), Monopoli, Bari, Manfredonia (Bert.), al lago di Lesina (Porta Rigo!). Nelle Marche ad Ancona e a Fano (Na.rdncci!). Nel littorale veneto (De Vis. Sacc). Nell'Istria, lungo la spiaggia occidentale da Peroi a Medolino (Freyn), a Fiume (Smith!) e in quasi tutte le isole cir- convicine. In Corsica a Rogliano (Mars.), Bastia (Salis-Marschl.) , Calvi (Bert), Alacelo (Léveillé!), Bonifacio (Mabille!), e nelle isole Rosse (Soleirol!). In Sardegna (Moris!), come per esempio a Cagliari (Ascherson!), nell' isola di Caprera (Genn.). In Sicilia a Messina FtoRA Italiana. — Vol. VII. •'' 66 RUBIACEE. (Nic.) , sulle Madonie dal mare sino a 1000 metri, cosi a Cefalù, Isnello, Castelbuono, Polizzi (StrobI) , nei dintorni di Palermo (Pari.!) donde risale sino a Misilmeri, alla Piana, a Pizzuta, e ad Amorosa al sud di Busambra (Guss.) , a Trapani (Guss.), a Galtagi- rone (Tar. Gerb.), a Vittoria, a Gomiso (Aiuti!), ad Avola (Bianca!), a Siracusa (Cassia!), a Catania ove non si eleva a più di 200' sul livello del mare (StrobI), nell'isola di Ustica, nelle Egadi, a Pantel- laria (Guss.), a Linosa, a Lampedusa (Aiuti!). Finalmente a Malta (Grech Del. !). Fiorisce dal marzo al maggio o dall'aprile al giugno. Distribuzione geografica. — Regione mediterranea dell' Euro- pa, dell'Atfj'ica e dell'Asia, '*"' Piantai perenncs, foliis trincrviis, floribus polygamis. 39. Galiiiaii Cruciata. G. perenne, caulibus flaccidis ascendentibus, telragonis, ad an- gulos hirsutis, foliis stipulisque verticillato-quaternis , oblongis, ob- tusis, villosis, obsolete trinerviis, pedunculis 5— 8 - lloris axillari- bus, bracteatis, defloratis refloxis, lloribus polygamis, corollie luteaì glabrse laciniis ellipticis, breviter acuminatis, polycocco glabro, laìve. Valantia Cruciata Liim. sp. pi. ed. 1 . p. 1052. Galium Cruciata Scop. fi. cani. ed. 2. 1 . p. 100. Beri. fi. ilal. 2. p. 00 ; el auet. Figura. — Reich. ic. fi. gemi. t. li 85. /". /. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune lungo le siepi e nei luoghi erbosi della Penisola e della Corsica, dal marea qualche altezza nei monti. Piemonte, dovunque (Ali.): Susa, Torino (Re), Mondovi (Ing.), vai Sesia (Carestia!), Novara (Bir ), vai Intrasca (De Not.). Lombardia: Pavese, frequente (Noce. Balb.), dintorni di Milano (Rampoldil), Comasco, abbondante in tutta la provincia (Com,), vai Tellina, comunissimo (Mass.), cosi a Bormio (Rampoldi !), Ber- gamasco (Rota), Bresciano, comune in piano e nei colli (Zersi) , Mantovano (Magnaguti!). Tirolo a pie de' monti; Merano, Bolzano, Flemme (Hausm.), Fassa (Brachi!), Trento, vai Sugana, Giudicarle a Dare (llausm.). Veneto, comune (De Vis. Sacc): Verona (Pari.!), Bassano (Montini!), Euganei (Trev.) , Rovigo (Grig.), Lido (Ruch., Kellnerl), Cadore (Venzo!), Friuli, dovunque (Pirona!). Istria in GALIUM. 67 terraferma e nelle isole circonvicine (Freyn, Smith). Emilia: Parma (Pass.), Modenese, dovunque (Gib. Pir.), Bolognese (Heldreicli!) comune in piano ed in monte (Gocc), Faenza (Caldesil). Liguria: Nizzardo qua e là sui monti, cosi a Scarena e sopra Mentono (Ard.), al col di Tenda nei burroni (Bourgeau!), a Viosenne (Ricca!), Dol- cedo, negli oliveli (Berti!), Genova, pure nei burroni (Figari!), Se- stri Levante (De Not.). Toscana, comune: Lunigiana (Car. ! ecc.), Versilia (Simil), Garfagnana (Gar.!), Lucca (Pucci), Appennino lucchese (Giannini!) e pistoiese (Pari.!), Pisa (P. Savi! ecc.), Fi- renze, Vallombrosa (Gar. !), Mugello (Pari. !), Gasentino (Gar.! ecc.), vai Tiberina (Gherici!), Siena (Gampanil), monte Amiata, Populo- nia, Grosseto., Talamone ecc. (Car.). Marche: Ancona (Paolucci!), Macerata (Aiuti!), Camerino (Bert.). Lazio, comune dovunque (Seb. Maur.). Napoletano, comune (Ten.): Abruzzo, sul monte dei Fiori (Pari.!) e a Pacentro (Ges.), Terra di Lavoro e Campania (Terr.) da Terracina (Bert.) a Napoli (Pasq.) e a Salerno (Milani!), isola di Gapri (Pasq.), Basilicata sul Vulture e a Muro (Terr.), Calabria, a Serra S. Bruno (Zwierlein !), sul monte Pecoraro presso Stilo (Bion- di!) e a Scilla (Macch.). Corsica, comune (Mars.). Fiorisce secondo i luoghi in aprile , maggio o giugno. Distribuzione geografica. — Europa quasi tutta , Siberia. Descrizione. — I fusti sono delicati, inferiormente ramosi, gia- centi per terra e poi quasi diritti, e mandanti nei nodi inferiori di essi e dei rami alcune fibre radicali che affondano in terra: sono verdi, quadrangolari e forniti agli angoli di pochi peli rigidetti e bianchicci, diretti verso giù, che li rendono ivi scabrosetti. Le fo- glie sono quattro a quattro, verdi , ellittiche allungate, talvolta, massime le inferiori, ellittiche quasi rotonde, assottigliate alla base quasi vi fosse ivi un corto picciolo scanalato, cen una piccola punta all'apice, con tre nervi e fornite nei margini di peli simili a quelli del fusto , ma meno rari e diretti verso l'apice della foglia. I fiori sono distribuiti in una pannocchia, di cui i rami inferiori sono tri- colomi e i superiori per lo più bifidi , e assai più corti, tutti patenti, verdi e cilindrici e lisci. Alla base dei rami inferiori si trovano quattro foglioline più piccole e più strette delle foglie del resto della pianta e talvolta lineari: una o due piccole foglie lineari si trovano pure alla divisione che segue, in cui si conserva ancora la tricotomia, ma nei rami che seguono, e che sono gli ultimi e bifidi, non si ve- dono punte foglioline. 1 fiori sono piccoli e gialli. Il lembo del calice è appena manifesto. La corolla è divisa in quattro lobi che 68 RUBIAGEE. sono orizzontali, convessi di sopra, ovali ed acuii. Gli stami sono quattro, più corti dei lobi della corolla; i filamenti sono filiformi, bianchi, inseriti sulla corolla presso il tubo tra i lobi di essa, sono diritti e un poco curvati in dentro verso alto. Le antere sono quasi rotonde? biloculari. L'ovario è didimo, coperto di peli lunghi, bianchi e curvati ad uncino all'apice, che lo rendono ispido. Il disco posto sull'ovario è verde, con un margine grosso rilevato e ottuso quasi circolare e concavo di sopra dove sono gli stili; questi sono corti, bianchi, saldati insieme inferiormente; gli stimmi sono in forma di capolino e verdognoli. [Pari, ms., descr. della pianta del- l'Appennino pistoiese a Boscolungo). 30. O al inni vermi iib. G. perenne, caulibus ascendenlibus, herbaceis, pubescentibus vel glabris, tetragonis, foliis stipulisque verticillato-quatcrnis, ovatis vel oblongo-lanceolatis , obtusissimis, ciliatis, Irinerviis, pedunculis 3— 8-floris axillaribus, ebracteatis, defloratis reflexis, floribus poly- gamis, corollaì Intese glabrae laciniis ellipticis, acutis, polycocco gla- bro, Igeve. Valantia glabra Limi. sp. pi. ed. 2. p. 149 J; et and. nomi. Galium vernum Scop. fi. cani. ed. 2. I . p. 99. Beri. fi. Hai. 2. p. 94; et auct. Galium glabrum Trev. ? prosp. fi. eug. p. 28. Figure. — Scop. 0. e. t. 2. Reich. ic. fi. germ. t. J1S5. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Non raro nei boschi mon- tani della Penisola, 'della Corsica e della Sardegna. Piemonte, fre- quente: Bagni di Valdieri a 1200 metri (Pari.!), col di Elva nelle Alpi Cozie fra 5 e 7000' (Ball!), Cenisio (Pari.!), Susa (Re), Torino (Balbis), Alba (Bourgeau!), vai Sesia (Carestia!), Arona (Ricca !).Canton Ticino, comune: Lugano, Mendrisio (Gaud.). Lom- bardia: provincia di Pavia sulle due rive del Po (Noce. Balb.), Como (Daenen!), Chiavenna (Gaud.), Bergamasco fra 100 e 1800 metri (Rota), Bresciano, frequente (Zersi), così presso Collio a 1900 me- tri (Pari.!), Mantova, al bosco Fontana (Barbieri!). Tirolo : Bolzano, Appiano, Salorno (Hausm.), Trento (Perini!), Roveredo (Hausm,), vai di Vestine (Porta!), monte Baldo (Hausm.). Veneto: monti del Veronese (Brachi! ecc.) e del Vicentino presso Asiago (Poli.) e GALIUM. 69 presso Bassano (Montini !) , Euganei (Poli.) , Rovigo sui colli ma raro (Grig.), Chioggia al bosco dei Nordi (Nacc), Treviso (erb. centr.I), Cadore (Venzo !), Tolmezzo (Smith !) e Udine ed altrove nel Friuli (Pìr.). Istria: Trieste (Bert.), monte Maggiore (Smith). Emilia: Parma (Pass.), parte collina e montana del Reggiano (Pirotta!) , del Modenese (Gib. Pir.) e del Bolognese (Cocc), Faenza (Cald. !). Liguria, dovunque sui colli e sui monti (De Not.): Fenestre (Ard.), Tenda (Bourgeau!), Ponte Decimo (Ardissone!) ecc. Toscana, non raro: Lunigiana (Car.!, Pari.!), Sarzana, Massa (Bert.), Ver- silia (Milani), monte di Quiesa (Car.), monte Pisano (Car,!), Lucca (Beccarli) , Appennino lucchese (Pari.!, Giannini!), Appen- nino pistoiese (Pari.!), dintorni di Firenze (Car.! ecc.), Vallom- brosa (Martelli !), Casentino alla Falterona (Car.!) ed a Prataglia (Pari.!), Appennino di Borgo S. Sepolcro (Cherici!), dintorni di 'Livorno (Beccarli), Torri (Car.!) e Ghiusdino nel Senese, Maremma fra il Ponte a Macereto e Paganico (Car.), monte Amiata (Pari.! ecc.). Marche: monte Catrla (Piccinini!), monte Birro in quel di Mace- rata (Bert.), monte della Sibilla (Marzialetti!) , Ascoli per andare a Acquasanta (Pari.!). Lazio: Agro romano (Webb!), Frascati, Al- bano ecc. (Seb. Maur,). Abruzzo (Ten.): monte Corno (Bert.), Si- rente (Groves). Terra di Lavoro: Arpino , Pastena , Caserta, Frasso Telesino (Terr.). Puglia: Otranto (Groves). Reggio di Calabria, a Telesio (Macch.). Corsica, comune nei boschi della regione elevata dei monti (Mars.): Rogliano (Mars.), Bastia (Mabille!), monte Cervione (SoleiroU), Corte (Requien!), Vico (Léveillé!), Bastelica, Portovecchio (Mars.) ecc. Sardegna (Moris!): Fonni , Arixi (Moris). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Siberia al- taica, Imalaia. Descrizione. — Pianta perdine, alta circa due decimetri, di un verde scuro, glabra o pubescente, fornita di un rizoma delicato, ramoso , che manda poche fibre radicali assai delicate e dei fusti o rami semplici, eretti o ascendenti, delicati, quadrangolari, lisci, con un solco in ciascuna faccia. Le foglie sono erbacee, a quattro a quattro in giri più lontani nella parte inferiore del fusto, patentis- sime, ovali o ovali-lanceolate, ottuse, fornite di ciglia lunghette nei margini, di un verde scuro e quasi lucenti di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con tre nervi un po' rilevati. Le foglie della parte infima del fusto sono molto più piccole, ovali-orbicolari. I fiori sono pochi , distri- 70 RUBIACEE. buiti in piccole cime poste all' ascella delle foglie e la metà circa più corte di queste: sono poligami. I peduncoli e i pedicelli sono delicati, verdognoli , glabri, senza brattee , patenti nei fiori, curvati in giù nel frutto. Il calice è piccolo, quasi tondo, un po' schiacciato, glabro, verde. La corolla è di color verdognolo-gialliccio, ha il tubo cortissimo e il lembo diviso in 4 lacinie apertissime, ovali, quasi acute, un po' convesse di sopra. Gli stami sono -4, alterni con le lacinie della corolla, circa tre volte più corti di questa, patenti, in- seriti in alto del tubo. I filamenti sono filiformi, bianchicci. Le an- tere quasi tonde, scurette. {Pari, ms., descr. di fimita delV Appen- nino pistoiese a Boscolungo). III. €AIiIi1PFXTBS. Aspera Moench meth. pi. p. 641. Callipeltis Steven in mem. soc. Mosc. p. 275 (ex Ledeb. fi. ross.). Mor. fi. sard. 2. p.309. Callipeltis et Galli sp. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 148, 149. Galii sp. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ilal. p. 557. Gemmularium cilindraceo-elongatum. Calyx obsoletus. Corolla rotata. Fructus siccusdicoccus sive abortu monococcus,coccis oblon- gis cylindraceis. Embryo incurvulus. Portamento. — Vedi descrizione della specie. Osservazioni. — Benché la priorità spetti al nome generico Aspera, questo non ò adottabile, giacché i nomi dei generi debbono essere sostantivi. Callipeltis niiiralis. Sherardia muralis Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 103. Galium murale Ali. fi. ped. 1. p. 8. Beri. fi. ilal. 2. p. 135; et auct. Callipeltis muralis Mor. fi. sard. 2. p. 309. De Not. rep. fi. lig. p. 198. Prosp. p. 30. Car. prodr. fi. tose. p. 318. FI. Montecr. p. 20. Suppl. prodr. p. 33. Genn. fi. Capr. p. 198. Figure. — Ali. fi. ped. t- 77. f. 1. Sibth. Smith fi. gr. t. 115. Jord. obs. fragm. 3. t. 6. f. F. Reich. te. fi. gemi. t. 1192. f. 1. CALLIPELTIS. SHERARDÌA. 71 Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sui muri , fra le rupi e nei luoghi aridi della regione marittima. Liguria: Nizza (Boiirgeau!), Menlone (Ard.), S. Remo (Panizzi !), Diano (Ricca!), Genova (Cai- desi!). Toscana: Sarzana, Monlignoso (Bert.), Pisa (Pari.!), Li- vorno (Beccarii), S.Vincenzo, monte Argentario (Pari.!), isole della Gorgona (P. Savi!), della Capraia (Mor. De Noi.), dell'Elba e di Montecristo (Car.). Lazio: Roma, comune (Seb. Maur., Aiuti!). Napoletano: Mondragone (Terr. !) , Napoli (Heldreich!) , isole d'Ischia (Guss.) e di Capri (Pasq.), Sessa in Cilento (Ten.), Pizzo, Reggio (Arci), Rivongi (Ten), Muro (Terr.), Martina (Ten.), Manfredonia (Porta Rigo!). Istria, rara: Stignano, Veruda (Freyn), Fiume (Noe!). Corsica: Rogliano (Mars.), Bastia (Mabille!), Aiaccio (Requien!) ecc. Sardegna, frequente (Moris!); isola di Caprera (Genn.). Sicilia, comune: Messina (Nic), Palermo (Pari !), Avola (Bianca!), Catania (Heldreich I), ecc.; isole Eolie, Ustica, Favi- gnana, Pantellaria (Guss.), Linosa, Lampedusa (Aiuti!). Malta (Duthic !). Fiorisce da marzo a giugno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia Minore, Affrica settentrionale. Descrizione. — Erba gracile, annua, subglabra. Fusti filifor- mi, decombenti, sublelragoni. Foglie e stipole disposte in verticilli di 4 a 6, le superiori ridotte a tre o a due non opposte, o anche solitarie, tutte lanceolate, acute, ciliate , uninervie. Pedicelli gene- ralmente 2 per verticillo, estrascellari per soppressione della foglia ascellante, reflessi dopo la fioritura. Calice abortito. Corolla ruotata, quadrifida a lobi acuti. Antere rossicce. Gemmulario cilindrico com- presso, munito specialmente da un lato di peli uncinati. Cocchi del frutto non affatto eguali fra loro , disgiunti superiormente alla ma- turità ed allora incurvi. Seme longitudinalmente bisolcato sulla faccia centrale; mandorla cornea; embrione assile leggermente curvato. {Descr. di piatila del Pisano, v. v.). Osservazioni. — Riroli indica questa pianta in cima alle rupi di Fariolo nel Novarese, ma tale indicazione, per ragione di loca- lità, mi sembra erronea. IV. SHEKARDIA. Sherardia Diìlen. app. rat. pi. Giss. p. 96. l. 3. Gen. pi. (l. genn. 25. t. 2. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 151. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 559. t. 88. f. 6. 72 RUBIACEE. Gemmularium obovatum, dentibus calycinis 4—6 persistentibus coronatum. Corolla tubaeformis. Fruclus siccus dicoccus, subglobosus, vix costatus, dentibus calycinis coronalus. Embryo incurvatus. Portamento. — Pianta annua , scabrosetta , gracile , procom- bente. Fusto tetragono. Foglie e stipole eguali, disposte in verti- cilli di 4 o -6 , lanceolate, acuminate, pungenti. Fiori disposti a mazzetti in cima ai rami ed al caule, sessili, avvolti in un involu- cro gamofiUo, piccoli, rosei o cerulei, a corolla tetramera. Sherarilia arveiisis. Sherardia arvensis Linn. sp. plant. ed. I. p. W^. Beri, (l.ilal. 2. p. 72 et 3. p. ò93; et aiict. omn. Figure. — FI. dan. t. 439. Reich. k. fi. gemi. t. li 83. f. 1 {errata quoad spermophora) . Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissima nei luoglli coltivati e nei prati di pianura e di poggio in tutta Italia, comprese le isole. Sale per le valli delle Alpi a Susa (Pari,!), a Riva in vai Sesia (Carestia!), a Locamo nel canton Ticino (Franzoni!), nei prati montani di vai Tellina (Mass.), sul Ritten, a Brunecco, ed altrove in Tirolo (Hausm.); nell'Appennino si addentra nella regione mon- tana (Gar.) , salendo a Pratofiorito nell'Appennino lucchese (Gian- nini!), sui monti di Porretta (G. Bert.), a Prataglia in Casentino (Pari.!), sui pascoli del Caprile in vai di Marecchia (Piccinini!); e si eleva in Sicilia sino a 1600 metri nelle Madonie (StrobI). Oltreché nelle tre isole maggiori, è stata raccolta nelle isole deiristria(Freyn), nelle isole di Gorgona (P. Savi), di Capraia (Mor. De Not.), del Giglio (Pari.!) e di Montecristo (Car.) dell'Arcipelago toscano, nelle isole Sanguinarie presso la Corsica (Bert.), in Ischia (Guss.) e Capri (Pasq.), nelle isole Eolie in tutii i luoghi coltivati (Lojac), cosi a Lipari (Mandralisca!), nelle isole d'Ustica (Calcara!), di Ma- retimo, di Favignana, di Pantellaria (Guss.), di Linosa, di Lampe- dusa (Guss., Aiuti!), di Malta (Grech Del., Gulia!). Fiorisce dal- l'aprile al luglio. Distribuzione geografica. — Cresce in tutta Europa eccettuate le regioni artiche, nelle Canarie, nell'Affrica settentrionale e nell'Asia occidentale. ASPERULA. 73 V. ASPEBUI/A. Asperula Linn. gen. pi. p. 25. Gen. pi. //. germ. 25. t. 3. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 150. Ces. Pass. Gib. camp. fi. Hai. p. 558. t. 87. f. 7. Calyx obsoletus. Corolla infundibuliformis. Fructus coriaceus, dicoccus , globosus. Embryo incurvus. Portamento. — Sono piante annue o perenni , spesso frute- scenti alla base, ramose. Hanno i fusti gracili, quadrangolari, le fo- glie lineari, lanceolate od ovali, le superiori senza stipole opposte, le inferiori con stipole foliiformi, disposte in verlicilli. I fiori sono piccoli, tetrameri, bianchi, rossi o azzurri, disposti in dicasi pa- nicolati, talora contratti in glomeruli ed involucrati. Osservazioni. — Oltre le specie qui sotto riferite, nel Compen- dio di Cesati, Passerini e Gibelli figurano V Asperula scntellaris come. pianta dell'Istria e VA. moUnginoides come pianta della Corsica , ma dietro riscontro fatto a mia istanza dal prof. Pirotta nell'Erbario Cesati, mi convinsi che tali indicazioni sono errate, e questa opi- nione mi fu poi confermata dal prof. Passerini. 1. Asperula arweiisis. A. annua, scabriuscula , caule ascendente sive erecto, foliis stipulisque verlicillatis, inferioribus obovatis quaternis, superioribus linearibus obtusis 8— 12-nis, fioribus capitatis, bracteis involucraii- tibus linearibus ciliatis cinclis, corolla; infundibularis azureae tubo limbum parum superante, lobis muticis, stigmatibus clavatis, poly- cocco sub lente granuloso. Asperula arvensis Litui, sp. plani, ed. I. p. WS. Beri, jl.ilal. 2. p. 76. 3. p. 593; et auct. Figura — Reich. ic. fi. germ. t. 117. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura Nel Campi a frumento di pianura e di collina nella Penisola e nelle isole. A Fiume (Smith); nella penisola Istriana (Koch) non molto comune, e nelle isole Brioni maggiore e Veruda (Freyn); nel Friuli presso Udine, nel Littorale, ecc. (Pirona), nel Veneziano (De Vis. Sacc), nel Pa- dovano (Trev.), nel Polesine sui terreni argillosi (Grig.), nel Vi- 74 RUBIACEE. centine ad Angarano presso Bassano e a Gallio nei Sette Comuni (Montini !), presso Verona (Brachi!); nel Tirolo in vai Siigana (Am- brosi!), presso Roveredo (Kerner!), a Trento (Perini!), a Caldaro, a Magre e nelle Giudicarie a Ragoli (Hausm.); nel Mantovano (De Vis. Sacc), nel Bresciano ov'è rara (Zersi), nel Bergamasco (Rota), nella vai Tellina, segnatamente in vai di Dentro sino a 1400 me- tri (Anzi) e in vai Malenco (Mass.), presso Como e nella Tremezzina nei campi aridi di collina, ma non frequente (Com.), presso Milano a Origgio (Bert.), nella provincia di Pavia sulle colline di Montebello, di Casteggio, ecc. (Noce. Balb.): nell' Emilia presso Parma (Pass.), nell'Appennino parmense sul monte Prinzera (Pari.!), in tutto il Modenese, cosi presso Sassuolo e presso Castelnuovo nei Monti (Gib. Pir.), a Bologna e nei colli circonvicini (Bert.), sino a Montese e alla Porretta (Cocc), a Faenza (Cald.); nella valle superiore del Po non rara, cosi presso Novara (Bir.), Torino, Susa (Re), Mondovi (Ing.), nei quali luoghi è comune; comune in Liguria (De Not.) , segnatamente nei campi sopra gli oliveti, rarissima in basso ove discende pei letti dei torrenti (Ricca), da Nizza (Ard.) e Tenda (Sternberg!), a Borzoli (Baglietto!), Genova, Chiavari (Bert.), Sestri Levante (Delpino!) ed al golfo della Spezia (Bert., Car.I); in Toscana nella Versilia ov'è comune (Simi), a Lucca (Pucc!) , nell'alta valle del Serchio (Archb.), a Pisa dov'è comune, a Ca- scina, a Firenze dov'è pure comune (Car.!), in Casentino (Car. !, Pari.!), a Pieve S. Stefano (Amidei!), nel monte Amiata (Pari.!), a Siena (Car.), a Volterra (Amid.!), a S. Vincenzo (Aiuti!), nelle isole della Capraia (Mor. De Not.), dell'Elba (Savi!), del Giglio (Car.); nelle Marche sul Catria (Piccinini!), nel circondario di Fa- briano (Bucci!), e nel Piceno a S. Marco (Bert.); nel Romano a Pa- lanzana presso Viterbo (Macchiati!), a Capo di Bove presso Roma (Seb. Maur.), nei monti Laziali (Sang.) ecc.; comune nel Napole- tano (Ten.), cosi in Abruzzo a Cararaanico (Ces.), in Terra di La- voro a Piedimonte di Cassino, a Uri, a Mondragone, presso Nola (Terr,); nella Campania sul Vesuvio ov'è rara (Pasq.) , nell'isola d' Ischia (Guss.) , presso Salerno (Milani !), a Castel Baronia (Pasq.!), in Calabria a Reggio (Macchiati!), a Stilo (Are.!), in Basilicata sul Vulture, a Muro (Terr.), nelle Puglie sul Gargano (Pasq. Lic), a Barletta (Bruni !) , a Otranto (Groves) ; in Corsica a Ponte alla Leccia, al Pigno, nel Capo Corso (Mars.); in Sardegna, comune (Moris!); in Sicilia sui colli calcarei (Guss), cosi a Messina (Seguenza!), Pa- lermo (Lojac. !), Riesi (Guss.), Chiaramonte (Guss,!), Ragusa, Modica, ASPERULA. 75 Scicli (Guss.) , Avola (Bianca !), Siracusa (Cassia !) , Catania (Meli !) , e nelle isole di Lipari (Mandralisca !), Saline, Felicuri, Maretimo , Pantellaria (Guss.). Fiorisce secondo le localilà dal marzo al maggio 0 dal maggio al giugno. Distribuzione geografica. — Nasce nell'Europa media e me- ridionale e nell'Asia occidentale. Descrizione. — Pianta annua, alta circa 3 decimetri, di un verde chiaro. La radice è fusiforme, discendente, flessuosa , fìbril- losa, di un giallo di zafferano. Il fusto é eretto, ramoso sin dalla base, con i rami eretti o eretto-patenti, e come questi, ora più ora meno ingrossato alla base di ciascun meritallo, quadrangolare, con gli angoli sporgenti, bianchicci e scabrosetti, e con le facce piane, verdognolo. Le foglie inferiori sono opposte o sino a cinque, le su- periori da 6 a 8 in giri lontani, le prime più corte, obovate , le seconde lineari, ristrette alla base, tutte patenti, ottuse o ottusette, intere -e scabrosette nel margine, verdi e con un leggiero solco longitudinale di sopra , di un verde chiaro e con un nervo lon- gitudinale delicato di sotto. Le foglie fiorali sono più strette delle superiori, curvate in su in modo da fare quasi un involucro ai fiori, più lunghe di questi, fornite di lunghi e radi peli bianchi nel mar- gine 0 presso il margine da essere quasi cigliate. I fiori sono piccoli, pochi, con un corto pedicello, quasi in capolino all'apice del fusto e dei rami e accompagnati, oltre alle foglie fiorali, da brattee simili a queste ma più piccole e disuguali, peloso-cigliate, più corte dei fiori. L'ovario saldato con il tubo del calice è quasi didimo, smar- ginato all'apice, un po' più stretto alla base, tondeggiante nelle due parti che lo compongono, verdognolo, glabro, liscio. I denti del ca- lice non vi sono. La corolla è tubuloso-infundibuliforme. Il tubo è poco più lungo del lembo, quasi cilindrico, di un bianco violetto ; il lembo è di color violetto-chiaro, diviso in quattro lacinie patenti, ovali, ottuse, appena concave di sopra. Gli stami sono inclusi, giungendo le antere sino appena alla gola della corolla, inseriti nella parte superiore del tubo di questa. I filamenti sono cortissimi, quasi nulli. Le antere lunghette, lineari, bifide alla base, inserite nel dorso sopra di questa, introrse, biloculari, aprentisi per una fessura longitudinale, verdi. Il pistillo è lungo quanto gli stami. Lo stilo è filiforme, eretto, bianchiccio, glabro. Lo stimma in capolino, papilloso. Il frutto è grosso, didimo, ciascun carpello è quasi tondo, con piccolissime asperità appena rilevate o quasi esaedro , scuro. {Pari, ms., descr. della pianta del Casentino). 76 RUBIACEE. 9. Asfiei'iila galioides^. A. perennis, glabra, glaucescens , caule ascendente sive erecto, t'oliis stipulisque verticillatis, linearibus, mucronatis , rigidis, 6 — 8- nis, floribus paniculato-tricbotome corynibosis, bracteis opposilis, li- nearibus, parvis, corollgEj albse canipanulatae limbo tubi longitudinem superante, lobis acutis, stigmatibus globosis, polycocco laeve, sic- citate rugoso. Galiuni glaucum Limi. sp. pi. ed. f . p. 107 . Balbis el. piant. Tor. p. 39. Colla herb. ped. 3. p. I6i {excl. pi. e Sardinia). Sim. fi. Alp. vers. p. 3i, 259. Asperula galioides Marseh. Bieh. fi. tanr. p. 101. Ben. fi. Hai. 2. p. 80. Znm. fi. ped. 1. p. 190. Car. prodr. fi. tose. p. 310. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 125. Ard. fi. Alpes-mar. p. 181. Zersiprosp. piant. Bresc. p. 105. Terr. fi. Vnlt. syn. p. 87. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 558. Gib. Pir. (l. Mod. p. 81. Are. comp. fi. Hai. p. 307. Asperula glauca Bess. enum. p. 7. Trev. prosp. fi. eug. p. 28. De Vis. Saec. cai. piant. Ven. p. 126. Figura. — Beich. ic. fi. germ. t. 1119. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua e là nella Penìsola, ma piuttosto rara. Nei colli Torinesi (Ali.!) e in quelli Novaresi al Prato (Bir.), nei colli a Pozzolengo nel Bresciano, rarissima (Zersi), nei colli di Volta presso Mantova (Bert.), negli Euganei (Trev.), presso Aviano nel Friuli (Kellner!), all'alpe di Faidello presso Fiu- malbo nel Modenese (Gib. Pir.), al Sagro nelle Alpi apuane (P. Savi!), nei colli di Capezzano e Capriglia in Versilia (Sinii), a Terracina fuori la porta Napoletana nel luogo detto l'Epitaffio (Sang.), sul Vul- ture alla valle S. Spirito (Terr.!), a Melfi (Terr.), a Cervago in Puglia nel terreno calcareo (Porta Rigo!), a Cassano in Calabria (Ten., Bert.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre neir Europa media sino alla Turchia ed al Caucaso, nella Siberia uraliense , e in Asia Minore. 3. Asperula odorata. A. perennis, glabra, caule ascendente sive erecto, foliis stipu- lisque margine scabridis, verticillatis, inferioribus senis obovalis , ASPERULA. 77 cseteris octonis lanceolatis, floribus paniculato-corymbosis , bracteis setaceis, corollte albse infundibularis tubo vix limbi longitudinem «quante, lobis aculiusculis, stigmatibus globosis, polycocco pilis un- cinalis echinato. Asperula odorata Linn. sp. pi. ed. 1 . p, 103. Beri. fi. ilal. 2. p. 74 ; et and. Figure. — FI. dan. t. 56?. Reich. ic. fi. germ. t. 1178. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi freschi, bo- schivi 0 cespugliosi dei monti , nella Penisola , in Sicilia ed in Cor- sica. Nell'Istria ad un' altitudine generalmente superiore a 580 metri, cosi a Castua (Smith), sul monte Maggiore (Bert.), ed eccezional- mente a Pola nel bosco imperiale (Freyn); frequente nel Veneto sui monti del Friuli (Pir.!), del Bellunese (Venzo!), del Trevigiano (Kellner!), del Vicentino (Montini!, Poli.), del Veronese (Manga- notti!, Poli.), e negli Euganei (Trev.), in Tirolo nei terreni calca- rei, sul Baldo, a Roveredo (Hausm,), presso Trento (Perini!), in vai Sugana (Ambrosi!), a Magre, a Galdaro (Hausm.), e nelle Giii- dicarie (Hausm., Porta!); in Lombardia nel Mantovano (Barbieri!), nel Bresciano frequente a Gardone e sui monti Dragone e Dragon- cello (Zersi), nel Bergamasco (Rota!) nei hiogi ombrosi da 200 a 1500 metri di altezza (Rota), nella provincia di Sondrio in vai Malenco (Mass.), sui monti intorno al Lario ove abbonda (Com., Gibelli!), e in provincia di Pavia a Carbonara (Bert.) e sui monti sopra Varzi (Noce. Balb.) e sopra Bobbio (De Nut.); nel canton Ticino presso Lugano (Com.) e presso Locamo (Franzoni !); in Piemonte, comune (AH.), così nei colli del Novarese (Bir.), a Riva in vai Sesia (Care- stia!), dovunque nei dintorni di Susa , nei colli Torinesi (Re) , nel Monferrato (Negri! ecc.), presso i Bagni di Valdieri a 1140 metri (Pari.!), in vai di Pesio (Ard.) e presso Mondovi ov'è rara (Ing.) ; nella Liguria al col di Tenda (Ard.), a Rezzo (Berti!), presso Genova a S. Martino d'Albaro (Figari!), a S. Stefano d'Aveto (Bert.), sul monte Getterò (De Not., Pari.!); nell'Emilia sui colli del Parmigiano (Pass.), nell'Appennino modenese a Givago, al lago Baccio , a Mon- tese (Gib. Pir,), nell'Appennino bolognese sul Cimone di Caldaia, presso l'Acero (Cocc.) e presso Castiglion de'Pepoli, donde scende a Vergato e al monte Capra presso Bologna (Beri.); in Toscana sul terriccio dei boschi di abeti o di faggi nelle alpi di Mommio, nell'Appennino lucchese (Pucc.!, Giann.!) e in quello pistoiese (Car.!) sino a 1300 metri a Boscolungo (Pari.!), a Vallombrosa (Bechi!), nei monti del Casentino (Car.!, Pari.!), alle fonti del 78 RUBIACEE. Tevere (Amidei!), vicino a Prata in Maremma (Rert.) e sul monte Amiata (Car.!, Sommier!); nelle Marche sul Catria (Piccinini !), sul monte S.' Vicino (Paolucci!), sui monti di Piastra presso Came- rino (Bert.), sui monti Sibillini (Marzialelti ! ecc.); nel Lazio sul monte Gennaro (Seb. Maur.), a Tivoli, a Frascati (Sang.) , ad Al- bano (Webb.!) ecc.; sui monti del Napoletano dall'Abruzzo alla Calabria (Ten.), cosi sul monte dei Fiori (Pari.!), sul Sirente (Grò- ves), sulla Maiella (Ces.), sul monte Meta, sul monte Cairo presso monte Cassino, sul .Malese, sul Taburno, sul Vulture (Terr.), sul monte Pecoraro presso Serra S. Bruno (Are.!), ed a Pieggio (Mac- chiati); in Sicilia nei boschi di Caronia e di Mistretta (Guss.), nelle Madonie (Pari.! ecc.) fra 1000 e 1800 metri (Strobl), a Busam- bra e sull'Etna (Bert.); finalmente in Corsica presso Bastia (Sa- lis-Marschl.), sul monte S. Pietro (Bert.), nell' Grezza (Soleirol !), nella foresta di Vizzavona sulle alture in faccia al monte d'Oro (Mars.) e presso Bastelica (Requien). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — in quasi tutta l' Europa, nel Cau- caso, nella Persia settentrionale , nella Siria e nella Barberia. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 2 a 3 decimetri, verde, glabra, fornita di un rizoma delicato, lungo, nericcio, che manda fibre radicali delicate ed in alto dei fusti o rami delicati, eretti, quadrangolari, con gli angoli un po' alati, e con le facce solcate, verdognolo, liscio, semplice. Le foglie sono erbacee, in verticilli lontani, le inferiori più piccole da 6 a 8, obovate, le superiori da 9 a 10, patentissime, lanceolate, ottusette, con una punta acuta, intere nei margini, iquali sono un po' rovesciati, verdi, glabre e unpo'Iu- centi di sopra, dove è un nervo longitudinale poco rilevato, di un verde chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato , e in esso e nei margini scabre. I fiori sono inodori, distribuiti in un corimbo terminale, piuttosto piccolo, con i peduncoli lunghi, deli- cati, angolati e con i pedicelli più corti dei fiori e accompagnati da brattee lanceolate, acute, verdognole. Il calice è quasi tondo, un po' schiacciato, verde, come papilloso, con il lembo cortissimo. La corolla è bianca, il suo tubo è poco più corto del lembo , il quale è diviso in quattro lacinie patenti, bislungo-lanceolate, ottusette. Gli stami sono quattro, alterni con le lacinie della corolla, appena più lunghi del tubo di questa, inseriti in alto del tubo. 1 filamenti sono filiformi, bianchi; le antere sono ovali, ottuse, smarginate alla base, inserite nel dorso, introrse , biloculari, aprentisi longitudinal- mente, bianchicce. Il pistillo è più corto degli stami. L'ovario è ASPERULA. 79 saldato con il calice. (Ili stili sono due, (iliformi, eretti, bianchicci, glabri. Gli stimmi in capolino , bianchicci, papillosi. {Pari, ms., descr. della pianta di Boscolungo). Osservazione. — Si Hsa talora come tonica , stimolante , diu- retica; gode pure di proprietà tintorie come molte altre Rubiacee nostrali. L' Asperula odorala del Bartalini {Cat. piani. Sien. p. 7) deve riferirsi al Galium tricorne. é. ilsfierula taurina. A. perennis , sparse pilosa, caule ascendente sive erecto, foliis stipulisque verticillato-(iuaternis, ovato-lanceolatis, trinerviis, floribus fasciculato-capitatis, bracteis involucrantibus insequalibus, lanceolalis, corollaa infundibularis albidsB tubo iimbum duplo superante, lobis obtusis, stigmatibus globosis , polycocco Igsve. Asperula taurina Linn. sp. plani, ed. 1. p. 103. Beri, jl. Hai. 2. p. 77. 4. p. 106; et aud. Figura. — Reich. ic. jl. germ. t. 1178. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei boSchi Ombrosi di Col- lina e di montagna nella Penisola. Nel Friuli a Monfalcone (Pir.), Gorizia, Faedis (Pir.!), Fagagna, Toimczzo (Smith!); nel Trevi- giano (De Yis. Sacc); nel Padovano (Trev.); nel Bellunese sulle Vette di Feltre (Poli.); su tutti i monti Vicentini e Veronesi (Poli.), cosi sulle vette montuose di Angarano e Solagna presso Bassano (Montini!), sul monte Summano (Poli.), sul Baldo; nel Tirolo in vai di Non sopra Spormaggiore (Hausm.), a Caldaro (Kerner!), presso Trento (Perini!), in vai Sugana (Ambrosi!); nel Bresciano frequente nelle selvette dei colli e sul margine de' ruscelli montani (Zersi); nei monti del Bergamasco fra i 600 ed 1800 metri (Rota); in vai Tellina nei boschi di vai Malenco (Mass.); nelle siepi presso Como e nei monti intorno al lago (Rampoldi!), sui quali non si eleva più in alto del faggio (Coni.)-, nel Canton Ticino a Lugano (Bert.) e a Mendrisio (Franzoni!); invai Sesia a Varallo , Alagna (Carestia!), Borgosesia (Bir.); a Biella (Cesati!); presso Susa copiosa (Re), e nei colli di Torino pure copiosa (Balb.!); nel Monferrato (Negri!); nel versante settentrionale delle Alpi Marittime e dell'Appennino in vai Pesio (Ard.), a Ormea (Gentili!), a Mondovi verso Borgatto (Ing.), nei colli di Broni (Bert.), nei monti di Bobbio (De Not.), e 80 RUBIACEE. poi sulle colline presso Parma (Pass.), e in quel di Modena a Bisman- tova, Montesc, Fiiimalbo ecc. (Gib. Pir.); nella Liguria presso Tenda (Ard.), nei boschi di Dolcedo (Berti!), fra Borzonasca e le Giarre (Bert.); in Toscana nelle alpi di Monomio (Calandrini!), nelle alpi Apuane presso Gamaiore (Pucci), nell'Appennino lucchese di S. Pellegrino (Gar.), a S. Marcello (Becc. !), nel monte Senario presso Firenze (Gar.!), in Mugello (Gar.), in Gasentino sul monte Penna (Gar. !, Siemoni!); nelle Marche snlGatria (Pari. !), sul monte de'Ga- valli presso Gagli (Bcrt.), e nell'Appennino Piceno (Marzialettij); in Abruzzo sul Pizzo di Sivo, sul monte Gorno (Orsini!), sul Si- rente (Groves) e sul monte Morrone (Groves!); nel Lazio a Frascati (Pali.!), e ad Albano (Barbieri!); in Terra di Lavoro nei dintorni di Gaserta, sul Taburno, a Frasso Telesino (Terr.), sui monti di Avelia (Terr.!); nella Gampania sul monte Vergine, e a Giffonì (Pasq. !); in Basilicata sul Vulture (Terr., Poli!); in Galabria ad Aspromonte (Bert.). Fiorisce da aprile a giugno. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Catalogna , nella Francia meridionale, in Isvizzera, nella Germania meridionale, nella valle del Danubio, in Crimea, nel Caucaso. Descrizione. — Pianta di un verde chiaro. Rizoma giallo di zaf- ferano, delicato, con fibre radicali dello stesso colore. Fusto oscuro, eretto , ingrossato alle articolazioni , quadrangolare con gli angoli rilevati, larghetti e quasi piani e con le facce quasi piane, verdognole, e pelosette. Foglie 4, patenti, ovali-lanceolate, quasi acuminate, in- tere, verde-chiare, con solchi leggieri che corrispondono ai nervi, di sotto di un verde più chiaro, con tre nervi, uno longitudinale mediano e due un po' curvi meno manifesti in alto ma che pure giungono sino all'apice della foglia e si uniscono con venette laterali al nervo prin- cipale: foglie un po'ristrette alla base e ivi spesso tondo , fornite nei margini di lunghe ciglia bianche. Fiori poligami, alcuni ermafroditi, altri maschi per aborto, situati all'estremità dei rami in modo da formare dei capolini, e accompagnati da 8 brattee o foglie fiorali, le esterne delle quali fanno quasi da involucro al capolino, sono poco più lunghe di questo, simili alle foglie ma più piccole, e le interne sono più corte dei fiori , strette, quasi lineari e fornite di ciglia molto lunghe. 11 calice è piccolissimo nei fiori maschi, quasi tondo, sal- dato con l'ovario eh' è rudimentale, il suo lembo è appena manife- sto per quattro piccolissimi lobi: è verdognolo, glabro. Corolla di un bianco roseo; tubo molto lungo, filiforme, un po' più largo in alto; lembo meno della metà del tubo, diviso in cinque lacinie li- ASPERULA. 81 neari, ottuse, eretto-patenti. Stami 4, inseriti alla parte superiore del tubo, quasi uguali alle lacinie della corolla, alterni con queste. Filamenti filiformi, glabri, del colore della corolla; antere bislunghe- lin^eari, appena smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longitudinalmente, di un giallo pallido. Pistillo quasi uguale agli stami. Ovario bilobo, saldato con il calice. Frutto globoso, liscio, di un verde pallido. {Pari, ms., descr. della pianta del monte Penna). 5. vlsperulft lievitata. A. perennis, glabra, caule prostrato sive ascendente, foliis sti- pulisque verticillato-quaternis, ellipticis, uninerviis, inflorescentia ter- minali, trichotonie paniculata , bracteis parvis, oblongis, 4 — 2-nis , floribus subternis fasciculatis, pedunculis capillaribus, pedicellis brevissimis, corollas infundibularis-campanulatae albae tubo limbum subaequante, lobis vix acutis, stigmatibus capitatis, polycocco glabro. Asperula levigata Limi. mani. p. S8. Bert. fi. ital. 2. p. 89. 10. p. 47 1 ; et ami. Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 1 178. f. i. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi boschivi e fre- schi di montagna e di collina, nelle isole maggiori e sparsa qua e là nella Penisola. In Sicilia nei monti (Guss.), così presso Messina (Seguenza '.), nelle Madonie (Pari.!) piuttosto frequente lungo le siepi sui margini dei boschi e presso ai corsi d' acqua fra i 600 ed i 1000 metri (Strobl), a Palermo (Pari. !, Todarol), a Mondello (Me- li!), ad Avola (Bianca!); nelle isole di Capri (Pasq.), e d'Ischia nella quale ultima predilige la parte settentrionale (Guss.); in Terra di Lavoro a Caserta sul monte S. Nicola, sul Malese (Terr.), a S. Am- brogio sul Garigliano (Terr. I), ad Itri (Terr.); nel Lazio sui monti Lepini (Rolli!), e nei dintorni di Roma a Villa Panfili, sul monte Mario, a Villa Borghesi (Sang.); nell'Abruzzo all' Orfenta (Ces), e sul monte dei Fiori (Orsini!); nelle Marche sul Vettore (Orsini!), nei dintorni di Camerino (Bert), sul Catria (Piccinini!); in Toscana nella vai Tiberina (Amidei!), nel Casentino al Pozzone e a Prataglia a 2200 piedi (Pari.!), nel monte Argentaro (Chericil), presso S. Lorenzo in vai di Cecina, a Bibbiani di Capraia (Pari. !), a Pra- tolino presso Firenze (Car.), presso Pescia (Chiostri!) e precisamente a Monte Carlo (Are.!), presso Pisa sul monte Pisano nella valle FioBA Italiana. Voi. VII. 6 82 RUBIACEE. di Rigeli, e fra Pietra a Padule e la Foce del Baraglia (Car. !) , presso Lucca a Monte S. Quirico (Pucc. !) e a S. Maria del Giudice (Beccari!), presso Sarzana ove abbonda (De Not); nell'Emilia nei dintorni di Montese ov'è rara (Cocc, Gib. Pir.), e nelle colline di Collecchio (Pass.!); al Turlo presso Macugnaza in provincia di No- vara secondo l'asserzione di Biroli; nell'Istria rara, ma pure abbon- dante nei pochi luoghi ove nasce come a Galesano, nel bosco impe- riale a Pola e nel bosco Lusinamore (Freyn); in Sardegna frequente (Mor. !), e così a Laconi (Ascherson!) ; in Corsica ad Aiaccio (Requien!, Jordan!), comune nella valle della Restonica (Mars,), comune pure nei colli intorno Bastia (Car,!, Mabille!), a Nibbio (Mars.). Fiorisce secondo le località dall'aprile al luglio. Distribuzione geografica. — Questa pianta nasce inoltre, ma rarissima, in Ispagna, nel mezzodì della Francia, e in Dalmazia, e nasce pure in Algeria. Descrizione. — Pianta alta da 3 a 6 decìmetri, glabra, liscia, di un verde chiaro. 11 fusto è ramoso molto alla base, ivi striscia per terra e manda fibre radicali assai delicate, poi è procombente, con i rami diffusi, rialzati nella parte superiore, delicati, quadran- golari, con gli angoli rilevati , ottusi, lìsci, di colore più chiaro delle facce che sono un po' convesse e verdognole. Le foglie sono a quat- tro a quattro in giri alquanto lontani , piccole , circa la metà e le in- feriori circa il terzo della lunghezza dei meritalli , patenti o patentis- sime, quasi ugu&li tra loro iu ciascun giro, ovali-bislunghe, lar- ghette, acute 0 ottusette , piane, di un verde chiaro di sopra e ivi con un leggiero solco longitudinale, di un verde un po' più chiaro di sotto ed ivi con un piccolo nervo longitudinale , e due piccole vene ramose che vengono dalla base della foglia, lìsce e glabre in ambedue le facce, appena scabrosette nel margine per ciglia corte e durette rivolte verso l'apice della foglia. Sono ristrette alla base quasi in un corto picciolo, quasi piano di sopra, convesso-carenato e scabrosetto di sotto. Le foglie supreme che corrispondono alla pan- nocchia dei fiorì sono gradatamente più piccole, 3 e poi 2 in ciascun nodo. I fiorì sono ermafroditi, piccoli, bianchì, in una pannoc- chia con rami delicati, piuttosto corti, patenti, e dicotomi, lisci. 1 pedicelli sono più corti del fiore , eretti , delicati , appena più in- grossali verso alto. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario il quale è quasi tondo, schiacciato appena dalle parti, smarginato-bilobo, verde, glabro, liscio, non vi è vestigio dei denti del calice. La co- rolla è piccola, bianca, a guisa d'imbuto, con il tubo lungo quanto ASPERULA. 83 il lembo, il quale è diviso in quattro lacinie patenti, ovali-acute. Gli stami sono quattro, appena più lunghi del tubo della corolla, inseriti nella parte superiore di questa, I filamenti sono eretti e un po' cur- vati, in dentro, corti, lesiniformi , glabri e bianchi. Le antere piccole e ofali, verdognole; il polline è gialliccio. Il pistillo è poco più corto degli stami. Lo stilo è corto, eretto, filiforme, bifido. Gli stimmi sono quasi in capolino, bianchi. Il frutto è quasi tondo, didimo, di- viso sino alla base , con i mericarpi ovali-tondi , un po' concavi nella faccia interna, assai convessi nel resto, con tre linee longitudinali più scure del resto del frutto, con tante piccole fossettine che lo rendono rugoso, liscio. (^Parl. nis., descr. della pianta di Fra- taglia). 6. Asperula hexapliylla. A. perennis, glabra, caule flaccido ascendente, foliis stipuli- sque verticillato-senis, linearibus, acuminatis, floribiis fasciculatis, bracteis involucrantibus senis, linearibus, corollge infundibulari-tubu- losee carnese tubo limbum triplo vel quadruplo superante , lobis obtu- sis, stigmatibus capitatis, polycocco glabro. Asperula hexaphylla Ali. (1. ped. 1 . p. 12. Dir. jl. acon. p. 43. Colla herb. ped. 3. p. i5i {excl. syn. Giiss.). Beri. fi. Hai. 2. p. 86. De Not. rep fi. (ig. p. 193, et prosp. fi. lig. p. 30. Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 51. Pir. fi. for. syll.p. 70. Ard. ! cat. pi. Ment. p. 17, et fi. Alpes-mar. p. 181. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 126. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 559. Are. comp. fi. ital. p. 307. Figure. — Ali. 0. e. t. 77. f. 3. Reich. ic. fi. germ. t. 1179. f.3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E pianta rara e naSCC fra le rupi calcaree dei monti. Nelle Alpi marittime nella valle di Libare presso Venanzone (Thuret!), nella valle di Colmiane(Ard,), e nelle rupi calcaree in faccia a S. Martino Lantosca a 1100 metri (Bur- nat!), al col d'Ortighiera presso Bollena (Ball!, Barla!), a Brec d'Utelle, qua e là dall'alpe di Tenda (Gentile!) sino al monte Gra- mondo vicino a Mentone all'altezza di 1580 metri (Ardoino!); in vai Sesia nelle rupi subalpine, specialmente al Ponte della Gula ove abbonda (Biroli); indicata da Pirona nelle rupi subalpine della Car- nia, ove l'avrebbe raccolta Brumati, Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — La forma tipica appartiene esclu- 84 RUBIACEE. sivamente alla flora italiana, ma nel Banato, in Ungheria e in Tran- silvania nasce V Asperiila capitata che deve considerarsi come una varietà della pianta nostrale. 9. Asperula tinctoria. A. perennis, glabra, caule ascendente sive erecto, foliis stipu- lisque verticillatis, linearibus, obtusiusculis cuspidatis, margine sca- bris, inferioribus senis, superioribus quaternis, summis binis, bracteis ovatis, florum fasciculis terminalibus, pedunculatis, coryrabosis, co- rollae albse campanulatae lobis ovatis, acutis, tubo vix brevioribus, stigmatibus globosis, polycocco laeve. Asperula tinctoria Linn. sp. pi. ed. I . p. i04. Bert. fi. Hai. 2. p. 78 (a). Guss. fi. sic. sijn. 1 . p. 181 . Zan. prosp. fi. ven. p. 22. Pass. fi. Parm. p. 138. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 125. De Vis. Sacc.cat. piani. Ven. p. 126. Ing.cat.sp. Mond. p. 17. Nym. consp. fi. enr. p. 133. Ces. Pass. Gib. cornp. fi. Hai. p. 558. Are. comp. fi. Hai. p. 307 (a). Slrohl fi. Nehr. p. 565. * Figura —Reich. ic. fi., germ. t. 1180. f. 1-3. /3 palustris, floribus roseis. Asperula palustris Ten. app. 4. p. 9. Ces. Pass. Gib. comp, fi. Hai. p. 559. Asperula tinctoria j3 Bert. fl.ital. 2. p. 79. Are. comp, fi. Hai. p. 308. Figura. — Ten. fi. nnp. t. 111. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La Specie naSCB qua e là nella Penisola ed è rara. Presso Mondovi nei boschi lungo l'Ellero in Carassone (Ing.), nella Lombardia (Nym.), nel Veneto (Zanardini) in luoghi incolti , aspri del Lido (De Vis. Sacc.) , nei colli presso Parma (Pass.), nel Lazio ad Albano (Bert., Barbieri!). La varietà fa presso Napoli nelle paludi lungo il Sebeto nel luogo detto il Pascone (Ten., Bert.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa media e talora meridionale. Descrizione della specie. — Perenne, alta da 3 a 6 decimetri, verde, glaberrima. Rizoma di color ranciato-scuro, ramoso. Rami e fusti ascendenti, ramosi con i rami alterni patentissimi o patenti, e come questi quadrangolari, con gli angoli rilevati ottusi e bianchicci, verdi nel resto, ingrossati nelle articolazioni. Foglie inferiori per lo più sei, quelle superiori o dei rami quaterne e le superne opposte, ASPERULA. 85 tutte patentissime e un po'curvate in giù, retratte, lineari-lanceo- late, ottusette, con i margini un po' rovesciati, ivi scabre per corte setole durette, verdi di sopra e ivi un po' lucenti e con un solco longitudinale, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale un poco sporgente, concolore. Fiori piccoli, in cima all'apice del fusto e dei rami e rametti loro, formando quasi un corimbo o una pannocchia. Foglie lìorali o brattee 2, opposte, ovate, acute e quasi acuminate, del resto simili alle foglie. Calice verde; tubo saldato all'ovario, ovale-tondo, bilobo; lembo cortissimo. Co- rolla infundibuliforme, bianca, glabra; tubo un po' angolato; lembo diviso in tre lobi i quali sono poco più corti del tubo , curvati in fuori ed in giù, quasi ovali, ottusetti. Stami tre, lunghi quanto il tubo, inseriti in alto di questo. Filamenti corti, filiformi, bianchi. Antere bislunghe, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso so- pra della base, introrse, biloculari , verdognolo-giallicce, poi aperte scure, glabre. Pistillo più corto degli stami. Ovario saldato con il tubo del calice. Stili 2, filiformi, saldati insieme per circa i due terzi inferiori, liberi in alto, ivi appena divergenti, molte volte più lunghi dell'ovario, bianchi, glabri. Stimmi in capohno, quasi tondi, papil- losi, bianchi. (Pari, ms., descr. di pianta coltivala nell'orto del Museo di Firenze.) Osservazioni. — Il Bertoloni segnala la pianta alle radici delle Madonie, ma probabilmente in seguito ad un equivoco, come osserva StrobI, giacche né questi, né Giissone la ritrovarono. VAsperiila tinctoria ha un rizoma strisciante, ha generalmente i fiori trimeri e seccata doventa quasi nera, e questi caratteri la fanno distinguere a colpo d' occhio dalla seguente. S. Jisperula cyiiancliica. A. perennis, laevis, scabra vel basi hirsuta, caulibus cgespitosis, decumbentibus sive ascendentibus, foliis stipulisque quaternis, inter- mediis interdum subsenis, linearibus, mucronatis, supremis binis, bracteis lanceolatis, mucronatis, florum fasciculisterminalibus, subco- rymbosis, corollge infundibularis albido vel flavescenti-rosese tubo limbum peraequante vel 2 — 4-plo superante, lobis apice cuculiato bidentatis, stigmatibus globosis, polycocco minute granulato, scabro. Asperula cynanchica Linn. sp. plani, ed. 1. p. 104. Refl.seg. p. i5. Mass. prodr. fi. valt. p. 22. Beri, fi Hai. 2. p. 80. 3. p. 593 86 RUBIACEE. et 4. p. 606. Pucci syn. pi. lue. p. 81 . Trev. prosp. fi. eug. p. 27, De Noi. rep. fi. lig. p. 193, et prosp. fi, lig. p. 30. Zan. prosp. fi. imi. p. S2. Rota prosp. piani. Pav. p. S62. Pass. fi. Parm. p. 138. Rota prosp. fi Berg. p. 48. Grig. piant. Rov. p. 50. Facch. fi. Tir. p. 15. Tass. fi. prov. sen. p. 46. Saug. fi. rom. prodr. alt. p. 126. Tass. cenn. bot. prov. Sieri, p. 59. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 105. Groves contr. fi. Terr. d'Olr. p. 59. Penz. mont. Gen. p. 140. Cocc. fi. Boi. p. 252. a nitens, cespitosa basi frutescens, glabra, lobis tubum subae- quantibus. Asperula nitens Guss. pi. rar. p. 70. Jalt. rie. bot. Gran Sass. p. 216. Grov. fi. Sir. p. 58. Asperula cynanchica Ten. syll. p. 65. Asperula cynanchica var. nitens Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 126. Are. comp. fi. Hai. p. 308. Asperula cynanchica var. rupestris Terr.! rei. Terr. Lav. p. 118. Asperula cynanchica var. vulgaris Gib. Pìr. prim. suppl. fi. Mod. p. 14. Figure, — Guss. pi. rar. t. 13. f. 2. Reich. ie. fi. germ. t. 1181. f. 1. )3 breviflora, elata, glabra, lobis tubo sesqui-brevioribus. Asperula cynanchica Com. fi. corti. 1. p. 181. Hausm. fi. Tir. p. 396. Pir.i. fi. for. syll. p. 70. Ard. cat. piant. Ment. p. 17. Car.! prodr. fi. tose. p. 309. Ard. fi. Alpes-mar. p. 181. Terr.? fi. Vult. syn. p. 87. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 126. Ces. el. piant. Maiell. p. 17. Terr.? enum. piant. agr. mnr. p. 65. Groves contr. fi. Terr. d'Otr. p. 59. Jatt. rie. bot. Gran Sass. p. 216. Freyn fi. Sud- Islr. p. 348. Smith fi. Fium. p. 28. Terr. quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Groves fi. Sir. p. 58. Ces. Pass. Gib. comp. II. Hai. p. 559. Gib. Pir. fi. Mod. p. 81. Are. comp. fi. ital. p. 308 (excl. var.). Mil. suppl. Alp. vers. p. 19. Asperula longiflora Koeh syn. fi. germ. 1. p. 359 (prò parte ex loco). Asperula aristata var. brachysiphon Are. comp. fi. ital. p. 308. 7 longiflora, Isevis vel scabra, lobis tubo multo brevioribus. Asperula aristata Lmn. fil. suppl. p. 120. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 559. Are.! comp fi. ilal. p. 308 {exel. var. ex, a et (è b). Strobl fi. Nebr. {in FI. 1883) p. 566 {excl. var. y). Asperula longiflora Waldst. Kit. piant. liung. rar. 2. p. 162. ASPERULA. 87 Zer. fi. mei. ihes. p. 43. Ten. syll. p. 64. Com. fi. com. 1. p. 181 . Giiss. fi. sk.syn. 1. p. 179. Koch syn. fi. germ. /. p. 359 (prò parte exfloco). Tar. Gerb. cat. pi. calai, p. 10. Hausm. fi. Tir. p. 896. Sim.! fi. Alp. vers. p. 33 et S39. Grech Del. fi. mei. p. 17. Pir.lfl. (or. syll. p 70. Car.! prodr. fi. tose. p. 310. Ard. fi. Alpes-mar. p. 182. Terr. fi. Vult. syn. p. 87. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 1W. Ces. el. piani Maiell. p. 17. Terr. enum. plani, agr. miir, p. 65. Arrhb. fi. alto Serch. p. 43. Anzi aiict. fi. Nov. Com. p. 189. Grov. fi. Sir. p. 58. Gib. Pir. fi. Mod. p. 81. Nic. prodr. fi. mess. p. 250. Asperula scabra Presi del. prag. p. 124. Gnss. fi. sic. syn. 1. p. 180. Asperula flaccida Ten.! app.4. p. 8. Terr. ! sec. rei. Terr. Lav. p. 79. Asperula Jordani Song. Perr. suppl. ini. pi. noiiv. Are. comp. fi. ital. p. 308. Asperula cynanchica Terr.! rei. Terr. Lav. p. 118 (var. a). Sec. rei. p. 79. Terz. rei. p. 67. Figure. — Ten. fi. nap. t. 110. Reich. ic. fi. germ. t. 1181. f. 2 et 3. 5 canescens, villis albidis patentibus inferne cana ac scabra , co- roìlse tubo brevi, crassiusculo. Asperula cynanchica y canescens De Vis. fi. dalm. 3. p. 11. Asperula canescens Gnss. fi. sic. syn. 1 . p. 180. Asperula aristata var, canescens Strobl fi. Nebr. p. 566. Are. comp. fi. ital. p. 308. Figure. — De Vis. 0. e. t. 25. f. 2. Reich. o. e. t. 1183. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E COmune nei luoghi aridi, sia nelle rupi calcaree dei monti, sia nelle arene marittime. La var. a è pianta delle parti elevate dei monti e nasce sul Malese all'Esule (Terr.!), e a Picinisco (Terr.) in Terra di Lavoro; a Filettino (Rol- li!) nel Lazio; sulla Maiella (Ten.), sul Sirente (Grov., Levierl), sul monte Coccorello ad oriente del monte VeJino (Levier!), sul Gran Sasso (Jatta, Ten.), sul monte dei Fiori (Pari.!, Car.!) in Abruzzo; sul Vettore (Pari.! ecc.), sul monte Regnolo (Marzialetti!) nel Piceno; sull'alpe di Succiso nel Modenese (Gib. Pir.); sul Ce- nisio (Pari. !) in Piemonte. Essa fiorisce in luglio e agosto. Le varietà jS e y, che piuttosto dovrebbero considerarsi come fornne, giacché difficile è il dire ove finisca l'una e principii l'altra, sono le più diffuse; la prima è pianta di pianura e di collina, la seconda é 88 RUBIACEE. pianta montana, ma spesso quella sale assai in alto nei monti e questa scende verso il basso. Neil' Istria non è stata trovata che la varietà /3 la quale nasce a Fiume (Smith!), nella parte meridionale della penisola istriana ove abbonda, nelle isole circonvicine (Freyn), a Trieste (Bert.); entrambe abbondano nel Friuli (Pir. !) ove la var. y sale sino a 2000 metri di altezza (Tacconi!), nel Bellunese (Venzol), nel Vicentino (Montini!), nel Veronese ove la var. /3 non è rara ed ove la var. 7 cresce sul Baldo (Poli.) ; la sola var. j3 scende in basso nel Trevigiano (Greg.), nel Padovano (Trev.), nel Lido veneto (Nacc, , Kellner!), donde si spinge sino alla spiaggia ed alla pineta di Ravenna; in Tirolo la varietà jS dal lago di Garda risale a Tione, Rovercdo, Trento, in vai Sugane (Haiism.), in Fiemme (Fac- chini!), a Fondo, Bolzano, Bressanone, e la var. y nasce nelle selve montane a Beseno , a Trento, in vai Sugana, in vai di Non, sopra Magre, sopra Galdaro , a Riva, e discende nell'abitazione della vite coltivata in vai Sngana e nelle Giudicarle meridionali (Hausm.); in Lombardia le stesse due varietà e segnatamente la y sono comunissime, cosi nel Bresciano (Zersi) ove la var. 7 sale sul Dos Alto, sul monte Ario e sulla Corna Biacca sino a 2000 metri (Pari.!), nel Bergamasco (Rota), nel piano di Sondrio (Mass.), nei dintorni del Lario (Com., Mass.), e nel Pavese a Casteggio (Noce. Balb.); presso Lugano sul monte S. Salvadore è stata raccolta la var. 7 (Bert.,- Franzoni !); in Piemonte, ove a giudicarne dagli esem- plari che ho veduto sembra che la specie sia rappresentata preva- lentemente dalla forma a tubo allungato , essa è stata raccolta nei colli del Novarese (Bir.), a Riva in vai Sesia (Carestia!), a Gres- soney ed a Chàtillon in vai d'Aosta (Balli), sul Cramont (Pari.!), a Torino (Re), a Susa (Re, Pari.!), sul Genisio (Pari.!), nelle valli Valdensi (Rostan!), sopra i Bagni di Valdieri (Burnati), a Vicoforte presso Mondo vi (Ing.); pure nelle Alpi marittime e nella Liguria abbondano le due varietà jS e 7, questa sui monti, quella in basso, estendendosi da Nizza (Pari.!) e S. Martino Lantosca (Thuret!), a Tenda (Bourgeau!), Dolcedo (Berti!), Veltri, Genova (Figari!); in Toscana la var. 7 nasce a Pontremoli, a Sarzana (Car.), a Massa (Beri.), in Versilia (Mil.), a Viareggio (Car. !), sul monte Pisano (P. Savi!), a Firenze (Car.!), nel Chianti (Car.), in vai di Pesa (Ricci !) , a Rapolano (Sommier !) , a Volterra (Amidei !), a Castiglioncello (Pampana !), a S. Vincenzo (Aiuti!), nell'Argentario (Cherici!), in vai d'Orcia, sul monte Amiata(Car.) ecc., e la var. 7 sul monte Orsaio (Car. !) , a Carrara (Candolle !), nella Versilia (Simi !), ASPERUL\. 89 nelle alpi Apuane (Car,, Arci ecc.), a S. Giuliano nel monte Pi- sano (Riicc.!), nelle alpi di Mommio (Gar. !) e di Barga (Pari.!), sul Piondinaio (Car. !), alle Tre Potenze (Pari. !), al Gemo alle Scale (P. Savi!), all'Abetone sino a 5800 piedi (Pari.!); varcato il crine dell'Appennino verso l'Emilia si ritrova or l'una or l'altra di queste due varietà , cosi sul monte Prinzera nell' Appennino parmense (Pari.!), e nelle colline di Parma (Pass.), sul monte Faidello sopra Fiumalbo (Gib. Pir.), sul Gimone (Pari.!), al Salto di Montese, a Givago, a Gastellarano (Gib. Pir.); le stesse due varietà, e più spesso la ]3 sino in alto sui monti , si ritrovano nelle Marche sul Gatria (Piccinini 1), ad Albacina (Bucci!), sui monti di Fabriano (Narducci!), a Macerata, a Gamerino (Bert.), alla iMuccia (Pari.!), sul Vettore (Pari.!, Gar.!); e nel Romano a Tivoli (Bang.), sul monte Flavio (Rolli!), a Riofreddo, al Piglio (Rolli!), a Terracina (Sang.) ; anche nel Napoletano la varietà 7 prevale nei luoghi alpe- stri e la /3 nei luoghi aridi e presso al mare, ed entrambe sono assai comuni, così nell'Abruzzo sul Gran Sasso d' Italia (Jatta), ad Aquila (Bert.), sul Velino, ad Albe, a Mogliano, ad Avezzano (Levier!), sul Sirente (Groves), sul Morrone, sulla Maiella sino a 2400 metri (Levier!), nei monti del Molise (Bert.), sul Gargano (Porta Rigo!), a Barletta (Bruni !), a Melfi, a Muro (Terr.) , e ad Otranto (Groves), e dall'altro lato della Penisola a Settefrati (Terr.), a Picinisco (Terr.!), presso Gaeta (Bert.), sul Matese (Ten.), a Pietraroia, a Caserta, a Treglia di Pontelatone (Terr.), a Cusano (Pasq. !), sui monti di Gastellamare (Bert,, Huet du Pavillon !) e di Vietri (Levier !), nell'isola di Capri (Bert., Bolle!), sul Pollino sino a i 800 e 2200 metri (Huter Porta Rigo!), a Stilo (Are.!); in Sicilia la var. /3 è rara e l'ho veduta dell'Etna (Bivona!), mentre la 7 è comune nei monti, così presso Messina (Nic), nelle Madonie (Pari.!, Ti- neo ! ecc.) da 600 metri di altezza sino alle cime più alte ossia 1975 metri (Strobl), a Palermo (Pari.!, Meh!), a Pizzuta (Sorren- tino!), a Galtagirone (Tar. Gerb.), a Leonforte (Heldreich!), ad Avola (Bianca!), a Siracusa (Pari.); la var. 7 nasce pure in Alicuri (Calcara!) e in Malta (Zer. , Grech). Queste due varietà fioriscono dal giugno all'agosto. La var. S è stata raccolta nelle Madonie (Ti- neo!) fra le rupi occidentali della Colma grande (Guss., Strobl), e fiorisce da giugno a luglio. Distribuzione geograBca. — Nasce nell'Europa media e me- ridionale, in Armenia, nell' Imalaia , in Algeria (Reboud!), in Ma- rocco (Ball!). 90 RUBIACEE. Descrizione della varietà y. — Pianta perenne, alta da 1 a 5" decimetri, glaucescente, glabra. La radice è grossetta, flessuosa, ra- mosa, scura. I fusti sono molti, eretti o diffusi, delicati, quadrango- lari, con gli angoli un po' rilevati e bianchicci, con le facce piane dove si vedono tanti piccoli punti bianchi quando si guardano con una forte lente , semplici o talvolta con un rametto fiorifero in alta. Le foglie sono a quattro a quattro in giri un po' lontani , eretto-pa- tenti o erette, lineari, acute e come mucronate all'apice, appena convesse nella pagina superiore e ivi con un leggiero solco longitu- dinale, quasi piane nella inferiore e con un nervetto longitudinale bianchiccio, con tanti piccoli punti bianchicci, come il fusto, in am- bedue le facce, più manifesti nella superiore: le foglie superiori sono molto disuguali, essendovene due molto pili piccole delle altre due le quali nelle supreme spesso mancano in modo che vi sono soltanto due foglie opposte. I fiori sono pochi distribuiti in un corimbo termi- nale, i peduncoli sono corti, delicati, eretto-patenti o eretti; i pedi- celli sono cortissimi, accompagnati da brattee lanceolato-acnminate, più lunghe del calice, verdi e con i soliti punti bianchicci. Il calice è bislungo, schiacciato, papilloso, tubercolato, verdognolo-rossiccio, i suoi denti sono cortissimi, quasi acuti. La corolla è carnea o quasi rosea, glabra, liscia ; il suo tubo è da due a tre volte piìi lungo del lembo, gradatamente un po' più largo verso alto. Il lembo è diviso profondamente in quattro lacinie patenti-reflesse, lineari-bislunghe, ottuse, con una punta da fuori sotto dell'apice. Gli stami sono quat- tro, alterni con le lacinie della corolla, inseriti in alto del tubo, giungono alla gola in modo che vi si vedono le antere. I filamenti sono cortissimi, filifornrii, bianchicci. Le antere sono lunghe, naolto più lunghe dei filamenti, ottusette ad ambedue le estremità, inserite nel dorso sopra della base, biloculari, aprentisi longitudinalmente nel margine esterno, giallicce, scurette nella fessura del margine. Il pistillo è poco più corto del tubo della corolla. L'ovario è saldato con il calice. Lo stilo è diritto, filiforme, bianchiccio, per lo più bi- fido, con le divisioni spesso disuguali, di raro semplice. Gli stimmi sono in capolino, giallognoli. {Pari, ms., descr. della pianta del- l'Ahetone). Osservazioni. — È pianta estremamente polimorfa pel colore e la lunghezza della corolla, per la statura, per l'indumento. Le va- rietà qui sopra adottate corrispondono alle principali forme che da- gli autori vennero considerate come tipi specifici. ASPERULA. 91 9. Asperiila toineiitesa. A. perennis, tomentoso-incana, caulibus flaccidis, ascendentibus sive decumbentibiis, foliis stipulisque qiiaternis, inferioribus obova- tis, superioribus linearibus, omnibus crassiusculis, margine revohitis, floribus fasciculato-corymbosis, bracteis ellipticis sive lanceolatis, gemmulario aeqiiilongis, coroUae luteolse tubo lobis apice cucullato- bidentatis longiore, stigmatibus globosis, polycocco villoso. Asperula tomentosa Ten. fi. nap. /. p. 34. Bert. fi. Hai. 2. p. 88. Are. comp. fi. ital. p. 308. Asperula incana Pasq. fi. ves. p. 52. Figura. — Ten. l. e. t. 9 {non optima). j3 semiglabra, parte superiore corollisque exlus glabris, poly- cocco scabro. Asperula commutata Rosm. Schult. syst. veg. p. 267. Presi fi. sic. p. XXVIII et fi. sic. prodr. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 181. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 559. Asperula incana Pasq. l. e. {prò parte). Asperula tomentosa j3 Bert. l. e. Strobl fi. Nebr. {in Flora 1883) p. 567. Aì'c. l. e. 7 gìabrata, tota glabra, foliis omnibus opponitis, polycocco verruculoso. Asperula deficiens Viv. fi. eors. prodr. append. alt. p. 3. Ces. Pass. Gib. 0. e. p. 558. Asperula tomentosa var. deficiens Mar. fi. sard. 2. p. 292. Are. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura Fra le fessure delle fupi calcaree presso il mare: la specie nasce nell'isola di Capri (Pasq.!, Heldreich ! , Bolle !) ; la var. /3 nasce con la specie (Pasq. !), e sarebbe pure stala trovata in Sicilia presso al mare a Cefalù (Guss.); la var. 7 nasce in Sardegna nell'isola di Tavolara (Mor.). La fioritura ha luogo in giugno. Distribuzione geografica. — Non fa in altri luoghi. Osservazione. — Questa specic è molto affine alla precedente. 92 RUBIACEE. IO. Aspei'ula iieglecta. A. perennis, liirsuta, caulibus prostratis, caespitosis, folils sti- pulisque quaternis, iiiferioribus ovato-oblongis, obtusiusculis, reliquis lanceolato-linearibus, acutis, bracteis lanceolatis, aristatis, floribus fasciculato-corynibosis, subternis, terminalibus, brevissime peduncu- latis, corolla} infundibularis extus purpurascentis intus albidae lobis mucronulatis, tubum aequantibiis vel eo brevioribus, stigmatibusglo- bosis, polycocco lanato. Asperula neglecta Guss. plani, rar. p. 69. Beri. fi. ital. 2. p. 84. Sang. cent, prodr.fl. rom. add. p. 24, et fi. rom. prodr. alt. p. 126. Terr. see. rei. Terr. Lav. p. 79. Jatt. rie. bot. Gran Sass. p. 216. Ges. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 559. Asperula cynanchica v. neglecta Are. comp. fi. ital. p. 308. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nella regione alpina dei monti dell'Appennino romano e napoletano, fia le rupi: monte la Ventosa presso Norcia (Sang.), Vettore (Bert.) , monte dei Fiori (Gemmi!), Pizzo di Sivo (Orsini!, Pari.!, Car. !), monte Costone, monte Iiitermesole (Guss.), monte Corno (Bert.), Picinisco alioZaf- finelo (Terr.). Fiorisce dal luglio al settembre. Distribuzione geografica. •— E pianta esclusivamcnte italiana. Descrizione. — Rizoma molto lungo, che manda dall'apice molti rami giacenti per terra e formanti coi fiori e le foglie graziosi ce- spuglietti. Rametti quadrangolari, verdognoli, o sfumati di rossiccio, puberulo-scabri. Foglie a 4 a 4, patenti o patenti-reflesse, lineari , ottusette ma con un mucrone all'apice, appena convesse di sopra e ivi puberule, con un leggiero nervo longitudinale di sotto e con i margini rovesciati. Fiori in piccoli capolini all'apice di ciascun ra- metto, accompagnati da brattee più piccole ma simili alle foglie. — Flores rosei, corollae tubo superne dilatato, extus puberulo-hirto , limbo partito, laciniis pallidioribus, patentibus, ovatis, obtusis, apice mucrone brevi praiditis, uninerviis, nervis in tubum Iseviter excur- rentibus. Stamina tubo prope faucem inserta, tubimi longitudine sequantia. Filamenta tenuissima, filiformia, rosea. Antherae lineares, nigrse, dorso supra basini inserta3. PoUen luteum. Ovarium subcom- pressum, apice marginatum, lateraliter unisulcatuni, dorso convexo apiceque pilis brevibns albis rubentibusve hirto, biloculare. Stylus ASPERULA. 93 filiformis, albus, brevis, tubo breviore apice bifidus; stigmata glo- bosa, viridia. Disciis viridis, 2-lobus; calyx nullus. {Pari. ms.,descr. della pianta del Pizzo di Sitò). Osservazione. — Anche questa pianta è affine aW Asperida cy- nanchica. il. Aspei'iila liirsuta. A. perennis, glabra vel hirta , caule ascendente sive erecto , foliis stipulisque verticillato-senis, linearibus, acutiusculis, floribus subca- pitato-congestis, terminalibus, bracteisinvolucrantibus ovatis, coroUae infundibulari-tubulosge rosese tubo lobis oblusiusculis vel vix apicu- latis subduplo longiore, stigmatibus globosis, polycocco scabro. Asperula hirsuta Denf. fi. atl. 1. p. 1^7 . Asperula rupestris Tin.ì cat. pi. hort. pan. ann. 1827. p. 276. Beri. fi. ital. 2. p.87. Giiss. fl.sic.syn. 1. p. 178. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 559. Are. comp.fl. ital. p. 307. Figura. — Brot. phyt. lusit. t. 10. Stazione, Abitazione e Fioritura Fra le rupi calcaree del lit- torale siciliano presso Palermo aBagheria (Guss.),Catalfano (Pari.!), Sferracavallo (lineo !, Pari. I , Guss.) e monte Gallo (Guss., Pari. !), presso Trapani sul monte Cofani e a S. Vito, e nell'isola di Mare- timo (Guss.); nell'interno al Catalfano presso Palagonia (Pari.!). Fio- risce in aprile e maggio. Distribuzione geograEoa. — Nasco inoltre nel Portogallo, nella Spagna meridionale, nel Marocco (Ball!) e in Algeria. Osservazioni. — Gli esemplari italiani hanno generalmente le foglie più larghe, e devono riferirsi ad una varietà della specie. 19. Asperula Gussonei. A. perennis, glauca, glabra, caulibus nanis dense caespitosìs, foliis stipulisque adpresse imbricatis, quaternis, imis ovato-oblongis obtusis, c^eteris lanceolato- linearibus, floribus fasciculato-subternis terminalibus a foliis supremis stipatis, corollae infundibularis glabrae carneiE tubo laciniis apice cucuUatis subquadruplo longiore, stigma- tibus globosis, polycocco glabro, Iseve. 94 RUBIACEE Asperula nitida Guss. prodr. 1. p. 168 {ex Guss. syn). Asperula saxatilis Colla herb. pei. 3. p. 152 {prò parie). Asperula suberosa Gu&s. suppl. 1 . p. 41 {ex Guss. syn.). Beri fi. ital. 2. p. 84. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 180. Nic. prodr. fi. mess. p. 250 ; non Siblh. et Smith. Asperula Gussonei Boiss. diagn. W. p. 63. Strobl fi. Nehr. p. 567. Asperula Gussoneana Ces. Pass Gib. comp. fi. ital. p. 559. Are. comp. fi. ital. p. 308. Stazione, Abitazione e Fioritura. — III Sicilia Sulle rupi Cal- caree scoscese e solatie, fra 1400 e 1800 metri di elevazione sul livello del mare: sul monte Scuderi (Guss.), e nelle Madonie sul monte Scalone (Guss.), a Quacedda (Guss., Pari.!), al Guozzo della Mufera (Guss.), a Serra Cavallo (Huet du Pavillon!, Lojac.!), al Piano della Battaglia?, all'Acqua del Daino, sul monte dei Pini (Strobl). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geograGca. — E pianta siciliana. Osservazioni. — Si distìngue facilmente dalle forme montane àeWà Asperula cynanchica var. longiflora pel suo portamento cespu- glioso, e per i rami rivestiti densamente sino in cima dalle foglie che sono lucide. 13. Asperula lutea* A. perennis, glaucescens, superne hirta, caulibus erectis sive nanis csspitosis, foliis stipulisque quaternis, imis oblongis acu- tiusculis, caeteris linearibus, acuminato-mucronatis, floribus termi- nalibus, foliis quatuor supremis involucratis , subindeque ad penul- timum foliorum verticillura solitariis ternisve, corollae infundibularis rosese tubo iaciniis calloso-cucullatis triplo longiore, stigmatibus globosis, polycocco scabrido. Asperula lutea Sibth. Smith fi. groec. 2. p. 17. Asperula neglecta Moris slirp. sarà, elench. fase. 3. p. 8. Colla herb. ped. 3. p. 154; non Guss. Asperula pumila Moris l pi. nov. aiit min. cogn. in mem. acc. scienze Tor. 38. p. XXVI. Beri. fi. ital. 2. p. 85. Mor. fi. sard. 2. p. 291. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 559. Are. comp. fi. ital. p. 308. Figura. — Moris fi. sard. t. 78, 1". ASPERULA. 95 Stazione , Abitazione e Fioritura. — NaSCe fra le feSSUre delle rupi calcaree nei monti dell' Oiiena (Moris!, Ascher.>on !) in Sar- degna, a circa '1530 metri sul livello del mare. Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre in Grecia. Osservazioni Un accurato confronto fra VAsperula jnimila di Moris e la pianta raccolta da Heldreich e da Orphanides nella re- gione alpina dei monti della Grecia e distribuita sotto i nomi di Asperula suberosa ed A. nitida, mi ha convinto ch'esse erano la me- desima cosa. La sola differenza eh' io v' ho potuto scorgere si è che mentre la pianta greca ha generalmente i fiori sessili e di rado gli ha pedicellati, la pianta sarda invece gli ha generalmente sessili o solo di rado pedicellati. Ora siccome Boissier riferisce la pianta dei monti della Grecia a\V Asperula /«iea, facendone la varietà pet/finares, io non ho esitato a seguire il suo esempio. ^l. CRlJCIAIVEIiliA Rubeola Tourn. inst. p. 130. t. 50. Crucianella Linn. gen. plant. p. 26. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 150. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 560. t. 88. f. 4. Gemmularium ovatum. Galyx obsoletus. Gorolla tubuloso-infun- dibularis. Fructus siccus linearis-oblongus. Embryo rectus. Portamento. — Sono erbe talora suffrutescenti, con rami allun- gati, gracili, quadrangolari, con foglie lineari o lanceolate , disposte con le stipole in verticilli, con fiori giallognoli, pentameri o tetrameri, cinti da una brattea e da due bratteole involucranti, disposti in spi- ghe terminali più o meno allungate. Osservazione. — I rami dello stilo sono spiccatamente disuguali. 1. Crucianella latifolia. C. annua, foliis lanceolatis, spica elongata, bracteis oppositis, usque ad medium concretis, lanceolatis, obtuse carinatis, ciliatis, bracteolis bractea dimidio angustioribus, linearibus, ciliatis, corollse tubo bracteas superante, lobis longe aristalis. 96 RUBIACEE. Crucianella latifolia Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 109. Giiss. fi. sic. sìjn. 1. p. I9ì et 5. p. 789. De Noi. prosp. fi. lig. p SO. GrechDel. fi. mei. p. 17. Ard. fi Alpes-mar. p. 182 Freynfl. S. htr. p. 349. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 666. Ai e. comp. fi. ital. p. 309. Strobl fi. Nebr. {in FI. 1883) p. 567. Crucianella monspeliaca Linn. sp. plant. ed. 1. p. 109. Bert. fi. Hai. 2. p. 142, et 10. p. 472. Mor.! fi. sard. 2. p. 286. De Mot.! rep. fi. lig. p. 193, et prosp. fi. lig. p. 30. Zum. fi. ped. 1. p. 195. Giiss. eniim. pi. Inarim. p. 155. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 128. Terr. rei. Terr. Lav. p. 118, terz. rel.p. 67, et quart. rei. p. 95. Crucianella angustifolia Seb. Manr. fi. rom. prodr. 80. Koch syn. fl.germ. I.p. 360. Figure. — Barr. t. 520 et 549. Sibth. Smith fi. gr. t. 139. Reich. ic. fi. gemi. t. 1177. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle arene, fra 1 SaSSi 6 nei luoghi coltivati d^lla regione marittima, dalla quale si allontana in qualche luogo risalendo sui colli. In Liguria non rara (De Not.) : cosi nelle sabbie presso il Varo (Bada !) , a Nizza lungo il mare (Bourgeau!), presso Porto Maurizio (Berti!, Carrega!), ad Albenga (De Not.), lungo la fiumara della Polcevera (Figari!), presso Genova a S. Lazzaro (De Not.!) ecc.; nei monti del Romano fra' sassi, cosi a Tivoli (Bert.), a Riofreddo (Seb. Maur.), al monte Circello, e sopra Terracina (Rolli !); in Terra di Lavoro a Rocca Secca, sul monte Mar- sico(Terr.),a Uri alla Civita (Terr.!); in Abruzzo al Fucino (Terr.); nell'isola d'Ischia fra i sassi e sui muri (Guss. , Bolle!), in Luca- nia a Castellabate e a Perdifumo(Ten.); in Calabria sui colli presso l'Ionio a Reggio (Ten.), Mammola (Pasquale!), Corigliano (Ten); nelle Puglie sul Gargano presso Vico (Porta Rigo!); nell'Istria qua e là fra gli scogli presso Peroi, presso la batteria di Monumenti, presso Pola (Freyn), e nelle isole Bdoni (Freyn, Tommasinil); in Sardegna sui monti di Galtelli, di Dorgali (Mor. !) e di Ohena (Ascher- son!); in Sicilia sui colli calcarei di Castelbuono (Citarda!), isnello (Strobl), Palazzolo (Guss.) , Avola (Bianca!), Noto (Meli!), Camma- rata (Bert.); finalmente a Malta nei luoghi aridi presso il mare a Stiema (Grech Del.). Fiorisce secondo le località da aprile a giugno, ed a Malta sin da marzo. Distribuzione geografica. —Europa meridionale, Asia Minore, Siria, Affrica settentrionale. CRUGIANELLA. 97 *4. Ci'iiciaiiella angiistifolia. C. annua, tbliis linearibus angustis, spica subelongala, bracteis liberis, bracleolis bractea siibsequalibus, lanceolatis, acute carinatis, ciliolatis, corollae tubo bracteis subbreviore, lobis breviter inucro- nulatis. Crucianella angustifolia Limi. sp. plani, ed. I . p. 108. Sal.- Marschl. anfz. Kors. pflanz. {in FI. 1834) p. 4L Beri. fi. Hai 2.p. 141. IO. p. 4TÌ. Mot-.! [l. sarà. S. p. 287. Guss. fi. sic. syn. I. p. 191. De Noi. rep. fi. lig. p. 194, et prosp. fi. lig. p. 30. Zum. fi. ped. 1. p. 195. Gren. Godr. (l. Frane. 2. p. 51. Ard. cat. pi. Ment. p. 17. Car. l prodi', fi. losc. p.311. Ard. fl.Alpes-mar. p. 182. Mars. cat. pi. Cors. p. 75. Terr. rei. Terr. di Lav. p. 1 18. Terz. rei. Terr. Lav. p, 67. Quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 560 {excl. pi. ex Istr.). Are. comp. fi. Hai. p. 309 {excl. pi. ex Istr.). Figure. — Darr. f. 550. G(ertn. de fr, t. 24. Reick. ic. fi. germ. t. 1176.f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei luogbi aridi 6 sassosi, più specialmente nella parte occidentale della Penisola e nelle isole; cosi in Piemonte a Susa nei luoghi caldi di Montepantero, di Foresto e di Bossoleno (Re), a Vinadio (Del Ponte!), a Valdieri (Reuter!); in Liguria a Nizza ov'è assai comune in tulli i luoghi aridi del littorale (Ard., Sarato!), nel letto dei torrenti di Cervo e di Diano (Ricca!), a Pegli (Carrega!), nei luoghi argillosi dei colli sopra Genova (Gennari!), presso Varese Ligure, presso la Spezia (De Not.); in Toscana a Sarzana dov'è comunissima nel monte d'Arme, nel letto del torrente Calcandola, del canal di Blaso (Bert.) e del torrente Chiara di Falcinello (Ad. Targioni!), all'Elba presso Campo (Car.); in Terra di Lavoro sul monte Marsico, alla salita di Colle S. Magno, a Lenola, a Pastena (Terr.), a Uri alla Civita (Terr.!); in Puglia a Lecce (Ten.), e sul Gargano nelle piccole valli ombrose a suolo calcareo presso S. Nicandro (Porta Rigo!); in Sicilia sui colli calcarei ad Avola, Noto, Girgenti, Cammarata (Guss.); in Sardegna nei colli aridi non rara (Mor. !); in Corsica comune nella regione bassa e naedia (Mars.), così ad Aiaccio (Léveillé!), sul monte Cagna (Beri.), a Bastia (Salis-Marschl.), a Montemaggiore (Bert.). Fiorisce in giugno. Floba Italiana. — Vol. VII. 7 98 RUBIACEE. Distribuzione geograGca. — Nasce nell'Europa meridionale , dal Portogallo alla Serbia, nel Caucaso, nel Tauro cilicico, e nel- l'Affrica settentrionale. 3. Crueianella niaritiuia. C. perennis , foliis oblongo-lanceolatis, mucronatis, spicis ab- breviatis, bracteis liberis, ovato-acuminatis, margine albo scarioso ciliatis, bracteolis bractea subsequilongis, compresso-navicularibus, fere ad medium concretis, apice falcato recurvis, acute carinatis , carina et margine scabris , corollae tubo bracteolas longe superante, lobis obtusis, acumine inflexo. Crucianella maritima Linn. sp. pi. ed. I. p. 109. Salis — Marschl. aufz. Hors, pflanz {in FI. 1834) p. il. Beri. fi. Hai. 2. p. U3,et 4. p. 607. Mor.l (l. sarà. S. p. 284. Guss.! fi. sic. syn. I. p. 192. Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 50. Tass. fi. prov. sen. p.46. Car.! prodr. fi. tose. p. olJ. Sang. fi. rom. prodr. ali. p. 128. Mars.cat. pi. Cors. p. 75. Terr. ! rei. Terr. di Lav. p. 118. Terz. rei. Terr. Lav. p. 67. Quart. rei. Terr. Lav. p. 95. Groves conlr. fi. Terr. d'Otr. p. 59. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ilal. p. 560. Are! comp. fi. ilal. p. 309. Strohl fi. Nehrod. {in FI. 1883)p. 568. Nic. prodr. (l. mess. p. 250. Macch. cat. piani. Regg. p. 76. Figure. — Clns. pi. var. hisl. 2. p. 176. f. 2. Barr. f. 355. Reich. ic. fi. gerin. t. 1176. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce Sulle spiaggie are- nose del mare, nella parte occidentale della Penisola e nelle isole. In Liguria a Sestri e a Pegli, ove per altro si trova fra le roccie ser- pentinose (Figari!); in Toscana nella Maremma presso Castagneto (P. Savi!), presso S. Vincenzo (Amideil, Car.!), sotto Populonia (Car.!), verso Piombino (G. Savi!), all'Elba (P. Savi!), a Orbelello nell'istmo di Feniglia (Pari.!, Are.!); nel Romano a Ostia (Seb. Maur.), a Tor S. Lorenzo (Sang.) ecc.; in Terra di Lavoro a Sper- longa (Terr.!), a Portammare, fra la foce del Garigliano e il monte d'Argento, a Mondragone (Terr.); a Fusaro e Pesto in Campania (Ten.); nell'isola d'Ischia secondo Bertoloni, ma non menzionata daGussone;in Calabria a Sant' Eufemia (Ricca !), ed a Scilla (Macch.); in Terra d'Otranto verso gli Alimini (Groves); in Sicilia a Messina (Nic), Palermo, Trapani (Pari.!), Terranova (Sommier!), Catania CRUCI ANELLA. 99 (StrobI); in Sardegna a Scaffa di Cagliari (Burla!), a Piscina (Ascherson !), a Porto Paglia presso Iglesi.is (Biondi!), a capo Car- bonara (Gennari!), all'isola di Tavolara (Mor.); in Corsica a Boni- facio (Requienl, Kraliki), a Bastia (Mars.), ecc. Fiorisce da mag- gio a luglio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre nel liliorale della Provenza, della Spagna, della Barberia e della Palestina. 4. Criiciaueiia l'ugiestt'i!^. C. perennis , foliis minntis, lineari-lanceolatis, mucronatis, spicis abbreviatis , bracteis liberis, ovato-acuminatis, margine in- crassatis ciliis destitutis, bracteolis bracteam a^quantibus, concavis non navicularibus, plus miniis liberis, a medio falcato-recurvis, margine membranaceo-ciliatis, corolla} tubo bracteolas longe supe- rante, lobis obtusis, acninino iiiflexo. Crucianella rupeslris Guss. prodr. suppl. p. 44 {ex fi. sic. sijn.). Beri. fi. Hai 2. p. 144 el 9. p. 649. Guss. fi. sic. syn. I. p. 192. Ces. Pass. Gib. camp. jl. ital. p. 560. Are. comp. (l. ilal. p. 309. Crucianella maritima Grech Del. fi. mei. p. 17. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCC fra le rupi a Lam- pedusa (Guss., Calcara!, Aiuti!), e nell'isola di Malta (Bert. , Cal- cara!, Golia!). Fiorisce da marzo a giugno. Distribuzione geografica. — NaSCe pure in Egitto. Descrizione. — Pianta perenne, formante graziosi cespuglieti, alta da uno a quattro decimetri , di un verde-chiaro , ispida o ispi- detta. La radice è ramosa, flessuosa, di color giallo-scuro e quasi ranciato. Il foste è ramoso dalla base , e come i rami eretto o ascendente, quadrangolare, con gli angoli ottusi e un solco stretto in ciascuna faccia, glabro, liscio, bianchiccio in basso, verdognolo in alto. Le foglie sono rigide, distribuite a sei a sei in giro a ciascun nodo, il quale è un po' ingrossato , con i giri inferiori alquanto vicini tra loro e i superiori lontani; sono patenti o paten- tissime e un po' curvate ad arco verso giù, lineari o lineari-lanceo- late^ acute, con i margini appena appena rovesciati in giù e scabri per punte corte, rigide e acute, dirette verso l'apice della foglia e che si trovano pure in parte nella pagina superiore verso l'apice di essa; sono di un verde-chiaro e quasi lucenti di sopra ed ivi con 100 RUBIACEE. un solco longitudinale, di un verde più chiaro di sotto edivi con un nervo longitudinale bianchiccio e due scanalature leggiere fra esso e il margine, unite insieme tra loro all'infima base. 1 fiori sono raccolti in fascetti, e quasi in piccoli corimbi all'apice del fusto e dei rami o rametti laterali, sessili o in corti pedicelh portati da un peduncolo, anche corto: tanto questo, quanto i pedicelli, sono an- golati, verdognoli, glabri, e più corti dei fiori. Le foglie che vi corrispondono e le brattee sono più corte assai delle altre foglie della pianta, più larghette e quasi obovato-lanceolate, patenti e più corte dei fiori. Il calice è quasi turbinato-didimo, con due costole longi- tudinali, ottuse, disuguali, in ciascuna metà, e due denti ottusi di color verdognolo più scuro, poco rilevati e disuguali. La corolla è molto più lunga del calice, di color roseo-bianchiccio, glabra. 11 tubo è diritto, circa tre volte più lungo del calice, il lembo è diviso in quattro lacinie patenti-reflesse, ovali-allungate, quasi acute, pa- pillose nella pagina superiore. Gli stami sono quattro, alterni con le lacinie della corolla , appena più lunghi della gola , nella quale sono inseriti. I filamenti sono cortissimi , filiformi , però ingrossati quasi in capolino all'apice dove s'inseriscono le antere, bianchicci, i;labri. Le antere sono allungate, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso sopra della base, introrse, biloculari, rossicce , glabre. Il pistillo è poco più corto o quasi uguale alla corolla e per- ciò più lungo degli stami. L'ovario è saldato al calice. Lo stilo è lungo , filiforme , bifido in alto sopra della gola della corolla , con le lacinie un po' divergenti : è glabro e bianchiccio. Gli stimmi sono quasi in capolino, di forma però ovale. (Pari. ms. , descr. di pianta coltivata). Osservazione. — Malgrado l'opinioue di Boissier ho voluto tener distinta questa specie dalla precedente, giacché ho riscontrato una grande costanza nei suoi caratteri differenziali. Questa pianta ha i fusti molto più gracili della precedente, le foglie più fittamente em- briciate, le brattee meno differenziale dalle foglie e la infiorescenza più raccorciata. Negli esemplari di Alessandria d'Egitto, simili in tutto il resto alla pianta di Malta e di Lampedusa, le bralteole sono generalmente congiunte sino a mela, mentre nella pianta italiana le ho vedute sempre disgiunte. POTORIA. 101 TRIBÙ SECONDA.. A BB t (s s g» e B* BiB e e. Anthosperme,e Cham. et Schlechl. in linn. 3. p. 309 (generibus coni- plnrimis addilis). Benlh. Hook. gen. pi. 2. p. W. Stipulae interpetiolares foliis liaud conformes. Stigma bilamel- laliim. Gemmularium (in specie nostra) 2-loculare. Gemmulffi in loculis solitari» , a basi erecta?. VII. PIITOKI.%. Piitoria Pers. syn. pi. 1 . p. 5^4. Benlh. Hook. gen. pi. 2. p. 136. Ces. Pass. Gib. comp. (l. ital. p. 552. t. 88. f. 2. Gè ITI in 111 ari urn cylindraceum , dentibus calycinis persistentibus coronatnm. Corolla tnbuloso-infundibuliformis. Drupa oblonga. Etn- bryo rectiis. Portamento. — Frutice basso, rigido, ramoso, pubescente, fe- tidissimo, a rami rotondi, a foglie lineari-bislungbe, brevemente picciolate, a fiori generalmente tetrameri, rosei, disposti in fascetti terminali , con dne bratteole ai pedicelli. PiiAoria vaInbiMca. Aspernla calabrica Linn. fil. suppl. p. 120. Puloria calabrica Cand. prodr. 4. p. 577. Beri. fi. Hai. 2. p. 91. Guss. II. sic. sìjn. 1 p. 182 et 2. p. 788. Grech Del. fi. mei. p. 17. Ges. Pass. Gib. comp. ft. ital. p. 553. Are. comp. fi. ital. p. 306. Figure — Cyr. pi. rar. neap. 1 . t. 1. Sibth. Smith fi. grcee. l. 143. Reich.ic. fi. germ. t. 1182. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rupi calcaree dell'Italia più meridionale. In Calabria a Rotonda (Ten.!), Amendolara, Tre- bisacce, Cassano (Ten.); in Sicilia a Siracusa, Melilli, Feria, Cassare, Palazzolo (Guss.), Avola (Bianca!, Todaro!), Noto, Spac- 102 LONICERACEE. caforno, Modica (Guss.), Scicli (Guss., Todaro!), Trapani (Meli!); e nell'isola di Malta (Grech Del.). Fiorisce da maggio a luglio ed anche sino a settembre. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Dalmazia , in Grecia, in Spagna, in Asia minore, in Siria e nell'Affrica setten- trionale. FAMIGLIA SECONDA. MjON ICE RACE B. * Caprifolia el Rubiace^ ex parie Jttss. gen. pL Caprifolface^ a. Rich. in dici, class, hist. nal. 3. p. /72, et Ru- BiACE^, auct. prò parte. Lonici:i;acE;E Car. pens. tass. hot. p. 89. Gemmularinm pluriloculare, nunc atropliia l-loculare. Gemmo- Ige pendulìB, cum rapile exteriori. Semen amygdalosum. Embryo ra- dicula supera. Osservazioni. — Questa famiglia è costituita da un gruppo di piante che spiccatamente si distingue dalle Rubiacee nostrali, ma che ha notevoli affinità con diverse Rubiacee esotiche. Sino ad ora si era cercato un carattere distintivo delle Rubiacee dalle Lonicera- cee nella presenza delle stipole, senza tener conto del fatto che an- che fra le piante nostrali i Sambncus ed i Yihurnum spesso ne sono provveduti. Come già si è veduto a pag. 7, i caratteri differenziali debbono invece ricercarsi nelle gemnnule, che nelle Loniceracee sono pendenti ed hanno la rafe dalla parte esterna, e nell'embrione che per conseguenza ha la radicetta supera ; quindi buon numero di generi che facevan parte delle Rubiacee, dovranno ascriversi alle Loniceracee. Nella famiglia i generi sono fondati sulla forma della corolla , sulla figura dei pistilli , sulla posizione delle antere, sulla natura del frutto, sul numero e sulla disposizione delle gemmule e dei semi. Descrizione. — Le specie italiane di questa famiglia sono arbo- scelli , frutici 0 erbe rizomatose , glabre o pelosette , con fusti rotondi, ' Per E. Tanfani. LONICERACEE. . 105 talora solcati [Samhucus) o prismatici {Viburnum), talora volubili (alcune Lonicera). Sulla struttura istologica del fusto delle Lonice- racee veggasi Baillon Adansonia 1. p. 376, e De Bary Vergi, anat. fìg. 196 e qua e là nella stessa opera. Le foglie sono opposte, intere o pennatipartite, picciolate o sessili, talora perfogliate per concresciniento. Le stipole mancano nei generi Lonicera e Linnaea; i Samhucus le hanno ora f^landuliformi con capocchia secretante , ora fogliacee; dei Viburnum adunine sono provvisti, altri ne difettano. La infiorescenza nelle Sambiicee è o un corimbo ombrelliforme, 0 una pannocchia di dicasi coi pedicelli articolati ; nelle Loniceree è costituita da dicasi tanto accorciati che essi appariscono come ca- polini 0 verticilli, oppure da coppie di fiori le quali possono consi- derarsi come dicasi in cui sia abortito il fiore terminale; in questo ultimo caso i pedicelli possono essere raccorciatissimi ed i gemmu- lari dei due fiori possono congiungersi più o meno e talora anche totalmente. Conformemente alla disposizione delle foglie, le brattee e le bratteole sono opposte e decussate. Il perianzio è sempre pentamero. Il calice é gamosepalo, a tubo cortissimo quinquelobo; é formato da cinque sepali che nascono liberi in ordine quinconciale e poi coii- crescono , e di cui il dispari è posteriore. La preflorazione n'è aperta. La corolla gamopetala, tubulosa rotata o campanulata, isomera e alternante col calice, è caduca; è regolare nei Sambucus e nei Vi- hurnum, è appena bilabiata nella Linnaea con due lobi superiori e tre inferiori, ed è manifestamente bilabiata nelle Lonicera con 4 lobi superiori ed uno inferiore. Talora verso la base la corolla è gobba (specie di Lonicera); talora nei Viburnum e nei Sambucus i lobi della corolla nei fiori sterili periferici ingrandiscono irregolarmente, rag- giatamente. La preflorazione della corolla è generalmente embriciata, ma è valvata nel Sambucus Ebulus. Gli stami, epicorollini ed alternanti coi petali, generalmente sono 5, ma si riducono a 4 nella Limma per soppressione del posteriore; i filamenti subulati o sono egualmente lunghi, o sono disuguali quando la corolla è irregolare ; le antere bislunghe,' versatili, bilocu- lari, deiscenti per due fenditure longitudinali, sono estrorse nei Sam- bucus, introrse negli altri generi. Il polline sferico, talora ecliinulato, ha tre pori di deiscenza. Esiste un disco epigino poco sviluppato. 11 gemmulario è infero ed ha generalmente 5 caselle, ne ha però 104 LONICERACEE. 4 nella Lonicera hiflora. La genesi, la disposizióne loro, nonché il numero di gemmule che contengono è variabile. Ora le caselle si incavano separatamente nel talamo e producono nel loro angolo in- terno le gemmule {Sambncus), ora vengono ad esser costituite dalla congiunzione nel centro degli spermofori che in forma di setti par- tono dalla parete della cavità gemmulariana (Lonicera). Quando le caselle sono 4, due sono mediane e due laterali, nel caso che siano 5 la dispari è posteriore nelle Loniceree, anteriore nelle Sambucee. Lo stilo è allungato e terminato tJà uno stimma capitellato nelle Lo- niceree, è invece cortissimo e terminato da uno stimma trilobo, coi lobi sovrapposti alle caselle, nelle Sambucee. Lo spermoforo è sem- pre assile. Le gemmule sempre anatrope e con un invoglio sem- plice, nelle Sambucee sono pendenti a micropilo supero, a rafe dorsale, e ve n'è una per casella; nei Viburnnm si sviluppa la sola gemmula di una delle due caselle posteriori, la quale crescendo fa subire uno spostamento alle due caselle sterili in guisa che il tramezzo viene a collocarsi in direzione antero-posteriorej nella Linnwa la casella posteriore ed una delle due anteriori contengono diverse gemmule che tutte si atrofizzano, mentre la terza casella contiene una sola gemmula che si sviluppa, pendente dall'alto, a micropilo supero e a rafe dorsale; finalmente nel genere Lonicera tutte le ca- selle sono provviste di più gemmule disposte in due file verticali. Il frutto nelle Lonicera è una bacca, talora uniloculare per l'obliterarsi dei setti, con pochi semi; nella Linnxa è una bacca che prende consistenza coriacea, con unico seme; nei Vihnrnnm è una drupa con unico seme; nei Sambuciis è una drupa con tre semi. I semi sono penduli, con integumento crostoso o membranoso sottile, con mandorla carnosa, con embrione assile a radicetta supera, più corto della mandorla. Lo sviluppo dei vari verticilli fiorali è sempre acropeto. Considerazioni geografiche. — L'Italia possiede tutti i generi europei, e delle circa 22 specie europee ne possiedali; nessuna specie le è propria. Delle 17 specie italiane 5 sono comuni alla pe- nisola ed alle tre isole maggiori, una alla penisola ed alla Sicilia, una alla penisola e alla Corsica, una si trova solo in Sicilia, anzi a Palermo, le altre 9 sono continentali. Di queste ultime una si estende dal settentrione al mezzogiorno della penisola , 3 essendo prevalen- temente settentrionali si spingono più o meno verso il mezzodi pei monti, 5 sono esclusivamente settentrionali. Sono 3 le specie che in Italia occupano un'area limitata, cioè Linncea borealis di poche SAMBUCUS. 105 località delle Alpi, Lonicera pyrenaka presso Brescia, ma dubbia, e L. Uflora presso Palermo al Parco. Considerando la distribuzione altimelrica delle Loniceracee nostrali si vede che 3 specie sono pro- prie della regione marittima, 6 si spingono dal piano assai in alto pei monti, 8 sono montanine o alpine. Studiando nelle loro relazioni esterne le Loniceracee italiane, ve- diamo che 15 specie sono dell'Europa settentrionale o media, donde scendono più o meno verso mezzogiorno ed una anzi varca il mare per estendersi in Affrica , mentre 4 sono del tipo mediterraneo e di queste due esclusivamente occidentali. Il confine meridionale dell'area delle Loniceracee italiane prese in massa è costituito da una linea che rasenta il 30° parallelo, ma più difficile è assegnar loro un confine nel senso della longitudine; difatti senza tener conto del Samkicus Ehulus che comparisce sugli alti monti del Kashmir, 6 altre specie varcano il Caspio e gli Urali e si spandono per la Siberia, e di queste 3 si estendono anche al- l'America boreale, cioè: Linncea horealis, Lonicera ccenilea e Sam- bucus racemosa. Poche sono le Loniceracee che si avvicinano o che varcano il circolo polare, e fra esse quella che più si spinge al nord è la Linncea horealis. TRIBÙ FUIMA.. Saiitliiicee. SambucEìE Humh. Bonpl. Kunth nov. gen. et sp. 3. p. 333. Inflorescentia corymbiformis vel paniculata. Corollse tubus bre- vissimus. Stigma sessile trilobum. Gemmularii loculi tres (in nostris), gemmulam unicam includentes. Fructus drupaceus. 1. SAMBUCUS. Sambucus Tourn. inst. p. 606. t. 376. Bentli. Hook. gen. pi. 2. p. 3. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 563. t. 88. f. 6. Stamina 5, antheris extrorsis. Drupa sphaerica, polysperma. 106 . LONICERACEE. Portamento. — Alberi, frutici 0 erbe perenni, col fusto e i rami riccamente midoliosi, colle foglie clisparipennate, coi fiori in corimbo o in pannocchia, piccoli, bianchi o biancastri, articolati sui pedicelli, bratteolati, con corolla rotata. Osservazione. — I segmenti (Ielle foglie, che sogliono essere dentati, doventano talora per anomalia laciniati, e si riducono in al- cuni esemplari coltivati alle semplici nervature o quasi. I Sambucns presentano delle cellule tannifere situate nella scorza e nella parte periferica del midollo, che corrono da una estremità all'altra dell'in- ternodio e passano talora da un internodio all'altro senza ramificarsi, raggiungendo cosi la lunghezza persino di 20 centimetri e più. Il loro contenuto é ricchissimo di tannino. Vedi su queste cellule Dip- pel Deitr. hist. pllanz. {Verhandl. nat. ver. preuss. Bìieinl. Westph. 2^" anno). 1. Saitibucus Eliiiliis. S. herbacea, rhizomatosa, foliorum segmentis oblongo-lanceo- latis, serratis, stipulis foliaceis, inflorescentiae corymbosse ramis primariis ternatis, drupis nigris. Sambucus Ebulus Linn. sp. plani, ed /. p. 269. Beri. fi. ital. 3. p. 486; et auct. omn. , Figura Rekh. ic. fi. (jerm. t. 779. f. 1434. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comunissima in tutta la Penisola e nelle isole, nelle siepi, lungo le str.ade, i fossi e gli ar- gini, nei luoghi incolti anche sterili , e nei luoghi boschivi umidi dei monti. Nell'Istria (Smith, Freyn); in lutto il Veneto (De Vis. Sacc.) e per esetnpio nel Friuli (Pir.), nel Bellunese (Venzo!), nel Lido (Nacc), negli Euganei (Trev.), nel Veronese (Poli.) ; nelle valli del Tirolo cosi a Bolzano, Eppan, Trento, Ro\ eredo (Hausm.), Borgo (Ambrosi!), Stenico (Hausm.); nel Bresciano (Zersi), in vai Tellina lungo i torrenti (Mass.), nel Bergamasco sino a 1000 metri di al- tezza (Rota), nella provincia di Como, nel Canton Ticino (Gom.), nel Cremonese a Grumone (Pari.!), nel Pavese (Noce, Balb., Rota); in tutto il Piemonte (AH), cosi nel Novarese (Bir.), presso Torino, presso Susa (Re), presso Mondovi (Ing.) ; nella Liguria (De Not.), cosi nelle Alpi marittime (Ard.) sino a 1000 metri, nei monti sopra Porto Maurizio (Ricca!), a Ellera (Piccone!), a Genova (Figari!), a Prato sopra la Croce (Delpino!); nel Parmense (Pass.), SAMBUCUS. 107 in tulio il Modenese (Gib. Pir.), nel Bolognese ove sale sino in alto sui monti (Cocc), presso Ravenna (Cald.!) e presso Faenza (Cald.); in Toscana a Sarzana (Bert.) , Pietrasanta (Car. !) , Valleccliia (Simi !), Pisa (Car.), Lucca (Pucci), Tercglio nell'Appennino lucchese (Giannini!), Boscolungo nell'Appennino pistoiese (Pari.!), Firenze (Gar.!),Vallombrosa (Martelli!), in Casentino (Pari.!), a Siena (Car.), Rapolano (Sommier!), sul monte Amiata (Campani!), sul monte Calvi presso Campiglia e sul monte Argentario (Aiuti!), nell'isole di Gorgona (Car.), e dell'Elba (Car.!); nell'Umbria presso il Trasi- meno!; nel Piceno a Montefortiiio (Beri.); nel Lazio comunissima (Seb. Maur.) ; nei luoghi urtiidi del Napoletano (Ten.), cosi nei campi argillosi di Terra di Lavoro (Terr.), nell'isola d'Ischia (Guss.), nei terreni argilloso-calcarei del Vulture e presso Muro in Basilicata (Terr.), in Terra d'Otranto (Groves); in Corsica a Vico, Bocognano, Vivario ecc. , comune specialmente nella parte settentrionale del- l'isola (Mars.); in Sardegna, segnatamente nella parte centrale (Mor.); in Sicilia nei terreni grassi ed umidi (Guss.), così a Messina (Seguenza!, Nic), nelle Madonie fra 600 e 1200 metri (Strobl) , presso Palermo (Pari.!), a Milazzo (Chelazzi !), lungo i torrenti presso Caltagirone (Tar. Gerb.), ad Avola (Guss. !); finalmente in Malta (Grech). Fiorisce da giugno ad agosto, e nel mezzodì anche in maggio. Distribuzione geografica — Nasce in tutta Europa, nell'Affrica settentrionale e nell'Asia occidentale. Descrizione. — Pianta un po' puzzolente, perenne, alta da 8 decimetri a un metro o a un metro*e mezzo, di un verde chiaro. Il fusto è erbaceo, eretto, pieno di midollo lasso, angolato, scanalato, in parte rossiccio , ramoso, con rami opposti, eretto-patenti o eretti. Le foglie sono un po' consistenti, opposte, patenti o eretto-patenti, pennatiparlite, con 5 a 9 lacinie lanceolato-acuminate, finamente seghettate, con i denti acuti, verdi, glabre e un po' lucenti di sopra ed ivi con un nervo longitudinale poco rilevato e con solchi laterali curvi ed obliqui, che corrispondono ai nervi della pagina inferiore, di un verde chiaro di sotto edivi con un nervo longitudinale rilevato e con nervi laterali, anche rilevati, obliqui e curvi che si uniscono tra loro ad arco verso il margine e formano una rete rilevata nella pagina inferiore della foglia: tali lacinie sono disuguali alla base, cessando la lamina poco prima nella parte superiore e scorrendo que- sta al contrario dalla parte di sotto nel picciolo comune, il quale è solcato disopra, convesso-angolato e striato di sotto. Le stipole sono 108 F.ONICERACEE. fogliacee, libere, poste alla infima base del picciolo, patenti, un po'eurvate in giù, un po' disuguali, ovali-acuminate o ovali-lanceo- late, acuminate, dentellato-seghettate. I fiori sono molti, distribuiti in una cima eretta o piana, posta all'apice del fusto o dei rami; le divisioni inferiori del peduncolo sono terne, un po' angolate, pelo- sette; le brattee e le bratteole sono trifide o pennatifide, per lo più piccole e verdognole. I pedicelli sono delicati, più corti dei fiori. Il calice ha il tubo quasi cilindrico, aderente all'ovario, bianchiccio, glabro: il suo lembo é corto, diviso in cinque denti, quasi triango- lari, acuti 0 con qualche piccolo dentino, eretto-patenti, bianchi con il margine violetto. La corolla è rotata, bianca, con il tubo cortis- simo e con il lembo diviso in cinque lacinie allungate , acuminate , reflesse , un po' concave di sopra per la rilevatezza dei margini. Gli stami sono cinque, lunghi quanto la corolla, inseriti nel tubo di questa, eretti. I filamenti sono molto grossi, con tante gibbosità al- lungate, bianchi, glabri. Le antere sono ovali, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso, estrorse, biloculari, con le logge separate da un connettivo lungo, rossicce-scure , glabre, si aprono longitudinalmente. L'ovario è saldato con il tubo del calice, trilocu- lare. Lo stilo manca. Gli stimmi son tre, grossi, ottusi, lunghi quasi quanto i denti del calice, gialliccio-verdognoli. La bacca è piccola, quasi tonda, nericcia, lucente, avente all'apice i cinque denti del calice dello stesso colore avvicinati ad essa, piena di un succhio colorante di color violetto-scuro, e contenente in una loggia due o tre semi, un po' schiacciati, angolati e scuri. (Parl.ms., descr. della pianta di Grumone). Osservazioni. — Onesta pianta ha un grosso rizoma serpeg- giante a una certa profondità sotto terra, dal quale partono qua eia dei rami verticali. Le foglie sul rizoma sono rappresentate da sem- plici rilievi, e sui rami verticali nella parte sotterranea da squame marcescenti, che passano gradatamente allo stato di vere foglie nella parte aerea. 9. Sani lincila iiìgra. S. fruticosa subarborea, foliorum segmentis ovato-lanceolatis, serratis, stipulis setaceis, caducis, inflorescentigp. corymbosae ramis primariis quinatis , drupis nigris. Sambucus nigra Linn. sp. pi. ed. 1. p. 269. Beri. fi. Hai. 3. p. 488 ; et ouct. omii. SAMBUGUS. 109 Figura. — Reich. ìc. fi. gemi. t. 730. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce ili tutta Italia nelle siepi, nei boschi e fra le rovine dal piano ai monti. Nell'Istria a Fiume (Smith), a Pola, sul monte Michele (Freyn); in tutto il Veneto (De Vis, Sacc.),cosi nel Friuli (Pir.), nel Bellunese (Venzo!), nel Lido (Nacc.,. Kellner!), negli Euganei (Trev.), nel Veronese (Poli.); nel Tirolo sul Baldo (Hausrn.), in vai Sugana (Ambrosi!), presso Trento, presso Bolzano, nelle Giudicarle (Hausm.); in Lom- bardia, comunissima nel Bresciano (Zersi), in tutta la vai Tellina (Mass.), nel Bergamasco (Rota), nel Gomasco (Gora.), nel Milanese (Rampoldi!), nella provincia di Pavia (Noce, Balb.) ; in Piemonte comune, cosi nel Novarese (Bir.), in vai Sesia (Carestia !) , nei din- torni di Torino, di Susa (Re), di Mondovì (Ing.); '" Liguria nelle Alpi marittime (Ard.), ed in altre località (De Not.); ia Toscana a Sarzana (Bert.), nella Versilia (Simi!), in Garfagnana (Gar.!), a Lucca (Pucci), a Pisa, a Firenze (Gar.), a Vallombrosa (Gar.!), in Casentino (Pari.!), a Montepulciano, a Siena (Gar.), nella valle d'Asciano (Pari.!), in vai d'Orcia (Gar.), sul monte Aniiata (Som- mier!), a Populonia (Gar.!), nell'isole di Gorgona (Gar.) e dell'Elba (Gar.!); nell'Emilia presso Parma (Pass.), sparsa qua e là nel Mo- denese (Gib. Pir.), non rara nel Bolognese (Gocc), nelle siepi di Rontana nel Faentino (Gald.!); nel Lazio, comune in tutte le siepi (Seb. Maur.); nel Napoletano, pure in tutte le siepi (Ten.), e per esempio in Terra di Lavoro, frequente (Terr.), sul Vesuvio (Pasq.), nell'isola d'Ischia (Guss.), sul Vulture (Terr.) e presso Muro in Ba- silicata (Terr.), nella Terra d'Otranto (Groves) ; in Corsica, lungo i torrenti, comune specialmente nella parte settentrionale dell'isola (Req., Mars.); in Sardegna, ov' è assai frequente (Mor.); in Sicilia, nei luoghi umidi montuosi (Guss.), cosi presso Messina (Nic), nelle Madonie (Pari.!) assai comune fra GO^metri e 1200 metri (Strobl); nell'isola di Malta (Zer.). Fiorisce crn aprile a giugno. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale. 3. i^aniliiiciis l'aeeiiiosa. S. fruticosa, foliorum segmentis ovato-lanceolalis, argute den- tatis, stipulis pilos capitatos emulantibus, caducis, inllorescentia pa- niculata densa, ovata, drupis puniceis. Sambucus racemosa Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 270. Re fi. al. no LONICERACEE. prodr. p 37. Mass. prodr, fi. vaìl. p. 101. Beri. fi. Hai. 3. p.4S9. (}. Beri. il. App. bon. p. 18. l'iicc. syn. fi. lue. p. 170. De Noi. rep. fi. lig. p. 190. Prosp. fi. Ho. p. 30. Zum. fi ped. 2. p. 33. Hausm. fi. Tir. p. 390. Rota prosp. fi. Berg. p. 47. Prosp. piani. Pav. p. 261. Pir.! fi. for. syll. p. 69. Car. ! prodr. fi. tose. p. 305. G. Beri. veg. Porr. p. 64. Ard. fi. Alpes-mar. p. 174. De Vis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 123. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 104. Archb. fi. alto Serch. p. 42. Ing. cai. sp. Mond. p. 64. Anzi aud. fi. Nov. Com. p. 189. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 564. Gib. Pir. fi. Mod. p. 80. Are. comp fi. Hai. p. 317. Cocc. fi. Boi. p. 250. Figura. — R'ich. ic. fi. gemi. l. 731. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei bosclli di Conifere, (li faggi e anche di castagni nei monti della penisola: cosi nella Car- nia e nel Friuli (Pirona!) , nei monti ed anche in qualche luogo meno elevato del BeHunese (Venzo!), nei monti del Vicentino (Poli.), del Bassanese (Bert.) e del Veronese (Poli., Goiran!); in Tirolo nella vai Sugana (Ambrosi!), sui monti di Trento (Hausm., Perini!), nelle Giudicarie, sullo Schiern, sulle alpi di Seiss, sul Ritten, sulle alpi di Loaso, sul giogo di Bormio (Hausm.); nel Bresciano (Zersi), cosi in vai Trompia e presso Ponte di Legno (Pari.!), nella vai Tellina ove ascende sino al limite superiore dei boschi, cosi in vai Furva (Anzi), a Bormio (Pari. !) , in vai d'Ambria e in vai Fontana (Mass.), nelle selve del Bergamasco (Rota), sui monti intorno al lago di Como (Bert., Com.); nel Novarese in valle d'Anzasca e For- mazza, non frequente (Bir.) , e presso Oropa (Zum.), presso Torino sul monte Musine (Re), alle Ferriere presso Susa (Re), sul Cenisio (Bert., Martelli!), presso Mondovi negli alti monti di Frabosa e di Pamparato (Ing.); nelle Alpi marittime a Bouzieio presso le sor- genti della Tinea, a S. Anna di Vinai, alle mine di Tenda (Ard.), nei monti di Briga (Sternberg!), nei boschi montani della Frac- chia presso Nizza (Barlal), sui monti della Pieve di Albenga (De Not.); nell'Appennino di Bobbio (De Not., Rota); nell'Appennino lucchese al monte Rondinaio, alla Lamaccia, ai Freddoni di Tere- glio, al Solco di Biagio (Giannini!) e a Casabasciana (Car.), nel- l'Appennino pistoiese a Boscolungo, a Pianasinatico (Car.!), al Pra- taccio (Pari.!), a Mandromini (Car.), al Teso (Car,!); sull'altro versante dell'Appennino nel Modenese a Civago, lungo la via Giardini presso l'Abetone, a Fiumalbo, all'Acero (Gib. Pir.), e nel Bolo- gnese al Granagliene e ai Campi di Lustrola (Cocc); si ritrova poi nelle selve del Gargano (Ten.). Fiorisce in aprile e maggio. SAMBUGUS. Ili Distribuzione geografica. — Europa media, Siberia, America settentrionale occidentale. Descrizione. — Alberetto alto da 5 a 4 metri, molto ramoso, glabro. Il tronco è eretto, ramoso, con i rami opposti, eretto-pa- tenti 0 patenti, un po' angolati e con lenticelle, aventi un midollo abbondante, di colore gialliccio-scuro. Le foglie sono membranacee, opposte, patenti, imparipennate, con 5 a 7 foglioline ovali-lan- ceolate, acuminate, denlato-segheltate, con i denti acuti, verdi di sopra e ivi con un leggiero solco longitudinale, di un verde pallido e quasi glaucescenti di sotto e ivi con un nervo longitudinale rile- vato da cui partono molti nervetti laterali obliqui e un po' curvi che si diramano per terminare nei denti del margine : nel nervo princi- pale e nei nervetti hanno qualche raro peletto ; sono tornite di un picciolo proprio , molto corto , e questo come il picciolo comune é solcato di sopra, convesso e pelosetto di sotto, rossiccio. 1 fiori sono molti e fìtti in una pannocchia ovoidea o tirsoidea all'apice dei rametti laterali, più corta delle foglie, eretta. Peduncolo, o rachide, diritto, duretto , gialliccio-bianchiccio, pedicelli patenti o eretto- patenti, corti, grossetti, bianchicci-giallicci , glabri come il pedun- colo. Calice verdognolo-gialliccio; tubo quasi tondo, un po' schiac- ciato, saldato con l'ovario; lembo con 5 denti corti , patenti, quasi triangolari, quasi acuti, bianchicci o in parte verdognoli. Corolla rotata, divisa profondamente in cinque lacinie, le quali sono pa- tenti, poi dirette in giù, obovato-bislunghe, con i margini rove- sciati indietro: è bianca, glabra. Stami 5, alterni con le lacinie del calice, più corti di queste, inseriti nel tubo della corolla, eretto- patenti. Filamenti cilindrici, bianchi, glabri. Antere piccole, quasi tonde, inserite per la base, uniloculari, gialle. Ovario con tre logge, in ciascuna delle quali è un solo ovolo sospeso dall'apice della loggia dalla parte interna. Gli stami sono tre, sessili, quasi in capolino , bianchicci, papillosi. Il fruito è piccolo, ed é una bacca rossa, quasi tonda, del diametro di 4 millimetri e ^j^a b e '/a, liscia, avente verso l'apice i cinque denti del calice, corti, ottusi, radi e per- sistenti, e contiene uno o due semi. {Pari, ms., descr. della pianta di vai Trompia). 112 LONIGERAGEE. 11. VIBUKKUI?!. Opulus, Vibiirnum et Tinus Tourn. inst. p. 607. t. 376, 377. Viburnum Linn. sp. pi. ed. /. p. 167. Benth. Hook. gen. pi. 2. p.3. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 663. t. 89. f. 1. Stamina 5, antheris introrsis. Drupa monosperma. Portamento. — Arbusti 0 frutici con foglie intere o semplice- mente lobate, con fiori piccoli, bianchi o bianchicci, disposti in corimbo, articolati sui pedicelli, bratteolati, dalla corolla imbutiforme 0 brevemente tubuiosa, con drupe coronate dal calice persistente. Osservazioni. — Le foglie giovani di questo genere e del pre- cedente non differiscono fra di loro. Difatti le foglie giovanissime del Viburnum Opulus si presentano pennate , ma sviluppandosi ulterior- mente, il solo lobo terminale si accresce e costituisce la totalità della lamina nella foglia adulta , mentre gli altri restano a costituire le piccole gianduia che si osservano sul picciolo. t. Viburjwiiiu Oiiuluni. V. foliis trilobis, lobis dentatis, stipulis setaceis, petiolis glan- dulosis, floribus in corymbo dispositis, periphericis sterilibus radian- tibus, fructibus rubris, sphaericis. Viburnum Opulus Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 268. Beri. fi. Hai. 3. p. 48i; et auct. Figure. — Reich. ic. fi. gemi. t. 1171 . f. 3, 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei boSchi umidi , nelle siepi e nei luoghi paludosi dell'Italia settentrionale, e si fa più raro nell'Italia media e meridionale, A Fiume nei boschi (Smith); nei boschi e nelle siepi in tutto il Veneto (De Vis. Sacc), cosi nel Friuli a Fagagna, Gemona, Tolmezzo (Pir.), nel Bellunese a Cam- potrondo per andare a monte Croce (Venzo!), al bosco Gansiglio (Siemoni !) e presso Pieve di Cadore (Car.l), a S. Anna presso Ghiog- gia lungo i fossi, negli Euganei (Trev.), ad Angarano nel Bassanese (Bert.), nel Veronese (^Poll.) ; in Tirolo sul Rilten ov' é raro, mentre presso Bolzano e lungo l'Adige sino a Salerno è comune (Hausm.), presso Trento (Perini!), in vai Sugana (Ambrosi!), a Stelle nelle VIBUHNUM. Ilo Giudicane (Hausm.) ; frequente nel Bresciano (Zersi), nel piano e sui monti in vai Tellina (Goni.), per esempio a Piateda (Mass.), pure nel piano e sui monti nel Bergamasco (Rota), e nel Gomasco (Gcm.), nel bosco Fontana presso Mantova (Bert.), a Griimone nel Cremonese lungo i fossi (Pari.!), nei boschi del Milanese (Bert.), nella provincia di Pavia comune lungo il Ticino, nella selva di S. Co- lombano ed altrove (Noce. Balb.); comune anche in Piemonte (Ali.), cosi a Novara (Bir.), Arena (Bieca!), Grignasco (Carestia!), Torino (Balb., Re), Susa (Re), Oulx (MartelU !) , Mondovi (Ing.); in Li- guria a Roccabigliera nelle Alpi marittime (Ard.) e sopra Genova (De Net., Figari!); nell'Emilia presso Parma (Pass.), nella selva del Pizzetto sul Ventasso (Gib. Pass.), nella selva di Nonantola, nei dirupi dei Codozzi e di Castelluccio di Porretta presso Rio Maggiore (Cocc), nella pineta di Ravenna (Bert.); in Toscana rarissimo, rac- colto alla Madonna del Piano presso Pisa (Cocchi!), a Lucca ai Chiariti (Pucci , Beccari !), nella valle della Limentra presso S. Mar- cello (Car.); nelle paludi Pontine (Bert., Sang., Fiorini!); in Abruzzo sul monte Corno (Orsini!); in Terra di Lavoro a Sora presso il lago di Posta (Terr.!), nelle selve di Maddaloni e di Acerra (Ten.); in Terra d'Otranto (Grovcs). Fiorisce in maggio. Distribuzione geografica. — Nasce in quasi tutta l'Europa , in Siberia ed in Dauria. Descrizione. — Frutice ramoso , con i rami opposti, eretti o eretto-patenti, rossicci, i giovani angolati, con gli angoli sporgenti, verdognoli e glabri. Foglie opposte, patenti, 3— 5-lobe, coi lobi profondi, dentate con i denti radi e ottusi, verdi di sopra con solchi in rete, glabre, di sotto verde-chiare, pubescenti, coi nervi sporgenti sino agli ultimi, i principali verdognolo-bianchicci. Picciolo un po' più largo alla base, con solco stretto longitudinale di sopra, ivi nei mar- gini pubescente e con glandolo disuguali, tonde, ovali, scavate di sopra come cupole, convesso-angolato di sotto, verdognolo. Stipole saldate con il picciolo alla base, erette e libere nel resto, setacee, con all'apice una glandola quasi tonda e scavata all'apice, verdo- gnole 0 rossicce. {Pari, ms., descr. della pianta di Grumoue). Osservazione. — Una forma di questa pianta a tìori tutti sterili si coltiva comunemente nei giardini sotto il nome di Pallone di maggio. Flora italiana. — Vol. VII. 114 LONICERACEE. $. Tiksaruiiiu SLaaitaiiu. V, foliis ovatis, serratis, subtus tomentosis, slipulis nullis, tlo- ribus in corymbo sequalibus , fructibus atris , compressis. Viburnum Lantana Linn. sp. ylant. ed. I . p. 268. Beri. fi. ital. 3. p. 482; et auct. Figure. — Rekh. ic. II. germ. t. 11 7i. f. 1, 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle siepi e nelle selve montane della penisola. Presso Fiume (Smith); in tutte le Provincie del Veneto (De Vis. Sacc) e per esempio nel Friuli a Udine, Fagagna ecc. (Pir.) , nel Bellunese ovunque (Venzo!), nel Lido veneto nelle siepi del Cavallino e di altre località (Ruch. , Nacc. ecc.), negli Euganei (Trev.), nel Bassanese (Rert.), nel Ve- ronese (Poli. , Bracht!); in Tirolo a Roveredo, Borgo (Ilausm.) , Trento (Perini!, Ambrosi!), nella valle di Pine e in quella di Non, a Bolzano ove sul Ritten sale a 4300 piedi , in vai Venosta , a Tione nelle Giudicarle (Ilausm.) ; nel Bresciano sui colli e sui monti e nelle siepi del piano (Zersi) , cosi fra i faggi nell' andare da Bovegno a Collio e fra gli abeti in vai Trompia (Pari.!), pure nelle selve e nelle siepi della Valtellina (Mass.) a Bormio (Pari.!) ecc., del Bergamasco (Rota), del Comasco (Com., Pari.!), del Milanese (Bert.) , nel bosco Fontana presso Mantova (Bert.), nelle siepi presso Grumone nella provincia di Cremona (Pari.!), in provincia di Pavia nella selva di S. Colombano, a Broni e nei monti sopra Varzi (Noce, Balb.); ab- bondantissimo in Piemonte (AH), cosi nelle selve del Novarese (Bir.), dei dintorni di Torino (Balb., Re), di Susa (Re, Aiuti!), di Òulx (Martelli!), di Mondovi (Ing.); in Liguria nella regione mon- tuosa, cosi a S. Dalmazzo Selvatico, a Berrà, sui monti sopra Men- tone, nelle gole di Saorgio (Ard.), nel territorio di Tenda (Stern- berg!), nelle alpi di Carlino (Ricca!), sui monti di Albenga, e pure nelle selve transappennine (De Not.); nei luoghi boschivi o anche denudati nell'abitazione del faggio sulle alpi Apuane, come per esempio al monte Forato, al monte Corchia (Simi!), a Levi- gliani (Car.l), e nel versante di Garfagnana (Biechi!), ecc.; nel- l'Appennino parmense presso Ozzano (Targioni !) e alla Prinzera (Pari.!) e nei dmtorni di Parma (Pass.), nei colli di Montebabio in provincia di Reggio Emilia (Pirotta!), nella provincia di Modena comune in piano ed in colle, cosi nei dintorni di Modena nel bosco VIBURNUM. 115 di Riibiera, nelle colline di Sassuolo, ecc. (Gib. Pir.), nei boschi del Bolognese (Bert.), ove è volgare e sale sino a Porretta (Bert,, Cocc), nei luoghi montuosi intorno Faenza (Cald.); al Sasso di Si- more sui confini fra l'Aretino e l'Urbinate (Bert.) , sul monte S. Vi- cino (Pari.!), nelle selve subappennine presso Macerata (Narducci!), negli Appennini di Camerino (Bert.), nei monti della Sibilla (Orsi- ni !) ; nei monti dell'Abruzzo , cosi a Pietracamela (Jatta) , sul Velino, e sui monti di Celano (Cherici !), sulla Maiella (Ces., Pedicìnol), a Roccamorice (Ten.); in Terra di Lavoro a Picinisco (Terr.). Fiorisce da aprile a giugno. Distribuzione geograCca. — Europa media e meridionale, Af- frica settentrionale. Descrizione. — Frutice alto da 1 a 2 metri, ramoso, con i rami e i rametti opposti, eretti o eretto-patenti, cilindrici, rossic- cio~cinericci, e i più giovani tomentosi e bianchicci. Le foglie sono opposte, alquanto lontane nei rami, avvicinate nei rametti, patenti, larghe, ovali, quasi acute o ottusette all'apice, scavate un po' in cuore alla base, dentate, con i denti lunghetti, poco profondi e forniti all'apice di un mucrone lungo, verdognolo, ottuso e neric- cio all'apice, di un verde pallido ed opaco di sopra, ed ivi con sol- chi che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde più chiaro nella pagina inferiore ed ivi con un grosso nervo longitudinale , da cui partono dei nervi laterali rilevati, i quali si dirigono obliquamente e un po' curvi verso il margine e 1' apice e si diramano per termi- nare all' apice dei denti del margine e formare una rete rilevata nel parenchima della foglia: sono tomentose in ambedue le facce per molti peli stellati , nelle foglie adulte questi peli per lo più cadono nella pagina superiore, la quale è perciò quasi glabra o glabra ; le foglie inoltre hanno un picciolo corto, scanalato di sopra, convesso di sotto, simile al nervo della foglia con il quale si continua. Non vi sono stipole. I fiori sono distribuiti in una cima fitta , più corta della foglia. I peduncoli e i pedicelli sono cilindrici, tomentosi, bianchicci. Le bacche sono ovali, appena schiacciate, coronate dai denti persistenti , eretti , ottusi e rossicci del calice e dallo stilo e dagli stimmi che sporgono dal calice stesso è fanno quasi un grosso mucrone nericcio all'apice della bacca ; le bacche inoltre sono molto più lunghe dei pedicelli, dapprima verdognolo-bianchicce, poi rosse, poi di un turchino-nericcio, lucenti, hanno una sola loggia e con- tengono un solo seme, grande quasi quanto la bacca, ma schiac- ciato, ovale, di color giallo- scuro, con due solchi longitudinali, ilo LONIGERACEE. uniti quasi in ellissi in ciascuna faccia, quasi osseo. {Pari, ms., descr. della pianla di Gnimone). 3. Viburiiuiii Tiiiiis. V. foliis coiiaceis, persistentibus, ovato-oblongis, integerrimis , stipulis nullis, tloribus in corymboaequalibus, fructibus atrocaeruleis, ovoideis. Viburnum iinus Linn. sp. yl, ed. /. p. 267. Ben. fl. ilal. 3. p. 48 J ; et auct. Figure. — Reich. ic. fi. germ. l. 1570. f. 2, 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi montUOsi , specialmente presso al mare. Nell'Istria (Koch) a Fiume (Noè!), nella parte meridionale continentale della penisola ov'è raro e si trova alla Punta Monumenti, nel golfo di Pola, ed a Veruda, mentre nelle isole Brioni è comunissimo , e inoltre nell' isola Santa Caterina (Poli.), presso Pirano (Poli., Bert.), e presso Trieste (De Vis. Sacc); nella provincia di Brescia, presso il lago di Garda (Portai), in vai Tellina nei boschi di Valmadre e di Buglio (Mass.); nella Li- guria (De Not.) presso Nizza (Ali.), presso N. S. di Laghetto, nelle valli che sboccano sul Varo (Ard.), a Dolcedo (Berti!), nei din- torni di Genova (Galdesil), alla Spezia (Rampoldi!), alle radici del monte Gaprione, e a capo Corvo ov'è comune (Bert.) in Toscana al Solaio, a monte Ornato e in vai di Castello nella Versilia (Simi!), presso Lucca a Valdottavo (Giannini!) e in altre località (Giann.!, Pucci, Pari.!), sul monte Pisano (Gori- naldi!), nell'Empolese alla Tomba di Berto (Martelli!), intorno Fi- renze (Gar. !, Bert.), nel Chianti alle Torricelle (Ricasoli!), a Piapo- lano (Sommier!), a Siena (Gar.), a Vescovado (Bert.) e a Rosìa (Gar.!) nel Senese, a Volterra (Amidei!), in Maremma fra Ravi e Tirli, Xra Populonia e Piombino dove abbonda (Gar.), e nel monte Argentarci, all'Elba (Gar. !), e rarissimo nell'isola di Montecristo (Gar.); copioso secondo Pollini nell' Appennino bolognese, ma non menzionato da altri; nel monte di Ancona (Narducci!), nel Pi- ceno sul monte Pizzo al forte della Galeotta (Marzialetti!) e presso Ascoli (Orsini!, Pari.!); comune nelle siepi e nelle selve del Lazio (Seb. Maur.), e fra i ruderi a Roma (Fiorini!) ; comune nelle selve del Napoletano (Ten.), cosi sul monte Marsico, a Traetta, fra Suio e Sessa Aurunca e nel bosco di S. Leucio in Terra di Lavoro (Terr.), LINN^A. 117 nell'isola d'Ischia (Giiss.), a Muro in Basilicata (Terr.), sopra Pizzo in Calabria (Ricca!); in Corsica nella regione bassa e media nei luo- ghi freschi (Mars.), cosi a Calvi (Bert. , erb. Webb!), ad Aiaccio e a Bonifacio (Requien!); in Sardegna (Mor.!) nelle selve montane dei Sette Fratelli e dell'Ogliastra, e nelle siepi della parte setten- trionale dell'isola (Mor.); in Sicilia (Pari.!), quasi inselvatichito qua e là, come a S. Maria del Bosco (Guss.), e a Mondello presso Pa- lermo (Strobl). Questa pianta propria delle località non lontane dal mare viene coltivata comunemente nei boschetti artificiali, ed è insel- vatichita in molti luoghi anche lontani dalla sua abitazione naturale. Comincia a fiorire dopo le pioggie autunnali e prosegue per tutta la primavera ed anche talora d'estate. Distribuzione geografica. — Parte occidentale del bacino me- diterraneo. TJRIBU SECONDA.. Ij onice ree. LoNiCERK/E Brown char. el descr. in Abel narv. journ. p. 876. Inflorescentia floribus geminatis, verticillatis vel siibcapitulatis. Corollse tubus elongatus. Stylus filiformis, stigmate capitellato. Gem- mularii loculi tres (in nostris), 2 vel omnes gemmulas co includen- tes. Fructus bacca. III. lilIV^.Kit. Linnsea Gron. in Limi. (l. lapp. p. S06. t. 12. f. 4. Benlh. Hook, gen. pi. 2. p. 5. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 561. t. 88. f. 5. Stamina 4 didynama, antheris introrsis. Fructus bacca mono- sperma. Portamento Pianta frutescente, strisciante, gracile, con fo- glie brevemente picciolate, ovali, un poco seghettate, con rametti ascendenti glanduloso-pubescenti, recanti sopra un peduncolo ter- 418 LONICERACEE. minale gracile due fiori lungamente pedicellati, accompagnati da due bratteole, niitanti, bianchi screziati di rosso, odorosi, con co- rolla campanulata. liiniiisea boreali». Linnrca borealis Linn. sp. pi. ed. 1. p. 63 L Gaud. fi. helv. 4. p. 173. Mass. prodi-, fi. vali. p. 104. Beri. fi. Hai. 6. p. 414. Com. fi. com. 5. p. 80. Znm. fi. ped. 1. p. 196. Hausm. fi. Tir. p. 394. Rolaprosp. fi. Berg. p. 47. De Vis. Sacc. cai. piani. Ven. p. 122. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 105. Anzi aucl. fi. nov. — com. p. 189. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai, p. 561. Are. camp. fi. ilal. p. 319. Figura. — Reich. ic. fi. gemi. t. 1170. f. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi muSCOsi dei boschi di conifere delle Alpi : così in Piemonte in valle Soana (Balb.), in vai d'Aosta presso Coigne nella selva di Mont-Cuc (Carestia!); nella Svizzera italiana sul S. Gottardo? (Gaud.), presso Cimalmotto (Franzoni!), sul S. Bernardino ove abbonda nell'abetina sulla de- stra della Moesa (De Not.); nella provincia di Sondrio sullo Spinga (Bcrt. , Riva !) , in vai di Lei vicino allo Spinga (Comolli !) , sul monte Malo'ia (Gaud.), in tutti i boschi del distretto di Bormio (Anzi), sullo Stelvio (erb. Webb!), nei boschi intorno S. Caterina di vai Furva (Comolli!, Pari,!, Gib.!); nel Bergamasco sul monte Gavio (Rota) e sul Tonale (Bergamaschi!); nel Bresciano sul monte Gazzo ov'è rara (Zersi); nel Tirolo in vai Venosta nei boschi dell' Ortler, a Sulden, sulle alpi di Loaso e nella valle del Matsch, sullo Schlern, sull'alpi di Olten o di Villander ma su questa rarissima (llausm.); sul monte Baldo (Poli,, Kellner!). La località del Cenisio data nel Compendio dell'Arcangeli è errata. Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Nei luoghi freddi dell'Europa, dell'Asia e dell'America del Nord. Descrizione. — Caulis gracilis filiformis , prostratus, sarmento- sus , ramosus, inferne rubellus, superne viridìs, ad nodos inferiores fibris tenuibns ramulosis, albis, glabris radicans, pubescens, pihs recurvis. Eolia opposita remotiuscula, sursum flexa, breviter petio- lata , petiolo supra canaliculato , subtus convexo et fere obtuse cari- nato, infima basi connata, lamina orbiculari vel elliptico-orbiculari , apice rotundata aut quandoque subtruncata, supra viridia , nitida, subtus pallide viridia , nervo longitudinali nervulisque lateralibus LlNNyEA. 119 ramnloso-reticulatis prsedita, margine 5-7 breviter crenato-serrata et prope Ijasin marginibusque petioli longiuscule rareque cibata, r.aini tloriferi erecti, inferne follati, foliis infimis minoribus, reli- quis foliis ramulorum prostratorum similibus, superne nudi, teretes, graciles, in parte nuda 5-7 cent, alti, virides, puberuli, pilis recur- vis, aliisqne raris longioribus, rcctis, apice glandulosis adspersi. Pedicelli 2 in apice rami fioriferi, 10-12 mili. longi, ereclo-paten- tes, capillares, rubelli vel viriduli, magis puberuli quam pedunculi pilisque longioribus glandulosis numerosioribus pra3diti. Pedicelli brevissimi, solitari!, flore multo breviores, penduli. Bractese ad basin pedunculorum duae, lineari-lanceolatae, obtusro, virides, pedicellis adpressae iisque multo breviores, vix puberulse. Bracteolae ad basini pedicelli 2, oppositse, erectae, pedicello breviores, oblongo-linearcs, obtusae, virides, puberulae. Aliai bracteolai sub flore quatuor ses- siles, quarum duae majoxes calycis tubo vix breviores, oppositoe, calyce partim facie interiore adnalge , elliplico-suborbiculares , patul», carnosulge, dorso rubella} et pilis numerosissimis albis, rectis, apice maxima ex parte glandulosis, gianduia globosa viridi, margine pi- lis eglandulosis albis subciliatae, faciei interioris pars libera viridis, glabriuscula, duaì plus quam duplo minores, calycis tubo adpressae, oblonga?, obtusae, rubentes, pilis eglandulosis longiusculis ciliatae. Calyx : tubus ovario adnatus, subrotundus, viridi-rubellus, puberulo- glandulosus, limbus 5-fidus, laciniis tubo longioribus subasqualibus, lanceolatis, acutiusculis, erectis, apice patulis, dorso rubentibus, pubescenti-glandulosis. Corolla subinfundibuliformis, pcndula, ca- lyce subtriplo longior, tubo angulato, limbo patulo 5-lobo, lobis ro- tundatis, ex albo-rosea , intus saturate rosea et fere rubra, ad basim intus fere luteola vel striis luteolis pietà, extus glabra, intus pilosa, pilis rcctis, albis, longis, prope medium numerosioribus. Stamina 4, vel 5, corolla fere dimidio breviora, parum inaequalia , 2 superiora vixlongiora, omnia tubo corolla^ inserta; filamenta filiformia, erecta, glabra, alba. Antherae lineares, obtusae, basi vixemarginatae, dorso supra basin affixae, biloculares, longitudinaliter dehiscentes. Pistil- lum corollam vix superans. Ovarium tubo calycis adnatum, ovali-sub- rotundum , triloculare, loculis 1-2-ovulatis, ovula in loculis pendula, oblonga, anatropa ! Stylus longus, rectiusculus (declinatus), filifor- mis, albus. Stigma subcapitato-trilobum, grandiusculum, papillosum, album. Vidi inlerdum foliola calycina 1-5 petaloidea, ex albo ro- sea, intus rubra, corollam dimidiam fere aequantia, oblonga, basi angustata. {Pari. ìns., descr. della pianta di S. Caterina). 1-20 LONICERACEE. IV. liOIKICERA. Lonicerae species Limi. gen. pi. p. 57. Lonicera Desf. fi. ali 1. p. 183. Gen. pi. fi. germ. SI. t. 1 et 2. Benlh. Hook. gen. pi. 2. p. 5. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 562. t. 88. f. 7. Stamina 5, antheris introrsis. Bacca tri— quadrilocularis, lociilis 2 soepius evanidis, oligosperma. Portamento. — Frutici volubili od eretti, con foglie intere, picciolate sessili o congiunte, caduche o persistenti, con fiori ora a due a due sopra brevi peduncoli, ora in capolini, ora verticillati, bratteolati, con corolla irregolare tubulosa. * Frutices volubiles; flores capitali aut verticillati; corollae liihus limbum superans; bacca; omnino distinctse. fl. liOiiicera iiti|iIe:Ka. L. foliis persistenlibus, coriaceis, glabris, supra lucidis, subtus g'aucis, ovatis, ssepius coniunctis, floribus in capitulo terminali sub- sessili dispositis , interdum infra verticillatis, bracteolis nullis, stylo saepius liirsulo, bacca rubra. Lonicera implexa AH. hort. hew. 1 . p. 23L Salis-MarscM. aufz. Hors, pflanz. p. 42. Beri. fi. Hai. 2. p. 559. 3. p. 601. 5. p. 612 et 10. p. 475. Mor. De Nat. fl. Capr. p. 64. Mar.! fl. sard. 2. p. 281. Piicc. syn. pi. lue. p. 124. Gnss.! fi. sic. syn. 1. p. 259 et 2. p. 797. Koch syn. fi-, germ. 1. p.357. De Not. rep. fl. lig. p. 191, et prosp. fl. lig. p. 30. P. Sav. fi., gorg. p. 24. Zum. fl. pei. 1. p. 296. Gren. Godr. fl. Fr. 2. p. 9. Grech Del. fi. mei. p. 17. Giiss. enum. pi. Inarim p. 154. Ard. cai. pi. Meni. p. 17. Car. ! ^ prodr. fl. tose. p. 306. Fl. Montecr. p. W. Sang. fi. rom. proir. alt. p. 201. Ard. fl. Alpes-mar. p. 175. Pasq. fl. ves p. 52. Terr. fi. Vult. syn. p. 86. Mars. cat. pi. Cors. p. 73. Terr. rei. Terr. Lav. p. 117. Enum. pi. agr. mur. p. 64. Freyn fi. Sild-Istr. p. 347. Groves eonlr. fi. Terr. d'Olr. p. 59. Loj. is. Eoi. p. 107. Ces. Pass. LONICERA. 121 Gib. comp. fi. Hai. p. 562. Are. comp. fi. Hai. p. 318. Strohl fi. Nebr. {in Flora 1883) p. 576. Nic. prodr. fi. mess. p. 245. Lonicera Caprifolium Ali fi. ped. 1. p. 127 (partim). Seb. Maur. fi. rom. prodr. p. 102 {partim). Zer. fi. mei. thes. p. 28. Lonicera balearica Cand. fi. fr. 5. p. 499. Ten. syll. p. 104. Lonicera adenocarpa Giiss. fi., sic. syn. 1. p. 260. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 562. Figure. — Bot. mag. t. 640. Reich. ic.fl. germ. t. 1573. f, 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle boscaglie della re- gione marittima. É comunissima nella Liguria (De -Not.) in tutta la regione liltorale : cosi a Nizza (erb. Webb !), Villafranca (Bourgeau !), S. Remo (Panizzi!), Porto Maurizio (Berti!), capo di Noli (Carre- ga!), Arenzano (Gennari!), Genova sui colli d'Oreggina (Bert.) ed al fossato di Santa Tecla (Caldesi!); in Toscana fa a Viareggio alla Fossa dell'Abate (Mezzetti e Beccari!) e nella pineta (Gar.!), sul monte Pisano (P. Savi!, Gar.!), a Livorno (Sommier!), nei boschi presso Volterra (Biondi!), a Gastiglioncello in Maremma (Pampana!), a S. Vincenzo (Car. ! , Pari.!), nell'Argentario (Pari.!, ecc.), nelle isole della Gorgona (P. Sav.), della Gapraia (Mor. De Not.), del- l'Elba (Bert., Car.!), del Giglio (Bert.), di Montecristo (Gar.); nel Lazio è assai comune: cosi a Givitavecchia (Beri.), Roma fra le ro- vine (Webb!, Fiorini!), Fiumicino (Sang.), Terracina (Fiorini!); nel Napoletano -cresce nelle siepi e nei boschi della Campania (Terr.), ai laghi di Fusaroe di Licola (Ten.), nell'isola d'Ischia ov'è comune (Guss.), sul Vesuvio ov'é rara (Pasq.), sul monte Vulture, a Muro (Terr.), a Pizzo di Calabria (Ricca!), in Terra d'Otranto ov'è assai co- mune verso gli Alimini (Groves), a Francavilla in Abruzzo (Bert.); nelle Marche è stata raccolta presso Ascoli (Pari.!), e sul monte di Ancona (Narducci!); nell'Istria a Fasana, Stignano, Pola, Veruda ecc. e nell'isole Brioni (Freyn); nella Corsica è comune in tutta la bassa regione, cosi a Bastia (Pucci!), Calvi (erb. Webb!), Bonifacio (Bert.); in Sardegna (Moris!) fa nella parte settentrionale e nella parte meridionale (Bert.), cosi a Sassari (Gar.!), a Iglesias (Ascher- son!), a Zinigas presso Siliqua (Biondi!); cresce in Sicilia (Guss. !) a Messina (Nic), ai piedi delle Madonie ove non è comune ed ove sale sino circa a 400 metri, cosi a Gefalù, sul monte Elia, presso la Fiumara di Gastelbuono (Strobì) e a Termini (Pari. !), a Palermo (Pari.!), a Capopassero (Guss.), ad Avola (Bianca!), a Siracusa (Ball!), sull'Etna (Bert.); nelle isole Eolie di Lipari (Mandralisca !), Pannria, Sa'ine, Filicuri (^Guss.) , ed altresì nelle isole di Maretimo, 422 LONICERACEE. di Pantellaria (Bert.) , di Lampedusa (Aiuti!); finalmente a Malta (Grechi). Fiorisce in aprile e maggio e talora in giugno. Distribuzione geografica. — Crcsce nell'Europa meridionale, nell'Asia Minore e nella Barberia. Descrizione. — Rami quBsi cilindrici , bianchicci , glabri. Foglie patenti, bislunghe, ottuse, saldate in parte tra loro alla base e più le superiori dei rami, glabre in amendue le pagine, verdi e lucenti di sopra e ivi con un nervo longitudinale poco sporgente verso basso e bianchiccio , glauche di sotto e ivi con un nervo longitudinale più chiaro e bianchiccio sporgente, dal quale partono dei nervi laterali che vanno obliqui un po' curvi verso il margine e l'apice per unirsi tra loro in rete e sono un po' sporgenti verso il nervo principale. Fo- glie fiorali più larghe e più corte , largamente cordato-ovate. Bacche da 1 a 4, sessili e in verticilli in ciascuna coppia delle due o tre foglie fiorali, ovali-tonde, spesso disuguali, di un rosso pallido, con i denti persistenti del calice scuretti all' apice. (Pati. ms.. descr. di pianta di Orbelello). 3. liOnicera Caiirìfolieaiii. L. foliis deciduis, glabris, subtus glaucescentibus , inferioribus ovato-oblongis , superioribus tota basi coniunctis, floribus sessilibus in capitulo terminali dispositis et sa^pe infra capitulum spurie ver- ticillatis, bracteolis nuUis, stylo glabro, bacca rubra. Lonicera Gaprifoliiim Linn. sp. pi. ed. 1. p. 173. Beri. fi. Hai. 2. p. 556; et auct. excepl. Zeraph. //. tnel. thes. Lonicera Gaprifolium prò parte Ali. fi ped. Seb. et Manr. fi. rom. prodr. {qui eliam L. implexam includunt). Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 1112. f. 5. /3 slaUana, foliis superioribus acuminatis, transversim prodiictis, bacca lutea. Lonicera etrusca partim Ten. fi. nap. 1. p. 82 {ralione loci). Lonicera Gaprifolium Ten. syll. p. 104. Lonicera stabiana Pasq. alt. acc. nap. 1875. p. J42. Figura — Pasq. l. e. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La specie creSCe nelle siepi e nelle selve della penisola. Nell'Istria qua e là: a Dignano , nel bosco Siana, intorno Pola (Freyn), e a Trieste (Bert.); in tutto il Veneto, ma più comune nella regione delle colline (De Vis. LONICERA. 125 Sacc), cosi nel Friuli (Pir.!), nel Lido veneto al Cavallino (Rudi.), negli Euganei (Trev), nel Bassanese (Bert.), nel Veronese (Poli.); in Tirolo sul Baldo (Perini!), ad Arco (Hausm.), aTrento (Perini!), a Borgo, a Strigno (Ambrosi!) ; in Lombardia nel Mantovano (Bert.), nei Bresciano frequentissima (Zersi), nel Bergamasco (Rota), nel- l'alta Brianza e nelle vicinanze di Como (Gom.), nel Milanese a Cassano d'Adda (Rampoldi!) ed a Sesto (Bert.), nella provincia di Pavia comunissima (Noce. Balb.): dovunque in Piemonte (Ali.), cosi a Novara (Bir.), Torino, Susa (Re), Mondovi (Ing.), Alba (Bour- geaul), nel versante settentrionale dell'Appennino ligustico (De Not.); nell'Emilia a Parma (Pass.), sul Ventasso (Gib. Pir.), a Campogal- liano (Pirotta!), a Modena, a Sassuolo, a Montese (Gib. Pir.), alla Porretta (G. Bert.), a Villa d'Aiano (Gocc), a Bologna, a Budrio, a Castel Bolognese (Bert.), a Faenza (Cald.); in Toscana a Sarzana (Bert,), in Versilia (Simi!), a Lucca (Beccari !), ai Bagni di Lucca (Archb.), a Pisa (Car.), a Firenze, a Prataglia (Car.!) e ai Camal- doli (Pari.!) in Casentino, a S. Sepolcro in vai Tiberina, a Volterra (Amidei!), a Siena (Tassi), a Lucignano (Pari.!), sul monte Amiata, all'Argentaro (Car.) ecc.; nelle Marche a Macerata (Bert.), a S. Se- verino (Aiuti!), ad Ascoli (Bert.); nel Lazio (Seb, Maur.); nel Na- poletano sul Sirente (Grovcs) , sui monti di Castellamare (Pasq.), sul Vulture (Terr.), in Terra d'Otranto (Groves) , a Reggio Cala- bria (Macchiati). Fiorisce in aprile e maggio e sui monti anche in giugno. La varietà cresce nella regione media e superiore della montagna di Castellamare, dove giunge all'altezza di circa metri 1400 sul livello del mare; fiorisce sul finire di giugno e sul princi- piare d' agosto. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Inghilterra, nella penisola Iberica, in Isvizzera, nella Francia orientale, nella Ger- mania meridionale e nella regione del Danubio. 3. liOiiicera etnisca. L. foliis deciduis, subtus glaucis, puberulis, inferiorihus subro- tundis, petiolatis, summis tota basi coniunctis, capitulis terminalibus pedunculatis , subternis, bracteolis minutis, subrotundis, interdum ciliatis, stylo glabro, bacca rubra. Lonicera Periclymenum partim Ali. (l. ped. 1 . p. /27. Lonicera etrusca Sant. viagg. 1. p. 113. Beri. fì. Uni. 2. p. 558 ; et aucl. 124 LONICERACEE. Figure. — Sant. viagg. 1 . t. 1 . Reich. ic. fi. germ. t. 1572. f.5. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nelle siepi e nelle macchie della penisola e delle isole, e risale nei monti meno alto che la Lonkera CaprifoUum. Nell'Istria a Fiume (Smith), a Trieste (Bert.), nonché nel rimanente della penisola (Bert. , Freyn), nelle Brioni e nelle isolette presso Veruda e S. Marina (Freyn); nei luoghi arenosi del littorale Friulano e Veneziano (De Vis. Sacc), come nei monti sopra Monfalcone, a Mortegliano (Plr.), a Pozzecco , a Pineda (Pir.!), nella pianura del Cavallino ed a Cortelazzo (Poli.); nella pineta di Ravenna (Bert.); in Piemonte nei dintorni di Torino a Caselette e a Musine (Re), a Susa (Bucci !, Del Ponte !) ; nei colli della Liguria (De Not.), cosi sui monti sopra Nizza e sopra Monaco, a Levenzo, Utelle, Scarena (Ard.), Baiardo (Panizzi!), Dolcedo (Berti!), Evigno (Ricca!), Savona (Caldesi!), Genova (De Not.!), in vai di Polcevera (Carrega!); in Toscana a Sarzana (Car.l) ov' è comune, nelle alpi Apuane, in Garfagnana (Archb.), nella selva Pisana pure comune (Car.!), nei dintorni di Lucca (Pucci ecc.), nell'Appennino lucchese ai Bagni di Lucca (Archb.), a Vitiano ed a Tereglio (Giannini!), in vai di Brana sopra Pistoia (Levierl), sul monte Ferrato sopra Prato (Martelli!), nei dintorni di Firenze a monte Morello (Martelli!), monte Senario (Bucci!), Fiesole (Car.!), Sesto (Martelli!) ecc., a Volterra (Biondi!), nel Senese a Mensano e nel Pian del Lago, sul morite Amiata (Car.), sul monte Labro (Car.!), nell'Argentario (Car.), nell'isola di Capraia (Req.); nel- l'Emilia sulle colline intorno Parma (Pass.), presso Fiumalbo (Gib. Pir.), presso Porretta alle Capanne, a Lizzano (Cocc); nelle Marche sul monte S. Vicino (Bucci!), a Taldavola presso Mace- rata (Ricci!); comune nelle selve del Lazio (Seb. Maur.), cosi presso la Caffarella alla grotta della ninfa Egeria, fuori la porta Portese (Rolli!), e sui colli Tiburtini (Bert.); nel Napoletano a Massa d'Albe (Oberici!), a Pacentro (Pedicino!), sui monti di Ca- ramanico, a Campo di Giove (Ces.), a Uri (Terr.!),in valle d'Auso- nia salendo a Spigno (Terr.), a Benevento (Pasq.!), a Bagnuoli, a Montevergine, ad Ariano, a Troia, sul Gargano (Ten.), a Reggio Calabria (Macchiati); in Corsica a Bastia (Salis-Marschl.), a Rogliano (Mars.) , sul Cervione (Bert.), a Bocognano (Mars.); in Sardegna a Tonneri d'Irgini a 1000 metri sopra il livello del mare (Mor.); in Sicilia a Nicolosi, Bronte (Guss.), Pedara sull'Etna (Guss., Toma- bene!), Roccella (Nio.), Montalbano (Seguenza!), Mistretta, Capizzi LONICERA. 125 (Nic), nelle Madonie qua e là dalla bassa regione sino a 1000 me- tri, cosi a Castelbuono, Isnello, Polizzi, Cultaviituro (Strobl), a Palermo (Guss,, Pari.!), Carini , Castellamare (Guss.) , Piana (Guss., Pari.!), Ficuzza (Guss., Lojac.!), nell'isola di Lampedusa (Calca- ra!). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Cresce nell'Europa meridionale, nella Turchia Asiatica, nell'Affrica settentrionale, a Madera. Osservazione. — Nel giornale Flora {J838. 1. BeiblaU. p. 80) Tausch , in un articolo sulle nuove specie uscite nella Dendrotheca exotico-bohemica , descrive, sotto il nome ài Lonicera dimorpha, una pianta esistente negli orti di Boemia sotto il nome ài L. etnisca, ma che ne differirebbe per aver le foglie inferiori più lungamente pic- ciolale, le superiori non sempre congiunto, il tubo della corolla gracilissimo e più lungo. Tenore, nell'appendice quinta alla Syl- loge (/». 54) riferisce testualmente la descrizione di Tausch, ed ag- giunge solo che la pianta fu raccolta da Gussone nelle siepi di Villamaina nei Principati. 4. IiOii!cera Periclyiiiciiuiii. L. foliis deciduis, supra glabris, subtus pubescentibus, ovatis, acutis, haud coniunctis, capitulis terminalibus, pedunculatis, bracteo- lis plus minus glandulosis, stylo glabro, bacca rubra. Lonicera Periclymenum Limi. sp. pi. ed. I . p. 173. Colta herb. ped. 3. p. 120. Beri. fi. Hai. 2, p. 561. Pucc. syn. pi. lue. p. 125. De Not. rep. fi. lig. p. 191 , et prosp. fi. lig. p. 30. Ztitn. fi. ped. /. p. 290. Pir. II. for. syll. p. 70. Car. prodr. fi. tose. p. 307. De Vis. Sacc. cai. piani, veri. p. 122. Mars. cai. pi. Cors. p. 73. Ing. cai. sp. Mond. p. 48. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 562. Are. comp. fi. Hai. p. 318. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi Selvatici qua 6 là, ma piuttosto rara. Nell'Istria presso Pirano (Poli.); nel Friuli presso Gorizia (Pir.); nel Bellunese (De Vis. Sacc); alle radici del monte Collalto presso Bassano (Poli. , Bert.) ed in qualche altra lo- calità della provincia Vicentina (Poli.); presso Verona nella valle di Caprino ai piedi del monte Baldo (Poli.); in Piemonte a Rossa in vai Sesia (Carestia!), abbondante in vai d'Aosta e nella valle di Susa (Ali. se pure non si tratta della L. etrusco), comune nei colli presso Mondovi (Ing.); nella Liguria occidentale rara (De Not.); in Toscana 126 LONICERACEE. sul monte Pisano (Bert., Valle!), a Scansano , all' Argentaro, sul monte Amiata a Pigeileto (Car.); nelle montagne del Principato Ulteriore (Ten.); in Corsica nei luoghi freschi della parte setten- trionale (Mars.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica. — Europa media. " Frutices volubiles; pedunculi biflori; corolla; tubus limbum superans; baccae distinctae. 5. Loiiicera biflora. L. foliis perennantibus crassiusculis, glaucis, subtus pubescenti- bus, elliptico- vel cordato-ovatis , omnibus petiolatis, pedunculis axillaribus, supremis brevissimis, bracteolis 6 involucri instar flores cingentibus, stylo inferne piloso. Lonicera biflora Desf. fi. ali. 1. p. 184 (1798—1800). Lonicera canescens Scfioush. iaggt. Vextr. Mar. p. 88 {1800). Beri. {1. Hai. 5. p. 562. Guss. fi. sic. stjn. 1. p. 260 et 2. p. 797. Ces. Pass. Gii), comp. fi. 'dal. p. 562. Arc.comp. fi. ital. p. 318. Figura. — Desf. 0. e. t. 52. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle siepi OmbrOSe del Parco a Palermo (Guss , Tineo! , Pari.!). Fiorisce da maggio a set- tembre. Distribuzione geografica. — Si trova inoltre nella Spagna me- ridionale e in Barberia. Descrizione. — Fusto volubile destrorso guardando dal centro, ramoso, rami rotondi e nella nuova vegetazione bianchicci, pube- scenti per peli lunghi contorti e per altri cortissimi capitati interposti. Foglie persistenti, picciolate, subcordato-ovale, ottuse, le più gio- vani quasi lanceolate, con faccia superiore verde sparsamente pelo- setta, con faccia inferiore bianchiccia glaucescente, pubescente; nervi secondari facenti con la costola mediana un angolo acuto, nervi terziari anastomosanti. Fiori debolmente profumati, accoppiati so- pra peduncoli posti all'ascella delle foglie superiori, e costituenti un denso grappolo in cima ai rami, mentre le foglie vanno degra- dando in brattee lesiniformi ; bratteole 6 in cima ai peduncoU, le due inferiori acute, le quattro superiori rotondate. Calice con 5 denti acuti triangolari. Corolla tubulosa , lunga da 3 a 4 centimetri , verde nei primi stadii, bianca durante la fioritura, gialla dopo, pubescente esternamente per peli reflessi, bilabiata con quattro lobi superiori LONICERA. 127 ed uno inferiore, a preflorazione embriciata, coi due lobi laterali ricoperti dai posteriori e dall'anteriore. Stami non superanti la co- rolla ed inseriti sotto la fauce di questa; antere dorsifisse, didime, intrcrse, deiscenti per due fenditure longitudinali; polline giallo, sferico, con tre pori di deiscenza, lievemente ecbinulato. Stilo poco più lungo degli stami; gemmulario quadriloculare : caselle due mediane e due laterali, includenti più gemmule disposte in due serie su spermofori assili , pendule, anatrope, con invoglio sem- plice, con micropilo superiore e rafe dorsale; stimma capitato. Bacche subglobose, libere, atro-cerulee, {v. v. coltivata nell' Orto hotanico fiorentino). Osservazione. — Il nome di Loììicera biflora è anteriore a quello generalmente accettato di L. canescens ; difatti viene da Schousboe riferito come sinonimo. *** Frutices erecti; pedunculi biflori; corollue tubus basi gibbus, limbo brevior vel eum subiequans ; baccaì plus minusve con- iuncla?. 6. liOiiRcei'st ityrvnaica. L. foliis caducis, subcoriaceis, obovato-lanceolatis, brevissime petiolatis, glabris, glaucis, pedunculis foliis brevioribus, glabris, bracteis 2 foliaceis, bracteolisque 4 minutis, ovato-lanceolatis, flores cingentibus , stylo basi villoso, baccis rubris, basi demum leviter confluentibus. Lonicera pyrenaica Linn. sp.plant. ed. 1. p. 174. Ali. fi. ped. 1 . p. i28. Poli. fl. ver. 1. p. S85. Reich (l. germ. exc. p. 202. Colla herb. ped. 3. p. 122. Koch syn. fl. germ. 1. p. 358. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 563. Figure. — Magri, hort. monsp. p. 156. Reich. te. fl. germ. t. 1175. f. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Allioni segnala questa pianta in Piemonte, ma dice di essersi dimenticato del luogo ove na- sce ; Pollini asserisce eh' è comune nell' alpe di Ravenola nel Bresciano e di averne ricevuti degli esemplari da Zantedeschi. Nel Compendio di Cesati Gibelli e Passerini si trova indicata la località di Bressa- none, probabilmente per aver frainteso quanto dice Koch, che si riferisce a Reichenbach il quale si riferisce a Zantedeschi, e aver confuso Brescia (Brixia) con Brixen (Brixina). Nei Pirenei fiorisce di giugno. 128 LONICERACEE. Distribuzione. geografica. — E pianta ilei Pirenei. Osservazioni. — Le autorità dell'Anioni e del Pollini mi hanno Lrattenuto dal cancellare per ora questa specie dalla flora nostra. Bi- sogna notare che Zersi e Parlatore hanno trovato nella località in- dicata da Pollini la sola Lonicera cccrulea , pianta che a prima vista molto facilmente può confondersi con la L. ptji'enaica. 9. liOiiicera iiij^t*a. L. foliis cailucis, oblongo-ellipticis, hreviter petiolatis, glabris, pedunculis longis gracilibus, bracteis lineari-lanceolatis, gemmula- rio brevioribiis, bracteolis 4 iongioribus, subrotundis, ciliolatis, sspe in duas coniunctis, slylo basi piloso , baccis nigris, basi cohserentibus. Lonicera nigra Linn. sp. pi. ed. I. p. 174. Colla herb. ped. 3. p. 1S2. Beri. /Lital.2. p. 563, et 5. p. 6J2. De Not. rep. fi. lig. p. 191, et prosp. fi. lig. p. 30. Zum. fi ped. 1. p. 297. Ilausm. ft. Tir. p.393. Rota prosp. fi. Berg. p. 47. Car. prodr. fi. tose. p. 307. Ard. fi. Alpes-mar. p. 175. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 122. Zersi prosp. piant. Bresc. p. Ì05. Archb. fi. allo Serch. p. 43. Anzi auct. fi. nov.—com. p. 189. Cocc. terz. contr. fi. Boi. p. 18. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 21. Penz. mont. Geii. p. 143. Ces. Pass. Gib. camp. fi. Hai. p. 563. Coir.! app. boi. p. 29. Gib. Pir. jl. Mod. p. 81. Are. camp. fi. Hai. p. 318. Cocc. fi. Boi. p. 251. Lonicera pyrenaica Vitm. ist. erb. p. 25. Figura. — Reich. ic. fi. gemi. t. 1174. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Si trOVa nei boSchi mon- tani della parte superiore d'Italia ed è piuttosto rara. Nel Bellunese al bosco CansigUo nel Pian degli Spini, e ad Auronzo (Siemoni!), nei monti Lessini (Goir.!), sul monte Baldo ecc., presso Verona (Goir.); in Tirolo nella vai Sugana presso Borgo (Ambrosi!), nei boschi delle subalpi intorno a Trento (Perini !) , sui monti in vai di Flemme, presso Salorno, presso Caslelrutt, sul Ritten, in vai Ve- nosta al Godria presso Loaso (Hausm.), sul Brennero (Kerner!) ; fre- quente nelle selvette prealpine del Bresciano (Zersi) , cosi in vai Trompia (Bert.) e a Ponte di legno (Pari.!), nel Bergamasco (Rota) pure nelle prealpi, presso Bormio frequente nei boschi di conifere (Anzi), nel Comasco ove non oltrepassa il limite superiore del fag- gio sui monti di Brunate, Civiglio , Ponzate, Solzago (Com.) e sul LONICERA. 129 monte Generoso (Penz.); nelle alpi di Scopa, di Rima ecc. nel Novarese (Bir.), nei boschi intorno Riva in vai Sesia (Carestia!), sul monte Musine presso Torino (Re), intorno Susa (Allioni) , sul Cenisio (Re, Beccari!), presso i Bagni di Valdieri (Bert.); nelle Alpi Marittime a Clanzo, a Tenda , e al col di Fremamorta (Ard.); sul monte Gotro in Lunigiana (Bert.), nell'Appennino pistoiese a Bosco- lungo al Sorbeto (Pari.!), alla Sega nella valle del Sestaione (Bec- carli), e a Mandromini (Car.); nei dintorni di Fiumalbo, a Ronco- nuovo sul Ventasso (Gib. Pir.), sul Corno alle Scale (Cocc). Fiorisce da aprile a giugno. Distribuzione geografica. — Pirenei, Alpi ed altri monti del- l'Europa centrale, donde si estende per la Siberia sino al Kam- sciatica. Descrizione. — Arboscello allo circa un metro, ramoso, con i rami eretti e i rametti opposti, o eretto-patenti, di un rosso scuro, poi cinericci in basso. Foglie opposte , patenti , bislunghe-ellittiche, ottusette, intere, verde-chiare di sopra, ivi con un solco longitu- dinale e con leggieri solchi laterali che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitu- dinale sporgente più chiaro , da cui partono molti nervi laterali obliquamente, piuttosto delicati e sporgenti che si dirigono verso il margine , dividendosi per formare una rete delicata nel tessuto della foglia: sono glabre o quasi glabre, ossia con il nervo longitu- dinale e i nervetti laterali pelosetti nello stato adulto, pubescenti di sotto nello stato giovane. Il picciolo è cortissimo, delicato, scana- lato di sopra, convesso di sotto, verdognolo o rossiccio. I peduncoli ascellari, opposti, poco più corti delle foglie corrispondenti, deli- cati, cilindrico-schiacciati, di color violetto-rossiccio e con cortis- simi peli, aventi all'apice una piccola glandoletta rossiccia, appena più grossi all'apice, portano all'apice due fiori sessili, un po' di- vergenti, tre 0 quattro volte più corti del peduncolo. Ciascuno di essi ha alla base una brattea , la quale è ovata o ovato-lanceolata , e due bratteole quasi tonde, le quali talvolta si saldano con quelle del fiore vicino in modo da formare una bratteola sola da un lato più larga : tanto la brattea quanto le bratteole sono più corte del tubo del calice , adattate a questo , verdognole , con il margine vio- letto-rossiccio e con corti cigli glandolosi all'apice, con la glando- letta rossiccia. Il calice ha il tubo ovato-tondo, un po' angolato , aderente all'ovario, verdognolo o rossiccio, con corti peli glando- losi e rossicci, ovvero glabro. Il lembo è circa la mota più corto del Fiora Italiana. Voi. VII. 0 • J50 LONICEPiACEE. tubo, con cinque denti, corti, larghetti, ottusi o quasi tondeg- gianti all'apice, rossicci, e con cigli corti e glandolosi , in basso è verdognolo , ha spesso degli sgonfi bianchicci e dei peli corti e glan- dolosi, con le solite glandole rossicce. La corolla è circa tre volte più larga del calice, bianchiccia di dentro, di un rosso-violetto di fuori. 11 tubo è alla base quasi cilindrico, poi largo e gobbo dalla parte inferiore; il lembo è circa il doppio più lungo del tubo, diviso in due labbri, curvati verso l'apice in alto, ed in dietro, uno superiore, più largo, come troncato all'apice con quattro lobi, quasi tondeggianti all'apice: il labbro inferiore è ovato-bislungo , intero. La gola è coperta di lunghi peli bianchi. Gli stami sono cin- que, inseriti in alto del tubo, poco più corti della corolla. I fila- menti sono lesiniformi , bianchi , forniti in basso di lunghi peli bian- chi. Antere bislunghe, ottuse, smarginate alla base, inserite nel dorso sotto della metà, introrse, biloculari , gialle. Pistillo poco più corto degli stami. Ovario saldato con il tubo del calice. Stilo lungo, eretto, peloso, con peli piuttosto corti e diretti in alto. Stimma in capolino, grossetto, verdognolo, papilloso. Le bacche sono a due a due, saldate alla infima base, divergenti e pendenti, sono tondo-ovate, grosse quanto un pisello, con i denti del calice secchi all' apice, di un color nericcio-turchiniccio; la polpa è molle, grassa; di dentro è 5-loculare, con pochi (1 o 2) semi in ciascuna loggia. I semi sono ovoidei, un po' schiacciati, rossicci. {Paìi. ms., descr. della pianta di Ponte di Legno). S. lionieera Xylosteuiti. L. foliis deciduis, pubescentibus, subtus pallidioribus, ovatis, pe- liolatis, pcdunculis brevibus, hirsutis, bracteis linearibus, gemmulario subajquilongis, bracteolis 4 ovatis, stylo piloso , baccis atro-purpu- reis , inferno cohaerentibus. Lonicera Xylosteum Linn. sp. plani. ed. i.p. 174. Bert. fi. ital. 2. p. 564; et auct. Figure. — FI. dan. t. 808. Reich. ic. fi. gemi. t. 1174. f. 1 et 2. . Stazione, Abitazione e Fioritura, — Nei luOghì selvatici e montuosi della Penisola e di Sicilia. Qua e là nell'Istria, sul monte Maggiore, sul monte Berlosnik, e in valle Recina (Smith), e presso LONICERA. 131 Trieste nella valle Draga d'Orlicli (Bert.); nel Veneto lungo i torrenti montani del Friuli (Pir. !), nei monti del Bellunese al Cavallon di Lozzo ecc. (Venzo !), e del Trevigiano (De Vis. Sacc.), nelli Euganei (Trev.), presso Bassano (Webb!), a Recoaro (Martelli!), nel Veronese (Poli.), per esempio sul monte Pastello e sul monte Baldo (Bert.); in Tirolo a Roveredo, a Borgo in vai Sugana (Ambrosi!), a Trento, a Bolzano, sul Ritten, a Bressanone, e a Stelle nelle Giudicarie (Hausm.); in Lombardia nel Mantovano (De Vis. Sacc), nel Bre- sciano frequente dai colli al piano (Zersi), cosi sotto il Colle di Croce in vai Trompia sino a 1700 metri, a Collio (Pari. !) e a Ponte di Le- gno (Ricca!), nel piano e sui monti del Bergamasco (Rota), in vai Tellina nel bosco Valdone (Mass.) e presso Bormio (Anzi, Pari. !), nel Comasco sui monti presso Como (Com., Barbieri!), Brunate (Co- molli), Varese (Gibelli!) ecc., nel Pavese a S. Sofìa, Belgioioso, la Cava, S. Colombano e sui colli della destra del Po (Noce. Balb.); comune in Piemonte sui colli e sui monti (Ali.), cosi nella regione subalpina del Novarese e lungo il Ticino (Bir.), a Riva in vai di Se- sia (Carestia!), a Courmayeur in vai d'Aosta (Webb!), nelle col- line presso Torino (Balbis, Pari,!) ov'è comunissima, a Susa (Re, Pari.!), a Oulx (Pari. !), a Bardonecchia (Beccari!), ad Alba (Ber- tero!), a Mondovl (Ing.) , a Limone (Pari.!); frequente in Liguria (De Not.) nelle Alpi Marittime a S. Dalmazzo, a S. Marlin Lan- tosca (Ard.), a Scarena (Bourgeau!), fra Carlino e Tenda (Ard.), alla Briga (Sternberg!), a Viosenne (Ricca!), e nell'Appennino come ad Acqua Fredda in vai di Scrivia (Carregal); nell'Emilia presso Parma (E^ass.) e nell'Appennino parmense (Bert.), in tutto il Mode- nese come nei colli di Sassuolo (Pirottal), lungo la strada da Vitriola a Montefiorino (Gib. Pir.) ecc., sulle colline Bolognesi (Bert., Bec- cari!) ov'è comune (Cocc), alla Porretta (G. Bert.), sul monte Mauro presso Faenza (Bert.); rara iii Toscana ov'è stata raccolta a Limano nell'Appennino lucchese (Pucci), in Mugello sul monte Giovi (Cori- naldi!), alla Pieve S. Stefano lungo il Tevere (Amidei!); nelle Mar- che sul Sasso di Simone (Cherici!), al Furio (Narducci!), sul Catria (Piccinini!), nell'Appennino di Fabriano (Narducci!), sul monte S. Vicino (Bucci!), nel Camerinese a Fiastra e Pennino (Bert.), a Montefortino (Marzialetti!); nell'Appennino umbro al monte Fra- sassi (Bert.), al Castelluccio di Norcia (Sang.); nell'Abruzzo sul monte di Accumoli, sul Corno (Ten.); in Terra di Lavoro a Campoli Appennino, a Picinisco , a Pastena, a Spigno (Terr.); in Sicilia nei boschi di Brente , di Caronia , e qua e là nelle Madonie (Guss. , Tineo!) 13^2 - LONIGERAGEE. fra 900 e 1000 metri nella regione dei boschi e sopra Castelbuono nell'abitato della quercia (Strobl). Distribuzione geografica — Cresce in quasi tutta r Europa ed in Siberia. 9. liouicera al|>i£esia. L. foliis deciduis, subtus pallidioribus pubescentibus, ellipticis acuminatis, ciliatis, breviter petiolatis, pedunculis eiongatis, bracteis 2 linearibus, gemmulario duplo longioribus, bracteolis multo brevio- ribus ssepius 4, stylo villoso, baccis binis in syncarpium atropurpu- reum apice didymum coiifluentibus. Lonicera alpigena Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 174. Beri. fi. ital. 2. p. 565. 3. p. 601. 5. p. 612; et auct. Figure. — Reich. ic. fi. germ. t. 1175. f. 3, 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Fa nei luOghi selvatici dei monti: nell'Istria sul monte Maggiore (Smith); nel Veneto nelle macchie subalpine del Friuli (Pir. !) e per esempio sul monte Pizzul (Pir.) , e presso Cavasso (Poli.) , nel Bellunese ad Auronzo , a Lezzo (Venzo !), nel bosco Cansiglio (Siemoni !) e sul monte Cavallo (Poli.), comune sui monti Vicentini e Veronesi (Poli.), così sul monte Sum- mano (Kellner!), a Vallerana presso Rubbio (Bert.), sul monte Spitz presso Recoaro (Martelli!), e sul monte Pastello (Manganotti!); in Tirolo sul Baldo (Hausm.), in vai di Sella presso Borgo in vai Sugana (Ambrosi!), in tutte le alpi presso Trento (Perini!), nei monti sopra Salorno e Magare, sullo Schiero, sull'alpe di Seis, sul Ritten , presso Bolzano, in vai Venosta presso Trafoi, nelle Giudicarle sulle alpi di Lenzada (Hausm.); in Lombardia, frequente nei monti del Bresciano, come sul colle di Croce in vai Trompia, sul monte Gerle (Pari. !) ecc. , sui monti del Bergamasco dai 400 ai 2000 metri di altezza (Rota), e per esenìpio in valle Brembana (Rampoldil), nella vai Tellina sui monti subalpini intorno Bormio e nelle valli di Po- schiavo e di Malenco (Anzi), nonché nel bosco Valdone (Com.)ecc., intorno al Iago di Como sui monti di Esino, di Ganzo, di Brunate, sul monte Generoso (Gom.) ecc. ; abbondante nelle Alpi del Pie- monte (Ali.), cosi nei monti d'Ossola (Bir.), presso Riva in vai Sesia (Carestia!), sul monte Musine presso Turino, nei dintorni di Susa (Re), sul Cenisio (Beccaril), presso i Bagni di Valdieri (Del Ponte!), sulle alpi di Frabosa presso Mondovi (Ing.) ; in Liguria LONICERA. 155 sulle Alpi Marittime a Clanzo, alla Colmiana fra Venanzone e S. Martin Lantosca (Ard.), nel territorio di Tenda (Sternberg!), sull'alpi di Carlino (Ricca!), nei boschi di Rezzo (Rertil); nell'al- tro versante dell'Appennino a S. Stefano d'Aveto (Bert.), sui monti di Bobbio (De Not.), sui monti di Varzi, di Boglielio, di Lesima (Noce. Balb.); in Toscana nelle Alpi Apuane sulla Corchia (Simi!), e sul Risanino (Car.), nell'Appennino lucchese al Rondinaio , al Solco di Biagio, ai Freddoni (Giannini !), ai monti di Coreglia (Pucc.) e all'alpe di Limano (Piicc.!), nell'Appennino pistoiese al Gombito sopra Boscolungo e al Diaccion della Volpe (Pari.!); nel versante modenese e bolognese dell'Appennino a Ronconuovo sul Ventasso, a Fiumalbo, sui prati del Cimone(Gib. Pir,), alla Madonna dell'Ace- ro, al Corno alle Scale, sopra Montacuto , a Lustrola (Cocc); nel Piceno sul monte della Sibilla (Marzialetti !), e in valle Canetra sul Vettore (Orsini!); nelli Abruzzi sul monte Capraro (Ten.), sul Corno (Ten., Bert.), sul Costone (Ten.), sulla Maiella (Ten., Bert), sul Sirente ove si trova fra i 1300 e i 1600 metri (Groves!); nel Lazio sui monti Lepini (Rolli!); in Terra di Lavoro presso Picinisco (Terr. !). Fiorisce da giugno a luglio. Distribuzione geografica. — Monti dell' Europa media e meri- dionale. Descrizione. — Frutice ramoso, alto circa un metro, verde, quasi glabro. II tronco è eretto, ramoso, con i rami eretto-patenti 0 patenti, opposti, cilindrici, cinerini. Le foglie sono quasi membra- nacee, opposte, eretto-patenti, larghe, ovali-allungate, acuminate, intere, verdi glabre e quasi lucenti di sopra ed ivi con solchi corri- spondenti ai nervi della pagina inferiore , di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale più chiaro e rilevato, da cui par- tono 6 0 7 nervi laterali per parte, i quali sono obliquamente diretti verso il margine e l'apice, curvi, meno rilevati e si uniscono tra loro ad arco verso il margine dopo aver mandato diverse venette con le quali fanno una rete nel parenchima della foglia : sono pelosette nel nervo centrale e nei nervetti, glabre nel resto, e fornite di un pic- ciolo molto più corto della foglia, stretto, solcato di sopra, convesso di sotto, quasi glabro e verdognolo. I peduncoli sono solitarii al- l'ascella delle foglie superiori, più corti di queste di circa la metà, eretto-patenti, cilindrici , verdognoli, glabri. (Pari, ms., descr. di pianta del monte Ario). 174 LONICERACEE. IO. lionicera coeriilea. L. foliis dcciduis, subtus glaùcescentibus, pilosulis, oblongis, obtusis, ciliatis, brevissime petiolatis, pedunculis brevissimis , bracteis 2 setaceis gemmulario duplo longioribus, stylo glabro, syn- carpio ex baccis duobus confluentibus solitario subgloboso , nigro. Lonicera cccrnlea Linn. sp. plant. ed. 1. p. i74.Gmid. (l.helv. 5. p. 103. Colla herb. ped. 3. p. /£/. Bert. fi. Hai. 2. p. 566. 5. p. 613. Zum. II. ped. 1. p. 297. Hausm. fi. Tir. p. 393. Rotaprosp. fi. Berg. p. 47. Pir. fi,, for. syll. p. 70. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 122. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 104. Anzi aiicl. fi. nov.- com. p. 189. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 563. Are. comp. f. Hai. p. 319. Figure. — Boi. mag. t. 1965. Reich. ic. fi. germ. t. 1175. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Luoghi alpini e subalpini delle Alpi : monti della Carnia (Pir.) e del Bellunese (Venzo!); monte Campobruno in Tirolo al passo della Lora scendendo a Recoaro (Poli.), alpi intorno Trento (Perini!), vai di Fiemme (Hausm.), vai Fassa (Ambrosi!), Schlern, alpe di Seis, Piitten , Olteno, valle di Sulden in vai Venosta (Hausm.); monti bresciani, cosi sulle montagne che circondano la vai Trompia (Poli.), ov'è copiosa presso il lago di P>avenoIa Vaga (Zersi, Pari.!) sino a 2000 metri, in vai di Cane, nella vai Camonica a 1800 metri, a Ponte di Legno (P»icca!), sul To- nale a 2100 metri (Pari. !) , monti bergamaschi (Rota), cosi sul monte Epolo presso Schilpario a 1500 metri circa (Pari.!), vai Tellina, cosi nei boschi di abeto sopra Santa Caterina (Pari.!), in vai di Gro- vio, di Poschiavo, in vai Malenco (Anzi), nei boschi di Pietada, in valle d'Ambria (Mass.), in vai Madre (Anzi); Locamo a Campo di valle Maggiore (Franzoni !), S. Gottardo (Gaud.); alpi del Piemonte ov'è frequentissima (Ali.), cosi nelle alpi della provincia di Novara (Bir.), sopra Riva in vai Sesia (Carestia!), sopra Susa (Re), al Ce- nisio (Bert., Beccari !), presso i Bagni diValdieri (Del Ponte!), sulle alpi di Tenda (Gentili !). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geograGca. — Europa Settentrionale e media sino alle Alpi e ai Pirenei, Siberia, America del Nord. Descrizione. — Frutice alto circa 5 a 8 decimetri , ramoso. Rami cilindrici, eretti, rossi-scuri. Rametti opposti, giovani corti, LONICERA. 135 eretto-patenti, angolati', verde-ciiiari, pelosi. Foglie giovani opposte, avvicinale tra loro, molli, ellittico-bislunghe, tondeggianti all'api- ce, intere, verde-chiare in ambedue le pagine, con leggieri solchi di sopra che corrispondono ai nervi di sotto, e nervo longitudinale di sotto da cui partono nervetti laterali che vanno obliquamente e un po' curvi verso l'apice e al margine e si diramano per unirsi ad arco fra loro e formare una rete non rilevata, mollemente pelose in am- bedue le pagine e fornite di ciglia lunghette nel margine. Picciolo corto, scanalato di sopra, convesso di sotto, verde chiaro e peloso. Fiori molti, a due a due all'apice di un peduncolo il quale è più lungo del picciolo, cilindrico, cernuo, verde-chiaro e peloso, all'apice del quale sotto dei fiori sono due brattee più lunghe del calice, strette, lineari-acuminate , verdognole, pelose e fornite di lunghe ciglia. I due calici sono saldati insieme in modo da formare con il loro tubo un corpo ovoideo, verde, glabro; i due lembi sono cortissimi, quasi interi, come rovesciati in fuori, verdognolo-bianchicci, con corti e radi cigli glandolosi. Corolla molto più lunga del calice, di un giallo pallido verdognolo, quasi infundibuliforme, con il tubo avente alla base dalla parte esterna un gobbo molto pronunziato, gradatamente più largo verso alto e con il lembo quasi in forma di campana , di- viso in cinque lobi quasi uguali, ovato-bislunghi, ottusi: è pelosa di fuori e di dentro nel tubo. Gli slami sono cinque, più lunghi della corolla, inseriti nel tubo di questa. Filamenti lesiniformi, pelosi per lunghi peli in basso, glabri bianchicci in alto. Antere bislungo- ovate, ottuse, smarginate alla base , inserite nel dorso sopra di que- sta, biloculari, glabre, e prima verdognole-gialliccie, poi gialle. Pi- stillo poco più lungo degli stami. Siilo filiforme , glabro, bianchiccio. Stimma in capolino, schiacciato da sopra in sotlo, papilloso, verdo- gnolo-gialliccio. I frutti o bacche sono all'apice di un peduncolo eretto, ascellare, e grossetto e corto, più corto o quasi uguale alle bacche, ed hanno alla base una brattea lunga, lanceolato-hneare, con lunghe ciglia bianche. Le bacche constano dalla saldatura di due frutti e sono ovato-tonde, di color violetto rossiccio, più pic- cole di quelle della Lonicera nigra, per cui all'apice di ogni peduncolo pare vi sia soltanto una sola bacca. {Pari, ms., deser. della pianta del Tonale). 130 VALERIANACEE. FAMIGLIA TEIiXA. Valeriane^. Cand. fi. fr. 4. p. 23?. Valerianace-??. Dmn. Gemmularium 3-loculare , loculo unico fortili. Gemmula pen- dula. Semen examygdalosum. Enibryn radicnla supera. Osservarioni. — Le Valerianacee furono poste da Jiissieu fra le Dlpsacacee; Candolle le separò, e poi le studiò nella Notice sur la fanùlle des Valerianées., lasciando per altro nella nuova famiglia una Dipsacacea, la Triploslegìa, Questa famiglia ha difatti notevoli affi- nità colle Dipsacacee da una parte, mentre da un'altra si avvicina per la struttura del gemmulario al genere Vihurnum delle Loniceracee. Le Valerianacee hanno un odore particolare che facilmente le fa riconoscere. Gli autori dicono biloculari le antere delle Valerianacee, ma realmente esse sono quadriloculari, tali rimanendo sino alla deiscen- za. Siccome questa avviene pel distacco delle pareti esterne dal tra- mezzo che separa le due caselle contigue, non apparisce dopo la deiscenza che una sola fenditura longitudinale in ogni mezza antera, ma una sezione trasversale avanti la deiscenza dimostra subito che la struttura è quadriloculare. Descrizione. — Souo erbe aunuo 0 perenni, raramente suffru- tescenti, glabre o talora pubescenti, con radice sottile fusiforme, scarsa di fibre, ovvero fascicolata fibrosa o talvolta tuberosa. Si ha talora un rizoma strisciante o premorso, con stoloni o senza. I fusti o i pol- loni sono eretti o ascendenti, sempiici o ramosi, spesso dicotomi, non di rado accannellati, solcati longitudinalmente. Sulla struttura isto- logica del fusto di alcune Valeriane vedasi Irmisch {Beit)\ zur Naturg. der einheim. Val. -Art. p. 35). Le foglie sono opposte, intere dentale 0 pennatisezionalc. La infiorescenza ora è foggiata a pannocchia co- rimbiforme, ora è contratta in glomeruli, e procede per dicotomia, ogni fiore essendo accompagnato da due brattee; le brattee sono ora fer- ' Per E. Tanfani. VALERI ANACEE. 157 tili entrambe formando cioè dei dicasi, oppure, come avviene sempre in alto, una sola brattea è fertile e così si hanno spighe scorpioidi. I fiori oltre ad essere irregolari ci forniscono esempio di asim- metria. II calice nel boccio comparisce dopo la corolla e dopo li stami in forma di cercine; esso è costituito da denti più o meno numerosi e sviluppati, o da una frangia i cui lobi avvolti prima in spira sopra se stessi verso l'interno, alla maturità del frutto si spiegano in forma di pappo piumoso. Questo pappo piumoso non è per altro come in molte Asteracee di natura tricomatica , ma riceve fasci vascolari. Quando il calice è dentato, spesso i denti hanno sviluppo disuguale ed in questo caso i denti maggiormente sviluppati sono laterali; se si hanno spighe scorpioidi, ossia se una brattea soltanto è fertile, i deriti del calice più sviluppati si trovano dalla parte della brattea fertile. La corolla, bianca, cilestrina, rossa o gialliccia, è più o meno irregolare e talora bilabiata ; è tubulosa o tubuloso-imbutiforme e presenta alla base anteriormente uno sprone o una dilatazione, poco 0 punto appariscente nelle Vakrianella e nella Fedia; nei Centran- thus ed anche nelle Valeriana, ma in queste molto imperfettamente, il tubo coronino è diviso verticalmente da un setto in guisa che nella divisione posteriore si trova il pistillo, mentre la divisione an- teriore si termina nello sprone. Il lembo corollino è costituito da 5 lobi patenti, e il lobo dispari è anteriore. Nei Centranthus il lab- bro posteriore della corolla è costituito in seguito ad una torsione da un solo lobo (il più esterno nella preflorazione) , ed il labbro ante- riore da quattro lobi; la brattea fertile è quella che si trova dalla parte di questo lobo corollino. La preflorazione della corolla è em- briciata, il lobo anteriore essendo ricoperto dai due laterali e questi alla lor volta dai due posteriori. Nell'androceo, alternante colla corolla, lo stame posteriore manca sempre; delli altri ne abortisce uno delli anteriori nelle Valeriana e nelle Valerianella , restano i due soli posteriori nella Fed/a, resta uno solo dei posteriori nei Centranthus. La brattea fertile si trova sem- pre dalla parte opposta a quella in cui ha avuto luogo la soppressione delli stami. Nel genere Fedia i due stami sono di lunghezza disu guale, e la brattea fertile si trova dalla parte dello stame più lungo. Nelli altri generi la lunghezza delli stami é eguale o quasi. I fila- menti, lineari , liberi, inseriti sulla fauce della corolla o poco sotto, portano antere oscillanti, inserite pel dorso, quadriloculari, deiscenti 458 VALERIANACEE. per 2 sole fenditure lineari introrse. Il polline a secco è ellittico con tre solchi longitudinali, e doventa sferico nell'acqua; ha l'esina echinulata. Il gemmulario infero si forma per lo scavarsi di tre caselle nella coppa talanaica, dopo di che si forma un'apofisi cercinale quasi con- tinua, in cui malamente si distinguono tre lobi, la quale costituirà lo stilo. Delle tre caselle una è anteriore e due sono postero-laterali; esse contengono una sola gemmula pendente dall' angolo interno della casella. La gemmula soltanto di una delle caselle posteriori è perfetta, e la posizione della brattea fertile cade dalla parte della casella fertile. La casella fertile sviluppandosi fa subire uno spo- stamento alle altre due caselle e viene a collocarsi col tramezzo in senso antero-posteriore. Le caselle sterili talora sono talmente ri- dotte da apparire solo come deboli costole sul lato del frutto maturo (Centranlhus , Valeriana), l^a torsione del gineceo compie l'asim- metria del fiore che già suol riscontrarsi negli altri verticilli. La gem- mula è anatropa pendente, con un solo invoglio, con rafe dorsale, con micropilo supero, interno. Lo stilo è semplice, filiforme, ingrossato in cima, ora subtroncato ora diviso in due o tre lobi brevissimi colla superficie stimmatica dalla parte interna. Nelle Valeriana, nei Centranthus e nella Fedia è stata osservata la dicogamia proteran- dra. II frutto è un achenio membranoso o legnoso di figura assai variabile, coronato dal calice non modificato o fatto papposo, e contiene un solo seme pendente. Questo ha guscio membranoso, è sprovveduto di mandorla e contiene un embrione diritto, con ra- dicetta supera, con cotiledoni ellittici più lunghi del fusticino; il piano di simmetria dell' embrione normale ai cotiledoni, coincide col piano di simmetria del tegumento e del frutto. Considerazioni geografiche. — L'Italia possiede tutti i generi europei di Valerianacee, e ne possiede 50 specie. Fatta astrazione dalla Valeriana Phu eh' è inselvatichita, e dal Centranthus nervosus ch'è pecuHare alla Corsica e alla Sardegna, si hanno: 13 specie che si estendono da un capo all'altro d'Italia, 8 specie esclusivamente o prevalentemente settentrionali, e 7 specie proprie dei luoghi meri- dionali 0 caldi. 15 specie non si estendono alle isole maggiori, e 5 invece "sono escluse dalla Penisola. Le specie che prediligono il lit- torale 0 i luoghi poco elevati sono 15, quelle che dal piano salgono in alto sui monti 6, le alpine o montanine 11. Le specie esclusive delle Alpi sono 3, appartenenti tutte al genere Valeriana; inoltre fra le specie più localizzate devono noverarsi il Centranthus nervosus so- VALERIANA. 139 praccitato, e la Valerianella brachystephana, uniche specie peculiari all'Italia, nonché la Valerianella gibbosa e la Valerianella fallax. Delle Valerianacee nostrali, 15 sono piante quasi proprie del bacino mediterraneo o dell'Europa meridionale, 5 sono proprie delii alti monti dell'Europa centrale, 10 dall'Europa settentrionale o media si estendono più o meno verso mezzodì. Quanto all'area geografica su cui si estendono le Valerianacee nostrali essa è limitata a mezzogiorno, come per le Rubiacee, da una linea che poco si allontana dal 50" parallelo, a oriente dai paesi del Caspio e dalli Urali, a settentrione da una linea poco lontana dal 60" parallelo, a occidente dall'Atlantico. Una specie varca questi confini spingendosi in Abissinia, una spingendosi nella Siberia Uraliense ed Altaica, e 5 altre specie ricomparendo nell'Imalaia. La Valerianella olitoria è stata introdotta in America, a Giava , nella Nuova Zelanda. Valeriana Tonrn. inst. p. 13 f. t. 52 {prò parte). Ned,, ehm. 1. p. 122. Cand. mém. Valer, p. 14. Gen. pi. (l. germ. 25. l. 7. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 154.' Ces. Pass. Gib. comp. ft. Hai. p. 548. t. 87. f. 2. Calyx circinalis, in fructu in pappum plumosum evolutus. Sta- mina tria. Portamento. — Sono erbe perenni, di rado suffrutescenti alla base, pelose o glabre, con rizomi piii o meno allungati, emittenti stoloni sotterranei od aerei , e adergentisi in fusti aerei alti da pochi centimetri a più di un metro, eretti o talora prostrati, generalmente accannellati. Le foglie generalmente sono opposte ma non sempre, cosi nelli stoloni e nei polloni non fioriferi della Valeriana officina- lis sono sparse e distiche; quanto alla forma esse sono pennatipar- tite lobate 0 intere. I fiori piccoli, bianchi, rossi o gialli, irregolari con corolla più o meno gibba , disposti in dicasi costituiscono una infiorescenza bratteata, a corimbo o a pannocchia, contratta talora in capolino o in spiga. Osservazioni. — L'odore delle Valeriane è caratteristico ed è dovuto all'essenza di Valeriana o a qualche sostanza affine. La più usitata delle Valeriane come medicamento antispasmo- dico è la V. officinalis, ma anche le congeneri hanno le medesime 110 VALERI ANACKE. proprietà. La V. celtica e la V. saliunca costituiscono il Nardo cel- tico che fa parte della triaca. Veggasi stilli organi vegetativi ili que- sto genere T. Irmisch {Deitr. zur Nat. der einh. Val. -Art.). t. Valeriana ofiicinalis. V. rhizomate brevissimo , post florescentiam statim marcescen- te, stolonibus gracilibus perennans, caule ssepius unico, sulcato, fistuloso , foliis omnibus conformibus, pinnatisectis, 7 — lO-jugis, lobis lanceolatis, dentatis integrisve, ciliolatis, inflorescentia corym- bosa, bracteis lanceolato-acuminatis, margine scariosis, fructu sub- brevioribus , floribus albis vel roseis. Valeriana officinalis Linn. sp. plani, ed. 1 . p. SJ ; et ami. Valeriana exaitata Mikan in Polii lent. fi. bohem. Ces. sagg. geogr. hot. Lomb. p. 48. Haiism. fi. Tir. p. 406. Smith fi. Fiume p. W. Are. comp. fi. ital. p. 392. Valeriana sambucifolia Mikan in Rcem.Schiilt. syst. veg. 1 . p. 35 J. Haiism. fi. Tir. p. 406. Figure. — FI. dan. t. 570. Reich. ic. fi. germ. t. 727 , 728. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei bosclli , lungO le siepi e nei fossi del piano e dei monti nell'Italia settentrionale, ma rara in piano nella parte media ed australe della penisola, ed in Sicilia. Istria: Fiume (Smith), Gorizia (Scop.). Veneto: Pontebba (Car. !) e tutto il Friuli (Pir.), Cadore (Car.!), Lido veneto (Nacc), Polesine (Grig.), Euganei (Trev,), Vicentino (Marz.), monti Bassanesi (Mon- tini!), monte Baldo (Poli.). Tirolo : Sterzinga, Bressanone , Bol- zano sul Ritten sino a 5000', Fiemme, Fassa, Trento, Roveredo, Tione (Hausm.). Lombardia: provincia di Brescia nel piano (Zersi) e sui monti sino a 1400 metri (Pari. !); Bergamasco fra i 100 e i 2000 metri (Rota), cosi in valle Brembana (Rampoldi!); boschi della vai Tellina (Mass., Anzi), cosi presso S. Caterina a 1700 me- tri (Pari.!); Comasco, dalla pianura ai monti (Com.); provincia (li Pavia nei luoghi ombrosi (Noce. Balb.); provincia di Milano a Vimodrone (Rampoldi!); provincia di Cremona a Grumone (Pari, 1). Emilia: Parma (Pass.), Modena (Gib. Pir.), Castelfranco (Nar- ducci!), Bologna (Cocc), Ravenna (Bert.), ed altre località di piano donde risale sull'Appennino al Ventasse, a Fiumalbo (Gib. Pir.), alla Madonna dell'Acero (G. Beri.!), a Montese, a Por- retta (Cocc), alle Filigare (Bert.) ecc. Piemonte: valle del Ticino VALERIANA. HI (Bir.)j vai Sesia (Carestia!), Oldenico (Malinverni!), Torino, Chio- monte (Re), Cenisio (Pari.!), Mondovì (Ing). Liguria dal piano ai monti (De Not.): cosi nei monti del Nizzardo a S. Stefano (Ard.), Viosenne (Ricca !) ecc. , nei boschi di Dolcedo (Beri. !), lungo il tor- rente Slurla presso Genova (Ardissone!). Toscana, prevalentemente nella regione montana: monte Corneviglio (Bert.), alpi di Mommio (Calandrini!), Garfagnana (Gar.!), Alpi Apuane (Bert., Simi!), Ap- pennino lucchese (Pucc. , Giannini! ecc.), Appennino pistoiese (Par- latore!, Gar.!), monte Senario presso Firenze (Are.!), Panna in Mugello (Gar.) , Gasentino (Pari. !) , Pieve S, Stefano (Amidei !) , monte Amiata , monti di Prata e di Pontieri , selva Pisana a Col- tano e monti d'Avane (Gar.). Marche: Appennino piceno nel vallon dell'Orso (Pari.!). Lazio: monti di Tivoli, di Frascati, di Albano, Terracina (Sang.). Napoletano: monte dei Fiori (Gemmi!), Pizzo di Sivo (Gar.!), monte Corno (Bert.), Orfenta (Ces.) , ed Accumoli (Ors.) in Abruzzo, Terra di Lavoro (Terr.) , dintorni di Napoli (Ten., Pasq.!), isola d'Ischia (Guss.), Vallo (Ten.), monte Vul- ture ove abbonda, Muro (Ter?.), Reggio nei boschi umidi al Telesio (Macch.). Sicilia: a Collebascia fra Randazzo e Castiglione (Guss.). La fioritura ha luogo in giugno e luglio o in aprile e mag- gio secondo le località. Distribuzione geograGca. — Europa, Asia settentrionale ed oc- cidentale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 10 a 14 decimetri, di un verde chiaro, quasi glabra, fornita di un rizoma corto, grossetto, che manda delle fibre radicali grossette, scure, di un odore parti- colare, degli stoloni e un fusto. Questo è fistoloso, eretto, semplice, solcato, di un verde molto chiaro. Le foglie sono opposte, lontane, eretto-patenti, divise quasi in penna, con 11 a 15(^21 secondo Gre- nier) lacinie, gradatamente appena più grandi dalla base all'apice in modo che la terminale è un poco più grande di tutte le altre, quasi lanceolate, con pochi denti, e la terminale quasi dentata incisa, ovvero intera, di un verde chiaro di sopra edivi quasi lucenti e con leggieri solchi in rete che corrispondono ai nervi della pagina infe- riore , di un verde molto più chiaro di sotto ed ivi con un nervo lon- gitudinale rilevato da cui partono dei nervi laterali , anch' essi rilevati, molto obliqui che si diramano e si uniscono ad arco verso il margine: sono scabrosette di sopra e massime verso il margine por rari e corti peli rigidetti , pubescenti di sotto nei nervi , il picciolo è scanalato di sopra, carenato di sotto, più corto della foglia nella quale si con- \i2 VALEKIAiNACEE. tinua in mezzo alle lacinie che vi scorrono appena, si slarga un poco gradatamente in basso dove all'infima base si unisce con quello della foglia opposta. Le foglie superiori sono gradatamente più piccole, più patenti, con le lacinie in minor numero, più strette e quasi in- tere 0 intere e sessili. I fiori sono ermafroditi, un po'odorosi, distri- buiti in un corimbo terminale, tricotomo, grande, con i corimbi secondarii piuttosto fitti. I peduncoli sono angolati, pelosi all'apice, i pedicelli più corti del calice, scabrosetti. Le brattee che stanno alla base dei rami principali del corimbo sono più piccole delle fo- glie superiori, gradatamente meno divise e con le lacinie ancora più strette e lineari; le altre e le bratleolesono lauceolato-lineari, acu- minate, verdognole o rossicce nel dorso, bianche e con poche ciglia nel margine: le bratteole sono più lunghe dei pedicelli. Il tubo del calice è saldato con l'ovario, molto più corto della corolla, un po'schiac- ciato, verde, pelosetto dalla parte esterna: il suo lembo è cortissimo, quasi cihndrico, con i denti piccoli, rivoltiin dentro o in giù, ros- sicci. La corolla è di un bianco roseo, infundibuliforme, con il tubo molto stretto in basso ed ivi con una gibbosità che giunge presso la base, con il lembo diviso in 5 lobi, uguali, patenlissimi, quasi ovali, tondeggianti all'apice, è glabra eccetto nel tubo di dentro dove sono dei peli lunghetti. Gli stami sono tre, poco più lunghi della corolla, eretto-patenti, glabri. 1 filamenti filiformi, bianchicci. Le antere pic- cole, quasi tonde, appena smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longitudinalmente, gial- licce. 11 pistillo è lungo quanto gli stami, glabro; lo stilo filiforme, bianchiccio; lo stimma trifido, con le lacinie divergenti, ottusette, papillose di sopra, del colore stesso dello stilo. {Pari, ms., descr. di pianta dell' Appennino pistoiese). 9. VaBei'iniia dioica. V. rhizomate longe repenti, internodiis elongatis, stolonifero, stolonibus crassiusculis, caule sulcato, subtetragono, fistuloso, foUis margine glabris, basilaribus longe petiolatis subintegris, uniner- viis, caulinis lyrato-pinnatipartilis , lobis oblongis, inflorescen- tia corymbosa, bracteis linearibus acutis scariosis fructu subbrevio- ribus, floribus carneis sivc albis. Valeriana dioica Limi. sp. plani, ed. 1. p. 31. Beri. fi. Hai. 1. p. 166 ; et auct. VALERIANA. 143 Valeriana Phu var. /S Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 549. Figure. — FI. dan. t. 687. Reich. te. fi. germ. f. 1428. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei pascoli umidi ed in vicinanza dell'acqua nell'Italia superiore, e ricomparisce sui monti del Napoletano. Piemonte : Mondovi (Ing.) , Moncenisio (Are! ecc.), Susa (Re), S. Ambrogio (Pari.!), dintorni di Torino (Re), Donnaz (Carestia!), Trino (Malinverni!), Prella e lungo l'ac- quedotto la Cerana nel Novarese (Bir.) , Sempione (Favre). Lom- bardia: Agro pavese (Noce. Balb.), dintorni di Milano (Bert.), Co- masco (Gom.) in varie località, vai Tellina a Carona ed Aprica (Mass.). Bergamasco (Rota) e Bresciano (Zersi) dal piano ai monti. Manto- vano nel bosco Fontana (Magnaguti !). Tirolo: Tefereggen non lungi da Antholz, Bressanone, Merano, varie località in vai Venosta, Bol- zano, Ritten, Magre, Flemme, Fassa (Hausm.), Trento (Peri- ni!), lago di Garda, Tione (Hausm.). Veneto: dintorni di Verona (Poli,), di Vicenza (Marz.), di Bassano (Montini!), Bellunese presso il lago di Padula (Venzo!), Friuli dovunque (Pirona!), Euganei (Trev.), Campalto (Noce), Polesine (Grig.). Emilia: Parma (Pass.), Modena (Gibelli!), Castelfranco (Narducci!). Napoletano: Sirente (Groves), monti presso Potenza e presso Martina (Ten.), Fiorisce dall'aprile al giugno. Distribuzione geografica. — Europa Settentrionale e media , donde si spinge in qualche luogo verso mezzodì. Osservazioni. — Questa specie, come altre congeneri , è po- ligamo-dioica, con prevalenza ora di fiori bisessuali, ora di fiori fatti maschili per soppressione del gineceo , ora di fiori fatti femmi- nili per soppressione dell' androceo. 3. Valeriana Pliu. V. rhizomate inclinato, fusiformi, unicipite, praemorso, inter- nodiis breviusculis, haud stolonifero, caule fistuloso, tereti, sim- plici vel parce ramuloso, foliis margine glabris basilaribus ovato- oblongis, longe petiolatis, uninerviis, integris vel basi inciso-lobatis, caulinis pinnatipartitis 2 — 3-jiigis, segmentis ellipticis integerrimis, decurrentibus, corymbo subtrichotomo, bracteis lanceolato-lineari- bus, haud scariosis, fructu brevioribus, floribus albido-sub-carneis, acheniis ad dorsum bilineatim hirsutis. Valeriana Phu Limi. sp. pi. ed. 1 . p. 32. Marz. et. piani. Vie. 144 VALERlANAGEt;. • p. 18. Bir. fi. ami. p. li. Re fi. at. prodr. p. 9. Poli. fi. ver. /. p. 40. Nacc. fi. ven. p. 21. Beri. fi. Hai. I. p. 170. Colla ìierh. ped. 3. p. 189. Kodi fi. gemi. ed. 2. p. 369. Zan. prosp. fi. vcn. p. 22. Ztm. fi. ped. 1. p. 93. Pass. fi. Parm. p. 141. Pir. fi. for. syll. p. 72. Car. vai. Hai. consp. p. 219. De Yis. Sacc. cai. piani. Yen. p. 86. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 549 {var. a). Are. comp. fi. Hai. p. 322. Figura. — Reich. te. fi. germ. f. 1430. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Pianta rara , sfuggita in qualche luogo dagli orti : rupi della valle Ganobbiana in provincia di Novara (Bir.); Lombardia (Ces. Pass. Gib,); Veneto, nei luoghi umidi (De Vis. Sacc), cosi nel Veronese sui monti (Barbieri!), nella provincia di Vicenza (Marz.), presso Vicenza e presso Bassano (Montini!), nel Friuli nei boschi del Littorale (Pir.), a Chioggia negli orti (Nacc); Parma nei luoghi umidi (Re). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geograGca. — E pianta Originaria del Caucaso e forse della Siberia Uraliense , inselvatichita o subspontanea in varie località d'Europa. 4L. Valeriana tuberosa. V. gemmis lateralibus tuberiferis perennante, caule fistuloso striato, foliis margine glabris, basilaribus ovali-oblongis in petiolum attenuatis integris, caulinis pinnatipartitis, lobis oblongo-linearibus, inflorescentia corymbosa, bracteis lanccolatis, margine scariosis, fructu brevioribus, floribus albis vel carneis, acheniis iitrinque hirsutis. Valeriana tuberosa Limi. sp. plani, ed. I . p. 33. Beri.! fi. ital. 1. p. 178; et auct. Figura. — Reich. ic. fi. gemi. f. 1426. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei luoghi erbosi dei monti della penisola e della Sicilia. Sicilia, non rara: Montescuderi (Nic), Salvatesta presso Novara (Munafò!), Madonie fra 700 e 1850 metri sul calcare e sulla pietra arenaria (Strobl), cosi a Piano del Riposo, a Gacacidcbbi (Mina!), alla Colma Grande (Pari.!) ecc., Busambra (Meli!), Pizzuta (Pari.!) sino a 1800 metri (Huet du Pa- villon!), Ficuzza (Lojacono!), Gammarata (Guss.), Etna (Strobl). Napoletano: monte Pollino (Ten.!), le Ripe presso Muro (Terr,), monte S. Angelo di Castellamare (Avellino !), monte Vergine (Ten.!), VALERIANA. 145 monte S. Michele presso Frasso Telesino (Terr.), monte Miletto nel Malese (Terr.!), Gargano (Ten.), monti di Accumoli (Ors.), monte dei Fiori (Orsini!). Lazio: sommità dei monti Lepini (Rolli!). Mar* che ed Umbria: monti di Norcia (Sang.), Furca di Presto presso il Vettore (Gemmi!), monte Priore (Marzialetti!, Bert.!), monte Birro (Narducci!), Caldarola (Ricci!), monte Pennino, naonte Subasio (Rateili!), monte Catria (Piccinini!). Liguria: monti di Albenga (De Not.), monti del Nizzardo (Ard.), così a Tenda (Sternberg!), sopra Mentone, a Utelle, ecc. (Ard.). Piemonte: monti di Garessio (Ali., Ing.), dintorni di Susa (Re, Balbis !). Veneto : monte Baldo (Poli.), monti del Littorale friulano (Pir.). Istria: monti Triestini (Bert. , Fleischerl). Fiorisce dal maggio a tutta l'estate. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Siberia Ura- liense ed Altaica, Caucaso, Affrica settentrionale. 5. Valeriana trìpteris. V. rhizomate ramoso, ascendente, haud stolonifero, interno- diis plus minus elongatis, caulibus fistuloso-cilindricis, substriatis, foliis ciliolatis, basilaribus longe petiolatis, cordato-ovatis, dentatis, uninerviis, caulinis tripartitis, supremis lanceolatis, inflorescentia corymbosa, bracteis lineari-setaceis , margine scariosis, fructu bre- vioribus , floribus roseis vel albidis , acheniis glabris. Valeriana tripteris Liran. sp. plant. ed. 1. p. 32. Bert. fi. ital. 1. p. 172; et aiict. Figure. — Barr. ic. 742. Jacq. fi. auslr. t. 268. Reich. ic. fi. gemi. f. 1424. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Frequente nei luoghl sel- vatici delle Alpi e dell'Appennino. Nasce sul monte Maggiore del- ristria (Smith!), al Nassfeld (Car.!), a Pontebba (Tacconi!), e in altri monti del Friuli (Pir.), nel Gansiglio (Sacc. Bizz.), sul monte Cavallo (Kellnerl), lungo il canale di Visdonde (Venzo!), sul monte Grappa (Sacc. Bizz.), sui monti Bassanesi (Montini!), sul monte Pastello (Manganotti!)e sul Baldo (Poli.); presso Borgo, Roveredo (Hausm.), Trento (Perini!), in Fassa e. Flemme, a Magre, Bol- zano , Bressanone , Sterzinga , in vai Venosta , e nelle Giudicarie (Hausm.); frequentissima nelle alpi e nelle prealpi bresciane (Zersi), nei monti del Bergamasco (Rota!) fra 300 metri e 1800 metri, così sul. Tonale (Ricca!) e presso Ponte di Legno a 1520 metri Flora Italiana. — Vol. VU. 10 146 VALERIANACEE. (Pari.!), in vai Tellina (Mass., Conti.), sino a 1700 metri sullo Stel- vio (Pari.!), sui monti presso il lago di Como (Com., Rampoldi!); sul monte S. Salvadore e in valle Cola nel Canton Ticino (Com.) ; sul Sempione (Pari.!), nelle alpi della provincia di Novara (Bir.) , sul monte Musine presso Torino (Re) , nelle alpi di Giaveno (Del Ponte 1), nei dintorni di Susa (Re), sul Cenisio sino a 2000 metri (Are.!), alla miniera di Tenda (Bourgeau!), sui monti di Briga (Sternberg !) e di Viosenne (Ricca !) ed in altre località delle Alpi Marittime. Si trova nell' Appennino ligure sopra Pegli (Bert.) , so- pra Recco e sopra Rapallo (Figari!), e sull'altro versante presso Varzi (Noce. Balb.); in molte località delle alpi Apuane (Pari.!, Car.l, Simi!); nell'Appennino toscano-emiliano sul monte Gottero (Bert.), nelle alpi di Mommio (Calandrini!), a S. Pellegrino (Car.), al Mercatello, sul Rondinaio (Giannini!), a Boscolungo, al Corno, al Teso (Pari.!), a Civago lungo il Dolo , a Fiumalbo, a Montese, all'Acero (Gib. Pir.), nei -dintorni di Porretta (Cocc.) ecc. ; in Mu- gello, a Vallombrosa (Car.!), in numerose località del Casentino (Pari.! ecc.), a Pieve S. Stefano (Amidei !) , sul Sasso di Simone (Cherici!), sul monte Amiata (Car.!) ; sul monte Calvo presso Gub- bio (Seb. Maur.), a Castel Manardo in quel di Camerino (Bert.), sul Volubrio (Marzialetti!), sul monte Acuto (Orsini!) ed in altre località del Piceno ; sul monte Pelone sotto il Pizzo di Sivo (Or- sini!), sul Velino (Ten.), sul Sirente (Groves), sul Lucretile (Seb. Maur.), a Picinisco (Terr.!), sul Matese, sul monte Vergine, sul monte S. Angelo di Castellamare (Ten.), sul monte Pollino (Huter!). Sembra che in Corsica sul monte Renoso fra la cima e i Pozzi si trovi una Valeriana riferibile a questa specie (Mars.). Fiorisce da maggio a luglio. Diatribuzione geografica. — Monti dell' Europa meridionale e media. Descrizione. — Pianta perenne , alta da 2 a 6 decimetri , di un verde glaucescente, quasi glabra. La radice è grossotta, obliqua, scura, con molte fibre, e manda dall'apice il fusto fiorifero e di- versi rami sterili che portan solo delle foglie. Il fusto è eretto, sem- plice, cilindrico, con pochi nodi lontani, di un verde glauce- scente e talvolta rossiccio. Le foglie sono erbacee, molli, quelle dei rami sterili sono erette, cordate, ottusette, dentato-crenate e con corte ciglia nel margine, di un verde-scuro di sopra ed ivi con leggieri solchi in rete che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde glaucescente nella pagina inferiore ed ivi con un nervo longi- VALERIANA. 147 tudinale e con molti nervi laterali rilevati, i quali si diramano e si uniscono tra loro ad arco verso il margine: sono pelosette nella pa- gina superiore e nei nervi della inferiore e fornite di un picciolo , assai più lungo della foglia, piano di sopra, convesso di sotto, e pelosetto. Le foglie del fusto sono opposte, lontane, patenti, ter- nate, con le lacinie laterali un po' più piccole della terminale, le quali sono di forma ovato-lanceolata, con i denti più manifesti che nelle foglie dei rami sterili, nel resto simili a queste, però con il picciolo poco 0 molto più corto della foglia. I fiori sono molti , di- stribuiti in un corimbo tricotomo. Le brattee inferiori sono più lun- ghe dei peduncoli, lanceolate, dentate, sessili, del resto simili alle foglie ; le bratteole sono lineari-setacee , quasi uguali ai pedicelli ; questi sono pelosetti. Il calice ha il tubo quasi cilindrico, verde, glabro, con i denti del lembo avvolti in dentro. La corolla è infun- dibuliforme, con una gibbosità da una parte della base, con il lembo diviso in cinque lobi, quasi tondeggianti e eretto-patenti: è rosea, glabra di fuori, pelosetta di dentro nel tubo. Gli stami sono tre, quasi il doppio più lunghi della corolla, eretto-patenti, inseriti verso la metà del tubo. I filamenti sono filiformi, glabri, bianchicci. Le antere sono quasi ovali, ottusissime e appena smarginate ad arabe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longi- tudinalmente, bianchicce o rosee. Il pistillo è lungo quanto gli stami. Lo stilo è filiforme, glabro, bianchiccio, e lo stimma ottuso, quasi trilobo. Il frutto è cilindrico, assottigliato verso alto, scuro, liscio , coronato dal pappo, il quale è poco più corto del frutto e si compone di molte sete quasi uguali, unite in basso tra loro , patenti, e piumose con lunghi peli. (Pari, ms., descr. della ■pianta di Bosco- lungo). Osservazione. — Talora qucsta pianta si presenta coi fiori fatti tutti femminili per soppressione degli stami, e con la corolla più piccola. 6. Valeriana montana. V. rhizomate ramoso, ascendente, haud stolonifero, internodiis plus rainus elongatis, caulibus subfistulosis striatis, foliis margine glabris sive ciliatis, basilaribus cordato-ovatis , integris vel sub- dentatis, uninerviis, caulinis acuminatis, supremis lanceolatis, in- florescentia corymbosa, bracteis lineari-acuminatis, fructu sublon- gioribus, tloribus roseis vel albis, achenio glabro. 148 VALERIANACEE. Valeriana montana Linn. sp. plant. ed. 1. p. 32. Bert.! fi. Hai 1. p. i73, 849. 2. p. 759. 3. p, 572; et auct. Figure. — Jacq. fi. anstr. t. 269. Bot. mag. t. 1825. Reich. ic. fi. germ. f. 1423. Stazione Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi montani e nelle rupi delle Alpi e dell'Appennino, nonché in Corsica ed in Sardegna; è meno frequente e scende meno in basso della precedente. Nelle alpi Friulane (Pir.!), così presso Pontebba nella valle di Bombasch (Car.!), a Paluzza (Smith!) ecc., nel Cadore (Venzo!), sul monte Grappa (Sacc. Bizz.), sul monte Portale e sulle Vette di Feltre (Mon- tini!), sul monte Summano, sul Pastello (Poli.), sul Baldo (Man- ganotti!) ; sul monte Bondone e sul monte Gazza presso Trento, sui monti presso Borgo , in Fassa e Flemme , nella valle di Loaso e sul Sulden in vai Venosta, nella valle di Bolbeno e sull'alpi di Lenzada nelle Giudicarle (Hausm.); sui monti Bresciani (Zersi), cosi sul Dos Alto, sul monte Ario, sulla Corna Biacca fra 1600 e 1800 metri ed in vai Camonica (Pari.!), nei monti più alti del Bergamasco fra le rupi (Rota), sullo Stelvio a 1700 metri (Pari.!), in tutti i monti cal- carei presso Bormio (Anzi), nelle alpi Valdone e Togno in vai Tel- lina (Com.), sullo Spinga (Anzi), sul Resegone (Aiuti!), sui monti di vai Sassina (Daenen! ecc.), sul Cornicciolo di Ganzo, sul monte S. Primo, sul monte Generoso (Com.); sulle alpi di Careggia e Somvico nel Canton Ticino (Com.); sul Sempione (Favre),nei din- torni di Riva in vai Sesia (Carestia!), sulle alpi di Biella (Ali.), nei dintorni di Courmayeur (Webb!),sul monte Cenisio (Pari.!), nella valle d'Oulx (Ali.), sui monti di Vinadio (Bert.), al col Bertrand (Genn.), al col della Maddalena, ad Entraunes(Ard.), nei dintorni di Tenda (Sternberg!); nelle alpi Apuane nella regione scoperta e nell'abitato del faggio, cosi al Pisanino (Car.), alla Tambura (Car.!), al Procinto , al monte Cerchia , al monte Altissimo ed in altre lo- calità della Versilia (Simi !), in Lunigiana presso Fivizzano(Parl.!), sul Corno alle Scale (Bert.i ecc.), al lago Scaffaiolo, a Mandromini (Car.), nell'alpe di Cusna nell'Emilia (Gib. Pir.), alle Carnevelle presso Pieve S. Stefano (Gherici!); sul monte Vettore (Pari.!), sul monte de' Fiori (Bert.), sul Pizzo di Sivo (Ors.!, Pari.!) , sul Co- stone, sul monte Corno (Bert.), sulla Maiella (Pedicino!), sul Ve- lino fra 2450 e 2500 metri (Levier!), nell'Appennino di Filettino (Rolli!), nel monte Meta a Picinisco (Terr. !) e ai Settefrati , sulla cima del monte Cairo presso Cassino, sul monte Miletto (Terr.), sul monte Vergine (Ten.), e sul monte S. Angelo presso Castellamare VALERIANA. 149 (Pasquale!); finalmente in Corsica presso Corte (Salis-Marschl,), sulla cima del monte Rotondo (Mars.), sul monte d'Oro (Mabille!) e sul monte Renoso (Kralik!, Mars.); ed in Sardegna sulla cima P&olino del Gennargentu (Lovisato !). Fiorisce dal giugno al- l'agosto. Distribuzione geografica. — Monti dell'Europa centrale e me- ridionale. 9. Valerinita elongata. V. rhizomate ascendenti, praemorso, ssepius unicipite, interno- diis breviusculis, caule tereti, tenuiter striato, erecto sive ascendente, foliis uninerviis, margine nudis, basilaribus longe petiolatis, ovalibus, subdentatis, caulinis sessilibus ovatis, plus minusve inciso-dentatis, inflorescentia subpaniculato-racemosa, interrupla, pauciflora, bracteis linearibus fructu brevioribus , floribus luteolo-purpureis , achenio glabro. Valeriana elongata Linn. sp. pi. ed. 2. p. 1664. Beri. fi. ital.i . p. 171. 3. p. 571. Kochsyn.fl. germ.ed.2. 1. p.371. Hausm. fì. Tir. p. 409, 1439. Facch. fi. S. Tir. p. 4. Car. Val. ital. consp.p.220. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 86. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 549. March, pass. Alp. cani. p. 21. Are. comp. fi, ital. p. 323. Bizz. contr. fi. ven. p. 10^ Figure. —Jacq. fi. atistr. t. 219. Reich. ic. fi. germ. f. 1422. Stazione, Abitazione e Fioritura Nasce fra le roccie umide delle Alpi tirolesi e venete. In Tirolo sullo Scblern (Ball!), sul giogo Latemar (Hausm.), in Fassa (Ambrosi!) sul monte Davoi ed a Vael sopra Vigo, in Flemme a S. Martino (Bert., Hausm ); nel Veneto sulle Vette di Feltre (Ambrosi!, Montini!), sul Montalone (Bracht!), sulla cima del Pelmo fra 5000' e 7000' (Ball !) , nei pascoli di Cer- vera, di Lezzo e in altre località del Bellunese (Venzo!), e sulle alpi del Friuli (De Vis. Sacc.) , cosi sul Wischberg (Marchesetti). È erronea l'indicazione della Corsica data dal Compendio di Cesati Passerini e Gibelli. Fiorisce in luglio e agosto ed anche in set- tembre. Distribuzione geografica. — Monti dell'Italia settentrionale e dell'Austria. 150 VALERIANACEE. S. Valeriana eaxatilis. V. rhizomate prasmorso, ascendenti, uni- vel pluricipite, inter- nodiis brevissimis, apice ob reliquias petiolorum comoso, caulibus te- nuibus, teretibus, striatis, ascendentibus, foliis 3 — 5-nerviis, ciliatis, basilaribus longe petiolatis, ovalibus vel oblongis, integris vel subden- tatis, caulinis paucissimis angustis, inflorescentia laxa, e coryrabu- lis paucifloris denique subracemoso-paniculatis constante, bracteis lanceolato-linearibus, fruclu sublongioribus, floribus albis vel car- neis, achenio glabro. Valeriana saxatilis Linn. $p. pi. ed. 1. p. 33. Bert. fi. ital. 2. p. 180 ; et auct. Figure. — Jaeq. fi. austr. t. 267. Rekh. ic. fi. germ. f. 1421. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoghi elevati e sasSOsi dei monti nella parte settentrionale della Penisola. Nel Friuli (Pir.!) sul Vischberg (March.), a Moggio (Poli.), a Tolmezzo (Smith!) ecc., nel Bellunese dovunque, cosi suU'Antellao (Venzo!); sui monti vi- centini e veronesi sopra Solagna , nelle rupi della Grappa , nella valle di Feltre (Montini!), sui monti Portale, Sumraano (Poli.), Pastello (Manganottil), Baldo (Bracht!) ecc. ; nel Tirolo (Ambrosi!) presso Roveredo, presso Borgo, sulle alpi di Trento, in Fiemme (Hausra.) e Fassa (Sardagna!), sulle alpi di Seis, sullo Schlern, sul Mendelo, nella valle Jungbrunn presso Tiers, e sull'alpi Spinale e Gavarnida nelle Giudicarle (Hausra.); nelle alpi bresciane fra 1500 e 2000 metri, così sul monte Ario, sul Dos Alto , sul monte Gerle, sulla Cornablacca (Pari.!), sul Guglielmo (Zersi) ecc.; sui monti ber- gamaschi fra 300 e 2200 metri (Rota!); in vai Tellina sul monte Braulio (Mass.), sul Fraele (Levier !) , su diverse altre alpi (Com.), nei monti di Mandello (Anzi); in provincia di Como su tutti i monti che circondano il lago (Gom.), cosi sul monte Godono (Daenen!), sul Resegone (Aiuti !), sulle Corna di Ganzo a 1300 metri (Pari.!) ecc. nel Canton Ticino sul monte Oresso nelle alpi di Sonvico sopra Lu , gano (Gaud.); è indicata sui monti di Nizza da AUioni ma non vi è stata ritrovata .da botanici più recenti; nelle alpi Apuane nelle part alte, cosi sul Sagro (Celi!), sulla Tambura (P. Savi!, Car.!), sul Pisanino (Bert.), sulla Pania (Giannini!), sul Procinto ed alle sue falde (Mil.); nell'Appennino sull' alpe di Moramio (Archb.) e se- VALERIANA. 451 condo Vitman a Mandromini e nella Piastra, ove non è stata poi ritrovata. Petagna l'indica pure nei monti del Napoletano, ma a quanto sembra erroneamente. Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Europa centrale. Descrizione. — Pianta perenne , alta da 1 a 2 decimetri , in gran parte glabra, fornita di un rizoma obliquo, duretto , scuro , coperto da numerose fibre per il disfacimento delle basi delle foglie degli anni antecedenti , il quale ha un odore sui generis , proprio delle Valeriane, e manda in giù molte fibre radicali, lunghette, fibrinose, giallicce e all'apice dei cespuglietti di foglie e il fusto. Questo é delicato, eretto, un po' flessuoso , quasi cilindrico, con pochi e leggieri solchi longitudinali, verdognolo, glabro, quasi sem- plice, avendo solo verso alto qualche rametto fiorifero. Le foglie sono carnosette, le inferiori nascono in cespuglietti e sono piccole, eretto-patenti, allungato-spatolate , ottuse, intere o con pochi denti nel margine, fornite ivi di piccole ciglia bianche, verdi e come pie- gate-scanalate di sopra; di un verde un po' più pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente quasi in forma di carena e due nervetti o vene laterali che terminano verso l'apice della fo- glia unendosi ad arco con il nervo principale : sono assottigliate in basso in un picciolo lunghetto, ed ivi sono scanalate di sopra; le foglie del fusto , quando esistono , poiché quello è spesso nudo , sono due opposte, erette, lineari-lanceolate , ottuse, del resto si- mili alle radicali ; il loro picciolo è saldato alla base per corto tratto con quello della foglia vicina. Le foglie fiorali sono opposte, Hnearì, erette, gradatamente più piccole. I fiori sono pochi in piccoli co- rimbi, portati all'estremità di peduncoli opposti. Il calice è più corto delle brattee corrispondenti, quasi turbinato, verdognolo, gla- bro , con molti piccoli denti rivolti in dentro ed in giù durante la fioritura. La corolla è bianca , il tubo gradatamente più largo verso alto, il lembo diviso in cinque lacinie, poco più lunghe del tubo , apertissime, ovali, ottuse. Gli stami sono tre, poco più lunghi della corolla, patenti, inseriti in alto del tubo. I filamenti sono filiformi, bianchi, con qualche peletto bianco alla base, glabri nel resto. Le antere sono quasi tonde, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, introrse, biloculari , aprentisi longitudinal- mente, bianchicce, ma trasparendo il polline, eh' è gialliccio, paiono giallicce. L'ovario è saldato con il tubo del calice. Lo stilo é diritto, filiforme, bianco, glabro, più corto del tubo della corolla. Lo stimma è trifido, bianco. {Pari, ms., descr. della pianta del Dos Alto). 152 VALERIANACEE. 9. Valeriana celtica. V. rhizomate breviter praeraorso , ascendente, sèpiusunicipite, internodiis brevissimis, obreliquias petiolorum comoso, caule tenui, tereti, striato, foliis subtrinerviis, margine glabris, basilaribus oblongo-lanceolatis, in petiolum atteniiatis, integerrimis, caulinis linearibus, Inflorescentia e corymbulis verticillato-subspicatis con- stante, bracteis fructus subaequantibus, floribus triste lutescentibus , extus rubidis, achenio undique hirto vel glabro. Valeriana celtica Linn. sp. pL ed. i. p. 82. Beri. fi. Hai. 1 . p. 176; et aiict. Figure. — Jacq. collerA. 1 . t. 1. Reich. ic. fi. germ. f. i4i8. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Sommità delle Alpi. Nelle Alpi Marittime sopra Savona, nelle alpi Valdesi (Ali.), sul Cenisio (Reuterl, Huguenin! ecc.), sui monti di Viù (Ball!), sui monti della valle d'Aosta (All.,'Gaud.), cosi in valChallant (Bagliet- to !) e in vai Cogne (Miiller!), sui monti presso Allagna e Riva in vai Sesia (Carestia!), sul Sempione (Favre), sulle alpi di Slrona (Bir,). In Lombardia non è certo che si trovi, giacché Zersi non trovò sul monte Ario, ove Zantedeschi l' aveva indicata, che forme esili della Vakì'iana saxatilis. Sembra non cresca neppure nel Tirolo ita- liano (Hausm.) ove fu indicata confondendola colla V. saxatilis. Na- sce inoltre sulle alte cime dei monti della Carnia (Pir.). Re la con- fuse con altra pianta indicandola nell'Appennino (FI. at. prodr. p. 9). Fiorisce in luglio e agosto. Distribuzione geograGca. — Alpi . IO. Valeriana saliunca. V. rhizomate lignoso crasso, internodiis abbreviatis, multicipite, rarais csespitulum efficiente, caulibiis ascendentibus, tenuibus, tere- tibus, slriatis, foliis basilaribus obovatis oblongisve, in petiolum attenuatis, integerrimis, uninerviis, margine nudis, cauhnis pau- cissirais aut etiara nullis , angustioribus , inflorescentia corymboso- capitata, bracteis lanceolatis flores plus minus intense albo-purpureos non aequantibus, achenio glabro. Valeriana saliunca .4//. fi. ped. 1. p. 3. Bert. fi. ital. 1. p, 175. 5. p. 599. Colla herb. ped. 3. p. 187. Sang. cent, prodr. fi. rom. VALERIANA. 153 add. p. 8. Ces. sagg. geogr. bot. Lomh. p, 48. Gena. cent, plant, fi. lig. p. 26 f. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 30. Ard. fi. Alpes-mar. p. 184, Car. Val. ital. consp. p. 220. De Vis. Sacc. cai. piant. Ven.p. 86. Favre guid. bot. Simpl. p. 96. Paol. el. piant. Sibili, p. 28. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 323. Groves fi. Sir. p. 65. Are. comp. fi. ital. p. 323. Valeriana supina Bir. fi. acon. p. 12. Figure — Ali. 0. e. t. 70. f. 1. Reich. ic. fi. germ. f. 1419. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce nei pascoli altissimi e nei luoghi rupestri delle Alpi e dell'Appennino piceno-abruzzese. Alpi fra il Bellunese ed il Tirolo (De Vis. Sacc), vai Fassa (Fac- chini!), Brennero (Kerner!), alpi Lepontine (Kellner!), Sempione (Favre), vai d'Aosta (Gaud.), Susa a Sestrieres e sopra Cesana (Ali., Re), Alpi Marittime sul monte Monnier (Burnat!), sul monte Bego, al col di Fenestre, e sui monti di Viosenne (Ard.); monte Vettore (Orsini ! , Pari.!), monte Costone, monte Corno (Bert.) , Ba- cucco (Ten.), Maiella al Piano di monte Amaro fra 2400 e 2800 me- tri (Levier!), sommità del Velino (Cherici!) e del Sirente (Groves). B'iorisce in luglio e agosto. Distribuzione geografica. — E pianta peculiare alle Alpi e al- l'Appennino. 11. Valeriana supina. V. rhizomate tenui, longe repenti, ramoso, internodiis elon- gatis, caulibus cgespitulosis, tenuibus, teretibus, foliis basilaribus spathulatis, integerrimis aut subdenticulatis, ciliolatis, uninerviis , caulinis paucis, lanceolatis, inflorescentia corymbosa in capitulura condensata, bracteis lanceolatis, submembranaceis , florem plus minus saturate roseum aequantibus, achenio glabro. Valeriana supina Linn. mant. p. 27. Bert. fi. Hai. 1 . p. 176. 3. p. 572. Mass. prodr. fi. valt. p. 196. Ces. sagg. geogr. bot. Lomh. p. 48. Hausm. fi. Tir. p. 408, 1439. Rota prosp. fi. Berg. p. 49. Facch. fi. S. Tir. p. 4. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 86. Car. Val. ital. consp. p. 219. Anziauct. fi. nov.-com. p. 190. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 549. Are. comp. fi. ital. p. 3'23. Figure. — Jacq. mtsc. 2. t. 17. f. 2. Reich. ic. fi. germ. f. 1420. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei luoghi elevati delle Alpi, fra le rupi e nei pascoli scoscesi, ed è piuttosto rara: 154 VALERIANACEE. alpi del Bellunese (Bert.) sul monte Pelino a 8000' e nella valle Ombretta sopra Caprile in valle del Gardevole a 2600 metri (Ball!); alpi del Titolo fra le rupi calcari o dolomitiche , in Fassa (Facchini !) a Vael, Kessel (Hausm.) e sopra Vigo a Vaiolet fra 6000' e 8000' (Ball!), in Fiemme a S. Martino (Bert.), sullo Schlern a 6000', sul Donnerberg sopra Stersinga (Hausm.); monti Gavio, Tozzo e To- nale fra le rupi umide e di natura silicea (Rota), Alpi Retiche nella valle dei Vitelli (Gomollil), sul monte Fraele (Ball!), ed in altre località presso Bormio. È erronea l'indicazione della Gorsica data dai due Compendi. Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — È pianta propria delle Alpi. II. CEUfTRAMTHUS. Centranthus Neck. elem. 1. p. 122 (Kentranthus). Cand. fi. frang. 4. p. 238. Mém. Valer, p. U. Gen. pi. fi. germ. 25. t. 8. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 154. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 549. t. 87. f. 3. Galyx circinalis, in fructu in pappum plumosum evolutus. Sta- men unicum.. Portamento.— Sono erbe annue o perenni, talora suffrutescenti, erette, alte da uno ai 7 decimetri, coi fusti rotondi accannellati, colle foglie opposte, raramente verticillate a tre, intere o anche li- rato-pennatifide, colla infiorescenza munita di brattee e formata di dicasi disposti in pannocchia o in corimbi, con fiori rossi o talora bianchi, con corolla di aspetto quasi bilabiato, a tubo longitudinal- mente diviso da un setto in due scompartimenti, uno dei quali si termina nello sprone, l'altro contiene lo stilo e nella parte superiore porta lo stame. 1. Ceiitrauthiis angustifoliiis. G. foliis lanceolato-linearibus integerrimis, corolla calcarata, calcare geramularium subaequante. Valeriana angustifolia Ali. fi. ped. 1. p. 1. Bert. fi. ital. 1. p. 164. De Not. prosp. fi. lig. p. 31 . Favre guid. boi. Simpl. p. 96. Gentranthns angustifolius Cand. fi. frane. 4. p. 239. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 744. Ard. fi. Alpes-mar. p. 183. Car. Val. {tal. CENTRANTHUS. 455 consp. p. 220. Terr. qmrt. rei. Terr. Lav. p. 96. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 550. Are. comp. (l. ital. p. S2A. Figure. — Cavati, k. t. 353. Reich.ic. fi. gemi. f. 1415. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe qua 6 là nei luoglli sassosi della Penisola. In Lombardia (Ces. Pass. Gib.); in Piemonte presso Susa lungo la Dora e sui monti di Cesana (Re), a Rardonec- chia (Beccar! !), a Oulx (Martelli!), nella valle della Maira, in quella della Stura (Ali.) , a Valdieri (Del Ponte !), a Vinadio (Reuter !) ecc. ; in Liguria a Guillaumes (Bornet!), S. Stefano, S. Dalmazzo Sel- vatico (Ard.) ; nel Piceno ov'è raro sui monti Sibillini presso le sor- genti del fiume Aso (Marzialetti ! , Orsini !), ed oltre il confine abruz- zese presso le sorgenti del fiume Castellano (Orsini!); in Terra di Lavoro presso Nola ai Camaldoli (Terr.) ; in Basilicata a Potenza (Ten.). Fiorisce da maggio a giugno. Distribuzione geografica. — Europa austro-occidentale, AtTrica settentrionale. Descrizione. — Perenne, alta da 5 decimetri a un metro, in ce- spuglio, glabra, glauca. Fusto legnosetto e scuro in basso, ramoso sin dalla base, con i rami lunghi, ascendenti, delicati, con leggieri angoli che discendono dalla base delle foglie, glabri, glauchi, fisto- losi. Foglie opposte, alquanto lontane, patenti opatentissime, alcune un po' curvate ad arco in fuori ed in giù, strette, lineari-lanceolate 0 lineari, ottuse, intere, unite tra loro all'infima base, di un verde glaucescente di sopra ed ivi con un leggiero solco longitudinale e al- tri due solchi longitudinali assai più superficiali che corrispondono ai nervi di sotto : glauche di sotto ed ivi con un nervo longitudinale sporgente quasi a guisa di carena e con due nervi longitudinali più leggieri uno per parte. I fiori sono pochi in piccole cime, all'apice dei rami, formanti quasi un corimbo, fitto. I pedicelli sono corti, delicati, accompagnati da una piccola brattea quasi lanceolata, acu- minata, verdognolo-bianchiccia con il margine bianchiccio e ivi pubescente. Il tubo del calice è saldato con l'ovario, bislungo-cilin- drico, verdognolo, glabro. Il suo lembo è diviso in molte lacinie avvolte in dentro nella fioritura e scurette. La corolla è circa tre volte più lunga del tubo del calice, di color roseo chiaro. Il suo tubo è stretto, un po' più largo verso alto, diritto, angolato; il suo lembo diviso in cinque lacinie lineari-lanceolate, quasi acute, patentis- sime e un po' dirette in giù, con i margini rovesciati. Lo sprone è più lungo quasi della metà dell'ovario, largo quasi quanto la metà del tubo della corolla, diretto in giù e un po' in fuori, lesiniforme, 156 VALERIANACEE. ottuso, di color roseo più chiaro del resto della corolla. Lo stame è quasi uguale alle lacinie della corolla, eretto, inserito nel tubo della corolla. Il filamento è lesiniforme , eretto , del colore della co- rolla. L'antera è ovale, smarginata appena ad ambe le estremità, inserita nel mezzo del dorso, introrsa, biloculare, verdognolo-gial- liccia, poi quasi rosea. Lo stilo è poco più lungo dello stame, eretto, filiforme, roseo; lo stimma è ottuso, un po' più grosso dello stilo. {Pari, ms., descr. di pianta coltivata neirOrto botanico di Torino). ìS. Ceittrautlius vtiber. C. foliis lanceolatis ovatisve, obsolete dentatis, corolla calcarata, calcare gemmularium subsequante. Valeriana rubra Linn. sp. pi. ed. 1. p. 31. Beri. fi. ital. 1. p. 163 ; et auct. Centranthus ruber Cand. fi. fr. 4. p. 259; et auct. Figure. — Lam. ili. t. 24. f. 2. Reich. ic. fi. germ. f. 1416. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce fra le rupi e Sui vecchi muri in tutta la Penisola e in Sicilia, nella pianura e sui colli. Canton Ticino: a Locamo (Gremii). Lombardia: sui muri vicino ai villaggi di Sala, Spurano, Lenno e Bonzanigo nella Tremezzina , a S. Salvadore sopra Erba, presso Lecco, e sul monte sopra Viggiù (Com.); in vai Tellina fra Sondrio e Montagna (Mass.); nei muri presso Bergamo e nelle rupi a Adrara fra Sarnico e Cividate in vai Camonica (Rota); nelle mura di Brescia (Bracht!), e sulle sponde del Sebino e del Benaco frequentissimo (Zersi); nelle fortificazioni di Mantova (Barbieri!); sulla destra del Po a Bobbio (Noce. Balb.). Tirolo nei luoghi scoscesi solati! : a Merano (Hausm.), a Bolzano (Hausra.!), sul Dos Trento (Porta !), a Tenno, ad Arco, a Riva, ad Avio (Hausm.), Veneto: presso Garda (Kellner!), ed alla Chiusa (Manganotti!) nel Veronese; nel territorio di Vicenza (Marz.); nelli Euganei (Montini!); presso Belluno (Venzo!); nel Friuli (Brazzà!); nell'Istria a Trieste (Koch)ea Fiume (Smith). Emilia: Finale (Che- lussi!), Modena, Bismantova , Montese e adiacenze (Gib. Pirotta), dintorni di Bologna (Bert.). Liguria, comunissimo in tutto il litto- rale(Bert.), cesia Nizza (Bourgeau!), Montone (Ard.), Tenda (Ro- stan!), Diano (Ricca!), Genova (Ardissone !), Chiavari (Delpinoi), monte Caprione (Aiuti!). Toscana: a Sarzana, Luni, Serravezza , Porti (Gar.), Pietrasanta e monti sovrastanti, Stazzema (Simi!), Ca- CENTRANTHUS. 157 malore ecc. (Milani), Camporgiano (Car, !), Lucca ov'è comune (Pucc.!), Bagni di Lucca (Car.!, Pari.!), Pisa (Car.), monte Pi- sano (Beccari!), Firenze! Siena (Campani!). Umbria a Gubbio! e a Perugia (Batelli). Lazio : a Roma ove abbonda (Seb, Maur.). Napoletano: a Rocca d'Arce, a Rocca Secca, a Cassino sul monte Cairo, a Itri, a Traetto, a Caserta vecchia, a Frasso Telesino (Terr.), sul Vesuvio (Pasquale) , nelle isole d'Ischia (Guss.) e di Ca- pri (Pasq.), a Scilla (Are. !), a Reggio (Macch.), a Muro (Terr.), a Rionero, Melfi ed in altri luoghi presso al Vulture (Terr.), a Otranto (Groves). Sicilia, comunissimo: a Messina (Seguenza !), nelle Ma- donie dal mare sino a 1200 metri (Strobl.), a Palermo (Pari.!), a Capaci (Aiuti!), a Sciacca (Guss.), a Caltagirone (Tar. Gerb.), tra Vittoria e Comiso (Aiuti!), ad Avola (Bianca!), a Catania (Pari.!), sull'Etna ove si eleva sino a 4000' (Strobl) e nell'isola di Favignana (Guss.). Fiorisce dal maggio sino alla fine dell'estate ed in Sicilia quasi tutto l'anno. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Libano, Tu- nisia. Descrizione. — Perenne, in cespugli alti da 5 o 6 decimetri a un metro circa, glaucescente o glauco, glabro. Fusti legnosetti alla base, scuri di fuori, ramosi molto dalla base, rami ascendenti, cilindrici o appena angolati, fistolosi, spesso di un rosso-violetto in basso, glaucescenti o glauchi nel resto. Foglie opposte, patenti o patentissime, larghette, ovali o ovali-lanceolate, acuminate, ristrette verso la base, e saldate tra loro all'infima base, le superiori ovato- lanceolate , acuminate , e quasi abbraccianti il fusto , tutte intere nei margini (o con qualche piccolo dente Cren, e Godr.) , glaucescenti di sopra e con leggieri solchi che corrispondono ai nervi di sotto , glauche disotto ed ivi con un nervo longitudinale alquanto sporgente, da cui partono dei nervetti laterali, massime verso basso, i quali vanno quasi longitudinalmente un po' curvi, verso 1' apice e il margine della foglia. {Pari. 7ns. , descr. di pianta nata nelV Orto botanico di Firenze). Osservazione. — Ha le medesime proprietà medicinali della Va- leriana. 158 VALERIANACEE. 3. Centraiitlius uei'vosus. G. foliis ovalibus lanceolatisve , integris, corolla sub fauce gibbosa. Valeriana trinervis Viv. fi. lyb. speciin. p. 67. FI. cors. diagn. p. 3. et app. alt. p. 5. Bert. fl.ital. 1. p. 165. Centranthus nervosus Mor.! stirp. sarà, elench. S. p. 4. Salis- Marschl. aufz. Kors.pflanz. p. 39. Colla herb. ped. 3. p. 186. Mor.! fi. sard. 2. p. 322. Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 53. Car. Val. ital. consp. p. 220. Mars. cat. pi. Cors. p. 75. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 550. Are. comp. fi. ital. p. 324. Figura. — Mor. fi. sard. t. 78. 2. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Iti Coi'slca Sulle rupi del monte della Trinità presso Bonifacio (Viv., erb. Jordan!), ed in Sardegna (Mor.!) nelle rupi calcaree dei monti di Oliena a circa 1200 metri sul livello del mare (Mor.). Fiorisce dal marzo al giugno. Distribuzione geograGoa. — E specie esclusìvamente italiana. 4. Centranthus Calcitrapa. C. foliis infimis ovalibus, dentatis, superioribus lyrato-pinna- tifìdis, corolla sub fauce gibbosa. Valeriana Calcitrapa Limi. sp. pi. ed. 1. p. 31. Seb. Maur. fi. rom. prodr.p. 15. Bert. fi. ital. 1 . p. 165. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 25. Centranthus Calcitrapa Diifr. hist. Val. ; et auct. Figure. — Sibth. Smith fi. grcBC. t. 30 et 31. Reich. ic. fi. germ. f. 1414. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce fra i SaSsi 0 nelle arene, nei luoghi caldi della parte occidentale della penisola e nelle isole. Liguria: Nizza (Ali.), Scarena, Monaco (Ard.), Badalucco (Panizzil), Porto Maurizio (Ardissone!), Oneglia, ove abbonda (De Not.), Cisano (Ricca!). Toscana: monte Calvi in Maremma (Marcuc- ci!), Orbetello, istmo di Feniglia (Pari. !), monte Argentario in molti punti (Car.!, Pari.!), isole dell'Elba (P. Savi!), del Giglio (Pari.!), di Montecristo (Car.), di Giannutri!. Marche: monti di Fabriano sino a 1000 metri (Bargellini!). Lazio: Maccarese (Rolli!), Fiumicino (Sang.), Ostia (Seb. Maur.), promontorio Circeo (Cuboni!). Napo- k CENTRANTHUS. 159 letano: Pontammare sul Garigliano, Mondragone (Terr.!), monte Nuovo, Agnano, Pesto (Ten,), Ischia (Guss., Comes!), Capri (Pasq.). Sicilia, comune nei luoghi sabbiosi del littorale e nelle coHine erbose (Guss,, Strobl): Messina (Nic), Palermo a Mondello (Parl.l), Gir- genti ai Tempii (Heldreich!), Avola (Bianca!), Siracusa (Cassia!), Etna sino a 3000', cosi a Villascabra presso Catania e nel piano so- pra Nicolosi, ove abbonda sino al principiare della regione boschiva (Strobl), isole Eolie, comunissima (Lojac), cosi a Lipari (Mandra- lisca!), Ustica, Favignana, Maretimo (Guss.), Pantellaria (Todaro!), Lampedusa (Lojac), Linosa (Aiuti!). Gruppo di Malta (Gulial, Duthie!). Sardegna, presso al mare e nelle colline (Moris!) : Cagliari (Targionil), Sarrok (Biondi!), isole d'Asinara (Moris), e di Caprera (Genn.). Corsica, comunissima (Mars.): capo Corso (Bert.), Bastia (Mars.), Calvi (Soleirol!), Aiaccio (Figari!), Bonifacio (Kralikl). Fiorisce dal marzo al luglio. Distribuzione geograEca. — Europa meridionale, Cipro, Al- geria. Descrizione. — Pianta annua, di un verde glaucescente, alta da 6 centimetri a 3 decimetri e talvolta anche sino a 4 o 5 decime- tri. La radice è fusiforme, semplice o ramosa, fibrosa, bianchiccia. Il fusto è carnosetto, fistoloso, cilindrico, leggermente striato, sem- plice 0 ramoso, con i rami opposti, brachiati, eretto-patenti, il più delle volte più corti del fusto. Le foglie sono carnosette , patenti , le inferiori sono più piccole, obovate o hrato-pennalifide , con le lacinie dentate o incise e la terminale molto maggiore, di un verde chiaro di sopra ed ivi con un solco longitudinale da cui partono dei solchi laterali ramosi che corrispondono ai nervi della pagina infe- riore, di un verde più pallido di sotto ed ivi con un nervo longitu- dinale e con venette laterali, strette alla base in un picciolo corto, strettamente alato , solcato di sopra , fornito di una carena di sotto, le superiori sono pennatifìde con le lacinie quasi lanceolate o lineari, ottuse, intere o più spesso con qualche dente, sessili, del resto si- mili alle inferiori. I fiori sono molti, piccoli, distribuiti in cime ascellari e terminali, raccolti in guisa da fare un corimbo all'apice del fusto 0 dei rami. I pedunculi e i pedicelli sono solcati dalla parte interna e ivi scabrosetti nei margini: sono accompagnati da brat- teole erette, quasi uguali ai pedicelli, lineari-lanceolate , ottuse, verdi, spesso con piccole ciglia nei margini, slargate alla base in due orecchiette tonde, membranacee e quasi rosee. Il calice ha il tubo saldato con l'ovario eh' é bislungo, verde, e il lembo diviso 160 VALERIANACEE. in molti denti giallicci , curvati in dentro durante la fioritura e for- manti allora quasi una corona all'apice dell'ovario. La corolla è piccola, rosea. Il tubo è eretto, appena più grosso verso alto, un po' schiacciato dalle parti, fornito di una gibbosità alla base di die- tro a guisa di uno sprone corto ed ottuso che appena uguaglia la base del tubo al quale è parallelo. Il lembo è diviso in cinque la- cinie un po' disuguali , ovali o obovato-ovali, patenti, un po' con- vesse di sopra e un po' concave di sotto , la metà o poco più della metà più corte del tubo. Lo stame è uno, inserito in alto del tubo, quasi uguale alle lacinie della corolla. Il filamento è quasi diritto , filiforme, roseo. L'antera è bislunga, ottusa alle estremità, inserita nel mezzo del dorso, biloculate, di colore violetto. Lo stilo è più corto dello stame e delle lacinie della corolla, filiforme, un po' curvo, roseo. Lo stimma è trilobo, ottuso, bianchiccio, papilloso. (Pari, tns., descr. di pianta fiorita neirOrlo botanico di Firenze). III. FEDIA. Fedia Mosnch melh. pi. p. 486 {non Adans.). Cand. mém. Val. p. 13. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 155. Ces, Gib. Pass. comp. fi. ital, p. 550. t. 87. f. 4. Calyx e dentibus constans, in fructu haud pappiformis. Sta- mina duo. Portamento. — Vedasi la descrizione dell' unica specie. Fedia Cornucopìse. Valeriana Cornucopise Limi. sp. plani, ed. 1. p. 31 . Fedia Cornucopiaì Gaertn. de frud. 2. p. 37. t. 86. Zer. fi. mei. thes. p. 49. Ten. syll. p, 22. Beri. fi. ital. 1. p. 1S2. Colla herb. ped. 3. p. 181. Pari.! fi. pan. p. 25. Moris! fi. sard. 2. p. 319. Bianca! fi. Avol. p. 86. Gtiss. fi. sic. syn. 1. p. 27. 2. p. 777. Tar. Gèrb. cat. pi. cai. p. 6. De Not. prosp. fi. lig. p. 31. Ziim. fi. ped. 1. p. 95. Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 67. Cale, descr. is. Lin. p. 22. Grech Del.! fi. mei. p. 18. Car. Val. ital. consp. p. 218. Pasq.I fi. ves. p. 53. Groves contr. fi. Terr. d'Otr. p. 59. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 550. Are! comp. fi, ital. p. 322. Nic. FÉ DIA. i61 prodr. fi. mess. p. 253. Macch. cai. piant. Regg. p. 77. Pel. add. cut. coì's. (in Boi. tiddsskr. 14) p. 247. Lojac. esc. hot. Lamp. p. 107. Figure. — Sibth. Smith fi. grcec. t. 32. Boi., reg. t. 155. Reich. ic. fi. germ. f. 1413. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei luoghi erbosi, e nei coltivati. In Sicilia comune dovunque (Guss.), cosi a Messina (Seguenza!), nelle Madonie ove sale fino a 1200 metri (Strobl) , a Palermo (Pari.!), ad Avola (Bianca!), sull'Etna sino a 4000' (Strobl), ecc.; nelle isole Eolie, nelle isole d'Ustica, di Maretimo, di Pantellaria (Guss.), di Linosa (Cale), di Lampedusa (Guss.); a Malta (G. Delicata!); in Calabria a Reggio (Macch.), a Pizzo (Are.!); in Puglia a Otranto (Groves), a Bari (Webb!); nell'isola di Capri (Ten.); in Sardegna a S. Rocco di Pula (Moris!); in Corsica a Grigione (Petit); finalmente a Nizza (Bert.). Sanguinetti la segnala al Castelluccio presso Norcia, ma per ragione di località è da rite- nere che egli l'abbia confusa con qualche altra Valerianacea. La fiori- tura incomincia talora sino dal gennaio e prosegue sino a giugno. Distribuzione geografica. — Nasce nell'Europa meridionale e nell'Aflfrica settentrionale. Descrizione. — Pianta annua, alta da 1 ^j^ a 3 decimetri, di raro anche 4. La radice è conica , verticale , bianchiccia e manda fibre poco ramose. 11 fusto è quasi quadrangolare, verdognolo-ros- siccio, 0 più spesso rosso-sanguigno, puberulo, ramoso alla base, con i rami ascendenti e superiormente bifidi, e subito dicotomo, con i rami della dicotomia divaricati, simili per la forma e il co- lore al fusto ed ai rami inferiori di questo. Le foglie inferiori sono vicinissime tra loro , formano quasi un giro alla base del fusto e sono ovali o quasi orbicolari, ottuse, poco o punto denticolate nei margini, ristrette alla base in un picciolo scanalato di sopra, e for- nito di sotto di una carena acuta; di color verde pallido, con un nervo longitudinale , un poco più grosso di altri nervi che partendo dalla base lateralmente a quello, si diramano, portandosi in fuori verso il margine per formare una rete nella lamina; le superiori, che nascono opposte nella dicotomia, sono quasi sessili o sessili, di forma ovato-allungata, ottuse, ottusette e talvolta alquaiito acute, dentate o dentato-incise nel margine verso la base, di un verde meno pallido, e fornite di nervi quasi come le inferiori: tutte sono glabre. I fiori sono raccolti in cime contratte , onde formano quasi dei capolini portati all'apice dei rami e accompagnati da brattee, le inferiori delle quali sono larghette, allungate, ottuse, e le supe- Flojia Italiana. — Vol. VII. 11 162 VALIlRIANACEE. riori più piccole, strette, lineari, ottuse, di colore verdognolo alla base e rossicce scure all'apice che è rivolto in fuori, tutte alquanto cigliate nei margini. Il calice ha il tubo verde saldato con l'ovario, e il lembo dentato con due denti laterali maggiori quasi lanceolato- lesiniformi, fornito nel margine di cortissime ciglia e di due altri denti intermedii piccolissimi e quasi nulli. Il tubo della corolla è filiforme, appena più largo verso alto, di colore rossiccio. 11 lembo è di colore roseo con due macchioline di colore rossiccio alla base delle lacinie laterali del labbro inferiore , imperocché è diviso quasi in due lab- bri , il superiore dei quali si compone di due lacinie obovate , smar- ginate un poco all'apice ottusissirao e fornite di poche ciglia nel margine, e l'inferiore è diviso in tre lacinie un poco più strette eia intermedia anche un poco più lunga, allungato-spatolate, ottusis- sime, con i margini un po' rovesciati verso la base: tutte le lacinie sono apertissime. Gli stami sono due e lunghi quanto le lacinie della corolla. Le antere quasi ovali, ottusissime, bilobe alla base, inse- ritenel dorso poco sopra della base, tubercolate nel dorso quando si osservano con una forte lente, di colore rosso-scuro: aperte di- ventano nericce. Il polline è ellittico, liscio. I filamenti sono fili- formi, glabri, rosei, inseriti nel tubo presso la gola. L'ovario è ovato, un poco schiacciato, glabro, verdognolo e ha tre logge, delle quali due più piccole son vuote e una maggiore contiene un ovulo solo, anatropo , pendente dal funicolo. Lo stilo è filiforme, lungo quanto o più degli stami, roseo, glabro. Lo stimma è bifido, bian- chiccio, ottuso. (Pari, ms., descr. di piatila coltivata da semi di Palermo). Osservazioni. — Si presenta talora coi fiori bianchi. IV. VAIiEKIAIÌfEIiLA. Valerianellae. species Toiirn. inst. p. 132. t. 52. Moench meth. plani. p. 493. Valerianella Hall. enum. stirp. helv. 1. p.666. Gen.pl. (l. germ. fase. 25. t. 9. Ces. Pass. Gib. camp. fi. Hai. p. 550. t. 81. f. 1. Valerianellaeyll. p. 73. Car.l prodr. fi. tose. p. 321, et sec. suppl. p. 18. Ard. fi. Alpes-mar. p. 185. De Yis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 85. Car.l Val. Hai. consp. p. 216. Ricca! cat. piant. Dianop. 93. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 108. Terr.ì rei. Terr. Lav. p. 119. Ces. et. piant. Maiell. p. 17. Freyn fi. S. Istr. p. 352. Ces. Pass. Gib. comp. fi Hai. p. 552. Are. comp. fi. Hai. p. 321. Strobl fi. Nebr. p. 186. Fi. Etn. p. 130. Nic. prodr. fi. mess. p. 254. Gib.. Pir. 1^ suppl. jl. Mod. p. 15. Bat. contr. fi. Umbr. p. 29. Valeriana coronata Morie, fi. ven. p. 15. Grig. piant. Poi. p. 51. Fedia coronata Poli. fi. ver. 1. p. 45. Nacc. fi. ven. p. 23. Ten.ì syll. p. 23. Valerianella hamata Bast. in Cand. fi. frane. 5. p. 494 {forma integri folia). Bert. fi. ital. 1. p. 191. 3. p. 572. 10. p. 444; et aiict. Figure. — Reich. ic. hot. l.. 60. le. fi. gemi. f. 1410 {anal. malce). Cand. mém. Val. t. 3 f. 7. Coss. Gemi. fi. env. Par. t. 3. f. F. Krok Val. t. 3. f. 32. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Si trova qua e là in quasi tutta la Penisola e in Sicilia ; nasce fra le messi nell' Italia superiore e media, mentre predilige i pascoli montani nel mezzo- giorno. In Liguria sembra rara ed è stata raccolta a Tenda (Ard. , Sternberg!), a Diano ove nasce abbondante negli oliveti (Ricca !), a Ceriale (Bert.); in Toscana pure è piuttosto rara e fa a Pisa (Savi!), a Serravalle (Car.), a Firenze in vari luoghi (Car.l), all'Impruneta (Bucci!), a Dicomano in Mugello, nel Casentino (Car.), a Radda in Chianti (Beccari!), a Rapolano (Sommier!), a Montauto in vai Tiberina (Narducci!); nell'Umbria presso Perugia alla tomba dei Volumnii (Bat.), a Rieti (Rolli!), al Caslelluccio (Orsini!) e sul Vettore (Gemmi!); nel Lazio a Gaprarola (Sang.) e nelle colline di ponte Salaro sul Teverone (Rolli!); nel Napoletano (Ten.l) ad Al- 174 VALERIANACEE. vito, a Cassino (Terr.!) e a S. Giovanni Incarico (Terr.) in Terra di Lavoro, al Capo Spartivento in Calabria (Macoli.), presso la Ta- verna di Castel Grande ed a S. Maffeo in Basilicata (Terr.), nelle Pu- glie (Ten.), a Caramanico (Pedicino!) e sul monte dei Fiori (Orsini!) in Abruzzo 5 nelle Marche sui monti del Piceno (Orsini!), in quel di Macerata (Narducci !), a Pesaro (Pari.!) , a Urbino (Serpieri !) ; nell'Emilia presso Faenza (Caldesil), a S. Luca sopra Casalecchio di Reno (Bert.), nel Modenese (Gib. Pir.); nel Veneto lungo l'Adige in quel di Rovigo (Grig.) , nel Lido rara (Nacc), nel Littorale friu- lano (Koch, De Vis. Sacc), nell'Istria (Kocb), nei campi sterili del Vicentino (Poli,), e del Veronese (Poli.) presso Tregnago (Balli); nel Tirolo a Roveredo, a Trento, a Salerno (Hausm.); in Lombardia presso Mantova (De Vis. Sacc.) e fra Desenzano e Lonato (Zersi); in Piemonte presso Susa (Ces.!, Pari.!); finalmente in Sicilia nasce a Montescuderi, a Novara, a Caronia (Guss., Nic), nelle Madonie (Guss., Meli!), alla Pizzuta presso Palermo (Pari.!). Fiorisce da maggio a giugno. Distribuzione geografica — Europa media e meridionale, Af- frica settentrionale, Asia occidentale. Osservazione. — Nel Compendio di Cesati , Passerini e Gibelli questa specie figura sotto due nomi ed è inoltre stata confusa con la seguente. 9. Valerìaiiella «liseoidea. V. inflorescentiis densissimis, bracteis adpressis, ovato-lanceo- latis vel ovatis, acutis, scariosis, ciliatis , achenio brevioribus, acheniis turbinatis subtetragonis., facie altera planiuscula, altera sulco profundo superne ampliato achenio angustiore et duplo bre- viore notata, calycis limbo magno, rotato, reticulato-nervato , intus hirsuto, 9— 13-fido, lobis ex ovata basi acuminato-aristatis, saepius apice hamatis , loculis sterilibus magnis , fertili subaequalibus. Valeriana coronata AH. fi. ped. J. p. 4 {excl. syn. nomi). Re fi., seg. p. 9. Valerianella discoidea Lois. not. (l. Fr. p. 148. De Not. rep. fi. lig. p. 201. Pi'osp. p. SI. Car.! prodr. fi. tose. p. 321 . Ard. plant. Meni. p. 18. Fi. Alpes-mar. p. -185. Car.! Val. ital. consp. p. 216. Ricca! cat. piani. Dian. p. 93. Mars. cat. pi. Cors. p. 76. Ces. el. piani. Maiell. p. 17. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 552. Are. VALERIANELLA. 175 comp. fi. Hai. p. 32 J. Strohl jl. Nebr. p. 185. Macch. cut. piant. Regg. p. 77. Valerianella coronata Caìid. prodr. 4. p. 628 {excl. syn. nonn.). Bert. fi. Hai. 1. p. 192. 10. p. 444 (excl. syn. ìionn.). Pari. (l. pan. p. 29. Moris fi. sarà. 2. p. 316. Guss. fi. sic. stjn. 1. p. 28. 2. p. 777. Ces.? sagg. geogr. hot. Lomb. p. 48. Genn.? pi. lig. cent. p. 467. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 746. Figure. — Soij.-Will. in Gnillem. arch. hot. 2. t. 20. f. 10. Reich. ic. fi. gemi. f. 1411. Krok Val. t. 4. f. 37. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi della Penisola, segnatamente nella sua parte occidentale, e nelle isole. Presso Susa nelle vigne (Re, Bert.); nella Liguria occidentale, comunissima (De Not.), cosi presso Mentone, ove per altro è rara (Ard.), a Ven- timiglia (De Not.), S. Remo (Panizzi!), Porto Maurizio, Oneglia (De Not.), Dolcedo (Ricca!); in Toscana rara, cosi a Firenze in varie località (Car.!), all' Impruneta (Bucci!), a Meleto di vai d'Elsa (Pari.!), a Radda in Chianti (Beccari!); nel Lazio a Vallepietra (Sang.); nell'Abruzzo a Caramanico (Ces.), in Calabria a Reggio (Macch.); in Sicilia nelle Madonie (Meli!) sopra Polizzi, rara (Strobl), presso Palermo in varie località, ma rara (Pari.!, ecc.), alla Piana dei Greci (Todaro!), a Marsala, a Terranova, a Chiaramente, a Noto, a Siracusa (Guss,); in Sardegna a Cagliari (Moris!, Gen- nari!); in Corsica a Bonifacio (Mars.), e a S. Fiorenzo (Soleirol!). Fiorisce dal marzo al maggio. Distribuzione geografica — Europa meridionale, Asia Minore, Affrica settentrionale. IO. Valeriana vesicaria. V, inflorescentiis densissimis , bracteis expansis , lanceolatis , acutis, ciliatis, achenio brevioribus, acheniis subturbinatis , orbi- cularibus, facie altera sulco profundo achenio breviore notata, ca- lycis limbo maxime , globoso-intlato reticuloso-nervato , ore sexden- tato, dentibus horizontaliter inflexis, loculis sterilibus simul fertili asquilatis vel latioribus, septis transversis interdum bipartitis. Valerianella vesicaria Moench meth. pi. p. 493. Bert. fi. Hai. 1. p. 194. Guss. fi. sic. syn. 1. p.31. Car. Val. Hai. consp. p. 216. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 551 . Are. comp. fi. Hai. p. 322. Binna! conlr. fi. sard. {in miov. giorn. boi. Hai. 1886) p. 115. 176 VALERIANACEE. Figure. — FI. (jnec. t. 34. Reich. ic. hot. f. 139. le. fi, germ. f. 1412. Cand. mém. Val. t. 3. f. 8. Krok Valer, t. 4. f. 38. Stazione, Abitazione e Fioritura. — E pianta rara; nasce in Sicilia nei pascoli presso il Pachino (Bert., Guss.), e in Sardegna nell'agro Sassarese (Binna !). Fiorisce dall'aprile al giugno. Distribuzione geografica. — Nasce inoltre presso Marsilia, in Grecia e nell'Asia occidentale. * * ' Fructus lociilis sterilibus dissitis Inter se aìqualibus , mi- nimis. li. Taleriaiiella eriocarp». V. inflorescentiis densissimis, bracteis adpressis, lanceolatis subliastatis, acutis, scariosis, costa tantum herbaceis, subciliolatis, achenium subaiquantibus, acheniis ovoideis, facie altera area late ovali inter margines elevatos impressis, calycis limbo achenium ipsum fere aeqnante, campanulato, erecto, reticulato-nervato, plus minusve oblique truncato, acuto denticulato, loculis sterilibus mini- mis, filiformibus, seiunctis. Valerianella eriocarpa Desv. in journ. hot. S. p. 314. Bert. fi. Hai. 2. p. 187. 10. p. 443; et auct. Fedia eriocarpa Pasq. fi. ves, p. 53. Figure. — Rekh. ic. hot. t. 65. Ic. fi. germ. f. 1406, 1407. Cand. mém. Val. t. 3. f. 5. Coss. Germ. fi, env. Par. t. 24. f. E. Krok Valer, t. 1. f. 5. /3 trnncata, bracteis fructu subbrevioribus , calyce haud campa- nulato, valde oblique truncato, integro. Fedia troncata Reich. ic. hot. 2. p. 7. Valerianella truncata Betck. anim. Valer. Ard. fi. Alp.-mar. p. 185. Willk. Lang.! fi. hisp. 2. p. 8. Ricca cai. piani. Diano p. 93. Nym. consp. fi. enr. p. 339. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 552. Are. comp. fi: ital. p. 321. Figure. — Reich. 0. e. f. 225. Krok Valer, t. 1. f. 4. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nasce fra i seminati 6 nei luoghi erbosi della Penisola e delle isole. A Malta (Gulia !,Grech Del.). In Sicilia dovunque (Guss., Pari.!), cosi a Messina (Seguenza!), Vicari (Bert.), Palermo (Parl.l), Trapani (Todaro !), Girgenti (Aiuti !), VALERIANELLA. 177 Caltanisetta (Guss.), Galtagirone (Tar. Gerb.), Avola (Bianca !) , Siracusa (Cassia!), Catania (Strobl), nell'isole di Levanzo , di Fa- vignana (Guss.) e in tutte le isole Eolie ov'è comunissima (Lojac). Nel versante orientale della Penisola a Stilo in Calabria (Arci), in Basilicata (Gasparr.), presso Muro e presso Melfi (Terr.), a Otranto (Groves), in Abruzzo (Ten.), così a Caramanico (Ces.), nell'agro Maceratese (Bert. , Narducci!), a Recanati (Narducci!), nell' agro Bolognese al Casalecchio (Bubani!), ed in altre località (Cocc), nel Modenese presso Modena (Pirotta!), a Sassuolo (Gib.!) ecc. , a Zi- bello nel Parmense sulle alluvioni del Po (Pass.!), nel Lido veneto (Bert,, Kellner!), negli Euganei (Trev.) , nel Veronese ov' è rara ed ove nasce alle falde del monte Trezzolan (Goiran) , nell'Istria (Mùl- ler!) a Trieste (Bert., March.), su tutta la costa da Fasana a Pomer e Madolino ov'è comune e donde si estende nell'interno sino al bosco Siana, inoltre in quasi tutte le isole circostanti (Freyn). Sul versante occidentale della Penisola a Reggio Calabria (Bert.) , nelle isole di Capri (Pasq.) e d'Ischia (Guss.) , presso Caserta a S. Leucio (Terr.l), a Benevento (Pasq.!), ad Albano, ad Ostia, a Fiumicino (Sang.), nelle colline della Farnesina e nel bosco di Marco Simone presso Roma (Rolli !), a Tivoli (Sang.), nell'Argentaro (Car.!, Pari. !), a Castiglion della Pescaia (Pari.!), a Campiglia (Marcucci!), alla Sassetta (Car.), a S. Vincenzo (Pari.!), a Volterra (Amidei!), a Siena (Car.!), a Meleto di vai d'Elsa (Pari.!), a Radda in Chianti (Beccari !), a Firenze dov'è comunissima (Car.!), a Pisa (P. Sav.! ecc.), a Lucca ove pure è comune (Pucci, ecc.), all'isola d'Elba (Mar- cucci!), a Oneglia (De Not.), a Diano è Cervo, comune (Ricca!), a Bordighera (De Not.), a Mentono, a Monaco, a Nizza (Ard.). In Corsica ad Aiaccio (Requien!, Bubani!), e a Bonifacio (Kralik!); in Sardegna nella parte settentrionale dell' isola , e ad Oristano , a Gabras (Moris), a Laconi (Are.!). Non tutti gli autori italiani hanno distinto la specie dalla varietà, e perciò ne ho indicato promi- scuamente l'abitazione. Forme riferibili alla varietà nascono qua e là, talora insieme con la specie: a Malta nell'isola Gaulos (Duthie!), in Sicilia (Nym.) donde non ne ho veduto esemplari, in Calabria (Pasquale!), in Basilicata (Gasparrini) , a Roma (Rolli!); gli esem- plari che ho veduto del Maceratese (Narducci!), di Sassuolo (Gib.!), e del Parmense (Pass.!) sono riferibili alla varietà, come lo sono diversi esemplari di Toscana (Narducci!, Beccarli, ecc.). Nella Liguria la varietà sarebbe rara presso Diano (Ricca), ma sarebbe sola a rappresentare la specie nel Nizzardo (Ard.); anche in Sar- Floha Italiana. — Vot. VII. 12 178 VALERI ANACEE. degna viene segnalata la varietà (Willk. Lang., Are). Fiorisce in aprile e maggio e nell" estremo mezzogiorno già in marzo. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , Asia occidentale, Affrica settentrionale , Canarie. La varietà prevale in Oriente. Descrizione della specie. — Pianta irsuta, scabra, alta da 2 a 3 decimetri. La radice è fusiforme, poco ramosa o semplice, fibrillosa, bianchiccia, il fusto è per lo più ramosissimo dicotomo fin dalla base, di raro poco ramoso , eretto o diffuso , e come i rami angolato , con gli angoli rilevati e irsuto-scabri per peli bianchi, corti e rivolti un poco in giù, verdognolo. Le foglie inferiori sono allungato-spatolate, ottuse, intere, ristrette gradatamente alla base, le superiori sono lanceolato-allungate , scavate un poco a guisa di cuore alla base e ivi dentate, intere verso alto, un po' acute all'apice, tutte hanno un nervo longitudinale assai rilevato, da cui partono delle venette la- terali che si diramano e si uniscono tra loro, di color verde pallido, glabre eccetto nel nervo di sotto e nei margini dove hanno dei peli simili a quelli degli angoli del fusto che le rendono scabre o scabfo- sette, l rami della dicotomia sono eretto-patenti. Le brattee sono più corte dei fiori, lanceolate, acute, un po' membranacee nel mar- gine e ivi con qualche piccolo e corto ciglio, verdi nel dorso, allun- gate alquanto ma distinte alla base dove hanno talora un dente la- terale. 1 fiori sono piccoli assai, all'apice della dicotomia, con im fiore solitario in mezzo ai rami superiori della stessa. Il tubo del calice è saldato con l'ovario, di color verde pallido ed ha delle co- stole longitudinali irsute. Il tubo è grandicello, obliquamente tron- cato, con 6 0 7 denti irregolari, verde. La corolla è rosea, il tubo è corto, poco più lungo del lembo del calice o quasi uguale a questo, glabro: i lobi del lembo sono quasi uguali, patenti, tondeggianti all' apice. Gli stami sono poco più lunghi o quasi uguali alla corolla. I filamenti filiformi, glabri. Le antere piccole, quasi tonde. Lo stilo è poco più corto degli stami, lo stimma bifido, con le lacinie fili- formi e papillose. I frutti sono distribuiti quasi in una cima scor- pioide per l'allungamento dei rami ultimi della dicotomia e il loro curvarsi un poco in giù. {Pari, ms., descr. di pania coltivata). Osservazioni. — La fomia, lo sviluppo e la dentellatura del calice sono assai incostanti, e fra la specie e la varietà si hanno nu- merosi passaggi. Spesso quando la pianta è più rigogliosa, il calice si fa più campaniforme e più distintamente dentellato. Molti autori distinguono specificamente queste due forme. Esemplari raccolti da VALERI ANELLA. 179 Balaiisa presso Smirne e che Boissier riferisce alla Valerianella trimcala, non ditferiscono dalla pianta raccolta da Narducci nel Ma- ceratese e da Gibelli nel Modenese presso Sassuolo. La Vakìianella eriocarpa si distingue a colpo d'occhio dalla V. dentata, oltreché per la differenza del lembo del calice, anche pei rami che dopo la fioritura sono nella prima ingrossati, alati e scabri. 1$. Valerianella dentata. , V. inflorescentiis densifloris, bracteis adpressis, lanceolato-li- nearibus, acutis, scariosis, costa tantum herbaceis, ciliolatis, ache- nium subsequantibus, acheniis ovato-conicis, facie altera area oblonga inter margines elevatos impressis, calycis limbo dimidium fructum aequante, erecto, haud reticulato, ad medium usque oblique trun- cato, acuto, denticulato, lociilis steriiibus minimis, filiformibus , seiunctis. Valerianella dentala Pollich hist. pi. Pai. 1. p. SO. Gasparr. not. piant. Lue. p. 9. Koch syn. fi. germ. ed. 2. 1. p. 372, 446. Ces. sagg.geogr. boi. Lomb. p. 48. De Not. rep. fi. lig. p. 200. Prosp. fi. lig. p. 31. Haiism. fi. Tir. p. 411, 1439. Pass.fi. Parm. p. 142. Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Pir. fi. far. syll. p. 73. Car. prodr. fi. tose. p. 320. Tass. fl.prov. sen. p. 46. Car. Val. Hai. consp. ■p.217. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 108. Archb. fi. alto Serch. p. 44. Freyn fi: Siid-Istr. p. 352. Smith fi. Fiume p. 29. March, fi. Camp. Marz. p. 9. Mil. suppl. fi. Alp. vers. p. 19. Valerianella raixta Dufr. Val. Beri. fi. Hai. 1. p. 188. 10. p. 443 (prò parte). Pucc! syn. pi. lue. p. 26. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. Pass.! fi: Parm. p. 142. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 108. G. Beri. not. mont. porr. p. 34. Veg. mont. porr. p. 66. Terr. ! rei. Terr. Lav. p. 119. Terz. rei. p. 67. Quart. rei. p. 69. Terr. enum. pi. mur. p. 66. Valerianella Morisonii Cand. prodr. 4. p. 627 ; et auct. Fedia mixta Ten. syll. p. 23. Valerianella raicrocarpa Gib. Pir. ! fi. Mod. p. 83, et 1° suppl. fi. Mod. p. 15. Cocc. (l. Boi. p. 261 (non Lois.). Figure. — Soij.-Will. in Guillem. arch. bot. 2. t. 20. f. 4, 5. Goss. Germ. fi. env. Paris t. 24. f. D. ReirJi. ic. fi. germ. t. 710. Krok Valer, t. l.f.6. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Fra le messi di piano 6 180 VALERIANACEE. di montagna nella Penisola, facendosi più rara verso il mezzogiorno. Istria: a Fiume (Smith), ad Altura, nel bosco Siana, a Fola, nelle due isole Brioni e nell'isola Celo (Freyn), a Trieste (Bert.). Veneto, in tutte le provincie (De Vis. Sacc): nel Friuli inferiore (Pir.), a Spresiano, a Treviso (Sacc. Bizz.), nelli Euganei (Trev.), ad Anga- rano (Montini!). Tirolo, comune nei campi (Facch.): a Bressanone, a Bolzano assai diffusa, sul Baldo (Hausm.). Lombardia: nel Bre- sciano poco frequente (Zersi) e nel Bergamasco (Rota) salendo sino a 1320 metri a Ponte di Legno (Pari.!), nel Pavese (Rota). Piemonte: a Riva in vai Sesia (Carestia!), a Busa, nelle valli Val- desi (Rostan!), nei dintorni d'Alba (Bertero!). Emilia: a Parma (Pass.!), sul monte del Vangelo presso Scandiano (Pifotta!), presso Bologna (Bert.) donde risale nell'Appennino a Montese, a Porretta ecc. (Cocc), a Faenza (Cald., Beccari!), a Cocolla presso Ravenna (Pa- solini!). Liguria, nei pascoli aridi sassosi e nei campi di poggio e di montagna, frequente (De Not.): a S. Martino Lantosca (Ard.), nei monti in provincia di S. Remo (Panizzi!), a Genova, alle Giarre nella riviera di Levante (Bert.). Toscana, dalla pianura sino a note- vole altezza nei monti : a Sarzana ov'è comune (Bert.), nella Versilia (Mil.) , a Montramito presso Viareggio (Pucc. !) , a Pisa (P. Savi !) , a Lucca (Beccari!), nell'Appennino lucchese (Car. , Giannini!) e pistoiese (P. Savi! , Car, !), a Firenze, sul monte Giovi sotto al Crocione (Car.!), a Scarperia (Pari.!), a Vallombrosa (Car.!), a Frataglia in Casentino a 2400', a Meleto di vai d'Elsa (Pari.!), a Volterra (Amidei!), alla Sassetta in Maremma (Car.), ad Arcidosso (Car.!). Marche ed Umbria: sul Catria (Piccinini!), sul monte S. Vicino (Bucci!), presso Macerata (Narducci!), sul Volubrio (Mar- zialettil), al Castelluccio (Orsini!), a Rieti (Sang.). Abruzzo: sul monte dei Fiori (Pari.!), sul Pizzo di Sivo (Orsini!), sul Velino (Ten.), sui monti di Caramanico (Ces., Pedicino I). Campania: sul monte Cairo, a Itri (Terr.), a Mondragone, sul Taburno (Terr. !), a Cuma (Bert.), nell'isola d'Ischia (Guss.). Basilicata (Gasp.): a Muro (Terr.). Fiorisce in maggio e giugno. Distribuzione geografica.— Europa quasi tutta, Azzorre , Ca- narie, Affrica settentrionale, Asia Minore, Transcaucasia, Persia boreale. Osservazioni. — Questa specie è polimorfa pel frutto ora peloso, ora no, e per la forma del calice. Ne è caratteristica la sezione del frutto, che è semicircolare. Si distingue subito dalla specie seguente pei suoi frutti più grandi e più aguzzati, e pel calice più sviluppato. VALERIANELLA. 181 13. Valerianella inicrocariia. V. inflorescentiis densissimis, bracteis adpressis, e lata basi li- neari-lanceolatis, acutis, scariosis, costa tantum herbaceis, subcilio- latis, achenium siiperantibus, achcniis ovoideis, facie altera area ovato-oblonga inter margines elevatos impressis , calycis limbo capsula plus duplo breviore, erecto, non reticulato, ad basim usque oblique truncato, auriculaeformi, integro, loculis sterilibus minimis, filiformibus, seiunctis. Valerianella microcarpa Lois, noi. fi. Frane, f. 151 {excl. syn.); et auct. Fedia puberula Bert. in Guss. pi. var. p. 15. Ten. syll. p. 24. Valerianella puberula Cand. prodi- . A. p. 627 {prò parie). Bert. fi. Hai. 1. p. 189. 2. p. 759. 10. p. 443; et auct. Valerianella mixta {non Dufr.) Cand.? prodr. 4. p. 627. Bert. /?. ital. 1. p. 189 (prò parte). Salis Marschl. aufz. Kors. pflanz. p. 38. Pari! fi. pan. p. 32. Guss.! (l. sic. syn. 1. p. 29. 2. p. 777. Cale! descr. is. Lamp. p. 22. Grech Del. fi, mei. p. 18. Loj. is. Eoi. p. 108. Figure, — Soy.-Will. in GuiUem. ardi. hot. 2. 1.20. f. 6. Reich. ic. boi. t. 114. le. fi. germ. f. 1401. Krok Valer.t. 1. f. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei luOghi areuosi marittimi, nei prati e nei campi delle isole e della Penisola, non adden- trandosi in questa verso l'interno. Sicilia (Guss. !): Messina (Strobl) , Madonie (Mina!) sino all'altezza di 1100 metri, non rara, così a Po- lizzi, a Isnello (Strobl), a Castelbuono (Pari. !), salita di Vicari (Gus- sone), Palermo, comune, cosi a Sferracavallo, a Mondello, a Gatalfano, Piana dei Greci (Pari.!), Mazzara, Vallelunga, Delia, Caltanisetta (Guss.), Siracusa, Catania, Paterno donde risale sull'Etna sino a 5000' (Strobl). Isole di Malta (Grech Del.), di Lampedusa (Calcara), di Pantellaria, di Marettimo (Guss.), d'Ustica (Calcara!), isole Eolie (Guss.) comune (Lojac). Calabria (Ten.l), cosi a Pizzo (Are.!). Puglia: Otranto (Groves). Campania: monte Nuovo presso Pozzuoli (Heldreich !), Lazio: Albano (Sang.), Roma (Mauri!), Ostia, Palo, Tivoli ecc. (Sang,). Toscana: monte Argentario (Pari.!), monte Pi- sano (Webbl), Viareggio nella macchia di levante (Beccari!), isole di Montecristo (Car.), del Giglio (Pari. !) , dell'Elba (P. Savi! ecc.), 182 VALERIANACEE. della Capraia (Mor. De Not.), della Gorgona (P. Savi). Liguria: Diano (Ricca). Sardegna (Moris!), comune principalmente nei pascoli marittimi, cosi a Cagliari (Gennari!), e nelle isole adiacenti, così a Caprera, alla Maddalena, a S. Stefano (Gennari). Corsica: Boni- facio (Gren. Godr., Bert.), Aiaccio (Soleirol!), Vico (Salis-Marschl.), San Fiorenzo, capo Corso (Mars.), Bastia (Bert., Salis-Marschl.), fra Furiano e Biguglia (Bert.), Porto Vecchio (Hohenacker! , Mabil- le!) ecc. Fiorisce in aprile e maggio, ed in Sicilia già in marzo. Distribuzione geografica. — Europa mediterranea , Affrica set- tentrionale, Abissinia. Osservazioni. — Questa specie varia pei frutti ora più ora meno pelosi, ora glabri, pel calice generalmente ottusissimo , ma talora aguzzato, per le brattee più o meno lunghe, ciliate o appressate, e per la statura. Nel Compendio di Cesati, Passerini e Gibelli sonori- ferite a questa specie località spettanti alla Valerianella dentata. *** * Fructus loculis sterilibus subcontiguis , Inter se inaequalibus, altero maiore loculo fertili fere aequali. 14. Valerianella eeliìnata. V.inflorescentiisdensissimis,bracteis adpressis,lanceolato-iinea- ribus, obtusiusculis, margine vix scariosis, ciliolatis, achenio brevio- ribus, acheniis trigono-cylindricis, obverse sulcatis, calyce e cornubus tribus patentibus subulatis arcuato-ramosis constante, quorum duo minoribus, tertio maximo valido, loculis sterilibus parvis. Valerianella echinata Cand. fi. fr. 4. p. 2A2. Bert. fi. ital. i. p. 184. 5. p. 759. 5. p. 600; et auct. Figure. — Reich. ic. hot. t. 68. le. fi. germ. f. 1409 {anal. malce). Krok Valer t. 4. f. 45. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Qua e là fra le meSSi nella Penisola. Istria: rara sulle dune di valle Bondone (Freyn), comunissima a Rorigno in alcune località (Freyn, Solla!), nei din- torni di Trieste (Marchesetti). Veneto: nel Friuli (Poli., Pir.), nelli Euganei, nei dintorni di Verona (Poli,, Bert,). Lombardia: nel Bresciano sulle collinette presso Venzago, rara (Zersi). Emilia: presso Parma (Pass.). Liguria: a Nizza (Webb!, Sarato!), Levenzo (Ard.). Giletta, Revest(Coìla, Ard.), Utelle (Colla), Scarena (Webb!). VALERIANELLA. 183 Toscana: a Pisa (Savi!), nelle colline Pisane (Marcucci !), a Volterra (Pari. !), a Radda in Chianti (Beccari!), a Monsnmmano in vai di Nievoie , alle falde del, monte Ferrato, nei dintorni di Firenze dov'è comune assai (Car.!), a Bibbiena in Casentino (Marcucci!), a Chiusi (Ball!). Umbria: sul lago Trasimeno, e presso Perugia (Bat.). Mar- che: presso Macerata (Narducci !) , presso Ascoli (Orsini!). Abruzzo (Ten.). Terra di Lavoro : a Campoli Appennino (Terr. !). Puglia (Guss. !). Fiorisce in aprile e maggio. Distribuzione geografica. — Europa mediterranea , Asia Mi- ' nore, Affrica settentrionale. FAMIGLIA QUARTA. DiPSACE^ Cand. ft. frane. 4. p. 221. Coult. mém. Dips.; et Caly- CEREiE R. Br. DiPSACACEiE et CalyceracEìE Lindi, veget. kingd. p. 699, 701. DiPSACACÉES Baili, hist. pi. 7. p. 159. Gemmularium 1-locuIare, Gemmula pendula. Semen amygda- losum. Erabryo radicula supera. Osservazioni. — La famiglia si divide in due sottofamiglie, le Dipsacinece a preflorazione embriciata e a frutto racchiuso nell'invo- lucretto, e le Boopidinece a preflorazione valvata e senza involucretto. Le Dipsacinece si suddividono in tribù secondo la forma della infiore- scenza. Tutti i rappresentanti italiani della famiglia hanno l'infiore- scenza in capolini e spettano alla tribù delle ScabioseoR Cand. Essendo questo gruppo naturalissimo, i generi in cui venne diviso sono molto affini fra loro, e ciò spiega il gran disaccordo che a tal riguardo regna fra i botanici. I caratteri generici sono forniti dalle brattee involucranti e dalle pagliette, e dalla forma dell'involucretto e del calice. Vi è notevole affinità fra le Dipsacacee e le Globulariacee. Descrizione. — Le Dipsacacee italiane sono erbe annue, bienni, 0 perenni, o suffrutici (alcune specie di Scabiosa), alti da alcuni centimetri a un metro o un metro e mezzo. Sono aculeate, pelose ' Per E. Tanfani. d84 DIPSACACEE. in vario grado e maniera per peli conici, bulbosi, o capitati con ca- pocchia uni 0 pluricellulare, o talora sono glabre. Il fusto è eretto o ascendente, semplice o ramoso, a rami op- posti, ascellari, allungati; talora alla base è subrizomatoso; porta foglie opposte, sprovviste di stipole, penninervie, intere, dentate, 0 divise. Si hanno in questa famiglia esempi notevoli di eterofillia, che ha dato origine a innumerevoli confusioni e moltiplicazioni in- consulte di specie. La infiorescenza è sempre in capolini terminali emisferici, sfe- rici 0 ellittici, lungamente pedicellati, in una sola specie di Scabiosa subsessili nelle false dicotomie dei rami. I capolini sono cinti alla base da un involucro di brattee erbacee, libere o riunite in forma di nappo nel genere Pycnocomon ; il ricettacolo del capolino, più o meno allungato, porta numerose pagliette imbricate (lignescenti nei Dipsa- cus, ridotte a semplici setole nelle Knauiia) alla cui ascella nascono i fiori. Nei Dipsacus lo sbocciamento dei fiori comincia in una zona mediana del capolino, e di qui progredisce verso l'apice e verso la base; nelle altre Dipsacacee lo sbocciamento ha luogo in modo cen- tripeto, non però regolarissimo giacché spesso comincia dalla perife- ria ed insieme da una zona interna. In quasi tutti i generi ed in numerosissime specie si osservano frequenti casi teratologici di pro- lificazione, nei quali all'ascella delle pagliette, in luogo di fiori ses- sili, nascono fiori più o meno lungamente pedicellati oppure anche piccoli capolini, che sorgono talora anche all'ascella delle brattee involucranti trasformate in foglie. In alcune specie (segnatamente nella Scahiosa atropiirpui'ea e nella S. argentea) queste prolificazioni sono tanto frequenti che i fitografi le considerarono come varietà. Sulla bibliografia dei casi teratologici conosciuti nelle Dipsacacee si consultino gli Studi sopra una virescenza osservata nei fiori della S. maritima pel prof. Penzig, nel qual lavoro, come lo indica il nome, si parla anche della virescenza ossia delle alterazioni subite dai sin- goli fiori e se ne deduce conseguenze sulla simmetria fiorale delle Dipsacacee. Ogni fiore è racchiuso in un involucretto di forma assai variabile, costituito dalla congiunzione di due paia decussate di brat- teole di cui le laterali sono le inferiori. Questo involucretto si ristringe nella gola sopra al frutto ch'egli racchiude in sé. Il perianzio è sempre pentamero, benché talvolta assuma appa- renza tetramera. Il calice ha le sue parti riunite in falso verticillo col sepalo di- spari posteriore; talora i due sepali anteriori sì riducono ad uno DIPSACACEE. 185 solo. La sua comparsa nei giovani bocci é posteriore a quella della corolla come nelle Asteracee. Il lembo calicino assume aspetto assai variabile; ora è intero (Dipsacus), ora è più o meno profonda- mente denticolato {Céphalaria, Knautìa), ora presenta 5 o 10 reste (Scabìosa, Callistemna) ridotte talora a quattro (in qualche Sca- biosa). La corolla, di color bianchiccio o lilacino tendente al rosso o al- l'azzurro, è tubuloso-imbutiforme, più o meno irregolare e divisa in due labbri dei quali l'inferiore è 5-lobo, il superiore 2-lobo o co- stituito da un unico lobo. Quando il labbro superiore non presenta che un solo lobo per la riunione dei due petali, se anche il calice non presenta che quattro lobi il fiore assume aspetto tetramerico , ma la contrapposizione dei lobi della corolla a quelli del calice rivela la sua pentameria originaria. In generale nello stesso capolino le corolle non sono eguali, e fatta eccezione pei' generi Dipsaais, Succisa, Pycnoco- moti e per alcune specie di Scahiosa, quelle della periferia sono più ampie e raggianti. La preflorazione n'è embriciata, col lobo posteriore coperto dai laterali e questi dall'anteriore. La corolla è caduca. Gli stami sono quattro, 2 anteriori e 2 laterali, mancando com- pletamente il posteriore, che pure talora è stato visto ricomparire per anomalia. Essendo inseriti in cima al tubo corollino, sono sporgenti e spesso gli anteriori hanno i filamenti più lunghi. Le antere sono lineari, inserite pel mezzo del dorso, biloculari, lobate alle due estremità, introrse, deiscenti per fenditure longitudinali. Nel boccio i filamenti sono ripiegati, le antere stanno disposte parallelamente nel tubo della corolla; allo sbocciamento si raddrizzano i filamenti, si aprono le antere e poi cadono. Il polline è globoso , con tre pori ed è irto di finissimi aculei. Il gineceo è costituito da due pistilli mediani concresciuti, di cui talora l'anteriore abortisce {Dipsaciis, Céphalaria?). Il gemmu- lario è infero, uniloculare, e si scava nel talamo dopo lo sviluppo dei rudimenti della corolla, del calice e delli stami; racchiude una sola gemmula pendente dall'alto, anatropa con integumento scem- pio, con rafe anteriore e con micropilo volto in alto. Sull'orlo della coppa che costituirà il gemmulario nascono le apofisi carpidiche che formeranno lo stilo e lo stimma. Lo stilo é semplice, filiforme, ingros- sato in cima ; sul principio è più corto della corolla , ma dopo lo sboc- ciamento allungandosi riesce a sporgere d'assai in fuori. Lo stimma è bilobo 0 foggiato a capoccliia smarginata o a clava solcata anterior- mente; quando si hanno due foglie carpidiche esse prendono parte 186 DIPSACACEE. entrambe alla formazione dello stimma, ed in questo caso l'unica gem- mula è inserita sulla parte supero-posteriore del gemmulario ossia alla base della foglia carpidica posteriore ed in corrispondenza della sua metà a somiglianza di quanto avviene nelle Globulariacee. Il gem- mulario, secondo le osservazioni che ho fatto sulla Scahiosa e sulla Cephalaria, è percorso nella sua parte periferica da 8 fasci fibrovasco- lari. Al di sotto della cavità gemmulariana nella regione assile si vede un nono fascio, il quale più in alto si sposta posteriormente e risale lungo la faccia interna dalla parte posteriore del gemmulario, penetra nel funicolo e ridiscende anteriormente nella rafe. La rafe che è esattamente anteriore nelle Scahiosa, doventa antero-laterale nelle Cephalaria e nei Dipsacus per una lieve torsione. I fatti dunque non collimano colla teoria della produzione della gemmula per parte di una foglia carpidica anteriore la quale talvolta abortirebbe nella sua parte stilare (Eichler Blùthendiagramme 1. p. S84, Penzig l. e. p. 10); né dovrebbe parlarsi di gemmulari inferi costituiti da foglie car- pidiche. Le Dipsacacee sono generalmente dicogame proterandre. Il frutto sta racchiuso nell'invoJucretto, da cui resta libero ocui aderisce più o meno estesamente, sporgendone fuori attraverso al- l'apertura un rostro il quale regge il calice persistente o che si disar- ticola. É un achenio, con pericarpio membranoso percorso da 8 costole e strettamente applicato sull'integumento del seme. Questo è ovoi- deo, ha mandorla carnosa, embrione assile, poco più corto della mandorla, con embriofilli bislunghi compressi piano-convessi, orien- tati trasversalmente, con fusticino brevissimo rispetto alli embriofilli, con radichetta supera. Considerazioni geografiche. — Delle 32 specie di Dipsacacec italiane, 8 si estendono a tutta la Penisola e sono piante più o meno comuni, e di esse 2 si ritrovano in tutte e tre le isole maggiori mentre una è limitata alla sola Penisola; 11 specie hanno sede nell' Italia set- tentrionale, e di queste tre si spingono più o meno innanzi nell'Italia media; 10 specie sono abitatrici del mezzogiorno, e di queste due si spingono fino all'Italia centrale; due altre specie conosciute in poche stazioni meridionali e settentrionali mancano all' Italia media {Callistemma hrachiatum , Scahiosa stellata); e il Dipsacus fullonum è pianta fuggita dalle coltivazioni. Confrontando la parte orientale con la occidentale dell'Italia, apparisce che mentre la prima non ha specie proprie, la seconda ne ha ben nove. Fra le più locahzzate vanno notate: Cephalaria syriaca presso Genova ove è stata impor- tata; Scahiosa stellata della Sardegna e del Nizzardo; Dipsacus ferox DIPSACACEE. 487 della Corsica , Sardegna ed Abruzzo ; Callistemma brachiatmn del- l' Istria e Calabria; Scahiosa silenifolia dell'Abruzzo e Terra di Lavoro; Cephalaria joppensis e Scabiosa eretica di Calabria e Sicilia ; Scahiosa dichofoma, S. siciila^ S. limonifolia di Sicilia. Confrontando le Dipsacacee dei luoghi bassi a quelle esclusive dei luoghi alti, si ha per le prime il numero di 24 e per le seconde il numero di 8; delle prime 5 si spingono in alto sui monti, sicché la proporzione fra le specie che s'incontrano nei luoghi bassi e quelle che s'incontrano nei luoghi elevati è di 24:45. Delle specie montanine mancano nelle Alpi la Scabiom silenifolia e la S. crenata, la quale ultima deve con- siderarsi come specie montanina , quantunque scenda assai in basso in alcuni luoghi; nessuna è peculiare delle Alpi. In Italia cresce la metà delle Dipsacacee europee; una sola è esclusivamente italiana, anzi siciliana, cioè la Scabiosa liìnonifolia. Lasciando in disparte questa e il D. fullonum, delle altre 30 specie , 17 sono piante dell'Europa settentrionale o media che si spingono più 0 meno verso mezzogiorno. Le altre, eccettuata la Scabiosa afro- purpurea che cresce anche nelle (panarie e la Cephalaria syriaca che s'inoltra assai verso oriente, sono proprie del bacino mediterraneo, e 6, di cui una sola esclusivamente europea, se ne trovano nella parte orientale e nella occidentale di esso bacino, 4, di cui una sola esclusivamente europea, nella parte occidentale, 3 finalmente, di cui una sola esclusivamente europea , nella parte orientale. I confini dell'area delle Dipsacacee italiane prese in massa sono; ad occidente l'Atlantico da nessuna varcato ; a mezzodì una linea che poco si discosta dal 50° parallelo , il quale viene varcato dalla Scabiosa Columbaria, trovata anche al Capo, e dalla Succisa praten- sis, trovata sui monti Cameroon; ad oriente il mar Caspio e gli Urali, oltre il qual limite si spinge sino all'Afganistan la Cephalaria syriaca; a settentrione il 60° parallelo varcato dalla Knautia arvensis^ dalla Succisa pratensis e dalla Scabiosa canescens, le quali per altro non raggiungono il circolo polare. I. DIPSACVS. Dipsacus Tourn. inst. p. 466. t. 265. Coult. Dìps. p. 2i . t. i. f. 2—4. Gen. pi. fi. germ. 25. t. 10. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 158. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 545. t. 86. f. 5. 188 DIPSACACEE. Bractese involucrantes liberge , elongatse, uniseriatae, paleas longe vel vix superantes, setosse vel aculeatae , saepius herbaceae. Receptaculum paleaceum , paleis rigidis subulato-acuminatis vel spi- nescentibus, rigide ciliato-hispidis. Involucellum prismatico-tetra- gonum, sulcatum, coronula crenulata fere obsoleta vel denticulis minimis superatutn. Calycis limbus cyathiformis tetragonus, fim- briatus vel ciliatus. Portamento. — Erbe annue o bienni, aculeàte o setolose, erette, di statura alta, con foglie opposte, spesso congiunte alla base, oblungo-acuminate, dentate o pennatifesse, con fiori non raggianti, cerulei o bianchi, in capolini terminali ovato-oblunghi o sferici. 1. Dipsacus silvestri». D. aculeatus, foliis indivisis, inaequaliter dentatis, nervo mediano subtus aculeatis, margine nudis \fi\ sparsim aculeatis, basi ssepius coniunctis, bracteis involucrantibus lineari-subulatis arcuato-ascen- dentibus, capitulo conico-ovato longioribus, paleis apice rectis, coroUis violaceis. Dipsacus fulìonum Linn. sp. fi. ed. 1. p. 97 (excl. var. j3). Balh. el. piant. Tor. p. S4. Trev. prosp. fi. eug. p. o2. Dipsacus silvestris Hnds. fi. angl. p. 49. Refl.seg. p. 14. Mass. prodr. fi. vali. p. Gf. Com. fi. com. 1. p. i72. Beri. fi. Hai. 2. p. 14. Mor. fi. sard. 2. p. 324. Pace. syn. pi. lue. p. 77. Gtiss. fi. sic. syti. 1. p. 169. De Noi. rep. fi. lig. p. 201 . far. Gerb. cai. pi. calai, p. 10. De Not. prosp. fi. lig. p. 31. Zan. prosp. fi. veti. p. 23. Zum. fi. ped. 1. p. 183. Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 67. Hausm. jl. Tir. p. 412. Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Grech Del. fi. mei. p. 18. Rota prosp. fi. Berg. p. 49. Guss. emim. pi. Inarim. p. 161. Pir. fi. for. syll. p. 73. Ard. cat. pi. Meni. p. 18. Car. prodr. fi. tose. p. 323. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 114. G. Beri. veg. Porr, p. 66. Ard. fi. Alpes-mar. p. 186, Terr. fi. Vtilt. syn. p. 89. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 87. Zersì proap. piant. Bresc. p. 108. Mars. cat. pi. Cors. p. 76. Terr. rei. Terr. Lav. p. 120. Ces. el. piant. Maiell. p. 17. Archb. fi. alto Senh. p. 44. Freyn fi. Siid-Istr. p. 353. Groves contr. fi. Terr. d'Otr. p. 60. Ing. cat. sp. Mond. p. 33. Smith fi. Fiume p. 29. Cald. fi. fav. tent. p. 116. Ces. Pass. Gib, eomp. fi. ital. p. 545. Gib. Pir. fi. Mod. p. 85. Slroìd fi. Nebr. DIPSACUS. 189 {in Flora 1882) p. 188. Are. comp. fi. Hai. p. 325. Cocc. fi. Boi. p. 263. Nic. prodr. p.. mess. p. 254. Dipsacus Orsini Sang. fi. rem. prodr. alt. p. 115. Figure. — Reich. ic. fi. germ. f. 707. Sang. fi. rem. prodr. alt. t. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Comune nei luOghi in- colti , lungo le strade ed i fossi e sui margini dei campi nelle pia- nure e nelle parti pivi basse dei monti in tutta la Penisola e nelle isole: a Mondovi (Ing.), a Torino (Re), a Susa (Aiuti!), nel Nova- rese (Bir.), nel Pavese (Noce. Balb.), nel Cremonese (Pari.!), nel Mantovano (Bert.), nel Comasco (Gom.), nel Bergamasco (Bota), nel Bresciano (Zersi), in vai Tellina (Mass.), nel Tirolo sino a Trento e Bolzano (Hausm,), nel Veronese (Poli.), nel Bassanese (Montini!), nelli Euganei (Trev.),nel Lido veneto (Nac), nel Friuli (Pir.), nel- l'Istria (Smith, Freyn), nel Modenese (Gib. Pir.), nel Bolognese in tutta la pianura sino ai monti di Loiano (Gocc.) e di Porretta ov'è raro (G, Bert.), nel Faentino (Gald.), nel Nizzardo qua e là (Ard.), a Tenda (Sternbergl), a Mentone (Ard.), a Dolcedo (Berti!), a Sarzana (Bert.), a Lucca (Gar.), a Valdottavo (Gianni- ni!), ai Bagni di Lucca (Pari.!), a Pisa (Becc.!), a Livorno (Gar. !), ai Bagni di Gasciana (Bastianini!), a Firenze!, a Pontassieve (Mar- telli!), in Casentino a Prataglia (Pari.!), a Siena (Campani!), invai di Cecina, a Grosseto, sul monte Argentario, a Portoferraio (Gar.), sul monte Amiata (Campani!), in vai di Chiana (Gar.), sul Trasi- meno!, al monte Corona presso Umbertide e ad Acquasanta nel Piceno (Orsini!), sulla Maiella a Pacentro (Ces.) , nel Lazio (Seb. Maur,), a Fondi in Terra di Lavoro (Terr. !), a Ischia (Guss.), sul Vulture (Terr.), a Barletta (Brunii), in Terra d'Otranto (Groves); in Si- cilia a Messina (Seguenza !), nelle Madonie dal mare sino all'altezza di 900 metri (Strobi) , a Palermo (Pari. !) , a Caltagirone (Tar. Gerb.), ad Avola (Bianca!), a Catania (Tornabene !); a Malta (Grech); in Sardegna (Mor.); in Corsica a Portovecchio (Mars.), a Sartene (Bert.), ad Ajaccio (Requien !) , a Bastia (Mars.). Fiorisce in luglio ed agosto, e nei luoghi caldi anche prima. Distribuzione geografica. — Si trova in tutta l' Europa media e meridionale, nell'Asia occidentale, nell'Affrica settentrionale, nelle Canarie, ed è stata importata nelli Stati Uniti. Descrizione. — Pianta perenne, alta da un metro a un me- tro e mezzo, di un verde chiaro, spinosa per grossi aculei con una larga base schiacciata e bianchiccia, tanto nel fusto e nei 190 DIPSACACEE. rami, quanto nel nervo longitudinale delle foglie, che hanno inoltre delle spine rare nella pagina superiore. La radice è grossa, ramosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, quasi cilindrico in basso, angolato in alto ed ivi con solchi profondi, verdognolo o in parte rossiccio, con aculei più piccoli in basso e grandi ma sparsi in alto, ramoso, con i rami opposti, eretti, più corti o quasi uguali al fusto, angolati e for- niti di aculei come la parte superiore del fusto. Le foglie sono quasi coriacee; quelle del fusto sono opposte, lontane, patenti , bislungo- lanceolate, acuminate, le inferiori connate alla base ora per breve ora per più lungo tratto, disugualmente crenato-dentate, con i denti ottusi , e talvolta anche pennatifide , le superiori più strette, talora lanceolate, non o appena connate alla base, meno dentate nei margini, tutte di un verde chiaro di sopra ed ivi con un nervo lon- gitudinale bianco, e con solchi che corrispondono ai nervi di sotto e con spine corte e rare venentidauna bolla del parenchima, di un verde più chiaro e quasi bianchiccio di sotto, ed ivi con una costola molto grossa e rilevata, avente una carena fornita di grossi aculei, dalla qual costola partono molti nervi laterali, rilevati, quasi tra- sversalmente diretti verso il margine, in vicinanza del quale si uni- scono ad arco tra loro e mandano rami che formano una rete al- quanto rilevata nella pagina inferiore della foglia: sono inoltre un po'spinose nei margini, massime le superiori. L'involucro è grande, composto di foglioline patenti-ascendenti, molto disuguali, alcune più grandi, una o due volte più lunghe del capolino dei fiori, altre più piccole, uguali 0 più corte di questo, lanceolato-lineari o lineari, acuminate, scanalate di sopra ed ivi con un nervo longitudinale bianco , con una carena assai sporgente di sotto e con aculei grossi rari e bianchi in questa e nei margini. I fiori sono molti e fitti in un capolino ovoideo e poi ovoideo-bislungo, accompagnati da una brattea lunga quasi o poco più del fiore, bislunga-obovata, scana- lata di sopra, con una carena assai sporgente di sotto, scagliosa, bianchiccia, con poche ciglia verso l'apice e terminata quasi ad un tratto in una lunga punta lesiniforme , diritta, quasi pungente al- l'apice, verdognolo-rossiccia , con qualche ciglio versola base. L'in- volucro è quadrangolare, appena più largo in alto, con otto solchi più profondi in alto, bianchiccio, puberulo con i peli corti ravvici- nati, ha l'apice verdognolo, quasi troncato , con quattro corti denti. Il calice ha il tubo bianchiccio, liscio, stretto un po' alla base, più stretto in alto dove ha quasi un collo e il lembo in gran parte fuori dell'involucretto, largo, a guisa di scodellina quasi quadrangolare, DIPSACUS. 191 verde, glabro con il margine avente pochi e piccoli denti e fornito di ciglia folte, corte, erette e bianche. La corolla ha il tubo molto lungo, gradatamente più largo verso alto , con molti nervi rilevati a guisa di angoli, pelosetto, con i peli rivolti in giù, bianchiccio. Il lembo è corto, da 3 a 4 volte più corto del tubo, eretto , diviso fin verso la metà o poco più in quattro lobi quasi uguali, tondeggianti all'apice, di color violetto chiaro, puberuli di fuori. Gli stami sono quattro, molto più lunghi della corolla, un po' disuguali tra loro, eretti, inseriti all'apice del tubo. I filamenti sono filiformi, glabri, bianchicci, o di un violetto molto chiaro. Le antere sono bislunghe , appena smarginate alle due estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari , aprentisi longitudinalmente, di color violetto, glabre. Il pistillo è lungo quanto la corolla. L'ovario è saldato con il tubo del calice. Lo stilo è filiforme in basso , appena slargato gradatamente in alto quasi in forma di spatola , bianchiccio. Lo stimma è ottuso. (Pari, ms., descr. della pianta di Grtimone nel Cremonese). Osservazioni. — Nella Concavità delle foglie riunite per la base in questa specie e in altre si raccoglie un liquido trasparente, cui la credenza popolare attribuisce virtù di guarire le malattie d'oc- chi. Royer asserì che quello liquido fosse dovuto in massima parte ad una secrezione del fusto (Bull. soc. hot. 10. p. 744), ma esperienze posteriori di Barthélemy (o. e. Comptes-rendiis. Séance 22 od. 1878) ed altre più recenti del prof. Arcangeli [Atli soc. tose, scienz. nat. proc. verb. 1885. p. 178) hanno posto in evidenza che è do- vuto alla pioggia. Siccome in questi serbatoi vengono ad anne- garsi numerosi animaletti che vi si decompongono, si volle conside- rare anche il Dipsacus come pianta carnivora. Fr. Darwin (Bull, soc. hot. 25. rev. Ubi. p. 118) osservò dei filamenti protoplasmici, che partendo dalla capocchia dei peli capitati della foglia nuotavano neir acqua ed attribuì loro la facoltà di assorbire le sostanze azotate contenute nel serbatoio. Cohn si è pure occupato di quei filamenti (Bot. Zeit. 1878. p. 122) ed egli nega la loro natura protoplasma- tica, ritenendoli dovuti allo espandersi attraverso alle screpolature delia cuticola di una secrezione formata al disotto di questa ; egli viene cosi a negare la loro funzione di assorbimento. Il prof. Arcangeli non ha veduto questi filamenti , ma ha notato che talora ài peli ca- pitati aderivano delle Batteriacee filamentose. Il trovarsi poi peli glan- dolosi identici a quelli della faccia superiore anche sulla faccia in- feriore delle foglie e sopra altri organi, induce a ritenere che essi non abbiano funzione di assorbimento. 192 DIPSACACEE. S. Di|iSfictis fulluiiiii», D. aculeatus, foliis lanceolatis, obtuse dentatis , nervo mediano subtus aculeatis, superioribus basi coniunctis, bracteis involucran- tibus inasqualibus, lanceolato-linearibus, acumitiatis, patentibus, ca- pitulo ovoideo brevioribus, paleis reciirvis, corollis diiute roseis. Dipsaciis fullonum Mill. dici ed. S {1768), ed. gali. 1787. 3. p. 73. Ten. syll. p. 59. Com. fi. com. 1. p. 171. Bert. fi. Hai. 2. p. 13. Zum. fl.ped. 1. p. 183. De Vis. Sace.cat. piant. Veti. p. 87. Ing. cat. sp. Mond. p. 33. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 546. Are. comp. fi. ital. p. 325. Dipsacus sativus Trev. fi. eiig. p. 31 . Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 705. f. 1395. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Coltivato qua 6 là per uso delie fabbricbe di panno , ed in alcune località inselvatichito. Trovato a Mondovi nei pascoli lungo 1' Ellero presso Carassone, ma raro (Ing.) , nel Veronese da Pona al cui tempo si coltivava (Poli.), ma ora probabilmente scomparso, nel Mantovano al Gazo da Bar- bieri (Bert.), negli Euganei (Trev.), in Istria presso Pirano da Zan- nichelli (Poli.) donde pure probabilmente è scomparso , segnalato infine assai dubitativamente da Tenore nel Napoletano. Fiorisce in giugno, luglio e agosto. Distribuzione geografica. — È stalo trovato in Spagna e nel Caucaso, ma sembra che anche colà fosse inselvatichito. Osservazione. — Probabilmente questa pianta è derivata antica- mente dal Dipsacus silveslris. Hoffmansegg e Link {FI. pori. 2. p. 81) asseriscono che la pianta industriale abbandonata a sé stessa o mai coltivata tenda a riavvicinarsi al D. silveslris. Quando la non ere- ditarietà dei caratteri fosse accertata, questa pianta non dovrebbe considerarsi che come una forma coltivata della specie precedente. Uso. — Si coltiva da lungo tempo per usarne i capolini a tirar fuori il pelo dai tessuti di cotone o di lana. 3. Dipsacus laciniatus. D. aculeatus, foliis superioribus basi late coniunctis, pinnatifidis, laciniis dentatis, margine spinuloso-ciliatis , bracteis involucrantibus DIPSACUS. 193 lanceolato-acuminatis, ascendenlibus, capitulo conico-ovato brevio- ribus , paleis apice rectis, corollis albidis. Dipsacus lacinialus Linn. sp. plant.ed. 1 . p. 97. Balb. el. piani Tor. p. 34. Re fi. seg.p. 14. Mass. prodr. fi. vali. p. 61. Beri, fi Hai. 2. p. 16. Zan. prosp. //. ven. p. 22. Rota prosp. piant. Pav p. 262. Pir. fi. for. syll. p. 73. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 87 Zersi prosp. piant. Bresc. p. 109. Cocc. quart. contr. fi. Boi p. 12. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 22. Ces. Pass. Gih.l comp. fi ital. p. 546. Gib. Pir.! fi. Mod. p. 85. Are. comp. fi. ital. p. 325 Cocc. fi. Boi. p. 263. Gib. Pir. prim. suppl. fi. Mod. p. 15. Figure. — Moris. piant. hist. ox. univ. t. 36. sect. 7. f. 4. Reich. ic. fi. germ. f. 1394. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luOghi umidi 6 pa- ludosi lungo le fosse ed i corsi d'acqua dal Piemonte al Veneto: a Susa (Re), a Torino (Rostan!), nella provincia di Novara lungo il torrente Terdoppio (Bir.), nel Pavese sulla destra del Po (Noce. Balb.), in vai Tellina a Montagna e Trevisio (Mass.), nel Bresciano nella valletta di Toscolano, ma raro (Zersi), nel Mantovano nelle valli di Sermide (Gibelli!), nel Veronese a Caldiero e Montebello, nel Vicentino nella valle di Trissino , negli Euganei (Poli.) ed a Vegliano (Bert.) nel Padovano, nella provincia di Venezia alla Cava- zuccherina (Morie.) e vicino al Cavallino (Nacc), nel Trevigiano presso Roncade e a Portobuffoli (Sacc. Bizz.), nel Friuli a Lavariano e presso Aquileia (Pir.), nell'Emilia a Guastalla (Passerini!) e a Marano di Castenaso (Cocc). Fiorisce in luglio ed agosto. Distribuzione geografica. — Europa media e meridionale , dalla Francia e la Germania alla Russia media e alla Grecia , Asia Minore, Siria, Caucaso sino alla Persia settentrionale. Osservazione. — Se il Dipsaciis divaricatiis di Presi (Del. prag. p. 117) corrispondesse, come ammette Bertoloni, al D. laciniatus , questo farebbe parte della flora palermitana , ma tutti gli esemplari raccolti dipoi nei dintorni di Palermo corrispondono al D. silvestris. 4. Dipsaciis ferox. D. totus aculeatissimus, foliis basilaribus inciso-dentatis, cau- linis pinnatipartitis, in utraque pagina aculeatis , bracteis involu- crantibus patentibus, carinato-trigonis, rigidis , capìtulum coma spinosa terminatum pergequantibus vel superantibus, paleis rectis, corollis albentibus vel carneis. Floba Italiana. Vol. VII. 13 194 DIPSACACEE. Dipsacus ferox Lois. fi. gali. p. 719. Ten. syll. p. 59. Colla herb. ped. 3. p. 195. Bert. fi. Hai. S. p. 16. 10. p. 471. Morist fi. sarà. S. p. 325. Cren. Coir. fi. Fr. 2. p.,68. Mars. cai. pi. Cors. p. 76. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 546. Are. comp. fi. ital. p. 325. Figura. — Lois. 0. C. l. 3. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Corsica nei luoghi SaS- sosi ed umidi della regione bassa e media (Mars.) , al capo Corso lungo il torrente Sisco (Mabille!), a Nonza (Gran. Godr.), a Corte (Kralik!), ad Aiaccio (Requien !), a Sartene (Jordan!); in Sardegna comunissimo nei luoghi sassosi ed aridi (Mor.), ad Aritzo (Thomas!), a Capoterra nel Campidano di Cagliari (Darla I); nel Piceno a Mon- tefortino (Bert.), in Abruzzo pei campi e fra le macerie a Cararaa- nico (Ten.). Fiorisce in giugno e luglio, e nel mezzogiorno della Sardegna pure in maggio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Spagna e in Por- togallo. Ostervazione. — Fu asserito da diversi botanici , e fra gli altri da Coulter, ma erroneamente, che questa pianta fosse comune in Austria. 5. Dipsacus pilosus. D. hispidus, foliis ovatis, serratis, nuraquàm perfoliatis, basi auriculatis, bracteis involucrantibus patentibus aut deflexis, lanceo- latis, hispidis, capitulo globoso brevioribus, paleis ovatis, acuminato- cuspidatis, corollis albis. Dipsacus pilosus Linn. sp. plani, ed. 1 . p.97. Re fi. seg. p. 14. Mass: prodr. fi. vali. p. 61. Bert. fi. Hai. 2. p. 17. Com. fi. con. 1. p. 172. Zum. fi. ped. 1. p. 183. Hausm. fi. Tir. p. 413. Rota prosp. fi. Berg. p. 49. Pir. fi. for. syll. p. 73. Ard. fi. Alp.-mar. p. 186. Ing. cat. sp. Mond. p. 33. Ces. Pass. Gib.! comp. fi. ital. p. 546. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 22. Are. comp. fi. ilal. p. 325. Cephalaria pilosa De Yis. Sacc. cat. piani. Yen, p. 87. Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 704. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei luoghi Ombrosi ed umidi dell'Italia settentrionale: in Val Pesio nelle Alpi Marittime (Ard.), presso Cuneo ad Andono , Robilante e Borgo S. Dalmazzo (Pari.!), a Mondovi (Ing.), a Torino (Balb.), a Susa (Pie), nella DIPSACUS. 195 provincia di Novara a Maggiora, Borgomanero (Bir.), Roccapietra (Carestia!), e Domodossola (Passerini!); a Milano (Rampoldil), presso Como nelle valli Intelvi e Menaggio (Com.), ne! Bergamasco a Adrara e Presezzo (Rota), in vai Tellina sulla riva destra dell'Adda (Mass.), nel Bresciano a Edolo (Pari.!); nel Tirolo a Bolzano e a Salorno (Bert., Hausm.); nel Veronese sul monte Baldo, e nelle valli di Ronca, di Trissino (Poli.) e d" Illasi (Goiran!), nel Vicen- tino a Valdagno (Berto!.). Recoaro (Poli.), Lusiana e Bassano (Mon- tini!), nel Trevigiano a Possagno e a Selva (Sacc. Bizz.), nel Friuli presso Brazzà e Torlano (Pir.). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — Eufopa media, dall'Inghilterra al Caucaso settentrionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 7 decimetri, verde, in parte spinosa. Il fusto è fistoloso, eretto, ramoso, con i rami opposti, brachiali, quasi pentagono, fornito negli angoli di aculei, i quali nella parte inferiore del fusto sono corti, radi, con larga base , quasi piani dalle parti , aventi all'apice una punta pungente diretta in su, e nella parte superiore dei rami e nei pe- duncoli sono molto più numerosi, fitti, più lunghi, o patuli, o orizzontali, o con la loro base si confondono insieme negli angoli, 1 quali sono cosi un po' alati. Le foghe sono di consistenza erba- cea , patenti o patentissime , le inferiori sono ovali o ovali-allun- gate, acuminate, aventi alla base due grandi lacinie quasi òbovate e ottuse, sono crenato-dentate, con i denti piuttosto grossi, quasi acuti e forniti nei margini di piccole setole a guisa di cigha, verdi di sopra ed ivi con un nervo longitudinale bianchiccio , di un verde chiaro di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale, an- golato di sotto, e nell'angolo fornito di radi e corti aculei, simili a quelh delle parti inferiori del fusto, dal qual nervo partono dei nervi laterali obliqui e curvi, rilevati, che si dirigono verso il mar- gine e l'apice e si uniscono ad arco tra loro verso il margine, for- mando con i loro rametti una rete un po' rilevata nella pagina inferiore della foglia e mandando un nervetto all'apice di ciascun dente di questa. Le superiori sono gradatamente più piccole e più strette, ovali-lanceolate, acuminate, con i denti più rari, più acuti, 0 intere o quasi intere nei margini, ma aventi anch'esse le due lacinie alla base. I peduncoli sono lunghi, eretti, con cinque angoli quasi alati e forniti di lunghi aculei come quelli già descritti di sopra nelle parti superiori della pianta. I capolini dei fiori sono tondi, eretti. Le foglioline dell'involucro sono da 7 a 9 in più or- 496 DIPSACACEE. dini, erbacee, poco più lunghe o quasi uguali alle brattee o pa- gliette degli altri fiori, nelle quali passano gradatamente, patenti- reflesse, lanceolate, acuminate, intere nei margini, leggermente scanalate di sopra ed ivi glabre, convesso-carenate di sotto ed ivi puberule, fornite di lunghi e rari peli a guisa di setole , eccetto in vicinanza dell'apice, in modo che le foglioline stesse sono nella parte inferiore cigliate. Le brattee o pagliette del ricettacolo che accompa- gnano i fiori sono membranacee, quasi trasparenti, quasi obovate, concave e glabre di sopra , convesso-carenate di sotto , ed ivi pelo- sette verso l'apice, massime nella carena, bianchicce, fornite all'apice di una lunga punta stretta, lanceolato-acuminata, duretta e terminata da una setola quasi pungente, di colore violetto-nericcio, fornite nel dorso e nei margini, eccetto l'apice, delle stesse setole delle foglioline dell' involucro. L' involucello è corto, un po' più largo verso alto, qua- drangolare, con le facce piane, aventi verso alto due piccole fos- sette, e puberule sotto di queste , con il lembo con quattro denti cortissimi, larghi, quasi tondeggianti all'apice e leggerissimamente smerlati, è bianchiccio, eccetto nel lembo, il quale è verdognolo. Il tubo del calice è quasi ovato, glabro, bianchiccio, ristretto e quasi strozzato in alto, racchiuso interamente neU' involucello. Il suo lembo è in gran parte fuori dell' involucello , largo , quasi in forma di una tazzina quadrangolare , con quattro piccoli lobi o denti tondeggianti, è verde, puberulo e quasi papilloso in basso, peloso in alto verso il margine, con i peli diretti in su. La corolla è quasi più corta delle pagliette del ricettacolo, bianchiccia, ha il tubo corto, stretto, ciUndrico in basso, un po' più largo in alto, puberulo di fuori , pelosetto di dentro ; il lembo è diviso in quattro lacinie o lobi, un po'patuli, quasi tondeggianti all'apice, dei quali tre quasi uguali e più corti del lobo inferiore. Gli stami sono quattro, più lunghi della corolla, eretti, inseriti nella parte inferiore del tubo. I filamenti sono filiformi, glabri, bianchi. Le antere sono allungate, smarginate all'estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari , aprentisi longitudinalmente, di color violetto cupo, glabre. Il polline è bianco. Il pistillo è più corto della corolla. L'ovario aderente a'I calice. Lo stilo eretto, filiforme, glabro, bianchiccio. Lo stimma è allungato, ottuso ad ambedue le estremità, obliquamente inserito, dapprima verdognolo, poi bianchiccio. (Pari, ms., descr. della pianta di Edolo in Lombardia). CEPHALARIA. 197 li. CEPHitliAKIit. Gephalaria Schrad. ind. seni, goetting. i8J4. Coult. Dips. p.24. t. 1. f. 5 — 9. Gen. pi. jL germ. fase. 25. t. if. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 159. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 545. t. 86. f. 3. Bracteas involucrantes liberae, arcte imbricatgs, multiseriatae , extimge brevissimge, interiores sensim longiores et ad paleas auctae. Receptacuìum paleaceum, paleis uti involucri bractese rigide mem- branaceis, vel vix herbaceis, obtusis acutis vel breviter setaceo-acu- minatis. Involucellum tetragonum sive compressum, costatum, costis in dentes productis vel coronala brevi muUidentata terminatum, Ca- lycis limbus cyathiformis vel disciformis, multidentatus dentibus fim- briato-ciliatis. Portamento. — Erbe annue o perenni, inermi, più o meno alte, con foglie opposte indivise o pennatilobate, con fiori bianchi, giallicci 0 subcerulei, raggianti gli esterni, in capolini solitari termi- nali, emisferici o globosi. i. Ceplialaria leiicaiitha. C. foliis caulinis pinnatilobatis, lyratis sive integris , capitulis globosis, bracteis involucrantibus omnibus acuminatis, paleis muti- cis, involucelli quadranguli vix incurvuli margine Granulato, corol- lis albidis. Gephalaria leucantha Schrad. ind. seni. gmtt. 18 U. Beri. fi. ital. 2. p. 23 et 10. p. 471 (a prò parte). Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 375. De Net. rep. fi. lig. p. 201 et prosp. (l. lig. p. 31. Pir. fi. for. syll. p. 73. Ard. cat. pi. Ment. p. 18. Car. prodr. fi. tose. p. 324. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 115. Ard. fi. Alpes-mar. p. 186. Terr.l rei. Terra di Lav. p. 120. Sec. rei. Terra di Lav. p. 80. Ces. el. piant. Maiella p. 17. Freyn fi. Sud-lstr. p. 353. Terr. quart. rei. Terra di Lav. p. 97. Smith! fi. Fiume p. 29. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 545. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Are. comp. fi. ital. p. 326. Gephalaria centauroides Paol. prim. el. piant. Sib. p. 27. Figure. — Beich. te. hot. t. 356. le. fi. germ. t. 700. /3 latifoìia, foliis basilaribus indivisis, caulinis lobo terminali magno. 198 DIPSACAGEE. Cephalaria leucantha a prò parie et (ó Beri. o. e. I. p. 24. Gephalaria leucantha latifolia Mor. fi. sarà. 2. p. 326. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei luoglli SaSSOsi 6 montuosi della Penisola, ed in Corsica e Sardegna. A Fiume ov'è comune (Smith!), nel mezzogiorno dell'lstriaa Dignano, Stignano, Veruda, Pomer, Promontore , ecc. (Freyn), a Trieste, a Duino (Bert.), a Monfalcone (Pir.), a Verona (Huguenin); comune sulle colline dell'Astigiano, del Monferrato e presso Rivoli (Ali.); a Nizza (Barla!), a Mentone (Ard.), presso Tenda (Bourgeau!), a Porto Maurizio (Berti!), a Oneglia (Bourgeau!), a Cervo (Ricca!), a Final- marina (Piccone!), a Genova (Gennari!), a Chiavari, nell'Isola Palma- ria, a Sarzana nel monte Caprione (Bert.); dall'altra parte degli Ap- pennini nel Modenese a Sassuolo lungo la Secchia (Gib. Pir.); presso Firenze a monte Pilli ove abbonda (Magnaguti!), nelle colline del Mugello e della Maremma senese (Car.), a Orbetello (Pari), nel monte Argentario e sull'isolotto presso Port'Ercole (Aiuti!); nei monti di Gubbio! enei Gatria (Pari,!), a Serra Patrona presso To- lentino (Ricci!), a Pìoraco presso Camerino (Bert,), presso Visso (Paolucci!), sul monte di Somma fra Spoleto e Terni (Bert.); nelli Abruzzi presso Aquila (Ten.), a Popoli (Groves!), a S. Valentino (Ces,), presso Sulmona (Pedicino!), alle falde del monte Velino (Levier!); nei monti Laziali (Sang.), presso Tivoli (Webb!); in Terra di Lavoro presso Fondi, ad Itri (Terr. !), ad Arpino, a Cassino (Terr.), e sul Matese (Ten.); al Gargano fra Manfredonia e pronte S. Angelo (Porta Rigo!); a Casalnuovo nel Principato citeriore (Bert.), e sul Pollino (Terr.); la varietà nasce in Sardegna a Dorga- li, a Galtelli, nell'Olliena, a Siniscola (Moris) e nell'isola di Tavo- lara (Forsyth Major!); e finalmente nelle selve dei monti della Cor- sica (Viv.). Fiorisce da luglio ad agosto e settembre sul continente, da giugno a luglio nelle isole. Distribuzione geografica. — Europa meridionale. Descrizione, — Pianta perenne, alta da 4 a 7 decimetri, verde, glabra, pelosetta o ispida, fornita di un rizoma orizzontale, grossetto, ramoso. I fusti o rami sono eretti, cilindrici, lisci, semplici o poco ramosi in alto, con i rami eretti o eretto-patenti, corti. Le foglie sono un po' consistenti, le radicali quasi semplici, ovali-lanceolate, con pochi denti, le cauline sono pennatidivise, con le lacinie den- tate 0 pinnatifide, lanceolate o lineari, con la lacinia terminale più grande, verdi di sopra ed ivi con il nervo principale quasi bianco, di un verde un po' più pallido di sotto ed ivi con il nervo iongitudi- CEPHALARIA. 199 naie verdognolo. Le foglie supreme sono meno divise e talvolta sem- (ilici e lineari. I capolini dei fiori sono tondi, solitarii all'apice del fusto e dei rami che è un peduncolo lungo e nudo. L'involucro si compone di molte foglioline embriciate, poco disuguali, scagliose, ovate, ottuse, un po' convesse nel dorso ed ivi bianchicce e quasi sericee con il margine e l'apice di color porporino-violetto, simili alle pagliette che accompagnano i fiori. L'involucello è quadrango- lare, con le facce concave, bianchiccio, irsuto: il suo lembo è corto, eretto-patulo , bianchiccio, con piccoli denti e con fine e corte ciglia; esso è poco più corto del lembo del calice. Questo ha il tubo bi- slungo, assottigliato in alto quasi in un collo lunghetto, con costole longitudinali, bianchiccio, quasi glabro; il lembo è larghetto, a guisa di scodellina, verdognolo, bianchiccio nel margine dove è ir- regolarmente crenulato , fornito di lunghe ciglia, e con peli corti e glandolosi bianchi nella parte superiore concava. La corolla è di un bianco-flavido : quella dei fiori del centro è regolare e appena più piccola di quella dei fiori della circonferenza, peloso-irsuta di fuori fin sotto l'apice xlelle lacinie eh' è glabro. Il tubo è quasi diritto, gradatamente un po' più largo in alto, peloso-irsuto di fuori fino a qualche distanza dall' apice delle lacinie ch'é glabro, peloso di den- tro ; il lembo è diviso in quattro lacinie che sono quasi uguali nei fiori del centro, eretto-patule, ovali -bislunghe, ottuse o ottusette, un po' concave di dentro, un po' convesse di fuori e quasi glabre nel punto dove terminano i peli : nei fiori della circonferenza la lacinia esterna è un po' più lunga e patente, e il tubo é generalmente un po'più corto e un po' curvo. Gli stami sono quattro, un po'disugua- li, il doppio 0 poco più lunghi delle lacinie della corolla, eretto- patenti, inseriti nella parte superiore del tubo. I filamenti sono fihformi, glabri, del colore della corolla. Le antere sono bislunghe- lineari, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, introrse, aprentisi longitudinalmente dalla parte interna, glabre, giallicce e talvolta sfumate di rosso. Il pistillo è lungo quanto il tubo della corolla, incluso, filiforme, bianchiccio, stimmatoso lon- gitudinalmente da una parte dalla metà in su e all'apice. (Pari, ms., deser. della pianta di Orbeteìlo). Osservazioni. — Le foglie di questa pianta variano da pinna- partite a lirate con lobi laterali sempre più piccoli sino a doventare intere. Talora nella varietà tutte le foalie diventano intere. 200 DIPSAGACEE. ÌS. Ceplialarìa alfiina. C. foliis caulinis pinnatilobatis, capitulis globosis , bracteis in- volucrantibus paleisque omnibus acuminatis, haud aristatis, involu- celli quaciranguli incurvuli dentibus 8, quatuor angulis insitis maio- ribus, corollis luteis. Cephalaria alpina Schrad. ind. sem. gcelting. 1814. Beri. fi. Hai. 2. p. 19. De Noi. rep. fi. lig. p. 201 et prosp. fi. lig. p. 31. Car. prodr. fi. tose. p. 324. Ard. fi. Alpes-mar.p. 186. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 109. Archb. fi. alto Serch. p. 44. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 545. Are. comp. fi. ital. p. 325. Figura. — Reich. ic. fi. gerin. t. 703. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Luoghi alpestri nel Ve- neto sul monte Cavallo (Kellner !) ; nel Bresciano sul Fronden e nei pascoli di Cornablacca (Zersi); ftel Novarese frequente sulle cime più alte che sovrastano al Iago Maggiore e nei pascoli del Margozzolo (Bir.); nelle Alpi Marittime presso Demonte (Ali.), ai Bagni di Valdieri a 1140 metri (Pari.!), in valle di Pesio (Ali.), sulle alpi della Briga, e di Carlino (Ard.), al col di Tenda (Moret- ti!); nell'Appennino lucchese sull'alpe di Controne (Car.) e forse nell'Appennino pistoiese se l'indicazione data dal Savi è esatta. Fiorisce da maggio ad agosto. Distribuzione geograCca. — Questa pianta SÌ trova pure in Sa- voia, nel Delfinato, nel Giura e nella Svizzera austro-occidentale, ed una sua varietà nella Serbia e nell'Erzegovina. Descrizione. — Radice grossa , fusiforme, ramosa, bianchiccia. Fusto eretto, alto circa un metro, cilindrico, leggermente solcato, verde chiaro, peloso per peli bianchi lunghi, ramoso, tricotomo. Fo- glie inferiori grandi, pennato-partite, con lacinie larghe, lanceolate, acute, seghettate, verdi chiare di sopra con ivi un solco longitudinale più chiaro e solchi laterali corrispondenti ai nervi, verdi più chiare di sotto con nervo grosso longitudinale più chiaro, dal quale par- tono nervetti sporgenti un po' curvi e diramati, che fanno rete e terminano ai denti, pelose di sopra e più di sotto; picciolo assai grosso e lungo, con canale di sopra, e angolo a guisa di carena di sotto, slargato alla base, ivi rossiccio, nel resto verde chiaro e pe- loso. Foglie superiori dei rami meno divise e più piccole, picciolo CEPHALARIA. 201 cortissimo. Fiori in capolini tondi, un po'cernui, sopra lunghi pe- duncoli solcati, un po' ingrossati sotto il capolino, verde chiari e pelosi. Foglioline dell'involucro scaghose, ovali-lanceolate, quasi acute , appena convesse e verdognole nel dorso , nericce nei margini e nell'apice, pelose. Bratteole o pagliette simili ma un po' ristrette in basso e un po'acuminate all'apice, poco più corte della corolla e nericce in gran parte. Involucello quasi turbinato, quadrangolare, bianchiccio, irsuto, con 8 denti setacei, A un po' più lunghi che vengono dagh angoli e 4 più corti. Tubo del cahce bislungo-ovale, saldato con l'ovario, bianchiccio, puberulo. Lembo in scodella, ver- de, con piccoli denti disuguali ed ottusi e con lunghi peli bianchi a guisa di ciglia , nascosto dalle sete dell'involucro. Corolla con i lobi quasi uguali, un po' patenti, ovali, ottusi, con cortissime ciglia, pelosa di fuori, gialliccio-pallida. Stami più lunghi della corolla. Fi- lamenti inseriti in alto del tubo, delicati, quasi filiformi, del colore della corolla, glabri. Antere bislunghe, ottuse all'apice, smarginate alla base, inserite nel mezzo del dorso, giallicce , glabre. Pistillo lungo quanto la corolla. Stito cilindrico, eretto, gialliccio, glabro. Stimma ottuso. {Pari, ms., descr. della pianta dei Bagni di Valdieri). 3. Ceplialaria traiisilvaniea. C. foliis caulinis pinnatilobatis, capitulis ovoideis, bracteis in- volucrantibus paleisque acuminato-aristatis, involucelli quadranguli vix incurvuli dentibus 8 subrequalibus, corollis caerulescentibus. Scabiosa transylvanica Linn. sp. plant. ed. 1 . p. 98. Balb. el. piani. Tor. p. 70. Re fi. seg. p. i4. Cephalaria transylvanica Schrad. ind. sem. gcett. 18U. Beri. fi. Hai. 2. p. 21. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 171. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 375. De Noi. rep. fi. lig. 201 et prosp. fi. lig. p. 31. Rota prosp. piant. Pav. p. 262 et prosp. fi. Derg. p. 49. Pir. jl. for. syll. p. 73. Biechi agg. fi. lucch. p. 12. Ard. eat. fi. Meni, p. 18. Car.l prodr. fi. tose. p. 324. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 115. Ard. fi. Alpes-mar. 186. Terr. fi. VuU. syn. p. 90. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 87. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 109. Terr.! rei. Terr. Lav. p. 120. Terz. rei. Terr. Lav. p. 68. Archi, fi. alto Serch. p. 44. Terr. guari, rei. Terr. Lav. p. 97. Paol. prim. 202 DIPSACACEE. el.piant. moni. sib. p. 27. Cali.! fi. fav. tent. p. 116. Ces. Pass. Gih.! comp. fi. Hai. p. 545. Gih. Pir. fi. Mod. p. 86. Strobl //. Nehrod. p. ISS.Arc.mnp. fi. ital. p. 326. Cocc. fi. Boi. p. 263. Figure — Ali. fi. ped. t. 48. Reich. ic. hot. t. 12i. le. fi. germ. t. 699. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei campi della Penisola e della Sicilia, Nel Veneto a Duino e a Monfalcone (Pir.), sui colli Euganei (Montini!) e presso Verona (Bert., Kellner !) ; in Lom- bardia a Mantova (Berto).), a Peschiera (Rigo!), abbondante a Campagna di Montechiaro e a Castello nel Bresciano (Zersi) , a Ossalengo nel Cremonese (Pari.!), a Treviglio nel Bergamasco (Ro- ta) , comune a Belgioioso (Poli.) e nei dintorni di Pavia (Noce. Balb.); in Piemonte a Susa, nei dintorni di Torino abbondante (Re), nell'Astigiano (Ali.), presso Alba (Berto!,); comune nella Liguria (De Not.), a Sospello, IWentone (Ard.), S. Remo (Panizzi!), Porto Maurizio, Diano (Piiccal); nell'Emilia presso Parma (Pass.!), a Ozzano e a Segalari nel Parmense (Pari.!), nel Modenese a Scan- diano, a Fiorano e sui monti di Querzela (Gib. Pir.), nel Bolognese a Casaglia, fra Roncorio e Paderno, a Zola Pedrosa, alla Cà bianca, a Monte delle Formiche, e sino a Porretta (Cocc), intorno Faenza volgarissima, a Forlì (Cald.!); in Toscana, principalmente nella re- gione campestre: a Sarzana e suoi contorni, a Massa (Bertol.), a Monte S. Quirico e Mariano in vai di Serchio, a Pisa (Car.) , a S, Casciano dei Bagni (Arcang.!), a Campiglia in Maremma!, all'Ar- gentario (Aiuti!), a Rapolano, e sul monte Amiata (Sommier!), a Empoli (Martelli !), a Signa (Car. !), nei dintorni di Firenze (Reboul !), a Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Amid.!): non di meno va piìi in alto in alcune regioni della montagna, cosi trovasi alla Cartiera presso S. Marcello nell'Appennino pistoiese (Car.) , a Vallombrosa (Reboul!) e perfino all'Alvernia (Pari.!); comune nell'Umbria fra Gubbio e Scheggia!, e fra Fossato e Scheggia e a Ponte S. Gio- vanni (Pari.!); nelle Marche presso Tolentino (Ricci!), al porto di S. Elpidio (Narducci!), a Monte Fortino (Marzialetti !), ad Acqua- santa (Pari.!); nel Lazio a Monterotondo (Pari.!), a Civitavecchia (Berto!,), a Roma (Seb. Maur.); sui colli aprici dell'Abruzzo (Ten.!), a Pescara (Kuntze!), a Caramanico (Huet du Pavillon!); in Terra di Lavoro a Sora (Terracc.!), a Roccasecca, alla foce del Garigliano, e comune a Carditello (Terracc); nei Principati (Ten.); in Basili- cata (Ten.), cosi sul Vulture lungo la via che da Macera conduce a Rendina (Terracc); a Ginosa (Ten.); in Sicilia presso Cefalù, a CEPHALARIA. 205 Buonfornello e Roccella presso Termini, a CoUesano ed a Catania (Guss.). Fiorisce dal giugno al settembre secondo le località. Distribuzione geografica — Europa meridionale, Asia Minore. é, C^eplialai'ia joppensis. C. foliis caulinis pinnatilobatis, capitulis subsphaericis, itracteis involucrantibus obtusis, paleis subtruncatis breviter acuminatis, in- volucelli quadranguli dentibiis 8 subsequalibus , corollis albidis. Cephalaria joppensis Coult. in Cand. prodr. 4. p. 648. Beri, fi. ital.2.p. 23. Guss. fi. sic. syn. 1. p. i7L Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 545. Are: comp. fi. Hai. p. 3^6. Strohl fi. Nebrod. {in Flora 1882) p. 189. Figura. — Reich. icon. hot. t. 17. Stazione, Abitazione e Fioritura Nei campi e lungO le siepi: in Calabria a Cosenza (Bert.), Taverna nova, Tiriolo, Marcellinara, Maida (Teri.), Rosarno (Ten.!), Staiti (Bert.); e in Sicilia nei ter- reni argillosi, presso Cefalù , à Buonfornello e Roccella presso Ter- mini, ed a CoUesano (Pari.!), nei quali luoghi cresce con la specie precedente di cui è piìi comune (Strobl). Fiorisce da marzo ad agosto. Distribuzione geografica. — Italia , Asia Minore e Siria. 5. Cephalaria syriaca. C. foliis omnibus indivisis, capitulis ovatis , bracteis involu- crantibus paleisque longcaristatis, involucelli tetragoni compressi dentibus 4- angularum in aristas setaceas abeuntibus, 4 intermediis longe brevioribus, corollis caerulescentibus. Scabiosa syriaca Linn. sp. pi. ed. 1. p. 98. Cephalaria syriaca Schrad. ind. sem. gcetting. 1814. Coult. Dips. p. 25. De Not. prosp. fi. lig. p. 31. Genn. cent. pi. fi. lig. add. p. 455. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ùal. p. 545. Are. comp, fi. Hai. p. 326. Figura, — Sibth. Smith fi. grcec. t. 105. Stazione, Abitazione e Fioritura, — PreSSO GenOVa, OVC pro babilmente fu importata coi grani fra cui suol crescere , fuori la porta S. Bartolommeo e lungo il torrente Sturla ove abbonda (Gen- nari !). Fiorisce in maggio e giugno. 204 DIPSACACEE. Diatribuzioné geografica. — Questa pianta cresce in Oriente sino all'Afganistan , nell'Affrica boreale , e nella Spagna e la Fran- cia meridionali. III. K!VAUTIA. Knautia'e/ Scabiosae sp. Limi. hort. cliff. p. 31, 32. Knautia Coult. Dips. p. 38. t. 1. f. 10 — i3. Gen. pi. fi. germ. 25. t. 12. ScabiosaB seci. 2 et 3 Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 160. Trichera Ces. Pass. Gih. comp. fi. Hai. p. 546. t. 86. f. 6. Bracteae involucrantes liberte, uni- vel biseriatae, herbacese. Re- ceptaculum nudum vel hirsutum. Involucellum stipitatum compresso- tetragonum, 2- vel 4~costatam, superne foveolis quatuor instructum, denticulis parvis superatum. Calycis limbus cyathiformis inaequaliter lìmbriatus, fimbriis saepe ad setas erectas (6—10) auctis. Portamento. — Erbe annue bienni o perenni, alte da 2 a 10 decim., generalmente vellose, con foglie opposte, intere o pennato- fesse, con fiori rossi, purpurei o rosei, raggianti gli esterni, in ca- polini orbicolari subemisferici, solitari, terminali. Osservazioni. — Non ho voluto adottare per questo genere il nome di Trichera, giacché ritengo che Schrader nel fondare il suo genere Trichera {ind. sem. gcelling. 1814) gli desse un senso più ri- stretto, che non comprendeva la Knautia di Linneo. Benché io non abbia potuto consultare il lavoro di Schrader, ho dovuto di ciò con- vincermi dall'esame della diagnosi di Schrader, riferita da Ròmer e Schultes nel Systema vegetahilium (1818) e dal riscontro della sino- nimia dei due generi nel Nomenclator botanicus di Pfeiffer. 1. Kiiaiiiia liybrida. K. annua, pubescens, foliis integris vel pinnatipartitis, involucello subtetragono compresso, cuspidibus duobus denticulato-aristulatis coronato, calycis hmbo subsessile crenulato, mutico , corollulis cserulescentibus. Scabiosa integrifolia Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 99. Sang. cent, prodr. fi. rem. add. p. 22. Ziim. pi. ped. 1. p. 184. Are! comp. fi. Hai. p. 326. KNAUTIA. 205 Trichera mutabilis Schrad. ind. sem. goett. i8l4. Trichera bybrida Roem. Schult. syst. veg. 3. p. 58. Ces. Pass. Gii).! comp. fi. Hai. p. 546. Coec. fi. Boi. p. 263. Nic. prodr. fi. mesi. p. 255. Trichera integrifolia Roem. Schult. l. e. p. 59. Knautia hybrida Coult. métti. Dips. p. 29. Koch syn. fi, germ, ed. 2. p. 376. P. Savi fi. gorg. p. 267. Greti. Godr. fi. Fr. p. 71. Rota prosp. piant. Pav. p. 262. Pir. fi. [or. sijll. p. 73. Ard. cat. pi. Metit. p. 18. Car.! prodr. fi. tose. p. 325. Ard. fi. Alpes-ttiar. p. 187. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 87. Mars. cat. pi. Cors. p. 77. Ces. el. piant. Maiella p. 17. Cocc. nuov. contr. fi. Boi. p. 18, et terz. contr. fi.. Boi. p. 19. Paol. el. piant. Sih. p. 27. Cald. fi. fav. tent. p. 116. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86 , et prim. suppl. fi,. Mod. p. 15. Tricbera diodon Presi fi. sic. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 546. Knautia integrifolia Bert. fi. itaì. 2. p. 32. Puc.c! syn. pi. Inc. p. 78. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 170. De Nat. rep. fi. lig. p. 202 et prosp. fi. lig. p. 31. Rota prosp. fi. Berg. p. 49. Biechi agg. fi. lucch. p. 12. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 116. Terr. fi. Vult. syn. p. 90. Zersi prosp. piant. Bresc.p. 109. Terr. rei. Terr. Lav. p. 120 , et sec. rei. Terr. Lav. p. 80. Groves contr. fi. Terr. d'Otr. p. 60. Strobl fi. Nebrod. p. 189. Knautia arvensis Terr.! sec. rei. Terr. Lav. p. 80. Figure Sav. fi. pis. 1. t. 2. f. 1 . a, b, e, e. Reich. ic. fi. germ. t. 675. f 1347 et 1348. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nei canopi della Penisola, della Sicilia e della Corsica ; si fa più rara nell'Alta Italia. Dovun- que in Sicilia, a Messina (Seguenza!), Mirto (Todaro!), Caronia (Mandralisca!), Castelbuono, S, Guglielmo, Monticelli (Mina!), nel Vallone presso Isnello (Strobl), nelle Madonie (Pari.!) sino a me- tri 800 di altezza (Strobl), a Misilmeri, Sferracavallo presso Pa- lermo (Pari.!), Castellamare , Calatafimi, Marsala (Todaro!), Maz- zara (Huet du Pavillon!), Ficuzza, Realmonte (Lojac.!); nell'isola di Lampedusa, in quella di Ustica, e nelle Eolie (Guss.); in Cala- bria a S. Eufemia d'Aspromonte, in cima al monte Camponovo (Are.!), a Serra S. Bruno (Zwierlein !) , a Rossano, a Terranuova di Sibari (Aiuti!); ad Alessano in Terra d'Otranto (Groves!); a Sessa nel Cilento (Ten.); sul Vulture a Giaconiello e all'Incoronata (Terr.); in Valle di S. Rocco e ad Agnano (Ten.); in Terra di La- '206 DIPSACACEE. voro a Pontammare, presso Itri (Terracc), a Cassino (Terracc!) ; comune in tutto il Lazio (Sang.), sui colli Albani (Bert.!), a Frascati (Pari,!), nei dintorni di Roma (Webb.!), di Viterbo (Bert.); nel- l'Abruzzo a Caramanico(Ces.); nelle Marcbe fra Acquasanta e Ascoli (Pari.!) , e in generale alla base di tutti i monti Sibillini (Paol.), a Camerino (Ricci!), a Serra S. Quirico (Bucci!), nel Catria sopra Fonte Avellana (Pari.!), a Urbino (Serpieri!); nell'Umbria al Piano del Castelluccio (Gemmi!); in Toscana nella regione maremmana e campestre donde si alza alquanto sui monti, ad Arcidosso sul monte Amiata (Car.!), a Ansedonia, Populonia, Monte Rotondo di vai di Gornia (Car.), Campiglia (Aiuti!), S. Lorenzo di vai di Merse, Ra- dicondoli, Siena, Bettolle in vai di Chiana (Car.), Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Amidei !) , Prataglia in Casentino , Scarperia in Mugello (Pari.!), Firenze (Pari.!, Car.!), Praccbia (Delpino !), Lucca (Pucc.!, Becc.!), Pisa (Sav.!), Massa (Bert.), al passo della Cisa (Pass.!), nelle isole del Giglio (Pari.!), dell' Elba (Car.!), della Gorgona (P. Sav.); frequente nella Liguria (De Net.), presso Chia- vari (Delpino!), a Diano, Cervo, ecc. (Ricca!), Sospello (AH.), Mentone, Nizza (Ard.); nell'Emilia a Montefortino, Sarna ed Errano presso Faenza (Cald.), nel Bolognese e Modenese a Scaricalasino, Monte Acuto, Porretta, Salto di Montese (Gocc.) , al Cimone (Bert.) e al monte dell'Evangelo sopra Scandiano, ai Prati della Gabellina nell'alto Appennino reggiano (Gib. Pir.) , nell'Appennino parmense (Bert.); in Lombardia a Bobbio, e Zavalerello nel Pavese, nei campi di collina del Bergamasco (Rota), ad Agnosine nel Bresciano (Zersi); nel Veneto presso Verona (Poli.), negli Euganei (Trev.), nelle colline littoranee del Friuli (Pir.), nell'Istria (Koch); final- mente comune in Corsica ove fu raccolta a Bonifacio (Cren. Godr,), Porto Vecchio (Kralik !) , Alacelo (Mars.), Biguglia (Mabille!), Ba- stia, S. Fiorenzo (Mars.). Fiorisce da maggio ad agosto ed in Sicilia un poco prima. Distribuzione geografica. — Europa meridionale, Asia Minore, Siria. Descrizione. — Pianta annua, alta da 3 a 6 decimetri, di un verde chiaro, pelosetto-scabra. La radice è fusiforme, obliqua, ra- mosa, bianchiccia. Il fusto è eretto, fistoloso, cilindrico, peloso, con lunghi peli bianchi, un po' rivolti in giù e forniti di un ingros- samento quasi un bulbo alla base , peloso-scabro nel resto, e verso alto inoltre con rari peli aventi all'apice una glandola quasi tonda e rossiccio-scura, ramoso, con i rami opposti, eretto-patenti o pa- KNAUTIA. 207 tenti. Le foglie sono erbacee, eretto-patenti o patenti, le inferiori ora intere, obovato-lanceolate, ristrette alla base, ora più ora meno dentate con i denti ottiisetti o ottusi , ora lirate o pinnatidivise , di un verde chiaro di sopra ed ivi con un nervo longitudinale scanalato verso la base, bianco o bianchiccio, di un verde ancora più chiaro di sotto ed ivi con un grosso nervo longitudinale, da cui partono molti nervetti laterali, che si dirigono un po' curvi verso il margine e l'apice della foglia : sono pubescenti in ambedue le pagine. Le foglie superiori sono piccole, intere, lanceolate, acuminate. I fiori sono in capolini, i quali sono quasi piani e solitarii all'apice di lunghi peduncoli che terminano il fusto ed i rami. L'involucro si compone di 9 a 13 foglioline, erbacee, patenti nei fiori, un po' curvati in su nel frutto ch'esse superano in lunghezza, poco di- suguali tra loro, le estreme un po' più larghe, le interne un po' più strette, lanceolate, acuminate, verdi, con sette, cinque o tre nervi longitudinali, fornite nel margine di lunghe ciglia. L'involucello è piccolo, irsuto, verdognolo, con due o quattro sete corte, che ugua- gliano il lembo del calice. Questo ha il tubo bislungo, stretto alla base e più lungamente in allo, glabro, verdognolo con otto leg- giere righe longitudinali; il lembo è in guisa di scodeilina, con il margine fornito di lunghe e folte ciglia bianche e quasi barbato. 1 fiori della circonferenza sono un po' più grandi di quelli del cen- tro; la corolla è di color roseo, più chiaro nel tubo, pelosetta di fuori: ha il lembo diviso in quattro lacinie, le quali nei fiori del centro sono lineari-lanceolate , ottusette , un po' patenti , quasi uguali tra loro e più corte del tubo nei fiori del centro , disuguali tra loro e quasi uguali al tubo nei fiori della circonferenza, nei quali le tre lacinie esterne sono più lunghe e dirette in fuori e la interna è più corta ed avvicinata alle altre. Gli stami sono quattro, quasi uguali alle lacinie lunghe dei fiori della circonferenza, quasi il doppio più lunghi di quelle dei fiori del centro, eretti, inseriti verso la metà del tubo. I filamenti sono filiformi, glabri. Le antere bislunghe- lineari , appena smarginate ad ambe le estremità , inserite nel mezzo del dorso, biloculari, glabre, rosee. Il pistillo è poco più lungo del tubo della corolla. Lo stilo è eretto, cilindrico, appena più grosso verso l'apice, bianchiccio, puberulo. Lo stimma è smarginato, bi- lobo, con i lobi tondeggianti, appena divergenti, del colore dello stilo. Il frutto è racchiuso dentro l'involucello, divenuto bislungo , schiacciato, verdognolo-gialliccio , irsuto e avente all'apice presso ciascun angolo quattro sete grossette, corte, un po' disuguali : il 208 DIPSACACEE. frutto stesso è bislungo, glabro, assottigliato all'apice in uno sti- pite che sostiene il lembo del calice, il quale è fuori dell'involo- cello ed ha nell'orlo una corona di denti ottusetti. (Par/. ms,,descr. della pianta di monte Senario presso Firenze). 9. Miinutia arveiisiis. K. perennis, rhizomate erecto, foliis pinnatipartitis, basi cau- lis multis confertis, plus minus pubescentibus hispidisve, involucello subelliptico, subtetragono compresso, apice minutissime 4-cuspidato, denticulato, calycis limbo substipitato, piloso, in 8 aristas fructu sub- triplo breviores diviso, coroUis cseruleo-rubentibus. Scabiosa arvensis Linn. sp. pi. ed. 1 . p. 99. Balb. el. piani. Ter. p. 70. Refi. seg. p. 17. Mass. prodr. fi. valt. p. 168. Cam. fi. com. 1 . p. 178. Zum. fi. ped. 1. p. 184. Sim.! fi. Alp. vers. p. 29 et 240. Ing.cat. sp. Mond. p. 64. Are. comp. fi. ital. p. 326. Trichera calycina Presi fi. sic. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 547. Knautia arvensis var. vulgaris Coult. mém. Dips. p. S9. Knautia arvensis Bert. fi. ital. 2. p. 28 (excl. var. S). Pucc. syn. pi. lue. p. 78. Trev. prosp. fi. eng. p. 32. Guss. fi. sic. syn. /. p. 169. De Not. rep. fi. lig. p. 202, el prosp. fi. lig. p. 31. Haiism. fi. Tir. p. 414. Rota! prosp. piani. Pav. p. 262. el prosp. fi. Berg. p. 49. Pir. ! fi. for. syll. p. 73. Ard. cat. pi. Ment. p. 18. Car.l prodr. fi. tose. p. 325. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 1 16. Tassi cenn. hot. Siena p. 60. G. Bert. veg. Porr. p. 67. Ard. fi. Alpes-mar. p. 187. Terr. fi. Vult. syn. p. 90. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 88. Zersi prosp. piani. Brese. p. 109. Terr. rei. Terr. Lav. p. 120. Archb. fi: alto Serch. p. 44. Groves conlr . fi. Terr. d'Olr. p. 60. Anzi auct. fi. nov.-com. p. 190. Terr.! qii art. rei. Terr. Lav. p. 96. Sniilh fi. Fiume p. 29. Cocc. terz. conlr. fi. prov. Boi. p. 19. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Strobl fi. Nebr. p. 189. Knautia mollis Ard. fi. Alpes-mar. p. 187. Knautia collina i4rd. fi. Alpes-mar. p. 187. Freyn fi. S.-lstr. p. 353. Knautia Timeroyi Mars. cat. pi. Cors. p. 77. Trichera arvensis Ces. Pass. Gib.! comp. fi. ital. p. 546. Cocc. fi. Boi. p. 264 (excl. var.). Trichera mollis Ces. Pass. Gib. l. e. ■ KNAUTIA. 209 Trichera collina Ces. Pass. Gib. l. e. Scabiosa collina Are. o. e. 327. Figura. — FI. dati. t. 447. Reich. ic. fi. germ. f. 1853. Stazione, Abitazione e Fioritura. —Comune nei campi, nei prati e nei luoghi boschivi dell'Italia superiore e media, dalla pianura alle parti alte delle montagne, facendosi meno frequente verso il mezzogiorno ove non si trova più che sui monti. A Fiume (Smith), a Trieste (Bert.), nella parte meridionale dell'Istria a Dignano, Ga- lesano ecc. (Freyn); nel Friuli (Pir. !), nel Bellunese (Venzo!), lungo il canal di Brenta (Bert.), nelli Euganei (Trev.), nei dintorni di Bassano (Montini!), nel Veronese (Poli.); comune nel Tirolo, a Tiene, a Roveredo (liausm.) , a Campo Trentino (Perini!), in vai Fassa, al Predazzo, sul Ritten ove sale sino a 4700', per essere poi sostituita più in alto dalla Knautia longifolia, a Bolzano, a Merano, in vai Venosta (Hausm.); nel bosco Fontana presso Mantova (Bert.) , nel Bresciano (Zersi), nel Bergamasco (Rota!), in vai Tellina (Mass.) sino a Bormio (Anzi), nelle colline di tutta la provnicia di Como (Com.), cosi a Lecco (Pari.!) ecc., nel Milanese (Bert.), non rara nella provincia di Pavia (Noce. Balb.); presso Arena (Ricca!) e Novara (Bir.), in vai Sesia (Carestia!), presso Torino (Balb.), Susa (Pari. !), Oulx (Aiuti!), Mondovi(lng.), Entracque (Berti); nelle colline presso Parma (Pass.!), e nell'Appennino parmense (Pari.!), nel Modenese al Venlasso, a Fiumalbo, a Monlese, e a Montegib- bio (Gib. Pir.), nel Bolognese ov'è volgare (Cocc), nella pineta di Ravenna (Bert.); comune in Liguria, a Nizza (Barla!), Mo- naco (Ard.), Torretta, Levenzo, Guillaumes, Entraunes, S. Marti- no, al col di Fenestre (Bourg. !) e di Tenda (Pari.!), in Viosenne (Ricca!), a Porto Maurizio (Buti!), Veltri (Baglieltof), Genova (Bert.); in Toscana sul monte Corneviglio (Bert.), sul monte Orsaio (Car. !), sulle alpi Apuane (Simi! ecc.), sull'Appennino lucchese (Savi!), a Monte S. Quirico presso Lucca (Car.), a Castagnolo presso Pisa (Car. !), sul monte Pisano (Bert.), nell'Appennino pi- stoiese sino a 1900 metri (Pari.!), presso Firenze (Car.!), in Mu- gello (Pari.!), a Siena (Bart.), a Castiglion Balzelli, a Volterra, a Radicondoli, sul monte Calvi, a Populonia, ad Ansedonia, in vai di Chiana, a Chianciano (Car.), in vai Tiberina (Amid.); nelle Marche sul Catria (Pari. !), sul monte Pennino !, sul monte S. Vicino (Bucci !), sui monti Sibillini (Pari., Car.!); nell'Umbria sul Subasio!; nel Lazio presso Albano (Sang.) , ai Campi di Annibale (Gennari !) ; nel Napoletano sul Pizzo di Sivo (Pari.!), sul monte Morrone a 2400 Flora Italiana. — Vol. VII 14 210 DIPSACACEE. metri circa (Levier!), sulla Maiella (Ten.), presso Spigno (Terr. !), a Pietraroia, sul Mutria, a Nola (Terr.), presso Avellino (Avellino I), sul Vulture (Terr.), presso Otranto (Groves), sul monte Pollino (Ten.); in Sicilia sui pascoli elevati delle Madonie (Tineo!, Toda- ro!), ov'è comune sulla pendice sud-ovest dello Scalonazzo fra 1800 e 1850 metri (Strobl), e sui monti di Gammarata (Guss.); trovata anche in Gorsica sulle rupi lungo un torrente fra Tortetto e la cima del monte d'Oro (Mars.). Fiorisce da giugno ad agosto. Distribuzione geograGca. — In tutta Europa , nella Siberia Uraiiense e nell'Affrica settentrionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 3 a 10 decimetri, pelosa, con peli semplici, lunghi, e nelle parti superiori anche con peli corti, aventi all'apice una piccola glandola scura. Il fusto è eretto, un po' flessuoso , cilindrico, verdognolo, peloso, sem- plice in basso, per lo più con due rami in alto i quali sono opposti e patenti, più corti del fusto. Le foglie inferiori sono in rosetta, pa- tenti, lanceolate, seghettate, o pinnatifide, con !e lacinie ora più ora meno profonde , la terminale molto più grande, tutte lanceolate, quasi acute, seghettate o quasi intere nei margini. Le foglie del fu- sto sono opposte, per lo più un solo pajo, eretto-patenti, profonda- mente pinnatifide, con le lacinie più strette e le laterali quasi lineari 0 lineari: tutte le foglie poi sono di un verde scuro di sopra, più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato, da cui par- tono dei nervi laterali che si diramano e si uniscono tra loro ad arco verso il margine delle lacinie, sono pelose in ambedue le pagine. Le foglie che stanno alla base dei rami o verso la metà di questi sono lanceolate, acute, intere, patenti. I capolini dei fiori sono solitarii all'apice del fusto e dei rami, emisferici, un po' piani da sopra in sotto. L'involucro si compone di molte foglioline o brattee, paten- tissime, poco più corte o quasi uguali ai fiori, ovato-lanceolate o lanceolate, quasi acute, pelose, fornite di lunghe ciglia nel margine, di colore verdognolo-rossiccio. L'involucello è corto, quasi quadran- golare, irsuto, con -4 piccoli denti, verdognolo, rossiccio nei denti e nel margine superiore. Il calice è slargato all'apice in un lembo ciatiforme, verdognolo alla base, rossiccio e irsuto nel resto, avente all'apice otto areste bianchicce, lisce in alto. La corolla è di un ro- seo pallido, con il tubo bianchiccio, quella dei fiori della circonfe- renza più grande di quelli del centro, quadrifida, con i tre lobi infe- riori più grandi, bislunghi e l'infimo quasi spatulato: il lembo è peloselto di fuori e di dentro. Gli stami sono quattro, alterni con i KNAUTIA. 211 lobi dulia curolla , Iiinghi quanto il tubo di questa , sopra la mela del quale s'inseriscono. I filamenti sono filiformi, bianchicci. Le an- tere lineari, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel dorso, introrse, biloculari, verdognolo-giallicce, glabre. Il pistillo è più lungo 0 quasi uguale alla corolla. Lo stilo è diritto, filiforme, un po'ingrossato all'apice, glabro, biancbiccio-roseo. Lo stimma è largo, aperto, quasi diviso in due labbra. 11 ricettacolo è convesso , coperto di sete lunghe bianche che abbracciano ciascun frutto. Questo è racchiuso dentro l' involucello il quale è quasi cartilagineo , ovale- bislungo, schiacciato un po', quasi quadrangolare in alto ed ivi ver- dognolo, peloso: è coronato dal lembo del calice eh' è verde, pe- loso , con le otto areste dei denti erette , da due a tre volte più lunghe del lembo medesimo. Le foglioline dell'involucro sono appena più lunghe 0 quasi uguali ai frutti. {Pari. ms.,descr. della pianta di Do- ' scolungo). Osservazioni. — Questa specie è estremamente polimorfa pel grado e la natura della pubescenza, per la forma delle foglie, per la figura dei capohni più o meno raggianti, pel colore della corolla. Si trovano qua e là forme di transizione fra questa e le due specie seguenti, le quali invece di specie da alcuni botanici vennero con- siderate varietà. Non essendo per altro comuni le forme intermedie ho preferito conservare distinte le tre specie. La Knautia collina da alcuni autori distinta come specie, non merita a parer mio di venir considerata neppure come varietà ; essa sarebbe riconoscibile princi- palmente per la natura della pubescenza, pel colore rosso dei fiori e pel calice stipitato, caratteri tutti incostanti nella specie, e sarebbe segnalata neh' Istria meridionale e nel Nizzardo. La Knautia Fleisch- manni, eh' è forma di passaggio fra la K. arvensis e la longifolia, è pianta della Carniolia e quindi non italiana. L' indicazione della Corsica data per questa pianta nel Compendio di Cesati, Passerini e Gibelli, è erronea; la pianta raccolta da Huter e Porta presso Udine non è la K. Fleischmanni , ma bensi una forma riferibile alla K. silvatica. 3. KnntBtàn Ioaigifolia. K. perennis, rhizomate obliquo, foliis elongato-lanceolatis, in- tegerrimis vel obsolete denticulatis, basi angustatis, omnibus cau- linis neque basi caulis confertis, saspius glabris , involucello tetra- 212 DIPSAGACEE. gono-comprcsso , margine denticulato , dentibus piloso-fimbriatis , calycis limbo pedicellato , hirsutissimo , in 8 aristas involucello di- midio breviores diviso, corollulis roseo-lilacinis. Knautia arvensis var. longifolia Coult. mém. Dips. p. 30. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 109. Knautia arvensis 5 Beri. fl. ital. 2. p. 29. Knautia longifolia Koch syn. fl. germ. ed. 2. p. 376. Haiism. fl. Tir. p. 413. Rota prosp. fl. Berg. p. 49. Pir. fl. for. nyll. p. 73. De Vis. Sacc. cat. piant. Yen. p. 87. Goiran pi. ver. p. 37. Gib. Pir. fl. MoL p. 86. Trichera longifolia Ces. Pass. Gib. comp. fl. ital. p. 547. Scabiosa longifolia Are. comp. fl. ital. p. 327. Trichera arvensis j3 longifolia Cocc. ft. Boi. p. 264. Figura. — Waldst. Kit. pi. rar. Hung. t. 5. Reich. ic. fl. germ. t. 676. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Si trova nei pascoli ubertosi delle alte montagne dell' Italia superiore : cosi in Gamia sui monti Pizzul, Peralba , Olbe, ecc. (Pir.); nel Bellunese sul monte Cavallo (Kellner!), sulle Vette di Feltre (Montini!); nel Veronese sul monte Baldo ov' è rara (Goiran, Bigo!); in Tirolo presso Breguzzo nelle Giudicarle, presso Boveredo (Ilausm.), a Pa- neveggio (Perini!) e al Predazzo (Bert.) in vai di Fiemme, presso Bolzano, presso Merano, sul Bitten , nell'alpe di Seis ov' è comune, e sul giogo di Lattemar (Hausm.); nel Bresciano sulle vette del Guglielmo (Zersi) e sulla Cornablacca a 1800 metri (Pari.!); nel Bergamasco sui pascoli del Besegone (Bota); sul monte Lesima nel- l'Appennino di Bobbio (Bert.); al Salto di Montese nel Modenese (Gib. Pir., Gocc); alla Porretla, a monte Paderno, al Bavone nel Bolognese (Gocc). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — Gatene di monti dell'Europa cen- trale. Descrizione. — Pianta perenne , in parte pelosa, verde, alta da 3 a 5 decimetri, fornita di un rizoma durelto, obliquo, un po' ramoso, il quale manda di sotto delle fibre radicali e all'apice dei rami i fusti o rami. Questi sono eretti, un po' angolati in basso ed ivi glabri o quasi glabri, cilindrici in allo ed ivi con peli di di- versa sorta, alcuni più corti e più numerosi, curvati ad arco in giù, altri più rari, diritti e lunghi, ed altri infine di altezza media, aventi all'apice una glandola rossiccia: sono semplici o poco ramosi. Le foglie sono membranacee, 'opposte, eretto-patenti, allungato- KNAUTIA. 213 lanceolate, acuminate, intere o con radi e piccoli denti acuti nel margine, di un verde scuro, quasi lucenti, glabre di sopra ed ivi con un nervo longitudinale bianchiccio e con leggieri solchi laterali ramosi che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde più chiaro di sotto e ivi con un nervo grosso longitudinale da cui partono dei nervetti laterali curvi, i quali si diramano molto per unirsi ad arco tra loro e formare una rete rilevata nella pagina inferiore della fo- glia , sono glabre eccetto nel nervo longitudinale dove ci sono al- cuni peli bianchi; le foglie superiori sono sessili, le inferiori sono strette alla base in un picciolo alato, scanalato di sopra e quasi in carena di sotto, che si allarga appena verso la base. I capolini dei fiori sono solitarii all'apice dei peduncoli, diritti, lunghi, pelosi- irsuti per peli lunghi, bianchicci e per altri peli numerosi, corti e glandolosi all'apice. L'involucro si compone di molte foglioline pa- tenti, molli, un po' disuguali, ovato-lanceolate o quasi lanceolate, acuminate, intere nei margini e ivi con lunghe ciglia, con pochi nervi longitudinali, verdi e pelose in ambedue le pagine. Il calice è diviso fin quasi alla base in otto lacinie a guisa di areste, verdi , pelose, molto più corte della corolla: ha un corto pedicello. La co- rolla è di color roseo-violetto, con il tubo più chiaro, quasi della lunghezza del lembo , il quale è diviso in quattro lacinie allungato- lineari, ottuse, un po' crennlate e quasi erosule verso l'apice, pa- tenti, delle quali la superiore è la metà circa più corta, un po' più stretta delle altre o inferiori, di queste la intermedia é appena più lunga delle laterali: ha pochi e lunghi peli di fuori nella lacinia maggiore e di dentro nella gola. Gli stami sono quattro , lunghi quasi quanto le lacinie inferiori della corolla, inseriti quasi nel mezzo del tubo di questa. I filamenti sono filiformi, bianchicci, glabri. Le antere sono lineari, smarginate appena alle estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, di color roseo-violetto, glabre. Il pistillo è più corto degli stami, l'ovario è aderente al calice, e lo stilo è eretto, filiforme, un po' ingrossato sotto dello stimma, bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi infundibuliforme, smargi- nato-bilobo, di color roseo. {Pari, ms., descr. della pianta della Cornahlacca) . Osservazione. — La pianta dell'Appennino sembra già più pe- losa di quella delle Alpi; non ne ho veduto esemplari, ma ritengo che si avvicinino alla specie seguente. 2U DIPSAGACEE. 41 liiiaiBiia silvatica. K. perennis, rliizomate suberecto, foliis elliptico-lanceolatis, serratis, fere omnibus caulinis neque basi caulis confertis, amplexicau- libiis, piibescentibus, involucello compresso, subelliptico, apice sub- tetragono, ad quatuor angulos eroso-denliculato, calycis limbo brevi- ter stipitato, parce piloso, in 8 aristas involucello dimidio breviores diviso, corollulis lilacino-rubellis. Scabiosa sylvatica Linn. sp. pi. ed. 2. p. Ili. Dalb. el. piani. Tor. p. 70. Re fi. seg. p. 15. Com. fi. coni. 1 . p. 178. Znm fi. ]>ed. 1 . p. 184. Are. conip. fi. ital. p. 327. Knautia arvensis var. sylvatica Coult. l. e. p. 30. Knautia sylvatica Bert. fi. Hai. 2. p. 26. Pucc. sijn. pi. lue. p. 78. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. De Not. rep. fi. Ug. p. 202. Prosp. fi. lig. p. 31. Hausm. fi. Tir. p. 413. Rota prosp. piani. Pav. p. 262. Prosp. fi. Berg. p 49. Pir.! fi. for. syll. p. 73. Car.! prodr. fi. tose. p. 356. Sang. fi. rom. prodr. ali. p. 115. G. Bert. not. Porr, p. 34. Veg. Porr. y. 67. Ard. fi. Alpes-mar. p. 187. De Vis. Saee. eat. piani. Yen. p. 87. Car. sec. suppl. prodr. fi. tose. p. 18. Zersi prosp. piani. Bresc. p. 109. Terr. sec. rei. Terr. Lav. p. 80. Archh. fi. allo Serch. p. 44. Anzi auct.fl. nov.-com. p. 190. Smilhfl. Fiume p. 29. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Tricliera sylvatica Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 549. Coec.fi, Boi. p. 264. Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 677 {non bene quoad cahjcem). Stazione, Abitazione e Fioritura. — NaSCe nei boSchi di col- lina 6 di montagna dell'Italia superiore e media sino all'Abruzzo: cosi nell'Istria a Fiume (Smith), a Pirano (Poli.) ed a Trieste (Beri,); nel Friuli a Brazzano (Pir.), Udine (Pir.!), Faedi, Tricesimo, Fa- gagna (Pir.), S. Daniele, Tolmezzo (Poli.), sul monte Cavallo (Siamo- ni!), ecc.; nelli Euganei (Trev.); sui colli e monti del Bassanese (Montini!); nel Veronese sul monte Summano e sul Baldo (Poli,); nel Tirolo a Boveredo, a Nambino e Campiglio nelle Giudicarle (Hausm.), presso Trento (Perini!), in vai Venosta a Baien, in vai di Nauder (Hausm.); frequente nel Bresciano (Zersi) e nel Bergama- sco (Bota) , come fra CoUio e Bovegno a 750 metri, a Ponte di Legno a 1530 metri, sul Tonale a più di 2000 metri (Pari.!); frequente pure in vai Tellina sino a Bormio (Anzi); comune nella provincia di KNAUTIA. 215 Como , per esempio in vai Sassina (Pari. !) , nella valle Intelvi (Cora.), a Como (Rampoldi!), Civaie (Pari.!) ecc.; presso Milano (Rampol- di!); nella provincia di Pavia a Broni, Casteggio ecc. (Noce. Balb.); in Piemonte sui colli di Gheme, Romagnano ecc. nel Novarese (Bir.), a Boccioleto in vai Sesia (Carestia!), a Susa (Re), sul Ceni- sio (Martelli !) , sulle colline presso Torino (Ali.), in vai di Pesio nelle Alpi Marittime (Ard.); in Liguria sopra Veltri (Figari!), presso Ge- nova (Pari.!), sopra la Croce presso Chiavari (Delpino!), nelle Cin- que Terre (Bert.); in Toscana sul monte Corneviglio e sul monte Darme in Lunigiana (Bert.), sul Pisanino (Pucc.) , sulle alpi di Momrnio (Calandrimi), a Pratofiorito (Car.) e Campagnaia (Gian- nini!) nell'Appennino lucchese, a Boscolungo, ai Prati di Mace- rino (Pari.!), al Teso (Car.!), a Maresca e a Mandromini (P. Sa- vi!) nell'Appennino pistoiese, a Pratolino presso Firenze (Martelli!), a Prata in Maremma (Car.) ; sull'altro versante delli Appennini al Ventasse e a Rocca di Fiumalbo nel Modenese (Gib. Pir.), nei dintorni di Bologna (Bert.), di Torretta (Bert. fi!.), ed in altre lo- calità del Bolognese (Cocc); nell'Appennino piceno sul monte Acuto (Orsini!); nelli Abruzzi sul Pizzo di Sivo e nelle selve di Chiarine e di Pietra di Camela alle falde del monte Corno (Ten.). Fiorisce dal giugno all'agosto. Distribuzione geografica. — Nasce nell'Europa media e me- ridionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 5 a 10 decimetri, di un verde chiaro, peloso-irsuta , o quasi glabra : fornita di un rizoma che manda molte fibre radicali grosselte e bianchicce e in alto le fo- glie e i fusti. Questi sono eretti o a.scendenti, cilindrici, peloso-ir- suti, in basso con peli lunghi, orizzontali, semplici, bianchi, na- scenti da una glandola a guisa di bulbo, e in alto con peli lunghi ed anche semplici e bianchi ed altri più corti , taluni con una glan- dola gialliccia all'apice. Le foglie sono piuttosto molli, le radicali e quelle inferiori del fusto sono erette o eretto-patenti, bislungo-lan- ceolate, acute, assottigliate alla base in un picciolo alato, più lungo 0 quasi uguale alla foglia, scanalato di sopra, convesso di sotto, le altre sono lontane tra loro, eretto- patenti o patenti, ellittico-lanceo- late, acuminate, sessili e in parte abbraccianti il fusto , tutte dentate- seghettate 0 dentate-crenate nel margine, di un verde chiaro, con solchi leggieri disopra che corrispondono ai nervi di sotto, con un nervo longitudinale assai grosso di sotto , da cui partono molti nervi laterali obliqui e rilevati che si dirigono verso il margine e l'apice 216 DIPSACACEE. per unirsi tra loro in rete: sono pelose in ambedue le facce. I fiori sono in capolini emisferici portati all'apice di lunghi peduncoli ci- lindrici, verdi, pelosi, con peli in parte glandolosi tanto nel fusto che nei rami e rametti che sono alla parte superiore di questo: tali peduncoli sono accompagnali da brattee opposte, ovato-lanceolate, acuminate, intere o con pochi denti, verdi, patenti. L'involucro si compone di molte bratteole ovato-lanceolate, o quasi lineari, acu- minate, un po' disuguali, patenti, poco più corte dei fiori , verdi, pe- lose, e cigliate con peli in parte glandolosi, con tre nervi longitudi* nali. I fiori della circonferenza sono poco più grandi di quelli del centro. L'involucello è quasi quadrangolare, come troncato all'apice ed ivi con quattro piccoli denti acuti , è verdogiìolo e irsuto in basso, verde in alto. Il calice ha il tubo delicato, cilindrico, bianchiccio, il lembo slargato, verde, pelosetto, diviso profondamente in otto denti aristiformi, bianchicci, glabri, disuguali, eretti. La corolla è tubulosa, di color roseo-violetto, il tubo é gradatamente più largo verso alto, puberulo di fuori, con lunghi peli bianchi di dentro verso la gola e ivi anche con peli corti e glandolosi. 11 lembo è diviso in quattro lacinie eretto-patenti, disuguali, più nei fiori delia circonfe- renza nei quali la lacinia esterna o inferiore è più grande delle altre, tutte bislunghe , ottuse o come tondeggianti all'apice. Gli stami sono quattro, inseriti sopra la metà del tubo, più lunghi o quasi uguali alla corolla. I filamenti sono filiformi, glabri, del colore della corolla. Le antere sono lineari, ottuse, inserite nel mezzo del dorso, bilo- culari, aprentisi longitudinalmente per la parte interna, di color vio- letto, glabre. Il pistillo è lungo quasi quanto gli stami. Lo stilo è lungo, diritto, filiforme, un po' ingrossato all'apice, bianchiccio. Lo stimma è grandicello, quasi trilobo, roseo, un po'aperto. Il ricetta- colo del frutto è quasi in capolino, irto per lunghe sete bianche che circondano ciascun frutto. Questo è racchiuso dentro l'involucello il quale è allora quasi cartilagineo, bislungo, un po' schiacciato, ap- pena quadrangolare in alto, bianchiccio in basso, verdognolo e pe- losetto in alto: è poi coronato dal lembo del calice, il quale è verde, carnosetto, aperto con le otto areste patenti, quasi il doppio più lunghe del lembo medesimo, e lunghe quasi la metà del frutto. Le foglioline dell'involucro sono quasi il doppio più lunghe dei frutti. [Pari, ms., descr. delia pianta di Boscoìungo). SUCCISA. 217 IV. SU€C2§A. Succisse sp. Vaili, mém. acad. scienc. i722. p. i74. Scabiosao sp. Coult. Dips. p. 40. t. S. f. i7 et 18. Benth. Hook. gen. pi. 2. p. 160 {sect. 1). Succisa Koch syn. fi. gertn. ed. /. p. 34i. Gen. pi. fi. genn. 25. l. 13. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 447. t. 86. f. 1. Bracteae involucrantes liberae, bi- vel triseriatse, herbacege. Re- ceptaculum paleaceum, paleis quam bracteas minoribus, subherba- ceis. Involucellum prismatico-tetragonum tota longitudine 8-siilcatùm, corona parva herbacea quadridentata terniinatum. Calycis limbus pa- telliformis dentibus 5 muticis vel aristatis munitus. Portamento. — Erbe perenni alte da 2 a 9 decimetri, con fo- glie lanceolate o lanceolato-ovate, intere o dentate, con fiori cerulei 0 violacei in capolini solitari terminali. 1. Succisa iirateiisis. S, caule erecto sive ascendente, capitulis florentibus hemisphae- ricis, fructiferis globosis , involucelli hirsuti apice quadrifidi laciniis acut's, calycis lembo 5-setoso. Scabiosa Succisa Linn. sp. plani, ed. 1. p. 98. Balh. el.piant Tor. p. 70. Re fi. seg. p. 14. FI. at. prodr. p. 17. Mass. prodr. fi volt. p. 168. Com. fi. com.l.p. 177. Beri. fi. Hai. 2. p. 36. Puce. syn. pi. lue. p. 78. Trev. prosp. fl. eug. p. 32. De Éot. rep. fi. lig p. 204 et prosp. fi. lig. p. 31. Ard. cat. pi. Meni. p. 18. Car. prodr fi. tose. p. 328. G. Bert. not. Porr. p. 35. Veg. Porr. p. 67. Ard fi. Alp.-mar. p. 188. Archb. fi. alto Serch. p. 44. Ing. cat. sp. Mond p. 64. Smith fi. Fiume p. 29. Are. comp. fi. ital. p. 327. Succisa pratensis Moench meth. pi. p. 489. Koch syn. fi. germ ed. 2. p. 377. Zan. prosp.fi. ven. p. 23.Zum. fi. ped. I.p. 184. Haiism fi. Tir. p. 415. Rota prosp. piani. Pav. p. 262 et prosp. fi. Berg. p 49. Pir.! fi. for. syll. p. 73. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 88 Zersi prosp. piant. Brese. p. 109. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p 547. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Cocc. fi. Boi. p. 264. Figure. — Fi. dan. t. 279. Reich. ic. fi. germ. t. 698. 218 DIPSACACEE. Stazione, Abitazione e Fioritivra. — Si trova liei prati Ulìlidi e nei boschi dell'Italia superiore e della Toscana. Sui monti delle Mocchie presso al lago di Avigliana e nei dintorni di Torino , co- mune (Re), nei luoghi alti e boscosi intorno ad Alba (Bert.), a Carentino nell'alto Monferrato (Del Ponte!), a Mondovi (Ing.), in vai Sesia (Carestia!), intorno alle mura di Novara (Bir,), ad Arena (Ricca!), a Cannerò, in vai Cannobina (Rampoldi!) ^ul lago Mag- giore; a Locamo nel Canton Ticino (Franzoni!); a Como, a Lecco, a Colico ed in altre località di questa provincia sino a 1500 metri (Com,, Pari.!), a Gallarate (Pari.!), a Monza (Rampoldi!), nel Ber- gamasco dal piano alle prealpi a circa 2000 metri (Rota), invai Tellina nei prati montani sopra Trevisio, Ponte e Montagna (Mass.), nel Bresciano dal piano ai monti, cos'i a Torbole , a Salò, a Madda- lena (Zersi); in Tirolo nelle Giudicarie, sui monti intorno a Trento (Hausm.), in vai Fiamme (Beri.), in vai Fassa, a Bolzano e sulle montagne circonvicine nelle quali è comune (Hausm.); nei luoghi erbosi, sui monti e sui colli di tutte le provincie venete (De Vis. Sacc.),cosi nel Veronese (Poli.), ad Angarano (Montini!) nel Vicen- tino, nelli Euganei (Trev.), a Montagnana (Bert.), ad Asolo (Mon- tini!) e Mogliano (Bert.) nel Trevigiano, nel Lido veneto a Bron- dolo, a Campalto e al Cavallino (Nacc, Kellner!), a Vigo, Cadore ed in altri luoghi del Bellunese (Venzo!), ovunque nel Friuli (Pirona !) ; nell'Istria a Trieste, fra Sorvola e S. Saba (Bert.), e finalmente a Fiume ove abbonda (Smith) ; nel bosco della Mesola presso Volano alla foce del Po (Bert), al Granaglione presso la Porretta (G. Bert.), presso il bosco Campogalliano ed a Rubiera nel Modenese (Gib. Pir.), presso Fortunago nel circondario di Bobbio (Noce. Balb.). Sul versante del Mediterraneo a Nizza (Pari.!), a Mentone (Ard.), a Tenda (Sternberg !), a Ceriana (Bert.), a Civezza (Ricca!), a Borgomaro (Gentili!), a Dolcedo (Berti!), sui monti sopra Veltri (Figari!), sopra Pegli (De Net.), sopra Chiavari, alla Spezia (Caldesi!); in Lunigiana in cima al monte Cerneviglio e a Sarzana alle Fondachette, a Sarzanello e nel monte Caprione (Bert.), nella Versilia, ove sale sino al principio della regione montana, così nel monte di Ripa, a Capriglia, a l^evigliani, sul monte Alto, sul monte del Bottino, sul monte Gabberi ecc. (Simi !), ai Bagni di Lucca (Archb.), a Turrite Cava (Duthie!), nel Lucchese a S. Ales- sio (Pucc), Vallebuia (Beccari!), Monte S. Quirico (Car.), nei prati dell'agro Pisano (Savi!), ad Asciano (Boccari!), in vai di Nievole presso la villa di Bellavista (Car.) e ad Altopascio (Aiuti !), nel parco SUCCISA. 219 di Pratolino presso Firenze, presso Barberino in Mugello (Martel- li!), alla Pieve S. Stefano in vai Tiberina (Amidei!), e a Bagnola presso Arcidosso sul monte Amiala (Bert.). Fiorisce in agosto e settembre. Distribuzione geografica. — Nell'Europa settentrionale e media, nella Siberia, nel Caucaso, e nell'Affrica boreale. Osservazioni. — È pianta assai variabile perla pelurie 0 la gla- brizie , e pel colore dei fiori. 3. Succii^a australi». S. caule basi repente, capilulisflorentibus parvis globosis, fructi- ferisoblongo-ovatisjinvoluceiii quadrilobi denticulisbrevissimis obtu- sis, calycis limbo mutico. Scabiosa australis Wnìf. inRom. arch. 3. p.3i6. Bert. fi. ital. 2. p. 39. Trev. prosp. fi. eng. p. 32. Zum. fi. pe.d. 1 . p. 184. Are. comp. fi. ital. p. 327. Succisa australis Reich. fi. exc. p. 196. Koch sijn. fi. germ. ed. 2. p. 377. Zan. prosp. fi. ven. p. 22. Haiism. fi. Tir. p. 415. Rota prosp. piani. Pav. p. 262 et prosp. fi. Berg. p. 49. Pir. fi. for. syll. p. 73. De Vis. Sacc. cai. piant. Ven. p. 88. Zersi prosp. piant. Bresc. p. 109. Sacc. Bizz. agg. fi. trev. p. 22. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 547. Cocc. quart. contr. fi. prov. Boi. p. 13. Gih. Pir. fi. Mod. p. 86. Cocc. fi. Boi. p. 264. Figure. — Noce. Balb. fi. tic. 1. t. 2. Reich. ic. boi. t. 325, figura repetita in le. fi. germ. t. 697. Stazione, Abitazione e Fioritura Cresce nei luOghi paludosi, nelle risaie e nei fossi dell'Italia superiore. Nel Friuli a Monfalco- ne, ad Aquileia e a Portogruaro (Pir.), nel Lido veneto al Caval- lino (Morie), presso Motta nel Trevigiano (Sacc. Bizz.), a Mellara (Bert.), sulli Euganei (Trev.) , intorno a Legnago (Poli.) , nel Tirolo (Hausm.), nel Mantovano presso il Po (Barbieri!), nel Cremonese intorno aOrumone (Pari.!), nelle risaie del Bresciano ov' è frequente (Zersi), nel Bergamasco lungo l'Adda e nelle paludi di Fopenico (Rota), nei dintorni di Milano (Rampoldi!), nella Lomellina (Rota), nelle risaie del Piemonte (Colla), nell'Emilia a Guastalla (Passeri- ni!), a Quingentole (Gib. Pir.), a Pontecchio, lungo il Reno nelle boscaglie (Cocc), nell' agro Ferrarese (Bertol.). Fiorisce dal luglio al settembre. 220 DIPSACACEE. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre nell'Austria, nella Siberia , e nella Russia meridionale. Descrizione. . — Pianta perenne, alta da 12 a 15 decimetri, verde, glabra, fornita di rizoma lungo che manda molte fibre radi- cali bianchicce. Il fusto è eretto o ascendente, radicante nei nodi inferiori, quadrangolare, con gli angoli molto ottusi e con le facce quasi piane o due negli internodii superiori scanalate, verde, glabro, ramoso in alto con i rami opposti, patenti o quasi divaricati, dico- tomi, gl'inferiori quasi uguali e i superiori più lunghi del fusto. Le foglie sono erbacee, opposte, patenti o patentissime, lanceolate, acute, le inferiori con pochi e radi denti ottusi, talvolta quasi in forma di piccoli lobi, verso la metà del margine, il quale è intero nel resto e rovesciato un po' in giù: sono verdi di sopra con un nervo longi- tudinale, non rilevato, di colore più chiaro, e con molti solchi la- terali leggieri e curvi che corrispondono ai nervi della pagina infe- riore, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale molto rilevato ed acuto , da cui partono molti nervetti laterali curvi che si dirigono verso il margine in vicinanza del quale si. uniscono ad arco tra loro : sono assottigliate alla base in un picciolo il quale è bianchiccio-giallognolo, con il margine verde per la scorrenza della foglia, scanalato di sopra e con un angolo acuto di sotto che è la continuazione del nervo longitudinale, e slargato un poco alla base per unirsi ivi con la base del picciolo della foglia compagna. Le fo- glie superiori sono più strette, quasi acuminate, intere, meno assot- tigliate alla base e sessili. I fiori sono molti, distribuiti in capolini ovali-tondi, piani di sotto, solitari all'apice di peduncoli lunghi, un po' angolati, scabrosetti per corti peli curvati in giù, e verdi. L'in- volucro si compone di due o tre ordini di foglioline, patentissime, più corte dei fiori, erbacee, ovato-acuminate, spesso quasi bilobe, con una carena nel dorso, del resto quasi piane e glabre in am- bedue le facce, verdi, con corte e fitte ciglia nel margine. Ciascun fiore ha una bratteola erbacea e verde in alto, membranacea e bianca in basso, eretta, più lunga dell' involucello, allungato- lanceolata, acuta, carenata, glabra, con poche ciglia nel margine verso alto. L' involucello è tubuloso, verdognolo, glabro, con otto costole longitudinali e con otto fossette intermedie, e con il lembo cortissimo avente quattro denti corti, larghi e tondeggianti, eretti, un po' bianchicci nel margine. Il calice è racchiuso dentro l' invo- lucello: il suo tubo è stretto, quasi lineare, cilindrico, di un verde chiaro, glabro, il suo lembo è patelliforme, corto, verde, con cin- SCABIOSA. 221 que cortissimi denti ottusi e privi di areste. La corolla è circa quat- tro volte più lunga dell' involucello , di color violetto-bianchiccio, con il tubo gradatamente più largo verso alto, puberulo di fuori , quasi pubescente di dentro, con il lembo diviso in quattro lobi, dei quali l'inferiore è un po' più lungo e più largo dei due laterali e del superiore che sono quasi uguali tra loro: tutti sono ovali-tondi. Gli stami sono quattro, più lunghi della corolla, eretto-patenti, inseriti verso la base del tubo. I filamenti sono filiformi, un po' assottigliati in alto, dello stesso colore della corolla, glabri. Le antere sono allun- gate, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longitudinalmente, di color violetto-chiaro, gla- bre. Il polline è bianco. Il pistillo è lungo quasi quanto la corolla, avvicinato al lobo superiore del suo lembo. L'ovario è aderente al calice. Lo stilo è diritto, filiforme, glabro, del colore della corolla. Lo stimma è inserito obliquamente, ovale, quasi del colore stesso dello stilo e glabro. Nel frutto l' involucello è allungato-cilindrico, con 8 costole longitudinali, divise da otto fossette àllungato-lineari, con il lembo come ne' fiori : esso racchiude interamente il frutto co- ronato dal lembo del calice slargato a padellina , e privo di sete , il quale corrisponde in mezzo al lembo dell' involucello, chiudendo l'apertura di questo. (Pari. m$., descr. della pianta di Grumone). V. SCABIOSA. Scabiosce sp. Coiilt. Dips. p. 33. t. 2. f. 1-15 {exel. sp. 22, 23, 24). Scabiosa partim Gen. pi. fi. gemi. 25. t. 14. f. 1-15. Scabiosse sect. 6 Benth. Hook, gen, pi. 2. p. i60. Scabiosa Willìt. Lang. prodr. fi. hisp. 2. p. 17. Ces. Pass. Gib. camp. fi. ital. p. 542. t. 86. f. 4. Bractese involucrantes liberaB, biseriata^, herbaceaj. Receptaculum paleaceum, paleis quam bracteas multo minoribus. Involucellum cy- lindricum sive subtetragonum, 8-foyeolatum vel sulcatum , in lim- bum scarioso-hyalinum campanulatum vel rotatum, multivenosum expansum. Calycis limbus patelliformis, stipitatus vel subsessilis , setis 5 interdum abortientibus munitus. Portamento. — Erbe annue, bienni, perenni o suffrutescenti , tomentose, pelosette o glabre, con foglie opposte, intere, dentate, lobate 0 pennatosette, con fiori bianchicci, violacei o rosei, rag- 222 DIl'SAGAGEE. gianli gli esterni, in capolini emisferici che doventano globosi quando sono fruttiferi, nello stesso tempo che le brattee involu- cranli si rovesciano in basso. * Involucelli luhus tota longitudine 8-sulcalu^ , corona haud inflexa, nervis radiantibus. 1. ilicabiosa Coltiiuliarìn. S. biennis vel perennans, pubescenti-virens, foliis basilaribus simplicibus, oblongo-spathuiatis, crenatis, caulinis pinnati- vel bipin- nati-partitis, bracteis involucrantibus capitulo terminali brevioribus aut illum parum superantibus, involucelli tubo subconico, profunde 8-sulcato, piloso, corona cyalhiformi tcrtiam vel dimidiam tubi partem «quante, subintegra, nervis 20 ad 24 percursa , calycis aristis corona longioribus, interdum aliquibus vel omnibus abortien- tibus, coroUulis radiantibus, cgeVuleo-purpureis vel rubelli-^, Scabiosa Columbaria Linn. sp. pi. ed. 1. p. 99. Balb. el. piani. Tor. p. 70. Re fi. seg. p. 15. Seb. Manr. ft. rom. prodr. p. 75. Ten. syll. p. 61. Mass. prodr. [l. vali. p. 168. Com. fi. com. 1. p. 176. Beri. //. ilul. 2. p. 40 {non 10. p. 471, neqne pianta ex monte Lesima). G. Bert. il. ben. p. 13. Pucci syn. pi. Ine. p. 79. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. De Not. rep. fi. lig. p. 204 et prosp. fi. lig. p. 31. Zan. prosp. fi. ven. p.' 23. Zum. fi. ped. 1. p. 182. Hausm. fi. Tir. -p. 416. Sim.! fi.. Alp. vers. p. 29 et 240. Rota prosp. piani. Pav. p. 262 et prosp. fi. Beg. p. 49. Pir.l //. for. syll. p. 74. Biechi agg. fi. ìucch. p. 12. Tass. fi. prov. sen. p. 46. Car.! prodr. fi. tose. p. 327. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 116. G. Bert. not. Porr. p. 35. Yeg. Porr. p. 67. Pasq. fi. ves. p. 54. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven.p. 88. Zersi prosp. piani. Bresc.p. 109. Teir. fi. Villi, syn. p. 90, ), per esem- pio a Seslri (Pari.!), Genova (Bert.), Chiavari, nel quale ultimo luogo si trova pure la forma y (Delpino !); nel Modenese ove presso PavuUo nasce pure la forma y (Gib. Pir.); nel Bolognese ove oltre la forma a eh' è comune, si trova la forma 7 (Cocc); nel Faentino ove nascono le forme a e j3 (Cald.); in Toscana ove pre- vale la forma a, mentre come nel rimanente della Penisola verso mezzogiorno la forma jS si fa rara, cosi a Sarzana e Massa (Bert., Car.!), nelle alpi Apuane (Simi!), nell' Appennino lucchese e pistoiese (Pari.!), a Lucca (Pucci), nell'agro e sul monte Pisano (Savi!), in vai di Nievole ove nasce la forma /3, a Firenze, a Val- lombrosa (Car.!), in Casentino (Pari.!), in vai Tiberina, a Vol- terra (Amidei!), a Siena (Car.!), sul monte Amiata (Campani!), all'Argentario, all'Elba (Car.!); nelle Marche nell'agro Urbinate (Bert.) esulCatria fra 600 e 860 metri (Pari.!); nel Piceno (Pari.!); a Terni nell'Umbria (Fiorini!); nel Lazio copiosa, così a Viterbo (Pari.! Orsini!) e nei colli Albani (Rolli!); nel Napoletano, cosi in Abruzzo (Ten.!) sul Pizzo di Sivo, sul monte Corno e sulla Maiella (Ten.), in Terra di Lavoro a Sora, Picinisco, Pietraroia, m valle d'Au- sonia, a Caserta, ecc. (Terr.), nei dintorni di Napoli ov' è co- munissima la forma y (Ten.! Guss.!), sul Vesuvio (Pasq.), sul Vulture (Terr.), a Lagonegro (Ten.!) e sul Sirino (Bert.) in Basi- licata , in Terra d'Otranto (Groves), infine secondo Bertoloni sul monte Coscione in Corsica , ma non menzionata dal Marsilly. La varietà 5 nasce in Calabria, in Puglia a Bari, Martina, Lecce (Ten.) , presso Ancona (Paol. !) , nelle valli alpine di Vedrò e sui gioghi in- SCABIOSA. 225 torno a Canobbio (Bir.) , nei pascoli di collina del Trevigiano (De Vis. Sacc). La fioritura ha luogo da giugno ad ottobre ed anche più tardi nei luoghi caldi. Distribuzione geografica — In tutta l'Europa, in Siberia e sui "monti dell'Affrica settentrionale, nonché al Capo di Buona Speranza, Descrizione della forma «. — Pianta perenne , alta da 3 a 6 decimetri e talvolta anche fino ad un metro, di un verdechiaro. La radice è fusiforme, lunga, grossetta , fibriliosa, ramosa, scura. Il fusto è eretto, duretto, leggermente angolato, striato, quasi glabro 0 più spesso, venendo nei luoghi aridi, munito massime verso alto di peli corti, curvati ad arco in giù e alquanto avvicinati ad esso , bianchi, ora più abbondanti che lo rendono un po' ruvido al toccare, ora pochi o pochissimi: è ramoso in alto con i rami dicotomi, eretto-patenti o patenti , un po' curvi, che superano di poco 1' al- tezza del fusto. Le foglie inferiori sono avvicinate tra loro , eretto- patenti, spatolate, ovali, ristrette in un picciolo, crenulate nel margine; le cauline sono opposte, lontane, patenti, pennati-partite, con le lacinie quasi opposte od alterne, patenti , intere e lineari ed acute 0 più spesso pennatifide, con le laciniette lineari, acute, delle quali la terminale è sempre più lunga delle laterali, di un verde chiaro di sopra ed ivi con un solco longitudinale in ciascuna lacinia e in ciascuna lacinietta , di un verde più chiaro di sotto ed ivi con un nervo longitudinale per ciascuna lacinia, dal quale parte un nervetto per ciascuna lacinietta: sono quasi glabre di sopra, pelosette di sotto e nel margine per i soliti peli curvati in giù , un po' slargate alla base dove sono unite tra loro in ciascun nodo. Le foglie su- periori sono gradatamente più piccole e meno divise con le lacinie intere o quasi intere, e le fiorali supreme infine semplici, lineari. 1 capolini dei fiori sono quasi emisferici, quasi tondi quelli del frutto, eretti, solitari all'apice di lunghi peduncoli forniti dei soliti peli. L'involucro si compone di molte foglioline, circa 11 o 12, patenti, più corte dei fiorì, distribuite in una sola fila, lineari-lan- ceolate, un po' convesse nel dorso ed ivi verdognole e con qualche solito pelo. Le squamette del ricettacolo, o bratteole, che accom- pagnano i fiori, sono erette, poco più lunghe dell' involucello, lan- ceolate, un po' più lunghe verso alto, ottuse, convesso-carenate nel dorso, concave in avanti, pelosette nel dorso e con corte ciglia nel margine, bianchicce. L' involucello è corto, larghetto, con otto costole verdognole e pelose, con i peli corti e bianchi diretti in su, con il lembo scaglioso, diretto in su, quasi rosicchiato, bianchiccio. FtoRA Italiana. — Voi. VII. ià 226 DIPSACACEE. Il calice ha il tubo quasi in forma di otricello, ossia ovale-bislungo, stretto ad ambedue le estremità, con otto leggiere righe longitudi- nali un po' sporgenti, è lungo quanto il tubo dell' involucello, glabro e bianchiccio: il suo lembo è corto, grossetto, papilloso, con cin- que e talvolta con una e di rado con due sete lunghe quasi quanto il tubo della corolla, rossiccio-scuro e scabro. La corolla è di color violetto, quella dei fiori del centro è quasi regolare, con il tubo diritto, eretto , gradatamente un po' più largo verso alto, e il lembo diviso in cinque lacinie un po' disuguali , erette, quasi ovali ed ot- tuse. Gli stami sono quattro, più lunghi della corolla, eretti. I fila- menti sono filiformi , glabri , le antere lineari , inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi per una fessura longitudinale in avanti, sono glabre e di colore un po' più carico della corolla. Il polline è bianchiccio. Il pistillo è più lungo della corolla, e quasi uguale 0 più corto degli stami. Lo stilo è eretto, appena più grosso verso alto, di color violetto carico come lo stimma, il quale è quasi in capolino e pervio. Il frutto è obovato-bislungo e porta all' apice con un corto stipite il lembo del calice , fatto a guisa di un anello tondo, papilloso e coronato da cinque e talvolta da una o due sete patenti o rossicce, quattro volte circa più lunghe del lembo dell' in- volucello: è racchiuso dentro di questo, il quale è allora duretto , con le costole più manifeste, unite ad arco tra loro all'apice e la- scianti tra esse delle fossarelle quasi lineari : il suo lembo è a guisa di una corona eretta, con l'apice o orifizio patulo, bianchiccia, quasi smerlata , con circa 20 grossi nervi che vengono dall' apice delle costole del tubo dell' involucello medesimo, ed è quasi la metà più corto di questo tubo. {Pari. ins.,descr. della pianta di Pralaglia in Casentino). Osservazione. — Con questa pianta estremamente polimorfa furono fabbricate numerose specie cattive, ed alcune forme che ab- biamo distinto meritano appena di essere considerate come varietà tanto insensibilmente passano 1' una nell' altra; molte forme accen- nano pure a passaggi alle due specie seguenti, che forse non a torto vennero da alcuni botanici considerate come varietà di questa. La pianta della Carniolia distribuita sotto il nome di Scabìosa Uladnikiana nella F/ora exiccata Auslro-Hungarica non differisce da un esemplare autentico della S. Columna: di Tenore da me veduto. La S. ochroleuca deve considerarsi come varietà della S. Colnmbaria, tanto più che Koch asserisce avere ottenuto dai suoi semi piante a fiori lilacini. La S. Scopolii segnalata non so su qual fondamento nell' Istria dal SCABIOSA. 227 Compendio di Cesati, Gibelli e Passerini, mi è sconosciuta, ma 1' ho riferita a questa varietà non avendo riscontrato caratteri differenziali sufficienti per tenerla distinta. Nella figura di Reichenbach la forma della corona della S. ochrolenca non corrisponde alia descrizione di Bertoloni. 9. Scabiosa pyi'euaica. S. biennis vel perennans, mollissime incano-tomentosa, foliis basilaribus oblongo-spatliulatis, crenatis, caulinis superioribus bipin- natipartitis, laciniis linearibus acutis, rarissime omnibus simplicibus oblongis crenatis, bracteis involucrantibus capitulo terminali breviori- bus, vel eum subasquanlibus, involucelli tubo profunde octosulcato sub- hirsuto, corona suberecta nervis robustis 20 circiter percursa, tubo subduplo breviore, margine crenulato, calycis subsessilis aristis coro- nam longe siiperantibiis, corollulis purpureo-riibellis vel cseruleo- purpureis, radiantibus. Scabiosa pyrenaica Ali. fi. ped. I. p. 140. Refi. seg. p. 15. Cand. prodr. 4. p. 659. Beri. (l. ilal. 2. p. 46. Sang. cent, prodr. fi. rom. add. p. S2. De Not. ! rep. fi. lig. p. 204. Prosp. fi. lig. p. 31. Sang. /?. roìH. prodr. alt. p. 117. Terr. ! terz. rei. Terr. di Lav. p. 68 et quart. rei. Terr. Lav. p. 97. Are. eomp. fi. ital. p. 329. De Vis. Sacc. cai. piant. Yen. p. S8. Scabiosa gramontiu y tomentosa Koch syn. fi. gemi. ed. 2. p.378. Are. l. e. Scabiosa Columbaria var. mollissima Trev. prosp. fi. eiig. p. 32. Scabiosa Columbaria j3 vestita Gren. Godr. fi. Fr. 2. p. 78. Scabiosa candicans Ard. cat. pi. Meni. p. 18, et fi. Alpes-mar. p. 188. Scabiosa vestita Ard. fi. Aìpes-mar. p. 188. Scabiosa tomentosa Willk. Lang. ! prodr. fi. hìsp. 2. p. 19. Scabiosa magellensis Are. o. e. p. 331 . Figura. — Reii'.h. ic. fi. germ. f. 1377 . lì holosericea, foliis caulinis pinnatipartitis, laciniis ovatis lan- ceolalisve, subcrenatis, corollulis ssepius cseruleo-purpureis. Scabiosa holosericea Bert. ! rar. Ital. pi. dee. 3. p. 49, et fi. ilal. 2. p. 48. Mor. ! fi. sard. 2. p. 329. De Noi. rep. fi. lig. p. 204, et prosp. jl. lig. p. 31. Siin.t fi. alp. vers. p. 30 et 240. Car.! 228 DIPSACAGEE. prpdr.fl. tose. p. 357. Pasq. Lic. viagg. al Garg. p. i8. Archh. fi. alto Serch. p. 44. Ces. Pass. Gib. comp. jl. Hai. p. 544. Are. o. e. p. 329. Scabiosa cinerascens Ces. Pass. Gib. l. e. Are. comp. fi. Hai. p. SSL Scabiosa garganica Are. l. e. Figure. —Ali. fl.ped. t. 25. f. 2. Reich. ic. fi. germ. f. 1376 (ramus fruetifer bene). Stazione, Abitazione e Fioritura. — CreSCe nei luogM montUOsi e rocciosi. La specie è segnalata nel Padovano (Trev. , De Vis. Sacc), sulle sponde boschive del Benaco verso il monte Brione (De Vis, Sacc), è frequente nei dintorni di Susa (Re, Pari. !), a Oulx (Aiuti!), a Bardonecchia (Aiuti!), sul Cenisio (Bert.), nelle valli Val- densi (Rostan!) ecc.; è stata pure raccolta nei dintorni d'Alba (Bour- geau!); è coniunissima nei monti delle Alpi Marittime e della Liguria occidentale: così presso Valdieri (Pari.!), in vai di Pesio (Ard. !), presso Nizza, a Montone (Ard.), nei pascoli del col di Fenestre (Bourgeau!) e di Tenda sino a 1900 metri (Pari.!), a Viosenne, presso Porto Maurizio, Diano (Ricca!), Veltri (Bert., Figari!), Pegli (De Notaris!) ecc.; secondo Candolle si estenderebbe anche alla Li- guria orientale, mentre Bertoloni ritiene che non oltrepassi la riviera di Ponente; è stata per altro raccolta sul monte Orsaio (Pari.!); la varietà rarissima nella Liguria ove è stata raccolta a Porto Maurizio (Berti!), ed al Capo di Noli (De Not.), si fa comunissima sulle Alpi Apuane e vi si trova a tutte le altezze (Bert, ! , Sim. ! , Car. !); ricom- parisce poi sulla Maiella a Pretora insieme ad una forma della specie a foglie quasi tutte intere (Orsini!), quindi nuovamente sul Malese (Terr, !), sul monte Gargano (Pasq. Lic. , Porta Rigo!), e sul Pol- lino (Ten. 1); mentre la specie cresce a Serra S. Antonio nel Ro- mano (Sang.), in Terra di Lavoro sul monte Cairo ai Perroni (Terr.) e presso Spigno al Montone (Terr.!), in Abruzzo a pie del monte Velino (Cherici!), nella regione subalpina dello stesso monte sopra Massa d'Alba (Levier!), e a Caramanico (Levieri, Porta Rigo!), ove furono raccolti anche esemplari che si avvicinano assai alla varietà; infine la varietà nasce pure in Sardegna nelle roccie calcaree dei monti a Tonneri d'Irgini (Moris!) e nei monti di Oliena (Moris), La fioritura ha luogo da giugno ad agosto. Distribuzione geografica. — La spocienasce inoltre in Ispagna, e nei Pirenei ov'è rara, e la varietà nei Pirenei e nella Penisola Balcanica. SCABIOSA. 229 Descrizione della specie. — Pianta perenne formante graziosi cespuglietti, non lucente, verdognolo-bianchiccia per un velluto formato di peli fitti, lunghetti, bianchi, applicati alle foglie, al fusto, ai peduncoli ecc., ma nel fusto diretti in giù e nelle foglie diretti verso l'apice di queste. Rizoma duretlo , ramoso in basso e fibrinoso, scuro: dall'apice manda dei rami sterili con le foglie in rosetta e dei fusti fioriferi. Questi sono pochi, eretti, cilindrici, sem- plici 0 con due rametti opposti verso basso, bianchicci, tomentosi e con i peli sopra descritti. Le foglie dei rametti corti e sterili sono in rosetta, eretto-patenti, bislunghe o bislunghe-lanceolate, ottu- sette, ristrette in basso in un picciolo larghetto, quasi piano, sca- nalato di sopra, convesso di sotto, bianchiccio e tomentoso, stret- tamente alato in alto dove si continua nella lamina della foglia : questa è pinnatifida in basso, con due, tre o quattro lacinie vicine tra loro, larghette, ottuse e con poche smerlature quasi incise ed ottuse, il resto della lamina è pure inciso-smerlato , con gli smerli disuguali ed ottusi. La lamina poi ha un solco longitudinale da cui partono dei solchetti laterali obliqui che corrispondono al nervo longitudinale grossetto di sotto, e ai nervetti 1-aterali della medesima pagina infe- riore, i quali vanno obliquamente per lo più biforcati a unirsi tra loro verso il margine e a mandare un nervetto più piccolo a ciascuno smerlo. Le foglie del fusto sono opposte, eretto-patenti, o patenti, due volte pennatidivise, con le lacinie lunghette, lineari, ottuse, scanalate di sopra, convesse di sotto, con le laciniette intere : la ter- minale è spesso più lunga delle altre. I peduncoli sono lunghi, eretti, cilindrici, verdognolo-bianchicci con i peli più corti che nel fusto e come in questo diretti in giù ed applicati. I fiori sono poco numerosi e i capolini non grandi, emisferici. Le foglioline dell'involucro sono circa dieci, patenti, due o tre volte più corte dei fiori della circonferenza, lanceolate-acute, con un nervetto longitudinale nel dorso, verdognole, con i peli corti, applicati ed eretti verso l'apice della foglia. Pagliette o bratteole del ricettacolo, ciascuna delle quali accompagna un fiore^ erette, poco più lunghe dell' involucello, mem- branacee, quasi spatulate, concave, convesse nel dorso, verdognole verso alto , con pochi cigli corti nel margine verso alto. Involucello corto, col tubo quasi cilindrico, peloso per peli bianchi, piuttosto corti e diretti in su , con otto solchi longitudinali. Il lembo è poco più lungo del tubo, diretto in su e in fuori, scaglioso, con piccoli smerli disuguali nella apertura. Le areste del calice sono cinque, divergenti, lesiniformi, rossicce, circa quattro volte più lunghe del -250 DIPSACACEE. lembo dell'involucelio. Corolle quadrilobe, rosee, quelle della cir- conferenza raggianti per avere il lobo esterno più grande degli altri tre, tali lobi essendo quasi tondeggianti all'apice. Tubo poco più lungo del lembo, gradatamente un po' sfumato in alto, pelosetto come le parti inferiori del lembo della corolla, bianchiccio. Stami A, più lunghi della corolla, coi filamenti filiformi, eretto-patuli, rosei, glabri. Antere bislunghe, giallicce. Pistillo più lungo degli stami. Ova.io saldato con il tubo del calice; stilo lungo, eretto, cilindrico, roseo. Stimma ottuso quasi bilobo. Capolino fruttifero piccolo, quasi tondo. Tubo dell'involucelio quasi turbinato, cioè più stretto in basso che in alto, con otto solchi longitudinali larghetti e scuri e otto co- stole pelose e bianchicc.e. Lembo di esso più corto del tubo, larghet- to, scaglioso, bianchiccio, smerlato con gli smerli piccoli e disugua- li. Areste del calice assai più lunghe del lembo dell' involucello. [Pari, ms., descr. della pianta dei dintorni di Susa). Descrizione delia varietà. — Pianta perenne, alta, tomentoso- sericea e bianchiccia nella parte inferiore , poi quasi glabra e ver- dognola in alto. Piizoma obliquo, scuro, ramoso, che manda molte fibre radicali di un bianco sudicio, e dall'apice dei rami e dei rametti di questi che sono corti ed eretti, delle foglie in cespuglio e in alcuni dei fusti fioriferi, i quali fanno dei graziosi cespuglietti. Fusti ascen- denti, ramosi, cilindrici, tomentoso-sericei, quasi glabri di poi. Le foglie dei rametti sterili e della base del fusto sono molte, patenti, eretto-patenti ed ovali-bislunghe, ottuse oottusette, strette in basso in un picciolo lungo quasi quanto esse, scanalato di sopra, conves- so-carenato di sotto con pochi smerli quasi in forma di sega nel margine, sono tomentoso-sericee bianchicce e quasi lucenti in am- bedue le facce, con un solco longitudinale e solchetti laterali diso- pra che corrispondono ai nervi sotto, con un nervo longitudinale grossetto, più bianco della pagina inferiore, dal quale partono dei nervetti laterali, delicati, un po' curvi che si diramano per unirsi tra loro e terminano all'apice dei denti del margine. Le foglie del fusto sono opposte, patenti, le inferiori spesso uguali o quasi uguali a quelle dei rami sterili, le altre pennatifide con le lacinie disuguali, le laterali piccole, lineari-lanceolate, dentate o quasi intere, la termi- nale molto maggiore, ovale -bislunga o ovato-lanceolata, dentata e nelle foglie superiori gradatamente più stretta: nel resto simili alle in- feriori ma meno tomentoso-sericee. I capolini dei fiori sono emisfe- rici, schiacciati all'apice di un peduncolo molto lungo, cilindrico, non striato, tomentoso-sericeo poi quasi glabro. Le foglie dell' invo- SCABIOSA. 231 lucro della base del capolino sono da circa 6 a 9, patentissime , la metà circa più corte o quasi uguali ai fiori della circonferenza, lan- ceolato-acuminate, con una carena ottusa nel dorso, nericce nel dorso e verdognole. Gl'involucelli sono irsuti di fuori, con il margine o orlo disuguale, come increspato-lobato, bianchiccio. Il calice ha il tubo ovale, bianchiccio, glabro, con leggiere costole longitudinali. Il lembo è piuttosto piccolo, a scodellina con il margine ottuso, ver- dognolo, puberulo-scabrosetto , con cinque areste disuguali piìi corte del tubo della corolla , scabre e di color violetto verso alto. La co- rolla è di color violetto molto chiaro, con il tubo più chiaro, que- sto è un po' curvo e più lungo nei fiori della circonferenza, con il lembo diviso in 5 lacinie disuguali , più disuguali e più grandi nei fiori raggianti della circonferenza, ovali o obovato-ovali, ottuse molto: la corolla è pelosa di fuori. Gli slami sono più lunghi delle corolle del centro; filamenti filiformi, glabri, violetto-chiari. Antere bislun- ghe, appena smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, violetto-rosee, biloculari, glabre. Pistillo lungo , eretto, vio- letto-roseo, glabro, delicato, un po'gradatamente ingrossato in alto; stimma grossetto, obliquo, quasi bilobo. Capolino dei frutti tondo, avente alla base le foglie dell' involucro dirette alquanto in giù. In- volucello quasi turbinato, con 8 costole irsute e con otto solchi pro- fondi stretti, più larghi all'apice e giallicci; lembo di esso patulo, bianchiccio, increspato-lobato; sete del lembo del calice piuttosto corte, patenti, rosso-scure, glabre. Achenio ovoideo-bislungo, ver- dognolo, liscio, glabro. {Pari, ms., descr. di pianta delle Alpi di Versilia). Osservazion!. — Mentre la specie assume spessissimo un porta- mento cespuglioso con rami sterili raccorciati e con fusti scapiformi allungati quasi nudi, la varietà si mostra generalmente meno ce- spugliosa con fusto allungato foglioso. Ho veduto per altro alcuni esemplari di forma cespugliosa raccolti sulle Alpi Apuane simili alla pianta del Cenisio e che rappresentano forme di passaggio fra la varietà e la specie. L'aver riscontrato di frequente sullo stesso esem- plare foglie riferibili al tipo della specie e della varietà e il consi- derare che la forma delle foglie non fornisce quasi mai nelle Dipsa- cacee buon carattere specifico, mi hanno indotto a riunire la Scabiosa holosericea alla S. pyrenaica. La S. vestita è una forma della S. pijrenaica a tomento gialliccio, che cresce nella regione montana delle Alpi Marittime. La S. magellensis è la forma della S. pyre- naica a foglie intere, raccolta sulla Maiella insieme alla varietà da 252 DIPSACAGEE. Orsini eii alla quale Parlatore aveva dato nell'erbario tal nome. La 5. garganìca è una forma bellissima e più riccamente tomentosa raccolta da Porta e Piigo sul Gargano, e che si avvicina alla S. taij' getea di Boissier, 3. SeabioHa lucid». • S. perennis, nitenti-virens, foliis carnosulis glabris, inferis indi- visis lanceolato-ovatis crenatis, superioribus pinnatipartitis lobis lanceolato-linearibus, bracteis involucrantibus capitulum terminale cequantibus vel superantibus, involucelli tubo profunde 8-sulcato, pi- losulo, corona subpatula, nervis 20—24 circiter percursa, tubo duplo triplove breviore, margine subintegro, calycis sessilis aristis nigris, basi complanatis, coronam longe superantibus, corollulis rubro- lilacinis, radiantibus, Scabiosa lucida Vili. fi. delph. p. 12 in GiUb. Linn. system, pi. Eiir. 1. Mass. prodr. fi. vali. p. 168. Com. fi. coni. 1. p. 175. De Noi. rep. fi. lig. p. 203 et prosp. fi. lig. p. 31. Cren. Godr. fi. Fr. 2. p. 79. Hausm. fi. Tir. p. 416. Rota! prosp. fi. Berg. p. 49. Pir.! fi. for. syll. p. 74. Car. prodr. fi. tose. p. 327. Ard. fi. Aìpes- mar. p. 188. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 88. Archb. fi. allo Sereh. p. 44. Anzi auct. fi. nov-coin. p. 190. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 544. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Are. comp. fi. Hai. p.3W {var. ce). Cocc. fi. Boi. p. 262. Scabiosa Columbaria var. a Bert. fi. ital. 2. p. 41. /3 pubescens , foliis adpresse pilosulis. Stazione, Abitazione e Fioritura. — CreSCe nei paSCoU e più di rado nei boschi delie alte montagne. Nelle regioni alpine e sub- alpine della Gamia e del Friuli, per esempio in vai di Resia(Pir. 1); nel Bellunese al Cadore, a Calalzo ecc. (Venzo!); nelle selve del Frontale di Crespano in provincia di Treviso (Montini I); in Tirolo sulle alpi di Seis, sullo Schlern, e nei dintorni di Bolzano (Hausra.), sulle alpi di Fiamme e di Fassa (Bert., Hausm.), sul monte Bondone (Perini!), sullo Scanuppia (Hausm.), sul Baldo (Perini!), sull'alpe di Loaso in vai Venosta (Hausm.) ecc. ; sul monte Gerle nelle alpi Bresciane (Pari.!); a Spondalunga sulla via dello Slelvio a 2290 metri (Parl.l), in tutti i monti del distretto di Bormio (Anzi), sul monte Braulio e nell'alpi di Fraele nella vai Tellina (Mass.); nel Bergama- sco sui monti Tonale e Presolana, sul Pizzo del Diavolo, sul Re- SCABIOSA. 255 segone (Rota) e sul monte Ocone (Rota!); nel Comasco sui monti di Esino e di Mandello (Com.); in vai d'Aosta sull'alpe Betta (Care- stia!), e al lago di Combal (Parlatore!); sul Cenisio (Bert. , Mar- telli!); a Fenestrelie (Rostan !) ; nelle Alpi Marittime (De Not.); nell'Appennino lucchese sul monte Rondinaio (Giannini!),' e alle tre Potenze (Beccari!); nell'Appennino pistoiese al Cavone del Corno alle Scale (Car.). Fiorisce da giugno a settembre. Distribuzione geograCca. — Pirenei, Giura, Alpi, monti del- l'Ungheria. Descrizione. — Rizoma obliquo , scuro , che manda fibre radi- cali bianchicce. Foglie quasi erbacee o un po'carnosette, inferiori obovate, o allungate, intere e crenate o dentato-incise, ristrette alla base in un picciolo lungo, scanalato di sopra, alato un po' per la con- tinuazione della lamina, convesso-carenato di sotto; le altre pinna- tifide con le lacinie lanceolato-lineari, inciso-seghettate o intere, tutte verdi di sopra ed ivi con un solco longitudinale da cui partono molti solchi laterali obliqui, di un verde pallido di sotto ed ivi con un nervo longitudinale rilevato e verdognolo da cui partono dei ner- vetti i quali si diramano verso il margine per unirsi ivi tra loro: for- nite nei margini di corte ciglia, le quali sono curve verso l'apice. Il fusto è quasi cilindrico in basso e violetto-rossiccio, cilindrico in alto nel peduncolo, verdognolo e pubescente per peli fitti, bianchi, cur- vati in giù in modo da essere avvicinati al peduncolo medesimo. Le foglioline 0 brattee dell'involucro sono molte in un solo ordine, pa- tentissime, poco più corte o quasi uguali ai fiori, lineari-Ianceolate, acute, piane, con un nervo longitudinale nel dorso , verdi o in parte rossicce, fornite di ciglia nel margine e pelosette nel dorso verso l'apice. Il capolino è emisferico. Bratteole erette, frammiste ai fiori, delicate, in parte membranacee, allungate, ottuse, cigliate. L'invo- lucello è corto, cilindrico in basso ed ivi con otto costole larghe, convesse e rilevate, irsute, divise da otto fossette: con il margine largo, più lungo del suo tubo, membranaceo, bianco, increspato-fran- giato. Il calice è sostenuto da un corto stipite delicato , ed ha il tubo stretto, allungato, bianchiccio e il lembo largo, convesso di fuori ed ivi verde e glabro: racchiuso con il tubo interamente nel margine dell' involucello, ma con il lembo terminato da cinque lunghe are- ste, patenti, quasi uguali al tubo della corolla, nere e scabrosette. La corolla è di color violetto, più grande e più irregolare nei fiori della circonferenza che in quelli del centro, puberula di fuori con i peli diritti. Il tubo è gradatamente più largo verso alto, peloso di den* Tòi DIPSACACEE. tro; il lembo glabro di dentro, è diviso in cinque lobi diretti in su, disuguali, due superiori più piccoli, e tre inferiori più grandi, se- gnatamente di questi quello di mezzo, tondeggianti all'apice e spesso leggerissimamente crenulati. I fiori del centro sono quasi regolari, tubulosi, con cinque lobi eretto-patenti. Gli stami sono più lunghi della corolla nei fiori del centro e quasi uguali ai lobi inferiori nei fiori della circonferenza, eretti. I filamenti filiformi, glabri, di color violetto chiaro. Le antere allungate, quasi lineari, smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso , biloculari, violetto- chiare. Il pistillo è lungo poco più del tubo nei fiori della circonfe- renza e uguale quasi alla corolla in quelli del centro. L'ovario è sal- dato con il tubo del calice. Lo siilo è lungo, diritto, filiforme, di color violetto-chiaro, glabro. Lo stimma è larghetto, ottuso, quasi bilobo, bianchiccio, inserito obliquamente sullo stilo. {Pari. ms. , deser. della pianta di Spondahinga). Osservazioni. — Si presenta talora pelosetta avvicinandosi as- sai alla varietà (è della specie precedente od alla varietà y della Sca- Uosa Columbaria; per quanto ho potuto osservare, gli esemplari pe- losetti pervenivano da località boschive o meno elevate. Li esemplari dell' Appennino che ho veduto sono pelosetti. 41. Seabio^sì caneseeiis. S. suffruticosa, foliis coriaceis, mollissime velutinis vel sub- glabris, basilaribus obovato-oblongis lanceolatisve integerrimis, su- perioribus pinnati-partitis laciniis linearibus integerrimis , bracteis involucrantibus capitula terminalia subsequantibus vel superantibus, involucelli tubo 8-sulcato, piloso, corona suberecta nervis 16 — 18 circiter percursa tubo duplo triplove breviore, margine obsolete denli- culato, calycis sessilis* aristis coronam longe superantibus, coroUulis pallide violaceis, radiantibus. Scabiosa canescens Waldst. Kit. pi. rar. Flung. 1. p. 53 (1802). Scabiosa suaveolens Desf. in Cand. fi. frane. 4. p. 229 {1805). Rota prosp. piant. Pav. p. 262, et prosp. fi. Berg. p. 49. Zersi prosp.piant. Bresc. p. 1lO. Ing. cat. sp. Mond. p. 6L Ces. Pass. Gih. cotnp. fi. ital. p. 5i4. Are. comp. fi. ital. p. 830. Asterocephalus canescens Colla herb. ped. 3. p. 203. Scabiosa vestina Facchini in Koch sijn. fi. germ. ed. 2. p. 447 . SCABIOSA. 255 Flausm. fi.. Tir. p. 117. Facch. fi. S. Tir. p. 13. Ces. Pass. Gib. comp. il. ital. p. 544. Are. comp. fi. ital. p. 330. Scabiosa Columbaria Bert. fi. ital. 2. p. 40 {quoad plantam ex monte Lesima). 10. p. 47 1. Figure.— Waldst. Kit. 0. c. t. 53. Reich. ic. fi. germ. t. 690. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce nei terreni cal- carei sassosi e boscliivi di collina e di montagna : in Tirolo nelle alpi di Bressanone (Ball!), in vai d'Ampola (Miiller!) , in vai di Ve- stine (Facch.) fra 2000 e 5000 piedi (Porta!), sul monte Bondone nelle Giudicarle (Rigo!); sui monti della provincia di Brescia nella regione subalpina del monte Gerle (Pari.!), in vai Trompia (Braclit !), sul monte Dragone ov' è rara (Zersi!); nel Bergamasco sul monte Croce (Rota!); nel Pavese sopra Retorbido (Rota) e sul monte Le- sima nell'Appennino di Bobbio (Bert.); in Piemonte nei colli della Garzegna presso Mondovi (Ing.), e in vai d'Aosta presso S. Didier (Colla). Fiorisce durante tutta l'estate. Distribuzione geografica. — Nasce nell' Europa settentrionale e media. Osservazioni. — Tutti gli esemplari italiani si riferiscono a una varietà con le setole del calice molte volte più lunghe della corona, sul qual carattere incertissimo in questo gruppo di Scabiose il Fac- chini aveva fondato la sua Scabiosa vestina, simile in tutto il resto alla S. canescens di Waldstein e Kitaibel e alla S. suaveolens di Candolle. La lunghezza delle setole è del resto negli esemplari italiani assai variabile ; talora tanto le setole che la corona sono atropurpuree. 5. Scaliiosa silenìfoiìa. S. suffruticosa, foliis coriaceis glabris, basilaribus obovatis in- tegerrimis, caulinis pinnatifidis, bracteis involncrantibus capitulo terminali brevioribus, involucelli tubo hirsuto, haud profunde 8-sul calo , corona erecta nervis 22 circiter percursa tubo subduplo bre viore, margine inajqualiter et argute denticulata, calycis sessilis ari stis coronam superantibus, corollulis casruleo-purpureis radiantibus Scabiosa silenifolia Wnldst. Kit. pi. rar. Flung. 2. p. 170 Bert. fi. ital. 2. p. 52. Terr.ì sec. rei. Terr. Lav. p. 80. Ces. Pass Gib. comp. fi. ital. p. 544. Are. comp. fi. ital. p. 330. Figura. __ Wahist. Kit. 0. c. t. 157. - 256 DIPSACACEE. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce fra le rupi cal- caree sulla Maiella a Scrimacavallo (Ten.l, Bert., Groves!), alla Maielletta (Guss.!), a Mucchia di Caramanico (Huet du Pavillon!); e in Terra di Lavoro alla Forca dei Fiori sopra Picinisco (Terr.!, Le- vier!). Il Compendio di Cesati, Gibelli e Passerini l'indica inoltre in Corsica, ma erroneamente. Fiorisce in agosto e settembre. Distribuzione geograBca. — Nasce inoltre nella penisola Bal- canica. Osservazione. — Questa specie è molto affine alla precedente. 6. Scabiosa dicltotOBua. S. annua, subhirsuta, foliis herbaceis obovato-spathulatis, grosse serratis, supremis lanceolatis, integris, bracteis involucrantibus ca- pitola alarla et terrninalia aequantibus, involucelli tubo 8-sulcato, puberulo, corona suberecta dimidiam tubi longitudinem gequante, nervis 20 circiter percursa, margine obsolete et obtuse crenulato, calycis sessilis limbo brevissime aristato fere mutico, corollulis car- neis, aequalibus. Scabiosa dichotoma Ucria pi. ad Limi. op. add. in Rcem. ardi. hot. 1. fase. 1. p. 68. Bert. fi. Hai. 2. p. 65. Guss.! fi. sic. syn. 1. p. 115. Ces. Pass. Gii), comp, fi. ital. p. 54-i. Are. comp. fi. ital. p. 32S. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Fra le messi nei campi argillosi di Sicilia: ad Alimena, Vicari (Guss.), Misilmeri (Pari,!), Girgenti (Lojac.!), Delia (Guss.), Caltanisetta (Guss.!, Tineo!), Pie- trapersia (Huet du Pavillon!), Castrogiovanni, Fvegalbuto, Catania (Guss.). Distribuzione geograGca. — Nasce inoltre in Barberia. Descrizione. — Pianta annua, alta da 1 a 3 e talvolta sino a 4 decimetri, verde, pubescente-irsuta. La radice è delicata, fibrosa, ramosa. Il fusto è cilindrico, verdognolo, ora dalla base, ora poco più in su di questo dicotomo, con i rami divaricati, pubescente- irsuto. Le foglie radicali e le cauline inferiori sono patenti, un po' curvate in giù ad arco, obovate, ottuse e quasi tondeggianti all'apice, strette alla base quasi in un picciolo corto, larghetto, scanalato di sopra, angolato di sotto e strettamente alato, hanno pochi e grossi denti tondeggianti all'apice e profondi quasi lacinie e le superiori dì esse hanno vere lacinie, sono verdi ed opache di so- SCABIOSA. 257 pra ed ivi con solchi longitudinali che corrispondono ai nervi di sotto, di un verde più pallido di sotto ed ivi con un grosso nervo lon- gitudinale bianchiccio da cui partono dei nervi laterali alquanto ri- levati e ramosi che terminano all'apice dei denti del margine delia foglia: sono pubescenti-irsute in ambedue le pagine e fornite di ci- glia rare e lunghette nei margini. Le foglie supreme che corrispon- dono alla base della dicotomia sono patenti, bislunghe-lanceolato 0 bislunghe , ottuse o quasi acute , intere nei margini o con qualche lacinia lunga alla base, quasi sessili, nel resto simili alle altre fo- glie. I capolini dei fiori sono piccoli, quasi tondi, solitari all'apice dei rami e in mezzo alla dicotomia , quasi sessili o con un corto peduncolo eretto. Le foglioline dell' involucro sono in due file : le esterne sono circa sei, disuguali, la intermedia più lunga e più larga , le due laterali a questa più piccole, tutte bislunghe, ottuse, molto più lunghe del capolino, patenti , saldate insieme alla base , del resto simili alle foglie supreme del fusto : le altre sono poco più corte dei fiori, accompagnano ciascuno di questi e sono bislunghe- lineari, ottuse, eretto-patenti o erette, verdógnole, tutte pubescenti- irsute e cigliate. L'involucro è in basso quasi turbinato, quadran- golare, verdognolo, con otto costole longitudinali, irsute, in quasi la metà superiore è scaglioso, bianchiccio, increspato, con il mar- gine un po' irregolare. Il calice è lungo quasi quanto la parte verde dell' involucro , ha il tubo stretto, quasi cilindrico, con leggiere costole longitudinali, verdognolo, e peloso, con peli corti , orizzon- tali: il suo lembo è piccolissimo, a guisa di una scodellina verde con il margine o orificio fornito di pochi peli eretti, bianchi e glan- dolosi all' apice. La corolla è piccola, uguale in tutti i fiori, di color bianco-carneo, il suo tubo è stretto, un po' più lungo in alto, pu- bescente di fuori, il lembo è diviso in cinque lacinie disuguali, quasi patenti, ovali, ottuse e quasi tondeggianti all'apice. Gli stami sono quattro, più lunghi della corolla, filiformi, glabri. Le antere sono piccole, bislunghe, smarginate alla base, biloculari, rosee. Il pistillo è lungo quanto gli stami. Lo stilo è gradatamente un po'più largo verso l'apice, quasi spatolato, bianchiccio, glabro: lo stimma è ottuso. {Pari, ms., descr. di pianta coltivata neW orto botanico di Firenze). *' Involucelli tubus 8-costatus; corona basi foveolis 8 parum profundis, seiunctis a nervis arcuatim confluentibus, exarata, apice inflexa, spongiosa. 258 DIPSACACEE. S. Seabiojga atropairitiarea. S. annua vel perennans, pubescens vel glabrata , foliis herba- ceis, basilaribus simplicibus, oblongo-spalhulatis, serratis, caulinis pinnatifidis, involucello secus coslas hirto, calycis limbo longe sti- pitato, aristis involucello longioribus, corollulis lilacinis, interduni purpureis vel albis, radiantibus. Scabiosa atropurpurea Limi. sp. pi. ed. I . p. 100. Zer. fi. mei. thes. p. 68. Ten. syll. p. 63. Cor.! prodr. fi. tose. p. 326. De Vis. Sacc. cat. piant. Ven. p. 88. Are. comp. fi. Hai. p. 330. Scabiosa maritila Linn. amoen. acad. 4. p. SOL Beri. fi. Hai. 2. p. 5i. Sang. cent, prodr. fi. rom. add. p. 23. Mor. ! fi. sard. 2. p. 327. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 177. De Not.rep. fi. lig. p. 203, et prosp. fi. lig. p. 31. Biechi agg. fi. inceli, p. 12. Ard. cat. pi. Meni. p. 18. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 118. Ani. fi. Alpes-mar. p. 188. Gemi. fi. Capr. p. 127. Mars. cat. pi. Cors. p. 77. Ces. el. piant. Maiella p. 17. Groves conlr. fi. Terr. d'Olr. p. 60. Cald. fi. fav. tent. p. 1 16. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 543. Gib. Pir. fi. Mod. p. 86. Slrobl fi. Nebr. {in Flora 1882) p. 193. Cocc. fi. Boi. p. 262. Nic. prodr. fi. iness. p. 256. Scabiosa grandiflora Zer. fi. mei. thes. p. 68. Guss.! (l. sic. sijn. 1. p. 172. 2. p. 788. Grech Del. fi. mei. p. 18. Guss. enum. pi. Inarim. p. 162. Pasij.! fi. ves. p. 54. Terr.! fi. Yult. syn. p. 90. Rei. Terra di Lav. p. 120. Terz. rei. Terra di Lav. p. 68. Quart. rei. Terra di Lav. p. 97. Scabiosa ambigua Ten. I syll. p. 63. De Not. rep. fi. lig. p, 486. Scabiosa Cupanii Guss. fi. sic. syn. I. p. 172. Tar. Gerb. cat. pi. calai, p. 10. Ces. Pass. Gib. l. e. Figura. — Reich. ic. fi. germ. t. 686. « atropurpurea, floribiis alropurpureis. ^lilacina, floribus lilacinis vel ca^rulescentibus , vel inlerdum albidis. Stazione, Abitazione e Fioritura. — CreSCC nei luoglli incolti specialmente del littorale , ma si allontana anche assai dal mare verso l'interno. La varietà a si trova in Sicilia a Buonfornello presso Ter- mini (Strobl), nei dintorni di Palermo (Tod.!, Aiuti!), a Mazzara, a Campobello (Guss.), a Castel Vetiano (Bert.), e cresce altresi in Malta (Zer.), in Sardegna (Mor.), a Capocolonna in Calabria (Ten.), SCABIOSA. 259 a Sulmona, a Pacentro (Ces.), presso Firenze (Levier!), sul monte Paderno presso Bologna (Gocc), e nei dintorni di Genova (DeNot.). La varietà /3 è comunissima in Liguria (De Not. , Ard.), cosi a Nizza (Pari.!), S. Remo (Panizzi!), Porto Maurizio (Berti!), Diano (Ric- ca!), Arenzano (Figari!), Genova (Ardissone!), Spezia (Gar, !); è comunissima altresì in Toscana nelle regioni maremmana e campe- stre: a Sarzana (Bert. , Aiuti!), Lucca (Beccarli), Pisa (Sav.!), Li- vorno (Gar.!), Empoli (Martelli!), Firenze (Gar.!, Pari. I), Prato- vecchio in Gasentino (Pari. !), al monte Gastellare nell'Aretino (Gem- mi !), a Gasciana (Bastianini !), Volterra (Amidei !), Radicondoli (Bert.), S. Vincenzo (Pari. !), Montepescali, al monte Argentario (Aiuti!), ad Ansidonia (Gar.), Seggiano nel monte Amiata (Bert.), Pienza (Gar.), in vai di Ghiana (Gemmi!), a Rapolano (Sommierl) ecc.; nell'isola d'Elba a Lungone (Gar. !) e a Gampo (Marcucci!), nel- l'isola di Pianosa (Simonelli!) ; nell'Umbria sui monti di Gubbio, presso Nocera!, presso Golfiorito (Gar.!); nel Lazio a Roma (Sang.), Fiumicino (Rolli!), Terracina (Bert.) ; nella Gampania a Roccasecca (Terr.), a Traetto, nelle spiaggie del Garigliano (Terr. !), a Treglia di Pontelatone, nel parco di Gaserta (Terr.), presso i laghi di Licola e del Fusaro (Ten.), alla solfatara di Pozzuoli (Pari. !), lungo il Ut- torale del golfo di Napoli (Ten. ecc.) e sul Vesuvio (Pasq,!), nel- l'isole d'Ischia (Guss., Levier!) e di Gapri (Bert.), in Galabria a Gosenza (Ten.), Palme (Biondi!), Stilo, Bova, Palizzi (Are.!); in Basilicata nei dintorni di Melfi (Terr. !) , in Puglia a Lecce, Bari (Ten.), Barletta (Bruni!), al Gargano (Ten.); in Abruzzo a Ghieli (Ges.), Pescara (Kuntze !), Giulia Nova (Ten.); nelle Marche sul- l'Appennino piceno (Marzialetti!), ad Ascoli, Grottamare (Pari. !), Fermo (Bert.), Givitanuova (Gavanna!), Macerata (Narducci!), An- cona (Pari.!), Gamerino (Ricci!), Serra S. Quirico (Bucci!); nel- r Emilia sul littorale di P>avenna (Bert.), a Gastel Bolognese (Galdesi), Grovara, S. Rufillo (Gocc), Sasso ecc. (Bert), Salto di Montese, al lago di Bracciano (Gib. Pir.), a Massa Lombarda, Medicina nel Fer- rarese (Bert.); nel Lido Veneto (Kellner!); in Gorsica, a Bastia, comune (Kralik!) e a Bonifacio (Mars.); comunissima in Sardegna nei luoghi aridi del littorale come a Gagliari (Ascherson!), ma anche nei luoghi montuosi, come Tonnara e Fonni ove si eleva sino a 1000 metri sopra il livello del mare (Mor.), e nelle isole circonvi- cine come alia Maddalena e S. Stefano (Genn.); in Sicilia comune sul littorale e anche sulle colline argillose distanti dal mare (Guss.), così a Messina (Nic, Gar.!), Gefalù (Guss.), Castelbuono (Mina!), 240 DIPSACAGEE. Polizzi (Lojacono!), Termini (Guss.) ecc., sulle Madoniè sino all'al- tezza di 1200 metri (Strobl), a Palermo (Todaro!), Ficozza, Alcamo, Alimena, Caltanisetta (Guss.), Girgenti (Aiuti!), Galtagirone (Guss.), Terranova (Aiuti!), Avola (Bianca!); comune a Malta (Tod.! , Gu. lia!). Fiorisce secondo le località da maggio ad agosto. Distribuzione geograOca. — Regione mediterranea e isole Canarie. Descrizione. — Pianta anuua, alta 3 o4 decimetri, verde bian- chiccia, pubescente e quasi pelosa per peli bianchi e lunghetti. Ra- dice fusiforme , discendente , flessuosa , bianchiccia. Fusti ramosi sin dalla base o quasi semphci, con i rami patenti ascendenti, cilinJrico- striati, spesso rossicci in busso, verde-bianchicci, puberulo-pelosi. Foglie radicali e inferiori del fusto bislungo -spatulate, dentate o in- cise con i denti e le laciniette ottuse, di un verde bianchiccio di so- pra e ivi con un solco longitudinale e dei solchi laterali ramosi che corrispondono ai nervi di sotto; sono di un verde ancora più bian- chiccio di sotto ed ivi con un nervo longitudinale alquanto sporgente da cui partono dei nervetti laterali delicati e un po' sporgenti i quali si dirigono molto obliquamente e un po' curvi verso i denti e le la- ciniette e vi si diramano per terminare al loro apice; sono fornite di un picciolo corto che è leggermente scanalato di sopra e convesso di sotto, e come questo pubescenti-pelose. Le foglie superiori del fu- sto e dei rami sono opposte, patenti, gradatamente più profonJa- mente incise o per dir meglio pennatifide o pennatipartite, con le lacinie laterali obovate, bislunghe, lanceolate, o lineari, ottuse o quasi acute : la terminale che varia pure per la forma è più grande delle laterali. I capolini dei fiori sono piani nel momento della fio- ritura, portati all'apice di lunghi peduncoli che terminano il fusto e i rami e che come questo sono cihndrici e pubescenti; sono accom- pagnati da un involucro il quale si compone di circa 8 foglioline o brattee disuguali alquanto tra loro , le più lunghe quasi uguali al capolino in fiore ed allora patenti e un po' curvate in giù ad arco verso l'apice, più corte del capolino fruttifero e allora rivolte verso giù : sono lanceolate bislunghe o quasi lineari, acute o ottusette al- l'apice, piegato-scanalate di sopra, convesse e appena carenate di sotto, di un verde bianchiccio, pubescenti pelose massime nei margini. Il ricettacolo è quasi piano nel fiore, si allunga assai e diviene quasi cilìndrico nel frutto. Le bratteole o pagliette del ricettacolo sono lineari, un po' curve, bianchicce, cigliate, quasi uguali all'involu- cello. I fiori sono molti, gli esterni più grandi e con le lacinie esterne SCABIOSA. 241 della corolla più grandi delle interne , quelli del disco più piccoli e con le lacinie uguali o quasi uguali. L' involucello nel fiore è quasi in forma d'imbuto a rovescio, verdognolo e pelosetto in basso con la lamina dell'orifizio dentata con i denti bianchi e diretti in su. Nel frutto è bianchiccio-sudicio, quasi in forma d'imbuto, con il tubo quasi cilindrico e fornito di otto coste longitudinali che si continuano nel lembo, il quale è quasi quadrilatero con otto fossarelle superficiali e bislunghe in mezzo alle costole e ha all'orificio una lamina for- mata da molti denti larghetti, lunghetti o quasi troncati all'apice, bianchi e diretti in dentro e un po' in giù: dal punto di unione del tubo con il lembo dalla parte interna parte come una guaina conica, troncata all'apice, la quale abbraccia la metà circa inferiore del pro- lungamento del tubo del calice; questa guaina ha otto costole longi- tudinali che si continuano con quelle dell' involucello. Il tubo del ca- lice è aderente in basso con l'ovario e ivi bislungo, verdognolo e glabro, libero in alto ed ivi nel fiore corto e grossetto: nel frutto questa parte libera si allunga quasi in uno stipite che supera di poco l'involucello; il lembo è formato di cinque areste lesiniformi, quasi erette nel fiore e più corte allora della corolla o del suo tubo nei fiori esterni, nel frutto tali areste sono patenti, sempre più grosse, verdognole alla base dove in parte si uniscono insieme, di color di paglia 0 quasi rossicce nel resto. La corolla è disuguale nei fiori della circonferenza e del disco; i primi hanno il tubo più lungo, il lembo diviso in cinque lacinie disuguali, le esterne delle quali rag- gianti, bislunghe, ottusette ; quelli del disco hanno la corolla con ^il lembo corto diviso in cinque lacinie eretto-patenti, quasi tondeg- gianti : la corolla è roseo-violetta. Gli stami sono quattro , inseriti nel tubo della corolla, eretto-patenti o eretti, più lunghi delle laci- nie nei fiori del disco, più corti o quasi uguali alle lacinie nei fiori della circonferenza. Filamenti filiformi, roseo-bianchicci. Antere bi- slunghe-lineari, smarginate appena alla base, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentisi longitudinalmente, rosee. Pistillo quasi uguale 0 più corto degli stami. Ovario saldato con il tubo del ca- lice. Stilo lungo, cilindrico, bianchiccio-roseo, glabro. Stimma quasi in capolino, dello stesso colore o rossiccio nei fiori esterni. Capolino fruttifero bislungo-ovoideo, quasi tondeggiante all'apice. (Pari. ms. , descr. della pianta di Livorno). Osservazioni. — Questa é pianta assai polimorfa per la statura, per le foglie ora larghe e spatulate ora anguste, per l'indumento ora irsuto ora appena pubescente, perla grandezza e pel colore dei fiori, Flora Italiana. — Vot. VII 16 242 DIPSACACEE. i quali passano dal bianco per l'azzurro e l'incarnalo ad un violetto quasi nero. La varietà a fiori cupi, introdotta da lungo tempo nei giardini e ingentilita, fu creduta erroneamente originaria delle Indie. Linneo descrisse prima sotto il nome di Scabiosa alropuì'purea la pianta coltivata, e posteriormente sotto il nome di S. maritima la pianta spontanea. I casi di virescenza e di prolificazione sono comu- nissimi tanto nella pianta coltivata che nella selvatica. *** Involucelli tubus inferno teres vel obsolete costatus, su- perne foveolis 8 exaratus, corona haud inflexa, nervis radiantibus. 9. Scabiosa eretica. S. fruticosa, caulibus superne nudis, foliis vix coriaceis, lanceo- latis, cano-sericeis, integerrimis, involucelli tubo villosissimo, fo- veolis oblongo-linearibus, corona 25— 28-nervia, infundibuliformi, oblique truncata, crenato-denticulata, calycis sessilis aristis corona brevioribus, corollulis pallide cseruleis, radiantibus. Scabiosa eretica Limi. sp. plani, ed. 1 . p. 100. Beri. fi. ital. 2.p. 66. Guss.fl.sk. syn. 1. p. i 76, et 3. p. 788. Tar. Gerb.cat. pi. calai, p. 10. Pasq. (l. ves. p. 54. Lojac. is. Eoi. p. 108. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 543. Are. comp. fi. ital. p. 327. Strobl fl. Nebrod. {in Flora 1882) p. 195. Nic. ! prodr. fi. ìness. p. 255. Figura. — Alp. pi. exot. p. 34. Stazione, Abitazione e Fioritura. — CreSCO nelle rupi Calcaree di Sicilia e di Calabria: nella provincia di Messina a Montescuderi, a Salvatesta (Nic), al capo di Milazzo (Seguenza!) e al capo Tin- daro (Nic.l), nella Rocca di Cefalù, a Bocca di Cava, nelle Mado- nie sino all' altezza di 900 metri (Strobl) , così sopra Castelbuono (Mina!), intorno ad Isnello (Strobl), a Culla (Mina!), nelle rupi di Catalfano presso Bagherìa (Huet du Pavillon!), presso Palermo a Santa Maria di Gesù (Bert.), a Boccadifalco , sul monte Pellegrino, sul monte Gallo (Pari.!) ed a Capaci (Aiuti!), presso Caltagirone (Tar. Gerb.), ad Avola (Bianca !), a Taormina (Biondi !); in Calabria sopra Pollare e sopra Saline (Hutcr Porta Rigo!), dal capo delle Armi al capo di Beva (Ten.!) , al Castello di Beva (Biondi!); nelle isole di Lampedusa, di Favignana, di Panaria (Guss.) nella quale è rara (Lojac), e di Capri, nella quale è rarissima (Pasq.); secondo un esemplare di Figari , si troverebbe anche in Corsica. SCABIOSA. 243 Distribuzioue geografica. — Cresce inoltre in Creta, in Rodi e nelle Baleari. Descrizione. — Frutice ramoso, in cespuglio, di un bianco sericeo per peli lucenti e adattati alle foglie. Foglie lanceolate, acute , intere, con leggieri solchi di sopra che corrispondono ai nervi di sotto, con nervo longitudinale di sotto alquanto sporgente da cui partono dei nervetti laterali molto obliqui che si dirigono verso l'apice e il margine, ristretto in basso quasi in un picciolo, più bianche di sotto. Peduncoli duri, eretti, lunghi da 1 a 2 deci- metri, cilindrici, bianchicci, pubescenti per peli sdraiati. Brattee dell'involucro molte, saldate insieme alla base, disuguali, più corte circa la metà dei fiori , patenti , bislunghe , un po' più larghe in basso, ottuse, bianco-sericee. Involucello coperto di lunghi peli bianchi, diretti in su, con il lembo corto, membranoso, bianchiccio, dentato, che diventa grande nel frutto ed allora scaglioso , quasi in forma d' imbuto, con il margine esterno più lungo nei frutti della circonferenza, di un bianco sudicio, con molti nervi rossicci e pelo- setti tanto di dentro quanto di fuori, che a guisa di tanti raggi vanno a terminare ai denti del margine del lembo medesimo. Il calice è piccolo, quasi in campanina, verdognolo, peloso, coni peli bianchi, termina in cinque areste , le quali sono più corte del tubo della co- rolla e del lembo dell' involucello fruttifero. La corolla è di un ro- seo violetto, peloselta di fuori, con il tubo un po' più largo in alto; il lembo è diviso in cinque lobi, i quali sono molto disuguali nei fiori della circonferenza, essendo in questi molto più grandi gli esterni: sono quasi tondeggianti all'apice. Gli stami sono quattro, inseriti in alto del tubo. Filamenti filiformi, del colore della corolla, glabri. Antere bislunghe-lineari, smarginate alla base, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, aprentesi longitudinalmente, di colore violetto-chiaro, glabre. Pistillo lungo quanto il tubo della corolla. Stilo lungo, eretto, un po' più grosso in alto, bianchiccio, glabro. Stimma grossetto, in capolino, papilloso, bianchiccio. {Pari, ms., descr. di pianta delle Madonie). Osservazioni. — La pianta dell' isola di Capri presenterebbe le foglie superiori pennatifide. IO. Scabiosn liiiiouifolia. S. suffruticosa, caulibus superne subnudis, foliis basilaribus coriaceis, obovato-spathulatis , integerrimis, supra glabris, subtus 244 DIPSACACEE. reticulatis albo-tomentosis , involiicelli tubo hirsuto, colli foveolis parvis, corona 20 — 24-nervia, infundibuliformi, suberecta, argute denticulata, calycis sessilis aristis longe exertis, corollulis cseruleis, sequalibus. Scabiosa limonifolia Vahl symh. 2. p. 27. Beri. fi. Hai. 2. p. 67. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 176. Ces. Pass. Gib. eomp. fi. ital. p. 543. Arc.comp. fi, ital. p. 328. Figura. — Cup. panph. 2. t. 247 (sec. Guss.). Stazione, Abitazione e Fioritura. — Rupi calcaree dei monti presso al mare, a Palermo sul monte Gallo (Pari.!, Huet du Pavil- lon! ecc.), a Trapani sul monte Cofani (Todaro!), nell'isola di Ma- retirao (Guss.). Fiorisce in giugno e luglio. Distribuzione geografica. — E specie siciliana. Descrizione. — Pianta perenne. I fusti sono fruticosi alla base e ramosi, con alcuni rami sterili, eretti o ascendenti, corti e vestiti di foglie opposte e molto avvicinate tra loro in modo da essere quasi in rosetta e patenti, e con altri rami fertili, i quali sono eretti, cilindrici, alti compresa la infiorescenza circa cinque o sei decime- tri, articolati, con gl'internodi decrescenti in diametro a ciascun nodo, bianchicci, puberuli pei' corti peli, semplici o con pochi rami opposti, eretto-patenti. Le foglie sono carnosette-coriacee, patenti, opposte, congiunte alla base dei loro piccioli corti, e abbraccianti con essa i nodi; sono verdi, lucenti e glabre di sopra, bianchicce di sotto per peli corti e stellati che vi formano un corto velluto, ed ivi con un nervo grosso bianchiccio da cui partono dei nervetti obliqui , i quali si diramano per formarvi una rete: le inferiori sono obovato-allungate, ottuse, integerrime nel margine, il quale nel disseccarsi della foglia si ripiega alquanto, ristrette verso la base in un picciolo corto, grossetto e scanalato di sopra. Le superiori sono più piccole , obovato-allungale o quasi lanceolate, ottuse , nel resto simili alle inferiori. I peduncoli sono lunghi, cilindrici, pube- ruli per corti peli, verdognolo-bianchicci. Le foglioline dell'invo- lucro sono molte, ovato-lanceolate, ottuse o ottusette, verdognolo- bianchicce, puberulo-tomentose per i soliti peli: le più esterne hanno l'apice rivolto in giù, le interne un po' meno , tutte sono il doppio più corte dei fiori. Questi sono soavemente odorosi , in gran numero raccolti in capolino sopra un ricettacolo quasi globoso. L'involucello è tubuloso in basso con il tubo quasi uguale al lembo della corolla, il tubo del calice è saldato con 1' ovario , è quasi fusi- forme, con 8 0 10 costole ottuse e pelosette, di colore bianchiccio; SCABIOSA. 245 il lembo è larghetto, verdognolo, eretto-patente, un po' irsuto e diviso in 4 0 5 denti che terminano in altrettante setole diritte, scabre, più lunghe del tubo e dell' invohicello e quasi la metà più corte della corolla. Questa corolla è di colore violetto chiaro: il suo tubo è diritto, quasi il doppio più lungo dell' involucello, un po' più largo in alto dove si continua insensibilmente nel lembo: è pube- scente di fuori. Il lembo è diviso in quattro e di raro in cinque lacinie patenti, quasi ovali, ottuse, un po'disuguali tra loro, un po' concave di sotto dove sono puberule, convesse e glabre di so- pra , con qualche pelo corto e glandoloso all' apice che le rende quasi cigliolate. Gli stami sono quattro, poco meno del doppio più lunghi della corolla, alterni con le sue lacinie, con i filamenti saldati con il tubo fin quasi alla gola , filiformi, di color violetto chiaro , piegati verso 1' apice in giù prima della fioritura , e poi eretti e divergenti in alto. Le antere sono allungato-lineari, ottuse e smarginate ad ambe le estremità, inserite nel mezzo del dorso, bi- loculari, con le logge aprentisi dalla parte interna, di colore vio- letto-rossiccio. L' ovario è uniloculare, con un solo ovolo. Lo stilo è lungo quasi quanto la corolla, eretto, filiforme, un po' più grosso verso l'apice, di colore violetto-chiaro, glabro. Lo stimma è allun- gato quasi in forma d'infundibolo, di colore più chiaro. {Pari, ms., descr. della pianta di Palermo). ti. Scabiosa grainiiiifolia. S. suffruticosa, caulibus basi foliatis, superne nudis,foIiis her- baceis, anguste linearibus, integerrimis, argenteo-sericeis, raro gla- bris, involucelli tubo villosissimo, foveolis oblongis, corona 26 — 28- nervia, subpatula, vix eroso-denticulata, calycis breviter pedunculati aristis coronam subgequantibus, corollulis caeruleis radiantibus. Scabiosa graminifolia Linn. amoen. acad. 4. p. 267. Gaiid. fi. helv. 1 . p. 390. Mass. prodr. fi. valt. p. 168. Com. fi. com. i. p. 173. Ben. fi. Hai. S. p.69. 10. p. 471. Pucci syn. pi. lue. p. 79. Koch syn. fi. germ. ed. 2. p. 380. De Not. rep. fi. lig. p. 202, et prosp. fi. lig. p. 31. Hausm. fi. Tir. p. 417. Rota! prosp. fl. Berg. p. 49. Pir.! fl. for. syll. p. 74. Car.! prodr. fi. tose. p. 326. Sang. fl. rom. prodr. alt. p. 119. Ard. fl. Alpes-mar. p. 187. De Vis. 246 DIPSACACEE. Sacc. cat. piant. Ven- p. 88. Zersi prosp. piant. Brese. p, 110. Terr.! scerei. Terr. Lav. p. 80. Archb. fi., alto Serch. p. 44. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ilal. p. 543. Are. ! comp. fi. ital. p. 327. Asterocephalus graminifolius Ziim. fi. ped. 1 . p. 182. Scabiosa sericea Ces. Pass. Gib. o. e. p. 544. Are. o. e. p. 331. Figure — Waldst. Kit. pi. rar. Hung. 2. t. 188. Reich. ic. fi. germ. t. 687. Stazione, Abitazione e Fioritura. — CresCe nelle Alpi, nelle alpi Apuane ed in alcune località dell'Appennino centrale. Nel Friuli sui monti presso Tolmezzo, Gemona (Pir.), Amaro (Poli.) ecc., donde discende lungo i torrenti e si trova anche a Dignano (Pir.!); nel Bellunese sui monti Cavallo (Poli.) e Serva (Venzo I); sui monti di Pona, Angarano, Solagna, Cismon (Montini!), in valle Sam- buca e sul monte Sumano (Poli.) nel Vicentino ; sul monte Pastello (Brachtl) e sul monte Baldo (Kellner !) nel Veronese; in Tirolo a Roveredo (Pollini), Riva (Ball!), Ampola (Hausm.), in vai Sngana lungo i torrenti (Ambrosi!), a Trento (Perini!), Lavis (Hausm.); frequentissima nelle colline e nei monti poco elevati del Bresciano all'aprico, per esempio a Gargnano, Limone (Poli.), Conche, Col- lebeato, sul Guglielmo (Zersi), al lago d'Iseo (Pari.!); nel Berga- masco da 300 a 1400 metri di altezza, per esempio sul monte Croce (Rota!); in vai Tellina nei pascoli subalpini di Mara e Ro- gneda (Mass.); nel Comasco copiosa sui monti del lago di Como, cosi sul monte Barro (Cesati!, Pari.!), sulla Grigna di Mandello, a S. Martino in Agra sopra Lecco, sui Corni di Ganzo, nelle Cro- sgalle tra Lezzeno e Bellagio, sul Sasso di Musso (Com.) ecc.; nel Canton Ticino a Locamo (Gaud,), a Lugano (Gaud., Siegfried!); nel Novarese sulla Cima Mulera, rara (Bir.); rara nelle Alpi Marittime (Ard.), ove fu raccolta presso i Bagni di Vinadio (Del Ponte!), so- pra Limone, fra Carlino e Dimetto (Allioni), nella valle del Pesio (Bert.), presso S. Martino sul col di Rai (Thuret!), a Lupega (Ard.), nel territorio di Tenda (Slernberg!), sul monte Galle e sui monti del Ceriale (Bert.); nei luoghi sassosi ed elevati di tutte le alpi Apuane (Bert., Car.!, Arci, ecc.), e nel vicino Appennino lucchese nei monti dei Bagni di Lucca e nell' alpe di Controne (Car.); si ritrova poi nell'Appennino centrale sul Vettore sopra Santa Gemma (Pari.!), al Castelluccio di Norcia, sul monte Corno (Orsini!), a Intermesole (Ten.), a Pizzoli (Bert.), sul monte Velino ove "cresce copiosa (Levier!); finalmente in Terra di Lavoro presso Picinisco allo Zaffineto (Terr.!). Fiorisce in luglio ed agosto. SCABIOSA. 247 Distribuzione geografica. — Monti dell'Europa centrale e me- ridionale. Descrizione. — Pianta perenne, alta da 2 a ^ decimetri, sericeo-argentea, formante graziosi cespiiglietti, da cui partono dei rami corti, sterili, che portano dei ciuffetti di foglie e dei rami più lunghi, decumbenti, nudi in basso, e che portano poi dei rami fio- riferi : tali rami sono ascendenti o eretti, cilindrici, appena più grossi nei nodi, sericeo-argentei per peli avvicinati e corti, ve- stiti di foglie in basso, nudi ossia peduncoli in alto. Le foglie sono opposte, ma nelle parti basse dei rami avvicinate molto tra loro in modo da parere quasi in ciuffetto, eretto-patenti o patenti, strette, lineari o quasi strettamente lineari-lanceolate, ottusette o quasi acute, connate alla base, intere nei margini, scanalate di sopra, convesse e quasi con una carena di sotto , sericeo-argentee in ambedue le facce per peli corti, avvicinati e sericei. Le foglie meno basse dei rami fioriferi sono meno vicine , un po' più strette e più corte, del resto simili alle altre. I capolini dei fiori sono piuttosto grandi , so- litarii all'apice dei rami, ossia di peduncoli lunghi ed eretti. Le fo- glioline dell' involucro sono poco numerose, eretto-patenti nel fiore, lunghe quanto il tubo della corolla dei fiori della circonferenza, più lunghe dell' involucello nei fiori del centro, lanceolato-lineari, acu- minate, un po' convesse nel dorso e ivi peloso-sericee. L' involucello ha il tubo quasi quadrangolare, irsuto, bianchiccio, il lembo quasi della lunghezza del tubo, scaglioso, campanulato, bianchiccio, in- crespato-piegato , dentato nell'orifìzio, poco più corto delle sete del calice. Questo ha il tubo bislungo, stretto in alto in un collo lunghet- to, verdognolo, con otto leggiere costole longitudinali, quasi glabro; il suo lembo è piccolo, verde, con quattro areste lunghe più del calice, più corte del tubo della corolla, eretto-patenti, scabrosette. Le corolle dei fiori del centro sono quasi regolari e molto più pic- cole di quelle della circonferenza. Nei primi il tubo della corolla è quasi diritto, gradatamente più largo verso alto, peloso di fuori, bianchiccio, le lacinie sono cinque, la metà più corte del tubo, ovali 0 quasi ovate, ottuse, patenti, poco disuguali, di un colore violetto-bianchiccio: nei fiori della circonferenza il tubo è più corto, e le lacinie molto disuguali, le tre esterne e massime tra queste quelle di mezzo essendo molto più grandi delle due interne , quasi il doppio più lunghe del tubo, patenti, quasi spatolate, eroso-den- tellate all'apice, di color violetto chiaro. Gli slami sono quattro, più lunghi delle lacinie della corolla nei fiori del centro, inseriti 248 DIPSACACEE. nella parte superiore del tubo. I filamenti sono filiformi, eretto- patenti, glabri, del colore della corolla. Le antere sono bislunghe- lineari, appena smarginate ad ambedue le estremità, inserite nel mezzo del dorso, biloculari, con una piccola punta ottusa tanto al- l' apice quanto alla base di ciascuna loggia, in modo che le antere sembrano come bidentate ad ambedue le estremità, di color violetto chiaro , glabre. Il pistillo è piìi lungo della corolla nei fiori del cen- tro. Lo stilo è eretto, filiforme, appena più grosso sotto dello stimma, di color violetto-bianchiccio, glabro. Lo stimma è quasi in capolino, oscuramente bilobo, di color violetto-chiaro, (Pari, ms., deser. di pianta coltivata neW Orto botanico di Firenze). i!S. Scabiosa crenata. S. suffruticosa, glabra vel hirsuta, foliis carnosulis, inferioribus spathulatis, dentatis, reliquis pinnatipartitis, bracteis involucranti- bus capitulo terminali multo brevioribus, involucelli tubo dense barbato, usque ad medium profunde 8-foveolato, corona tubo lon- giore, ampia, subpatente, 28 — 50-nervia, crenato-denticulata, ca- lycis subsessilis aristis coronam triplo superantibus, corollulis carneis, crenulatis, radiantibus. Scabiosa crenata Ctjrill. pi. rar. neap. 1. p. //. Bert. fi. Hai. 2. p. 50. Giiss.! /?. sic. syn. 1. p. 174. 3. p. 788. Pasq.l fi. ves. p. 54. Terr.l relaz. Terr. Lav. p. 120. Sec. rei. p. 80. Quart. rei. p. 97. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 543. Are! comp. fi. ital. p. 328. Strobl ! fi. Nebrod. {in Flora 1882) p. 194. Nic. prodr. fi. mess. p. 255. Figure, —Cyr. 0. e. t.3. Div. stirp. rar. 3. t. 1. Siblh. Smith fi. grwc. t. 114. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Cresce tra le rupi cal- caree dei monti dal Piceno alla Sicilia: nel Piceno a S. Martino, a Pietralta (Orsini!), e lungo la strada fra Acquasanta e Trisungo (Pari.!, Car.!); nell'Abruzzo sulla Maiella sopra Campo di Giove (Grovesl, Cavannal); in Campania presso S, Biagio Saracinesco (Terr.!), S. Biagio alla Crocella, Piedimonte, Pietraroia (Terr.), sul Malese (Pasq. !), sui monti di Castellamare (Guss.!) e di Amalfi (Ten.), nell'isola di Capri (Ten.l Pasq.!); in Calabria presso S. Ba- sile, Murano, alle falde del monte Pollino (Porta Rigo!), e sui muri della rocca di Stilo (Are.!); sul Gargano da Manfredonia sino al SCABIOSA. 249 monte S. Angelo fra 100 e 2000 piedi (Porta Rigol); in Sicilia sul monte Scuderi e a Salvatesta in provincia di Messina (Guss.), sulle Madonie(Guss., Strobl!) comunissima fra 1500 e 1700 metri (Strobl), sui monti di Caltavuturo (Guss.), sulla Pizzuta (Pari.!), sul monte Occhio e a S. Martino presso Palermo (Tod.!), sui monti di Cam- marata (Guss.) ecc. Fiorisce da luglio ad agosto. Distribuzione geografica. — Nella Grecia e nell'Algeria. Osservazioni. — La pianta siciliana è sempre irsuta , mentre quella del Napoletano è talora glabra, talora irsuta; nell'isola di Capri, nei monti di Castellamare ed in Calabria crescono le due forme con tutte le transizioni. La vicina Scabiosa isetensis, pianta della Russia orientale e me- ridionale, è indicata come spontanea in Calabria nella Sylloge florce eiiropcece del Nyman , ma non lo è più nel Conspectus, e deve quindi venir cancellata dal numero delle specie italiane, fra cui Cesati, Passerini e Gibelli , nonché Arcangeli, l'avevano ammessa, probabil- mente dietro l'indicazione suaccennata. 13. Scabiosa argentea. S. perennans, hirsuta, scabra, foliis herbaceis, pinnatipartitis sive integris, bracteis involucrantibus capitula terminalia subaequantibus, involucelli tubo basi sericeo barbato, collo nudo ampie 8-foveo- lato, corona tubo parum breviore, patula, 20 — 24-nervia, nervis in dent€s excurrentibus, calycis breviter stipitati aristis pallidis coronam triplo superantibus, corollulis caeruleis vel ochroleucis, radiantibus. Scabiosa argentea Linn. sp. pi. ed. 1. p. iOO. Nacc. fi. ven. i. p. 103, esvppl. p. 7. Bert. fi. Hai. 2. p. 57. Ten. syll. p. 64. Sang. cent, prodr. fi. rom. add. p. S4. Trev. prosp. fi. eug. p. 32. Cai'.! prodr. fi. tose. p. 326. Sang. fi. rom. prodr. alt. p. 118. Terr. rei. Terr. Lav. p. 120. Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 543. Are. comp. fi. ital. p. 329. Scabiosa ucranica Linn. sp. pi. ed. 2. p. 144. Koeh syn. fi. germ. ed. 2. p. 380. De Not.! rep. fi. lig. p. 203, et prosp. p. 31. Zan. prosp. fi. ven. p. 22. Rota prosp. piani. Pav. p. 26'2. Pir.! fi. for. syll. p. 74. De Vis. Sacc. cat. piani. Ven. p. 88. Ing. eat. sp. Mond. p. 64. Ces. Pass. Gib. l. e. Scabiosa stellata Pir. fi. for. syll. p. 74. 230 DIPSACACEE. Figure. — Siblh. Smith fi. grcBC. t. 108. Reich. ic. bot. t. 316. Ic. fi germ. t. 689 (fig. ead. repetila). /S ehuì'nea y inferne pilosa, bracleis involiicranlibus capitulo multo longloribus, calycis arislis coronam duplo snperantibus. Scabiosa eburnea Sihth. Smith fi. grcec. prodr. 1. p. 82.Giiss.! fi. sic. syn. 1 . p. 174. Coull. mém. Dips. p. 37. Ces. Pass. Gib. l. e. Scabiosa ucranica ]S eburnea Boiss. fi. or. 3. p. 139. Scabiosa argentea /S eburnea Are. comp. fi. ital. p. 3'28. Figura. — Siblh. Smith fi. grcec. t. 106. Stazione, Abitazione e Fioritura. — La Specìe creSCe nei luoghi aridi dell' Italia superiore, facendosi un poco più rara verso il mezzogiorno: comune nei luoghi sabbiosi del littorale friulano e veneto, cosi a Monfalcone, Sagrado, S. Canziano (Pir.), Grado (Tom- masini!), Pineda (Pir. !), Treporti (Ruch.), S. Erasmo (Kellner!), sul Lido (Pari.!), a Chioggia (Bert., Montini!); nel Polesine (De Vis. Sacc); rimontando la valle del Po fu raccolta nel Padovano (Trev.), nel Mantovano a Migliorello (Barbieri!) , nel Pavese presso la città (Rampoldi!) e sulle colline della riva destra del Po (Noce. Balb.) , presso Mortara nelle dune di S. Albino (De Not. I), e sulle sabbie del Po a Casale (Negri!), nei luoghi sterili dell'agro Tortonese , sopra Spigno nella provincia di Acqui (Ali.) e nelle colline di S. Mi- chele presso Mondovi (Ing.); sale sino sull'Appennino ligure ove fu raccolta in vai di Stafora dal Cesali (De Not ) e presso Fascio nel man- damento di Ormea (Figari!); nell'Emilia nasce presso Mesola alle bocche del Po (Bert.), nella pineta di Ravenna (Narducci!), a Monal- dina presso Imola (Pasolini!), a Rimini (Caldesi !); in Toscana presso S. Sepolcro (Cherici!) e nell'agro Senese (Bert); nell'Umbria presso Perugia lungo la strada che conduce a Foligno (Pari.!, Car.!), presso la cascata di Terni (Levier!), nei dintorni di Rieti (Rolli!), nei monti della Sabina presso S. Salvadore Maggiore (Bert.); nel Piceno presso Ascoli (Orsini!), e lungo il Tronto presso Acquasanta (Pari.!); nel Lazio sul Soralte (Sang.); negli Abruzzi ad Accumoli (Orsini!), Chiarino (Ten.), Giulianova (Bert.), Aquila (Guss.!), Alba presso il Fucino (Levier!), Avezzano (Bert.), Filetto (Huet du Pavillon!); in Campania a Pontammare (Terr.), presso Napoli al Fusaro ed a Baia (Ten.); in Puglia a Canosa (Bruni!). La varietà cresce fra Cotrone e Ciro in Calabria, e nel littorale siculo (erb. Guss.!) a Castelvelrano, Menfici, Sciacca, Campobello, Scicli (Guss.). Distribuzione geografica. — Nasco inoltre in Francia, Unghe- ria, Turchia, Grecia, Russia meridionale, Siria, Anatolia; Persia. SCABIOSA. 251 Descrizione. — I fustì sono ascendenti, delicati, duri, bian- cheggianti, pubescenti in basso, ramosi solo in alto. Le foglie op- poste, verdi, pinnatifide con le lacinie strette e lineari, scanalate dì sopra e ottusette, hanno pochi peli verso la base e alcuni nell'apice delle lacinie inferiori : le foglie superiori sono meno divise, e quelle che stanno in basso dei rami o dei peduncoli sono lanceolato-lineari e intere. Il peduncolo centrale che continua il fusto è lungo più dei peduncoli laterali , tutti sono scabri al toccare. I fiori formano un capolino non molto grande , accompagnato da un involucro compo- sto di foglioline lineari, scanalate di sopra, ottusette, verdi, pube- scenti verso la base e con uno o due peli all'apice: sono disuguali in lunghezza ma sempre più corte dei fiori esterni. Questi sono as- sai grandi ed irregolari, mentre i fiori centrali sono più piccoli e regolari. Il calice è aderente e presenta cinque areste pure scabre , poco lunghe , e ha un calicetto esterno accessorio a guisa di una membrana bianca con molti nervi anche bianchi, le di cui punte appena sporgono sull' orlo troncato del calicetto. La corolla è irregolare nei fiori della circonferenza, il tubo è gradatamente più largo in alto e pubescente di fuori , è di color bianco come le due lacinie interne e la base delle lacinie esterne : le prime sono assai piccole, circa tre volte più corte del tubo, ovate, ottusette, e tal- volta smarginate, concave, con il margine dotato di ciglia lunghette, le esterne sono assai grandi e larghe, il doppio più lunghe del tubo, crenato-incise nel margine, dove sono di colore quasi violetto. La corolla dei fiori centrali è regolare, ha il tubo e tutte le lacinie quasi uguali , simili al tubo e alle due lacinie interne dei fiori della circonferenza. Gli stami sono più lunghi del tubo e delle lacinie piccole nei fiori esterni e di tutta la corolla nei fiori del centro ; i filamenti sono filiformi e bianchi, le antere sono lineari, smarginate alla base, inserite nel centro del dorso e bianche. L'ovario è ade- rente al calice e coperto di lunghi peli bianchi , diretti in su. Lo stilo è cilindrico, bianco, più lungo del tubo e un poco più corto degli stami. Lo stimma è ottuso, un poco concavo di sopra. {Pari, ms., descr. della pianta di Perugia). Osiervazione. — É pianta assai variabile per l'indumento e per la forma delle foglie. 252 DIPSACACEE. 14. Scabiosa sìcitla. S. annua, foliis herbaceis, piloso-scabridis, inferioribus oblongis lyratìsque, superioribus pinnatipartitis, capitulis terminalibus, bracteis involucrantibiis capitulo multo longioribus, lanceolato-linearibus, in- volucelli tubo basi sericeo-puberulo, collo nuda ampio, octofoveolato, corona tubum subaequante, patula, 20— 24-nervia, nervis in totidem dentes setaceos excurrentibus, calycis breviter stipitati aristis nigris, barbellatis, coronam longe superantibus, coroUulis rubellis, aequali- bus, tubulosis. Scabiosa sicula Linn. mani. alt. p. 196. Bert. fi. Hai. 2. p. 61. Guss. fi. sic. syn. 1. p. 177. Ces. Pass. Gib. eomp. fi. Hai. p. 543. Are. comp. fi. ital. p. 828. Scabiosa ucranica y sicula Coult. mém. Dips. p. 35. Stazione , Abitazione e Fioritura. — Linneo Segnala qUCSta pianta come siciliana, ed un esemplare raccolto sull'Etna e comu- nicato da Bivona a Parlatore ne esiste nell'Erbario centrale, ma po- steriormente essa non è stata ch'io sappia più raccolta. Distribuzione geografica Nasce inoltre in Spagna, Rumenia, Creta, Rodi, Asia Minore. 15. Scabioeia sitellata. S. annua, foliis herbaceis, hirsutis, basilaribus obovato-spathu- latis, dentatis, coeteris pinnatipartitis, capitulis terminalibus, bracteis involucrantibus lanceolatis, interdum incisis, capitulum floriferum persequantibus vel superantibus, involucelli tubo villosissimo, colli fo- veolis amplis obovatis, corona tubum longitudine superante, 52—56- nervia, margine erosa, calycis stipitati aristis basi dilatatis coronam paulum -vellonge superantibus, corollulis coeruleis vel rubellis, ra- diantibus. Scabiosa stellata Linn. sp. pi. ed. 1. p. 100. De Not. rep. fi. lig. p. 486. Prosp. fi. lig. p. 31. Gren. Godr. ! fi. Fr. 2. p. 76. Ard. fi. Alpes-mar. p. 188. Ces. Pass. Gih. comp. fi. ital. p. 543. Are. comp. fi. ital. p. 328. Scabiosa monspeliensis Jacq. mise, austr. 2. p. 320. Bert. fi. ital. 2. p. 61. Mor.l fi. sard. 2. p. 328. Scabiosa mixta De Not. rep. fi. lig. p. 202. Prosp. fi. lig. p. 52. PYCNOGOMON. 253 Figure. — Jacq. te. rar. 1. ì. 24. Desf. fi. ali. t. 39. f. 1. Reich. te. fi. gemi. f. 1869. Stazione, Abitazione e Fioritura. — In Sardegna (Moris!) presso il littorale a Terralba (erb. Webb!) e a Siniscola, nonché nelle colline e in luoghi montuosi, aprici e aridi a Cuspidi, Bosa, Laconi (Moris); rara presso Nizza (Ali., Ard.); raccolta presso Genova nel letto della Polcevera da De Notaris che ne fece la sua Scabiosa mixta. La località Frejus indicata da Arcangeli nel suo Compendio non deve riferirsi al monte di tal nome, ma alla città della Provenza, Fiorisce da aprile a luglio. Distribuzione geografica. — Nella Francia meridionale , in Spa- gna, in Portogallo, nell'Affrica settentrionale, ed anche nell'Oriente se la Scabiosa rotata dovesse considerarsi come una varietà di que- sta specie. VI. P1:€^0€0]VI0IV. Pycnocomon Hoffm. Link fi. port. 2. p. 93. Ces. Pass. Gib. eomp. fi. ital. p. 547. t. 86. f. 7. Scabiosae spec. una Coult. mém. Dìps. p. 39. t. 2. f. 16. Scabiosse sect. 7 Benth. Hook. gen. plani. 2. p. 161. Bractese involucrantes coniunctae. Receptaculum paleaceum, paleis lanceolatis aut linearibus. Involucellum tetragonum, in unaqua- qua facie superne bifoveolatum, limbo erecto, brevissimo, denticu- lato coronatum. Calycis limbus patelliformis, in aristas 5 ina^quales abiens. Portamento. —Erba perenne, alta da 3 a 5 decimetri, con fo- glie alquanto carnose, opposte, le inferiori lineari-bislunghe, le cau- line pennatisette, con fiori rosei in capolini solitari, terminali. Pycuocoinon l'utsefoliiini. Scabiosa rutoefolia Valli symb, hot. 2.p. 26. Beri. fi. ital. 2. p. 63. 10. p. 471. Mor. fi. sard. 2. p. 327. Pucci syn. pi. lue. p. 79. Guss. fi. sic. syn. 1 . p. 175. Gren Godr. fi. Fr. 2. p. 80. Car.! prodr. fi. tose. p. 327. Mars. cat. pi. Cors. p. 76. Terr.l rei. Terr. di Lav. p. 120. Terz. rei. Terr. di Lav. p. 68. Quart. rei. Terr. di Lav. p. 97. Are. comp. fi. ital. p. 330. 25 1 DIPSAGACEE. Scabiosa urceolata Desf. (l, ali. 1. p. 122. Guss. enum. pi. Ina- rim. p. 162. Pycnocomon rutaefoliiim Hoffin. Link o. e. p. 9t. Ces. Pass. Gib. comp. fi. ital. p. 547. Figura. — Hoffm. Link o. e. t. S8. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nelle arene marittime della Penisola e delle isole. A Malta (ert. Webbl), in Sicilia a Sciac- ca, a Menfici (Guss.), e a Messina (Pari.!); in Ischia alla marinella del Bagno ed alla marina dell'Asso, ma rarissima e quasi distrutta (Guss.), presso Napoli.al lago Fusaro (Pasq.!), in Terra di Lavoro presso Mondragone (Terr.) , sulla spiaggia del Garigliano e fra Gaeta e Sperlonga (Terr.!); nel Lazio a Terracina presso la Torre del Vaia- nico (Rolli!), a Ostia (Seb. Maur.); comunissima in Toscana nelle vicinanze di Pisa a Coitano (Araidei!) e al Gombo (Sav. !), presso Viareggio (Pucc.!), a S. Giuseppe sotto Massa (Car. !); in Sardegna (Mor.) presso Cagliari (Baria!); in Corsica à Bonifacio (Requien!), a Portovecchio (Mars), e nelle arene dello stagno di Biguglia ove abbonda (Mabille!). Fiorisce in giugno e luglio. Diitribuzione geograGca. — Oltracciò nella penisola iberica e nell'Affrica settentrionale. Descrizione. — Rizoma lungo, fusiforme, ramoso in alto; rami corti, dall'apice dei quali fusti e foglie. Fusti giacenti in parte per terra, o ascendenti, cilindrici, ramosi, con i rami opposti e divari- cati; sono verdognoli in basso, puberuli per peli cortissimi, bianchi e applicati, poi glabri. Foglie carnosette, radicali; quelle del fusto sono opposte, patenti, pennatidivise con le lacinie lineari, ottuse, scanalato-concave di sopra, convesso-carenate di sotto, di un verde chiaro e glabre in ambedue le pagine; le superiori sono lineari, ot- tuse ed intere. I fiori sono pochi, in piccoli capolini all'apice dilun- ghi peduncoli che terminano il fusto ed i rami, un po' ristretti in basso dapprima, poi quasi tondi nel frutto. Le foglioline dell'invo- lucro sono circa cinque o sei, saldate insieme per più di un terzo o per circa la metà inferiore, libere nel resto, eretto-patenti, con l'apice un po'patulo, lanceolato-lineari, ottuse, verdognole e pube- rule per peli cortissimi, bianchi e applicati: l'involucro che ne risulta è quasi di forma di un orciolo con cinque o sei leggieri angoli : sono poco pili corte o quasi uguali ai fiori. Le bratteole o squamette del ricettacolo, ciascuna delle quali accompagna un fiore, sono erette, più corte del fiore, ovali-lanceolate, ottusette, verdognole, con una carena nel dorso ed ivi pubescenti! (non glabre Gren. Godr.). CALLISTEMMA. 255 Involucello 4-angolare, con quattro nervi longitudinali irsuti, con le facce pubescenti e aventi in alto due fossette; lembo circa quat- tro volte più corto del tubo, 4-lobo, con i lobi ottusi, scagliosi e con nervi ramosi che vengono dai quattro nervi del tubo , pubescenti di fuori. Calice con il lembo piccolo, fornito di cinque areste. Corolle bianche, quasi uguali, le esterne essendo appena o poco più grandi di quelle del centro, divise in 4 lacinie bislunghe, ottuse, pube- scenti di fuori. Stami 4. Filamenti filiformi. Antere lunghe, quasi lineari, biloculari, bianche. Stilo che si allunga molto, un po' più grosso in alto, bianchiccio. Stimma grossetto e appena bilobo. Invo- lucello fruttifero quadrangolare, bislungo, con quattro nervi agli an- goli, pelosi con i peli diretti in su, e con altri quattro nervi inter- medi, ciascuno nel mezzo di ciascuna faccia, anch'essi pelosetti, con due fosserel'e bislunghe in alto di ciascuna faccia in mezzo ai ner- vi ; il lembo dell' involucello è corto, scaglioso, bianchiccio, come rosicchiato e con piccoli denti formati dall'apice degli otto nervi del tubo e dalle diramazioni che questi hanno nel lembo: tali nervi nel lembo sono verdognoli e in parte rossicci. (Gussone ha descritto l'in- volucro come seme.) Il frutto è ovoideo, assottigliato in alto, un po' schiacciato, con otto leggiere linee rilevate, gialliccio, come se- riceo nelle linee: ha all'apice il lembo del calice ch'è piccolo, ver- dognolo, peloso alla base per pochi peli bianchi, e terminati in cin- que areste arcuate, divergenti, lesiniformi, rossicce, che giungono ad uguagliare il lembo dell'involucello. {Pari, ms., descr . della pianta del Fusaró). TU. CAIiIiISTEIfIlfI.4. Pterocephali sp. una Coult. mém. Dips. p. 31 . t. 1. f. 14 {hand bona). Ces. Pass. Gib. comp. fi. Hai. p. 542. t. 86. f. 2. Scabiosge subg. 3 Gen. pi. fi. germ. 25. t. 14. f. 16. Scabiosae sect. 4 prò pari. Benth. Hook, gen plani. 2. p. 160. Callisterama Boiss. fi. or. 3. p. 146. Bracteae involucrantes liberse, biseriatae, herbaceae. Receptacu- lum paleaceum, paleis albido-membranaceis, quam bracteas multo minoribus. Involucellum turbinatum, costatum, parte superiori 8-fo- veolatum, in limbum scarioso-hyalinum campanulatum multivenosum 256 DIPSACACEE. expansum. Calycis limbus patelliformis, stipitatus, in aristas 10 plu- inosas abiens. Portamento. — Erba annua, alta da uno a due decimetri, con foglie inferiori bislungo-lanceolate, mentre le superiori sono pennato- partite, con fiori purpurei, gli esterni raggianti, in capolini subemi- sferici. Osiprvazioni. — Questo genere viene costituito da due specie, di cui una sola fa parte della flora italiana. Nel Callistemma lusitani- cum, ascritto da Nyman (Consp. fi. eur. p. 341) a torto al genere Pterocephalus , le reste del calice si riducono a 6. CallìsteiiiiBBa braelBìatiini. Scabiosa brachiata Sibili. Smith fi. groec. prodr. 1. p. 83. Are. eomp. fi. Hai. p. 330. Pterocepbalus pal?estinus Coult. o. e, p. 31. Bert. fi. ital. 2. p. 3i. Ces. Pass. Gib. o. e. p. 542. Scabiosa multisela De Vie. stirp. dalm, spec. 1 . p. 1. Koch stjn. fi. gemi. ed. i. p. 380. Callistemma brachialum Boiss. l. e. Callistemma brachialum /3 Sibthorpianum Freyn fi. S.-lstr. p. 354. Figure. —Sibth. Smith fi. grcBc. 2. t. 109 e 110. De Vis. l. e. t. 1. Stazione, Abitazione e Fioritura. — Nel mezzogiorno dell'Istria sui colli soleggiati, lungo i campi e nei sodi, comune ed in alcuni luoghi abbondantissimo (Freyn), cosi fra Dignano e Fasana (Tom- masini!); sui monti in Basilicata e in Calabria: a Dolcedorme sul Pollino (erb. Webb!), ad Amendolara, ad Europoh ed a Cassano (Ten.). Fiorisce da maggio a luglio. Distribuzione geografica. — Cresce inoltre in Dalmazia, in Gre- cia, in Tracia e in Asia Minore. Osservazioni. — Mentre la pianta delle Calabrie ha foglie quasi intere, la pianta dell'Istria ha foglie maggiormente divise e dovrebbe riferirsi alla forma Sibthorpiana {Fi. Grcec. 2. t. 110), se si volesse in piante tanto variabili per la forma più o meno divisa delle foglie fondare su questo carattere una varietà. 11 prezzo di questa prima parte del Settimo Volume è di L. H. Si trova in vendita presso il prof. Caruel al R. Istituto di Studi Su- periori in Firenze, e presso i principali liijrai d'Italia. Le altre parti dell'opera sinora comparse sono le seguenti: Volume I Lire 15. — » II. Parte T 5.75 » » ±^ 10.90 » III. » 1=^ 4.20 » » 2^ 13.85 » IV. » 1« 9. — » » 2\. 11.— » V. » r...: 9.— » . » 2* 9. - » VI. » 1^ 10.50 » » 2" 10.— » » 3' 10.— Lo sconto ai librai è del 20 per cento, più la 13'' copia a chi ne prende 12 alla volta. NUOVO GIORNALE BOTANICO ITALIANO DIRETTO DA T. CAEUEL. Esce quattro volte all'anno in fascicoli che riuniti formano un volume di almeno 20 fogli di stampa, con tavole e figure nel testo. Il prezzo di associazione è di Lire 20 all'anno. Lo sconto ai librai è del 15 per cento. È in pubblicazione il volume XIX. Altre Opere del prof. Caruel In vendita. Illustratilo in hortum sieeum Andreae Caesalpini. — Firenze, 1858. In-16 di pag. xii-128 Lire 2. Prodromo della flora toscana, ossia ^catalogo metodico delle piante che nascono selvatiche in Toscana, o che vi sono estesamente coltivate. — Firen- ze, 1860-64. In^S di pag. xxii-767 lO.. Guida del botanico principiante, ossia compendio di consigli ed istruzioni per quelli che si vogliono iniziare nello studio della botanica. — Firenze, 1866. In- 16 di pag. 104, con figure 1- Statistica botanica della Toscana, ossia saggio di studi sulla distribuzione geografica delle piante tosca- ne. — Firenze, 1871. In-8 di pag. 374 e una carta 10. La morfologia vegetale.— Pisa, 1878. In-8 di pag. 433, con 87 figure 7. Pensieri sulla tassinomia botanica. - Roma, 1881. In~4 di pag. 93... 4. L'erborista italiano, chiave analitica per aiutare a trovare sollecitamente il nome delle piante che nascono selvatiche in Italia. — Pisa , 1883. In-16 di pag. 162 2. FILIPPO PÀRLiTORE. FLORA ITALIANA, COIVTIIVIJATA DA TEODORO CARUEIi Proreainre dì Rotanica nell'Istituto di Studi Superiori di Fir«nic. VOL. VII. PARTE SECONDA. ASTERACEE. FIRENZE. STABILIMENTO T1P0G»AFIC0 FIORENTINO. Aprile 1893. ASTERACEE. 257 FAMIGLIA QIJIINTA. ASTERACEE. Compositi Linn. phil. hot. p. 29. ASTERACE^E Lindi. Gemmularium I-loculare. Gemmula erecta. Semen examygda- losum. Embryo radicala infera. Osservazioni. — Questa vastissima famiglia, la maggiore delle nostre fanerogame, comprende più di '100 generi e probabilmente un 600 specie, ossia riguardo a queste quasi ^/g della nostra flora fanerogamica. Abbonda in tutte quante le nostre regioni. Doveva essere lavorata da altro collaboratore alla Flora italiana. Ma dopo molto aspettare, dovendo io rilevare che il lavoro era ancora troppo lontano dal suo compimento, ed essendo stretto d'al- tronde da urgente necessità di compiere come che fosse la pubbli- cazione dell'opera, ho cercato supplire in qualche modo con un prospetto dei generi e degli altri gruppi maggiori, aiutandomi col manoscritto della mia Epitome (loroe Europa^. SOTTOFA]fMIGIjI.A PREMA. ASTERIWEE. TuBULiFLOR.E Cani, prodr. syst. nat. 5. p. 8. ASTERINE/E Car. epit. fi. Enr. ined. Flores corolla regulari tubulosa, in capitulo omnes conformes bisexuales, raro unisexuales, vel ut plurimum biformes, centrales regulares bisexuales, peripherici corolla irregulari et plerumque li- gulata, atque abortii feminei vel neutri. Flora Italiana. — Vol. VII. 17 258 ASTERACEE. TFtlBtf FRIMA., Ecliiiioi>si«lee. EcHiNOPSÉES Cass. op. phyt. 1 . p. W9. ECHINOPSlDEyE LeSS. Flores singuli involucrati, corolla tubulosa, bisexuales. Antherae caudatae. Slilus apice siibincrassatus subbarbatus , lobis breviu- sculis. Echinops Limi. gen. pi. p. 242. Bert. fi., ital. 9. p. 508- Osservazione. — Ve ne SODO ili Italia una mezza dozzina di specie, principalmente nelle parti più calde. TJRIBU SECOJSFDA., Ci II a ree. Cynare^ Less. in linn. 5. p. 12S. Flores singuli exinvolucrati, omues corolla tubulosa, bisexuales rarius peripherici masculi, fceminei vel neutri, Antberaì caudatse. Stilus apicem versus nodoso-incrassatus subbarbatusque, lobis stepius brevibus connivenlibus. SOTTOTRIBU PRIMA. CftÈ'fit€e€. Cardue.e Car. epit. ft. Enr. ined. Corolla infundibnliformis, tubo tenui, limbo distinclo fìsso - partito. ECHINOPSIDEE. CINAREE. 259 li. CAKMOPATIIIM. Cardopatiuin Juss. in ami. miis. 6. p. 324. Beri. fi. Hai. 9. p. 507. Capitulum pauciflorum, tloribus aequalibus. Involucrum sub- imbricatum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo breviusculo. Stamina filamentis seiunctis glabris, caudis antherarum loiigis to- mentosis. Achenia ovalia, pappo paleaceo persistente, paleis 1 — 2- seriatis subseiunctis angustis pilosis. Osservazione. — Una sola Specie, C. corymbosiim, nella peni- sola meridionale orientale. BII. SERKATtJlLA. Serratala DUI. app. cai. plani. Giss. p. 188. Beri. ft. Hai. 8.p. 601 (et Centaureae sp. 9). Capitulum multiflorum, floribus aequalibus vel raro periphericis fcemineis. Involucrum imbricatum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis papillosis, caudis antherarum brevibus. Achenia oblonga subtetragona vel compressa, pappo setoso persistente, setis multiseriatis , valde inaequalibus, den- ticulatis. Osservazione. — Ve ne sono una mezza dozzina di specie in Italia. IV. JUKl^EA. Jurinea Cass. ex auct. Beri. fi. il. 8. p. 607. Capitulum multitlorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis glabris, caudis antherarum sublaciniatis. Achenia subobovata, apice umbonata, pappo setoso subpersistente, setis valde inaequalibus, denticulatis vel plumosis. Osservazione. — Due Specie, meridionali. 260 ASTERACEE. V. CRUPIIVA. Cnipina DUI. app. cat. plani. Giss. p. 139. Centaureae sp. Beri. fi. il. 9. p. 425. Capitiilum pauci-miiltiflorum, floribus inaequalibus, periphericis neutris. Involucrum imbricatum. Receptaculum paleaceum, paleis longe laciniatis. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis papillosis, caudis antherarum brevibus. Achenia obovato-teretia , pappo setoso persistente, setis multiseriatis valde inaequalibus den- ticulatis, ac insuper centro comitato a corona e paleis. Osservazione. — Ambedue le specie del genere sono in Italia. VI. CE^TAUREA. Centaurea Linn. ex parte et auct. Beri. fi. il. 9. p. 424 {excl. sp.). Capitulum multiflorum, floribus periphericis neutris, rarissime omnibus aequalibus. Involucrum imbricatum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis papillosis, caudis antherarum breviusculis. Achenia subobovoidea compressa, margine prominente coronata, pappo setoso persistente, setis multi- seriatis, valde inaequalibus, denticulatis, intimis minimis conniven- tibus, vel pappo 0. Osservazione. — Questo vasto genere racchiude per lo meno una mezza centuria di piante nostrali. VII. CJXICUS. Cnicus Vaili, in mém. ac. se. 1718. p. 163. Centaureae sp. Bert. fi. it. 9. p. 482. Capitulum multiflorum, floribus periphericis neutris. Involu- crum imbricatum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis papillosis, caudis antherarum brevissi- mis. Achenia ovalia teretia, apice margine dentato coronata, pappo setoso setis 2-seriatis, exterioribus longis denticulatis, interioribus multo brevioribus fimbriaLis basi coniunctis. Osservazione. — Genere di una specie sola, C. benedictus. CINAREE. 261 Vili. CARDlJIVeEIililJS. Carduncellus Adans. fam. pi. 2. p. 116. Kentrophyllum et Cardun- cellus Bert. fi. it. 9. p. 65, 68. Capitulurn multiflorum, floribiis asqualibus. Involucrum subim- bricatum. Receptaculum paleaceo-setosum. Corolla tubo longo. Sta- mina filamentis seiunctis medio barbatis, caudis antherarum subla- ciniatis. Achenia obovoidea , margine prominente coronata, pappo paleaceo-setoso, setis multiseriatis, valde inaequalibus, denticulatis, intimis minimis fimbriatis conniventibus. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. IX. liAFPA. Lappa Tourn. inst. p. 450. t. 256. Arctium Bert. fi. it. 8. p. 596. Capitulum multiflorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptacuhim dense setosum. Corolla tubo longiusculo. Sta- mina tìlameutis seiunctis glabris, caudis antberarum fìliformibus. Achenia ovali-oblonga compressa, margine prominulo coronata, pappo setoso deciduo, setis multiseriatis seiunctis denticulatis. Osservazione. — Genere di pochissime specie. X. STAHEIillVA. Stahelina Cand. in aìin. miis. 16. p. 193. Bert. fi. it, 9. p. 86. Capitulum pauciflorum, tloribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum paleaceum, paleis in setas laciniatis. Corolla tubo longo. Stamina tilamentis seiunctis glabris, caudis antherarum laciniatis. Achenia oblonga angulata, margine prominente coronata, pappo molli deciduo, pilis 1-seriatis denticulatis, basi in annulum subconiunctis. Osservazione. — Una specie, nella penisola. 262 ASTERACEE. Saussurea Cand. in ann. mns. 16. p. 198. Bert. fi. it. 8. p. 611. Capitulum multiflorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum paleaceum, paleis in setas laciniatis, raro nu- diim. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seinnctis glabris, caudis anlherariim laciniatis. Achenia oblonga angulata, pappo naolli sub- persistente, pilis niultiseriatis, interioribus plumosis basi in annuium coniunctis, exterioribus brevissimis denticulatis nunc perpaucis. Osservazione. — Tre Specie, alpine. XII. liEUZEA. Lenzea Cand. fi. fr. 4. p. 109. Centaureaì sp. Bert. (l. ital. 9. p. 468. Capitulum multiflorum, floribus sequalibus. Involucrum imbri- calum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis papillosis, candis antberarum breviusculis. Ache- nia obovoidea, margine prominente coronata, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annuium coniunctis, plumosis. Osservazione. — Una Specie nelle parti più calde dell'Italia. XIHH. GAIiACTlTES. Galactites Moench melh. pi. p. 558. Beri. fi. it. 9. p. 490. Capitulum multiflorum, floribus periphericis neutris. Involu- crum imbricatum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo lougo. Stamina filamentis coniunctis glabris, caudis antberarum brevissimis. Achenia ovalia, margine prominente coronata, pappo molli deci- duo, pilis multiseriatis, basi in annuium coniunctis, plumosis. Osservazione. — Una specie. GINAREE. 263 XIV. CARnUtJS. Carduus Cand. in ami. miis. 16. p. 155. Bert. fi. il. 8. p. 615 (excl. sp.). Capitulum multifloriim, floribiis «qualibiis. Invohicrnm imbri- cal.um. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis antherariim sublaciniatis. Acbenia subobovata conripressa, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum coniunctis, denliculatis. Osservazione. — Una ventina di specie. XV. CIRSI nifi. Cirsium Hall. en. melh. stirp. Helv. 2. p. 679. Gnicus Bert. ft. it. 9. p. 3 {excl. sp.). Capitulum multiflorum, floribus sequalibus. Involucrum imbri- catunn. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis antherarum sublaciniatis. Acbenia subobovata compressa, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum coniunctis, plumosis. Osservazione. — Forse Una trentina di specie , con molti ibridi. XVB. CHAULEPErCE. Chamtepeuce Cand. prodr. syst. iiat. 6. p. 657. Cnicus ex parie Bert. fi. it. 9. p. 39-40. Capitulum multiflorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis antherarum sublaciniatis. Acbenia turgida subglobosa, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum coniunctis, plumosis. Osservazione. — Tre 0 quattro specie nelle parti più calde d' Italia. 264 ASTERACEE. XVII. ]\OTOB.%SI$. Notobasis Cass. in dict. se. nal.2o.p. 2^5, et 35. p. 170. Onici sp. Ben. fi. it. 9. p. 35. Gapitulum multiflorum, floribus periphericis masculis. Involu- crura imbricatum. Receptaciiliirn dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis anUierarum sublacinialis. Achenia turgida lenticularia, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum coniunctis, plumosis: in fructibus periphericis abor- tivis vero 1-seriatis denticulatis. Osservazione. — Genere di un'unica specie, A^. syriaca, del- l'Italia meridionale. XVIII. CIIVABA. Cinara Tourn. inst. p. 442. t. 253. Bert. fi. it. 9. p. 45. Capitulnm multiflorum, floribus aìqualibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis antherarum brevibus. Achenia subobovata, tetragono-compressa, pappo molli deciduo, pilis multi- seriatis, basi in annulum coniunctis, plumosis. Osservazione. — Una Specie. XIX. SlIil:BL^]?I. Silybum Vaili, in méin. ae. se. 1118. p. 172. Cardui sp. Bert. fi. it. 8. p. 637. Capitulum multiflorum, floribus «qualibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis coniunctis papillosis, caudis antherarum brevissimis. Ache- nia subobovata compressa, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis , basi in annulum coniunctis, denticulatis. Osservazione. — Genere di una specie, S. Marianum, sparsa per tutta Italia. CINAREE. 265 XX. TYRira^lJS. Tyrimnus Cass. in dict. se. nat. Al. p. 335. Cardili sp. Bert. fi. il. 8. p. 615. Capitulurn multiflorum, floribus aequalibus. Involucriim imbri- catum. Receptaculum dense setosum. Corolla tubo longo. Stamina filamentis coniunctis subglabris, caudis antherarum brevissimis. Ache- nia subobovata compressa, pappo molli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum coniunctis subintegris. .Osservazione. — Altro genere di una sola specie, T. leucogra- phus, nelle parti più calde d'Italia. XXI. OIVOPORDOIV. Onopordon Vaili, in méin. ac. se. 1118. p. 152. Bert. fi. it. 9. p. 41. Capitulurn multiflorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum alveolatum, alveolis membranaceis denlatis. Corolla tubo longo. Stamina filamentis seiunctis pilosis, caudis an- tlierarum sublaciniatis. Achenia subobovala tetragono-compressa, pappo submolli deciduo, pilis multiseriatis, basi in annulum con- iunctis, denticulatis nunc breve plumosis. Osservazione. — Quattro specie. XXRI. BERAKUIA. Berardia Vili. hist. pi. Dauph, 3. p. 27. Beri. fi. il. 8. p. 610. Capitulum multiflorum, floribus aequalibus. Involucrum sub- imbricatum. Receptaculum alveolatum, alveolis margine crasso den- tatis. Stamina filamentis seiunctis glabris, caudis antherarum sub- laciniatis. Achenia oblonga angulata, pa|)po setoso persistente, setis niultiseriatis, valde incequalibus, denticulatis. Osservazione. — Specie unica, delle Alpi. 266 • ASTERACEE. SOTTOTRIBÙ SECONDA. Carline^ Car. epit. fi. Eur. ined. Corolla cyliiidrica, breviter dentata. Carlina Tourn. inst. p. 500. t. 285. Bert. fi. il. 9.p. 47 {et Atracty- lis p. 61). Capitulum multiflorum, lloribus aeqaalibus. Involiicnim irabri- catum, bracteis intimis coloratis patentibus. Receptaculum palea- ceum, paleis setoso-laciniatis. Stamina filamentis seiunctis, caiuiis antheranim laciniatis. Achenia oblongo-teretia, pappo molli, pilis plumosis. Osservazione. — Quasi Una dozzina di specie. XILIV. A'ffllACTYIilS. Atractylis Lìnn. gen. pi. p. 246. Acarna Bert. fi. it. 9. p. 63. Capitulum multiflorum, lloribus periphericis nunc neutris, In- volucrum imbricatum, bracteis intimis subcoloratis. Receptaculum paleaceum, paleis setoso-laciniatis. Stamina filamentis seiunctis, caudis antherarum laciniatis. Achenia ovalia, pappo molli persistente, pilis plumosis in fructibus periphericis (effoetis) paucis. Osservazione. — Una specie nell' Italia meridionale. XXV. XEKAIUTIIElflUM. Xeranthemum Tonni, inst. p. 499. t. 284. Bert. fl. it. 9. p. 166. Capitulum multiflorum, lloribus periphericis perpaucis femineis. Invoiucrum imbricatum, bracteis intimis subcoloratis. Receptaculum paleaceum, paleis subdivisis. Stamina filamentis seiunctis, caudis CALENDULEE. ASTEREE. 267 antherarum brevibus sublaciniatis. Acbenia turbinata, pappo paleaceo paleis siibuniseriatis, in fructibiis periphericis subnullo. Osservazione. — Tre Specie. TRIBÙ TEFtZA.. Calendiilee. CalendulE/E Cass. in dici. se. nat. 20. p. 366. Flores singuli exinvolucrati, centrales corolla tubulosa, bisexua- les, peripherici corolla ligulata vel subligulata , femlnei. Antherae caudatse. Stilus apice subincrassatus, lobis brevibus conniventibus. Calendula Neck. ehm. hot. I. p. 39. Beri. fi. ital. 9. p. 493. Osservazione. — Forse Una mezza dozzina di specie. TFtlBU QUARTA.. A s t e p e e . ASTERE/E Car. epit. jl. Eur. ined. Flores singuli exinvolucrati, raro omnes corolla tubulosa, bise- xuales, saepissinie peripberici feminei ligulati. Antherap. ecaudatse. Stilus aequalis, lobis applanatis appendicnlatis. SOTTOTRIBU PRIMA. BeMlitMee. BellidE/E Car. epit. fi. Eur. ined. Receptaculum epaleaceum. 268 ASTERACEE. XXVII. TUSSIIiAGO. Tussilago Tourìi. inst. p. 487. t. 276. Beri. fi. it. 9. p. 202. Capitulum multiflorum, floribus periphericis longe ligulatis, centralibus atropina masculis, Involucrum «quale, adiectis bracteis minoribiis. Receptaculum planum, areolatum. Achenia peripherica linearla, pappo molli pilis numerosis denticulatis, centralia sterilia. Osservazione. — L' unica specie del genere è il T. Farfariis. XXIX. PEXASITES. Petasites rourn. inst. p. 451. t. 258. Beri. fi. it. 9. p. 205. Capitulum multiflorum, floribus periphericis subligulatis, cen- tralibus atrophia masculis. Involucrum aequale, adiectis bracteis mi- noribus. Receptaculum planum, areolatum. Achenia peripherica li- nearia, pappo molli pilis numerosis denticulatis, centralia sterilia. Osservazione. — Quattro Specie. XXX. HOMOGlf^E. Homogyne Cass. in dici. se. nat. 21. p. 412. Beri. fi. it. 9. p. 199. Capitulum multiflorum, floribus periphericis subligulatis. Invo- lucrum sequale, adiectis bracteis minoribus. Receptaculum planum , areolatum. Achenia linearia, pappo molli pilis numerosis, denti- culatis. Osservazione. — Tre Specie, dei monti alti. XXXI. AKKICA. Arnica Gan'tn. de fruct. 2. p. 451. t. 173. Bert. fi. Hai. 9. p. 298 [excl. sp.). Capitulum multiflorum, floribus periphericis sa3pius ligulatis, Involucrum acquale. Receptaculum planum, areolalo-subpilosum. Achenia oblonga, pappo molli, pilis 1-seriatis denticulatis. Osservazione. — Una spccìe, quasi esclusiva delle Alpi, ASTEREE. 269 X.XXII. »ORO^ICUi?I. Doronicum Tourn. inst. p. 487. t. 277. Arnicas sp. et Doronicum Bert. (l. it. 9. p. S9S, 306. Capitulum multitlorum, floribus periphericis ligulatis. Involu- crum subsequale. Receptaculum convexum , areolatum, Achenia ovalia, pappo molli pilis pluriserialis, in achenis periphericis mine imminutis vel omnino deficientibus. Osservazione. — Circa 8 Specie. Senecio Anct. Cineraria et Senecio Bert. fi. ital. 9. p. 289, 211 . Capitulum multiflorum, floribus sequalibus veF saspius periphe- ricis ligulatis. Involucrum aequale, saepe basi bracteolatum. Recepta- culum planum, alveolatum. Achenia oblongo-cylindracea, pappo molli pilis numerosis, denticulatis. Osservazione. — Questo vasto genere conta in Italia una qua- rantina di specie. XXXI V. SOLIDA «O. Solidago Linn. gen. pi. p. 253. Bert. fi. ital. 9. p. 261 . Capitulum multiflorum, floribus periphericis saepissime ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, alveolatum. Achenia oblonga teretia, pappo molli pilis 1— 2-seriatis subaequalibus. Osservazione. — Una specie indigena, S. Virgaurea, con poche altre nord-americane introdotte. XXXV. ASTER. Aster Tourn. inst. p. 481. t. 274. Chrysocoma et Aster Bert. fi. ital. 9. p. 88. 251. Capitulum multiflorum, floribus periphericis sajpissime ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, alveolatum, Ache- 270 ASTEPiACEE. nia ovali-oblonga compressa, pappo molli pilis 1 — pluri-seriatis subsequalibus. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. XXXVI. ERIGE U»i\. Erigeron C. lì. Schultz in Walp. rep. hot. syst. 2. p. 951 . Beri, fi. Hai. 9. p. 183 {et Stenactis p. 259). Capitulum multiflorum, floribns periphericis ligulatis ve! tenui- ler tubulosis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexiusculum, nudum. Achenia ovali-oblonga compressa, pappo molli pilis 1— 2-se- riatis, subajqualibus vai inaequalibus. Osservazione Una mezza dozzina di specie. XXX VBI. PHitCKAIiOBì. Phagnalon Ca&s. ex aiict. Cand. prodr. syst. nat, 5. p. 396. ConyziB sp. Beri. fi. ital. 9. p. 178. Capitulum multiflorum, floribus periphericis tenuiter tubulosis. Involucrum imbricatum, scariosum. Receptaculum subfoveolatum. Achenia ovali-oblonga compressiuscula, pappo setoso, setis 1-se- riatis denticulatis. Osservazione. — Quattro specie, delle parti calde d' Italia. XXXVIII. BEIililDASTRUÌfl. Bellidastrum Mich. nov. pi. gen. p. 32. t. 29. Margarita Bert. fi. Hai. 9. p. 312. Capitulum multiflorum, floribus periphericis ligulatis. Involu- crum «quale. Receptaculum convexum, areolatum. Achenia ovali- oblonga compressa, pappo setoso setis 1 — 2-seriatis subsequalibus. Osservazione. — Genere di una specie, B. Michelii, nei monti della penisola superiore e media. ASTEREE. 271 XXXIX. BELEilUIVI. Bellium Limi. mani. pi. p. 157. Beri. fi. Hai. 9. p. 321. Capiluluni multittorum, floribiis peripliericis ligulalis. Involu- crum «quale, Receptaculum conicum, nudum. Achenia obovoidea, pappo paucisetoso, cum paleis brevibus intermixtis. Osservazione Due Specie, delle isole Corso-Sarde. Xli. ÌSEIiLIS. Bellis Linn. gen. pi. p. 256. Bert. fi. Hai. 9. p. 315. Capitulum miiititlorum, tloribus peripliericis iigulatis. Involu- crum aequale. Receptaculum conicum, nudum. Achenia obovoidea compressa, calva. Osservazione. — Quattro specie. Chrysanthemum Cand. prodr. sijst. nat. 6. p. 63. Xanthophtalmum et Pinardia Bert. fi. ital. 9. p. Sol, 333. Capitulum multiflorum, floribus periphericis Iigulatis. Involu- crum imbricatum. Receptaculum convexuin, nudum. Achenia sub- calva biformia, centralia subcompressa, peripherica triquetra. Osservazione. — Specie due. Xlill. liErCAafTHEMliM. Leucanthemum Cand. prodr. syst. nat. 6. p. 45. Chrysanthemum Bert. fi. ital. 9. p. 325. Capitulum multiflorum, floribus (rarissime sequahbus) periphe- ricis Iigulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexum, nudum. Achenia obovoidea teretiuscula, calva, peripherica nunc pappo membranoso coronata. Osservazione. — ■ Specie forse tre. 272 ASTERACEE. X.IilII. PYRETHRUlfl. Pyrethrum Hall. en. stirp. Helv. 1. p. 7W. Beri. (l. it. 9. p. 335. Capitulum multiflorum, floribiis (rarissime aequalibus) periphe- ricis ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexum, niidum. Achenia oblonga angulata, pappo membranoso coronata. Osservazione. — Una diecina di specie. XlilV. TARI ACETUMI. Tanacetum Tourn. inst. p. 46 f. t. 26 i. Bert. fi it. 9. p. 104. Capitulum multiflorum, floribus sequalibus vel periphericis sub- ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexum, nudum. Achenia oblonga angulata, pappo membranoso coronata. Osservazione. — Tre Specie. XliT. IflATKlCARIA. Matricaria Tourn. inst. p. 493. t. 281. Bert. fi. it. 9. p. 349 {et Pyrethri sp. p. 335). Capitulum multiflorum, floribus sequalibus vel saepius periphe- ricis ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum conicum, nu- dum. Achenia ovalia angulata vel teretiuscula , calva vel pappo membranoso coronata. Osservazione. — Due 0 tre specie. XliVl. ]VA^'AIVTHE.%. Nananthea Cand. prodr. syst. nat. 6. p. 45. Bert. fi. it. 9. p. 324. Capitulum multiflorum, floribus periphericis ligulatis. Involu- crum aequale. Receptaculum planum, nudum. Achenia obovato- oblonga, compressa, calva. Osservazione. — Genere costituito da unica specie, N. perpusilla, corso-sarda. ASTEREE. 273 SOTTOTRIBÙ SECONDA. Anthemide^ Car. epit. fi. Enr. ined. Receptaculum paleaceum. XliVII. liOIVAS. Lonas Adans. fam. pi. 2. p. 118. Beri. fi. it. 9. p. 98. Capitulum multiflorum, floribus gequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum elongatum, paleis snbscariosis. Aclienia tur- binata, pappo scarioso cyathiformi coronata. Otaervazione. — Genere di unica specie, L. inodora, dell'Italia meridionale. XIiVlII. AlVACYCLUS. Anacyclus Linn. gen. pi. p. 256. Beri. fi. it. 9. p. 352. Capitulum multiflorum, floribus periphericis saepius ligulatis vel subligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexo-coni- cura, paleis scariosis. Achenia obovata compressa latere subbialata, pappo scarioso brevi subcoronata. Ottervazione. — Due 0 tre specie delle parti calde d' Italia. XI4IX. ACHIIiliEA. Achillea Vaili, in mèm. acad. se. 1720. p. 320. Beri. fi. it. 9. p. 388 {et Anthemidis sp. p. 356). Capitulum multiflorum, floribus periphericis saepius ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum a plano ad elongatum, 'paleis raembranaceo-scariosis. Achenia obovalo oblonga compressa, calva. Oaservazìone. — Quasi 20 Specie. Flora Italiana. — Vol. VII. 18 274 ASTERAQliE. li. i^ÀIVTOI^IlVA. Santolina Tourn. inst. p. 460. t. ?60. Beri. fi. it. 9. p. 9f. Capituliim multiflorum, floribus subsequalibus. Involucrum im- bricatum. Receptaculiim convexiusculum, paleis menibranaceis. Achenia ovali-oblonga angulata, calva. Osservazione. — Due 0 tre Specie. lil. DIOTI^. Diotis Desf. fi. ali. 2. p. 260. Beri, fi it. 9. p. 96. Capitulum muUiflorum, floribus aequalibus. Involucrum imbri- catum. Receptaculum convexo-conicum, paleis naembranaceo-sca- riosis. Achenia ovali-oblonga, calva sed corolla persistente indu- rata teda. Osservazione. — Specie unica del genere è la D. candidissima, delle spiaggie marine. liii. AniTHEmi». Anthemis Gaerln. de frucl. 2. p. 433. t. 169. f. 4. Beri. fi. it. 9. p. 356 {excl. sp.). Capitulum multiflorum, floribus (rarissime sequalibus) periphe- ricis ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexum saepius productum, paleis membranaceo-scariosis demum nunc car- tilagineis. Achenia angulata, pappo membranaceo brevi nunc dimi- dialo vel margine acuto coronata. Osservazione. — Una dozzina di specie. lilll. CHy^Xf^niEIiUII. Chamgemelum Gaerln. de fruct. 2. p. 426. t. 169. f. 10. Anthemi- dis sp. Beri. fi. it. 9. p. 356. Capitulum multiflorum, floribus (rarissime oequalibus) periphe- ricis ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexo-coni- ASTEREE. 275 cup.i sospius productum, paleis meinbranaceo-scariosis nunc demum cartilagineis. Aclienia obovoidea, nunc compressa, calva. Osservazione. — Fopse ima mezza dozzina di specie. Artemisia Liim. yen. pi. p. 250. Beri. fi. it. 9. p. 108. Capitulum panel — multiflorum, tloribus rarius aequalibus, peri- phericis saepius tenniter tubulosis. Involucrum imbricatum. Recepta- culum planum vel convexum, nudum rarius pilosum. Achenia sub- ovalia subcompressa, calva. Osservazione. — Una ventina di specie. liV. CÌAIillVSOGiS:%. Galinsoga Ruiz Pav. fi. per. prodr. t. 24. Capitulum muUiflorum, floribus periphericis iigulatis, Involu- crum aìquale. Receptaculum conicum, paleis membranaceis. Ache- nia oblongo-turbinata, pappo paleaceo demum deciduo, nunc in fructibus peripliericis deficiente. Osservazione. — Una Specie americana, introdotta nell' Alta Italia. I^Vf. BIDEIVS. Bidens Tourn. inst. p. 462. t. 262. Bert. fi. it. 9. p. 73. Capitulum muUiflorum, floribus periphericis saepe Iigulatis. Involucrum inaequale, bracteis exterioribus vel interioribus maiori- bus. Receptaculum convexiusculum, paleis angustis. Achenia cuneata vel elongata, aristis nonnullis coronata. Osservazione. — Quattro specie, nella Penisola. 276 ASTERACEE. TRIBÙ aUINTA.. Inulee. Inule-e Car. epit. fi. Eur. ined. Flores raro omnes corolla tubulosa, blsexuales, saepissime pe- ripherici feniinei ligulati. Antherae caudatse. Stilus aequalis, lobis applanalìs appendiculatis. liVll. A§TERI§CUS. Asteriscus Tourn. inst. p. 497. t. 283. Beri. fi. it. 9. p. 4ì6. Capituliim multillorum, floribus periphericis ligulatis. Involu- crum subaequale, additis bracteis exterioribus maioribus foliaceis. Receplaculum convexiusculurn, paleaceum paleis angustis. Achenia turbinata subcorapressa, pappo paleaceo paleis dentatis. Otservazione. — Tre spCcle. liVlII. BUPHTHAliiniTini. Biiphlhalmum Neck. ehm. hot. 1. p. 19. Beri. fi. it. 9. p. Afi {et Telekia p. W). Capitulum miiltiflorum, floribus periphericis ligulatis. Involu- crum subaequale. Receplaculum convexum, paleaceum paleis angu- stis. Achenia ovalia vel oblonga, compressiuscula, pappo scarioso dentalo lacero coronata. Osservazione. — Quattro specie. lilX. CARPESlUm. Carpesium Linn. ex auct. Bert. fi. it. 9. p. 17 f. Capitulum raultiflorum, floribus periphericis tenuiter tubulosis. Involucrum imbricatum, bracteis exterioribus foliaceo-appendiculatis. Receptaculum convexiusculurn, nudum. Achenia oblonga rostrata, calva. Osiervazione. — Una spccie, nella Penisola. ASTEREE. 277 LX. PULICARIA. F'ulicaria Gaertn.de friict. 2. p. 461. t. 173. Inulae sp. Bert. fl. it. 9. p. S67 {et Jasonia p. 193). Capitulum multiflorum, floribus periphericis saspius ligiilatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexiusculum, alveolatura. Achenia ovali-oblonga, teretia, pappo duplici, exteriore coronilla brevissima laciniata, interiore longepiloso. Osservazione — Quattro specie. Jasonia Cass. ex aucl. Orsina Bert. fl. it. 9. p. 99. Capitulum multillorum_, floribus aequalibus vel periphericis ligu- latis. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, alveolatum. Achenia ovali-oblonga teretiuscula, pappo duplici, exteriore e setis paleaceis brevibiis, interiore e pilis longis numerosis denliculatis. Osservazione. — Una Specie delle isole più meridionali. liXII. lI\UIiA. Inula Gaerln. de fruct. 2. p. 449. t. 170. Bert. fi. it. 9. p. 267 {excl. sp., et Conyzae s. 1 . p. 115, et Cupularia p. 195). Capitulum multiflorum, floribus periphericis ssepius ligulatis. Involucrum imbricatum. Receptaculum convexiusculum, alveolatum. Achenia subteretia, pappo molli pilis subfequalibus denliculatis. Osservazione. — Circa quindici Specie. I.XII1. HEIilCHaYSU^I Helichrysum Gaertn. de fruct. 2. p. 404. t. 166. Gnaphalii sp. Bert. fi. it. 9. p. 132 {et Elichrysum p. 165). Capitulum multiflorum, floribus aequalibus vel periphericis paucis tenuiter tubulosis. Involucrum imbricatum, scariosum. Re- 278 ASTERACEE. ceptaculum planiusculum, subnudum. Achenia subovalia, pappo moUi pilis subuniseriatis. Osservazione. — Forse una diecina di specie. liXlV. Gi\APH.4IillT]?I. Gnaphalium D. Don ex Cand. prodr. syst. mt. 6. p. 221 {et Oma- lotheca p. 245). Beri. fi. il. 9. p. 132 {excl. sp). Capitulum multiflorum, floribus peripliericis multis lenuiter tu- bulosis. Involucrum imbricatum, subscariosum. Receptaculum pla- niusculum, subnudum. Achenia subovalia, pappo molli pilis 1-seriatis denticulatis. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. liXV. A]«TE]VIVAKIA. Antennaria Gaertn. de fr. 2. p. 410. t. 167. Gnaphalii sp. Bert. fi. it. 9. p. 132. Capitulum multiflorum, floribus asqualibus (et tunc capitula uni- sexualia), ve) periphericis tenuiter tnbulosis. Involucrum imbricatum, subscariosum. Receptaculum convexum, alveolatum. Achenia oblonga, pappo molli pilis 1-seriatis, in floribus masculis apicem versum in- crassato-clavatis. Osservazione. — Tre Specie, nei monti più alti della Penisola. Filago Vaili, in mém. acad. se. 1719. p. 296. Bert. fi. it. 9. p. 156. Capitulum pauciflorum, floribus periphericis tenuiter tubulosis. involucrum imbricatum, subscariosum. Receptaculum convexo-coni- cum, inferne paleaceum. Achenia oblonga, florum periphericorum nunc calva, cceterum pappo molli pilis 1 — 2-seriatis denticulatis. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. EUPATÒRIEE. 279 liXVlI. IflICKOPlJIS. Micropus Linn. yen. pi. p. 359. Beri. //. it. 9. p. 50i. Capitulum paucifloriim, floribiis periphericis tenuller lubulosis, solis fertilibus. Involucnim aequale, bracteis perpaucis hyalinis dorso lana vestitis. Receptaculum cylindraceum, paleaceum, Achenia sub- calva. Ostervazione. — Due Specie, nella Penisola. liXTllI. KVAX. Evax Gaertn. de fr. 2. p. 393. t. 165. Beri. fi. il. 9. p. 500. Capitulum multiflorum, floribus periphericis tenuiter tubulosis, solis fertilibus. Involucrum ìequale, bracteis paucis hyalinis. Recepta- culum conicum, multipaleaceum. Achenia ovaiia, calva. Osservazione. — Sei Specie delle parti più calde d'Italia, TRIBÙ SESTA. Eupatoi'iee. EUPATORIACE.'E LeSS. EupAToRiE^ Car. epit. fi. Eur. ined. Flores singuli exinvolucrati, omnes corolla tubulosa, bisexuales. Antherse ecaudatae. Slilus sequalis, lobis teretibus inappendiculatis. liXIX EUPATORIITH. Eupatorium Toiirn. inst. p. 455. t. 259. Beri. fi. it. 9. p. 83. Capitulum pauciflorum. Achenia pilis pappi 1-seriatis. Oiservazione. — Specie due. 280 ASTERAGEE. IjILIIL. A»EiyO§T¥LE§. Adenoslyles Cass. in dict. se. nat. 1 . suppl. p. 59. Beri. fi. it. 9. p. 78. Gapitulum pauciflorum. Achenia pilis pappi pluriseriatis. Osservazione. — Specie tre, nelle parti meno calde della Pe- nisola. TRIBÙ SETTIMA., Aiubroe»iee. Ambrosie^ Cass. in dict. se. nat. 20. p. 311 . Flores masculi et feminei in capitulisbiformibus, omnes corolla tubulosa. Antherae ecaudatce. Stilus aequalis, lobis terelibus inap- pendiculatis. Ambrosia Tourn. inst. p. 439. t. 252. Beri. fi. it. 10. p. 184. Involucrum masculum gamophyllum. Receptaculum planum, paleis filiformibus. Gapitulum foemineum 1-tlorum. Osservazione. — Una Specie delle spiaggia marine. liXXlI. XitiyTHIUJfl Xanthium Tourn. inst. p. 438. l. 252. Beri. fi. it. 10. p. 179. Involucrum masculum dialyphyllum. Receptaculum cylindra- ceum, paleis hyalinis. Gapitulum fcemineum 2-florum. Osservazione. — Poche Specie. AMBROSIEE. lOSERlDEE. 281 CICHORINEE. CiCHORACÉES Vaili, in mém. ac. se. 1737. p. 174. LiGULiFLORvE Cond. prodi', syst. nat. 5. p. 9. CiCHORiNEyE Car. epit. fi. Eur. ined. Flores corolla irregulari ligulata, in capilulo omnes conformes bisexuales. TRIBÙ PRIMA,. Io seri fi ee. Hyoseride/e Car. epit. fi. Eur. ined. Pappus 0, vel membranaceus, vel paleaceus, vel setosus. SOTTOTRIBU PRIMA. Scoliniee. ScoLYMEiE Less. syn. yen. Comp. p. 1^6. Involucrum imbricalum, herbaceum. liXXlII. S€OTiYi?irS. Scolymus Tourn. inst. p. 480. t. 273. Beri. fi. it. 8. p. 592. Osservazione. — Tre Specie. SOTTOTRIBÙ SECONDA. C a t a n a 11 e li e e . CatanancEìE Boiss. Involucrum imbricatum, scariosum. 282 ASTERACEE. Catananche Tourn. imi. p. 478. i. 271. Beri. fi. il. 8. p. 584. Osservazione. — Due Specie. SOTTOTRIBU TERZA. Cicoriee. ClCHORiE.E Car. epit. fi. Enr. ined. Involucrum «quale, adiectis bracteis exterioribus plerumque parvis. liXXV. €1CH0B1U]VI. Cichorium Tourn. inst. p. 4/8. t. iì2. Beri. fi. il. 8. p. 587. Capitulum pauci — multiflorum. Involucrum bracteis exterioribus dimidio minoribus. Receptacuium planum, alveolatum, Aclienia ova- iia angulata, pappo paleaceo paleis brevissimis. Osservazione. — Genere come pare di tre specie. 1.XXVE. AKIVOSERIS. Arnoseris Gaertn. de fruct. 5. p. 355. t. 157. Beri. fi. il. 8. p. 575. Capitulum multiflorum. Involucrum bracteis exterioribus mini- mis. Receptacuium planum, alveolatum. Achenia subovalia angulata, pappo coroniformi brevissimo. Osservazione. — Genere di specie unica, A. pusilla, nella Peni- sola superiore. lOSERIDEE. 283 liXXVII. APOSERIS. Aposeris Neck. elem. hot. i. p. 57. Hyoseridis sp. Beri. fi. it. 8. p. 551. Capitulum multitlorum, Involiicrum bracteis exterioribus parvis. Receptaculum planum, nudiim. Achenia ovali-oblonga, calva. Osservazione. — Altro genere di specie unica, anch'essa della Penisola superiore. liX^LVIlI. HVOSERIS. Hyoseris Cass. in dict. se. nat. 22. p. 338. Bert. fi. il. 8. p. 550 (excl. sp.). Capitulum multiflorum. In volucrum bracteis exterioribus parvis. Receptaculum planum, areolatum. Achenia angusta, peripherica alata, pappo paleaceo paleis in setam longam productis. Osservazione. — Due specie delle parti calde d'Italia. Lampsana Tonni, imi. p. 479. 1.272. Bert. fi. it. 8. p. 578. Capitulum pauciflorum. Involucrum bracteis exterioribus mini- mis. Receptaculum planum, areolatum. Achenia oblonga subcom- pressa, calva. Osservazione, — Pochissime specie. LXXX. RHAC^iniOIilllS. Rhagadiolus Town. inst. p. 479. t. 272. Bert. fi. il. 8. p. 580. Capitulum pauciflorum. Involucrum sequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus parvis, Receptaculum planum, nudum. Achenia elongata, subcalva, a bracteis involucri involuta et cum eis stellatim patentia. Osservazione. — Due Specie, 284 ASTERACEE. liXXXI. HEDYPIVOIS. Hedypnois Totirn. inst. p. Al 8. L 27 L Beri. fi. it. 8. p. 555. Gapitulum multifloriim. Involucrum aequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus parvis. Receptaculiim planum.areolatum. Ache- nia cylindracea pappo in friictibus periphericis coroniformi, in cen- tralibus paleaceo paleis longe seloso-acuminatis. Oiservazione. — Specie probabilmente unica. Zacintha Tourn. insl. p. 476. t. 269. Beri. fi. it. 8. p. 376. Gapitulum multiflorum. Involucrum seqnale, adiectis bracteis paucis exterioribus parvis. Receptaculum planum, areolatum. Achenia ovali-oblonga, pappo seloso caduco. Osservazione. — Specie unica nel suo genere, Z. verrucosa. liXXXIll. XOIiPlS. Tolpis Aians. fam. pi. 2. p. 112. Beri. fi. it. 8. p. 540. Gapitulum multilìorum. Involucrum bracteis exterioribus nunc parvis subimbricatis, nunc magnis relaxatis. Receptaculum pianura, alveolatum. Achenia prismatica, pappo coroniformi in setas soluto. Osservazione. — Tre specie delle parti calde d' Italia. TRIBÙ SECONDA.. Tarnssavee. Taraxace^ Car. epit. fi. Eur. ined. Pappus mollis. TARASSACEE. i285 SOTTOTRIBÙ PRIMA. I|ioelierìdee. Hypoch^ridEìE Car. epit. fi. Eur. ined. Pappus plumostis. Hypochaeris Linn. sp. pi. 2" ed. p. U40, Beri, jl, il. 8. p. 568 (et Seriolae sp. p. 562). Capituliim multiflorum. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, paleaceum. Achenia oblonga, rostrata. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. liXXXV. SERlOIiA. Seriola Linn. gen. pi. nov. ed. p. 404. Beri. jl. il. 8. p. 559 {excl. sp.). Capitulum multiflorum. Involucrum sequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus parvis. Receptaculum planum , paleaceum. Achenia oblonga, rostrata. Osservazione. — Due specie, tutto il genere, delle parti calde d'Italia. IiXXX.Vff. nOBERTIA. Robertia Cand. fi. fr. 5. p. 453. Bert. fi. it. 8. p. 563. Capitulum multiflorum. Involucrum sequale. Receptaculum pla- num, paleaceo-setosum. Achenia oblonga angulata, erostria. Osservazione. — Specie unica di un genere speciale d'Italia. 286 ASTERACEE. liULXXVII. liEO^TODOX. Leontodon Cand. fi. fr. 4. p. 53. Apargia Bert. fi. it. 8. p. 430 (excl. sp.). Capitulurn multiflorum. Involucrum subimbricatum (bracteis exterioribus brevioribus). Receptaculuni planum , subalveolatum. Acbenia oblonga teretiuscula, apice attenuata. Otiervazione. — Una dozzina di specie. liXXULVIlI. THRIWCIA. Thrincia i^ot/icaf. hot. 2. p. 97. Thrincia, Kalbfussia et Leontodonlis sp. Bert. fl. it. 8. p. 444, 447, 442. Capitulurn multiflorum. Involucrum aequale , adiectis bracteis nonnullis parvis. Receptaculum planum, subalveolatum. Achenia oblonga teretiuscula, apice attenuata, peripherica pappo reducto, co- roniformi vel 0. Osiervazione. — Quattro specie. liXXXlX. PlCRlS. Picris Juss. gerì. pi. p. 170. Bert. fl. it. 8. p. 373. Capitulurn multiflorum. Involucrum subimbricatum. Receptacu- lum planum, subalveolatum. Achenia oblonga teretiuscula, apice attenuata, pappo caduco. Osservazione. — Specie, forse una mezza dozzina. XC. HELmiNTHIA. Helminthia Juss. gen. p. 170. Bert. fl. il. 8. p. 379. Capitulurn multiflorum. Involucrum aequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus magnis. Receptaculum planum, minute alveo- latum. Achenia ovalia, longe rostrata. Osservazione. — Due 0 tre Specie. TARASSACEE. 287 ILCI. TltAOOPOCiOrV. Tragopogon Toiirn. inst. p. 477. t. 270. Beri. fi. it. 8. p. 343. Capitulum multiflorum. Involucrum aequale. Pieceptaculum pla- num mammoso-alveolatum. Acheiiia linearla, longe rostrata. Osservazione. — Otto a dieci specie. X€II. QElUIPOGiO^. Geropogon Linn. sp.pl. 2"- ed. p. 1109. Beri. fi. it. 8. p. 342. Capitulum multiflorum. Involucrum aequale. Receptaculum pia- num, squamelloso-alveolatum. Achenia linearla, longe rostrata, exte- riora pappo setoso. Osservazione. — Specie unlca, dell'Italia più calda. xeni. URO!$PERinU]9I. Urospermum Scop. ìnlrod. p. 122. Beri. fi. it. 8. p. 351. Capitulum multiflorum. Involucrum sequale. Receptaculum mammoso-alveolatum. Achenia ovalia, longe rostrata, rostro basi cavo. Osservazione. — Genere di due specie, dell'Italia più calda. XCIV. SeORZOIVDR^i. Scorzonera Tonni, inst. p. 476. t. 269. Bert. fi. it. 8. p. 356. Capitulum multiflorum. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum , subalveolatum. Achenia oblonga. Osservazione. — Una dozzina di specie. 288 ASTERACEE. SOTTOTIUBÙ SECONDA. leraeiee. HiERACiE,« Car. epit. fl. Eur. ined. ULCV. liACTUCA. Lacluca Town. inst. p. 473. t. 267. Beri. fl. il. 8. p. 400. Capilulum pauciflorum. Involucrum imbricatum. Receptacu- liim planum, nudum, Achenia ovalia compressa, rostrata. Oiacrvazione. — Una diecina di specie. HCVf. ]«I¥€I:L1S. Mycelis Cass. in dict. se. nat. 33. p. 483. Lactucae sp. Beri. fl. it. 8. p. 401. Capitulum pauciflorum. Involucrum aequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus parvis. Receptaculum planum, nudum. Ache- nia ovalia compressa, rostrata. Oaservazione. — Una specie, nella Penìsola. XCVII. PKE^AIUTHES. Prenanthes Vaili, in mcin. acad. se. 1721 . p. 193. Beri. fl. il. 8. p. 420. Capitulum pauciflorum. Involucrum sequale, adiectis bracteis nonnullis exterioribus parvis. Receptaculum planum, nudum. Ache- nia ovalia, teretìuscula. Oiaervazione. — Una SpCcie. XCVIir. CHOIVDRlIiliA. Chondrilla Tourn. inst. p. 475. l. 268. Beri. fl. it. 8. p. 415. Capitulum pauciflorum. Involucrum aequale, adiectis bracteis TARASSACEE. 289 exterioribus parvis. Receptaculuin planum, nudum. Achenia oblonga teretiuscula, rostrata. Osservazione. — Due 0 tre Specie. X€l%. PICRlDIUm. Picridium Desf. fi. ali. 2. p. 220. Sonchi sp. Beri. fi. it. 8. p. 398. Capitulum miiltitlorum. Involucrnm imbricatum, fructiferum basi incrassatuin. Receptaculum planum, nudum. Achenia ovalia incurva. Osservazione, — Due specie, dell'Italia più calda. €. RHABDOTHECA. Rhabdotheca Cass. in dict. se. nat. 49. p. 424. Sonclii sp. fìert. fi. it. 8. p. 397. Capitulum multitlorum. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, nudum. Achenia linearia, teretiuscula. Osservazione. — Una specie, in Sicilia. CI. SO]V€HUS. Sonchus Town. inst. p. 474. t. 268. Beri. fi. it. 8. p. 382 {excl. sp.). Capitulum multiflorum. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, nudum. Achenia ovali-oblonga, compressa. Osservazione. — Una mezza dozzina di specie. CU. IVIULCìEUlUIfl. Mulgediura Cass. in dict. se. nat. 33. p. 296. Sonchi sp. Beri, fi, it. 8. p. 383. Capitulum multiflorum. Involucrum imbricatum. Receptaculum planum, nudum. Achenia ovalia, coronata. Osservazione. — Una Specie, nelle Alpi ecc. Floka Italiana. — Vol. VII. 19 290 ASTERACEE. CHI. TARAXA€(JM. Taraxacum Hall. hist. stirp. Helv. 1. p. 2S. Leontodontis sp. Beri. fi. it. 8. p. 423. Capitulurn multiflorum. Involiicrum aequale, adiectis bracteis exterloribus minoribus. Keceptaculum planiim demnm convexum, nu- dum. Achenia oblonga teretia, rostrata. Osservazione. — Genere di poche specie polimorfe. CIV. CREPIS. Crepis Koch syn. fi. germ. :?" ed. p. 500. Barkhausia, Endoptera, Crepis et Berinia Bert. fi. it. 8. p. 508, 5fl , 529, 545. Capitulum multiflorum. Involucrum sequale, adiectis bracteis exterloribus parvis. Receptaculum planum, subalveolatura. Achenia oblonga teretiuscula, apice attenuata vel rostrata. Osservazione. — Forse una quarantina di specie. C\. HIERACIU]?!. Hieracium Tourn. inst. p. 469. t. 267. Bert. fi. it. 8. p. 448. Capitulum multiflorum. Involucrum subimbricatum. Recepta- culum planum, areolatum. Achenia oblonga teretiuscula, erostria, pappo rigidulo. Osservazione. — Genere di un numero indefinito di specie. Bertoloni ne annovera 41, i Compendi il doppio. CTI. AlVDRYAIiJt. Andryala Linn. yen. pi. p. 238. Bert. (l. it. 8. p. 547. Capitulum multiflorum. Involucrum «quale, adiectis bracteis exterloribus parvis. Receptaculum foveolato-setiferum. Achenia ovalia. Osservazione. — Pochissime specie. TARASSACEE. 291 CVII PTEROTHECA. Pterotheca Cass. ex anct. Beri. fi. it. 8. p. 565. Capitulum multifloruin. Involucrum aerjuale, adiectìs bracteis exterioribus parvis. Receptaculum foveolato-setiferum. Achenia pe- ripherica ovalia subalata pappo subnullo, centralia elongatà apice attenuata. Osservazione. — Poche Specie, nella Penisola. FINE DEL VOLUME SETTIMO Pubblicalo in due parti, la /" da pag. 1 a pag. 256 in mano 1887, la 5* da png. 257 alla fine in aprile 1893. INDICE DELLE PIANTE COWTEWIJTE IN QIJESTO SETTIMO TOE,lI«IE. Achillea 273. Adenostyles 280. Aggregatee 5. Ambrosia 280. Ambrosieae 280. Ambrosiee 280. Anacyclus 273. Andryala 290. Antemidee 273. Antennaria 278. Anthemidese 273. Anthemis 274. Antbospermese 101. Antosperniee 101. Aparine 18. Aposeris 283. Arnica 268. Arnoseris 282. Artemisia 275. Aspera 70. Aspernla 73. — aristata 86, 87. — arvensis 73. — calabrica 101. — canescens 87. — commutata 91. — cynanchica 85, 86, 87, 92. — deficiens 91. — flaccida 87. — galioides 76. Asperula glauca 76. — Gussoneana 94. — Gussonei 93, 94. — bexapbylla 83. — hirsuta 93. — incana 91. — Jordani 87. — Isevigata 81, — longiflora 86. — lutea 94. — neglecta 92, 94. — • nitens 86. — nitida 94. — odorata 59, 76, 77. — palustris 84. — pumila 94. — rupestris 93. — saxatilis 94. — scabra 87. — • suberosa 94. — taurina 79. — tinctoria 84. — tomentosa 91. Aster 269. Asteracese 257. Asteracee 257. Asterales 5. Astereae 267. Asteree 267. Asteriflorse 5. Asteriflore 5. Asterinese 257. Asterinee 257. 19* 294 IXDICK DELLE PIANTI-: Asteriscus 276, Asterocephalus canescens 234. — columbarius 223. — graminifolius 246. Atractylis 266. B Bellidastrum 270. Bellidefe 267. Bellidee 267. Bellis 271. Bellium 271. Berai-dia 265. Bidens 275. Buphthalmum 276. Calendula 267. Calendulese 267. Calendulee 267. Callipeltis 70. — murai is 70. Callistemma 255. — brachiatum 256. Calyceracese 183. Calycereee 183. Caprifolia 5, 102. Caprifoliaceee 102. Cardopatium 259. Cardnese 258. Carduee 258. Carduncellus 261. Carduus 263. Carlina 266. Carlinese 266. Carlinee 266. Carpesium 276. Catanancese 281. Catananche 282. Catananchee 281. Centaurea 260. Centranthus 154. Centrauthus angustifolius 1.54. — Calcitrapa 158. — uervosus 158. — ruber 156. Cepbalaria 197. — alpina 200. — centauroides 197. — joppensis 203. — leucantha 197, 198. — leucantha latifolia 198. — pilosa 194. — syriaca 203. — transilvanica 201. Cbamsemelum 274. Chamsepeuce 263. Chondrilla 288. Chrj'santhemum 271. Cichoracées 281. Cicboriefe 282. Cicborineae 281. Cichorinee 281. Cichorium 282. Cicoriee 282. Cinara 264. Cinaree 258. Cirsium 263. Cnicus 260. Compositi 257. Crepis 290. Crucianella 95. — angustifolia 96, 97. — latifolia 95, 96. — maritima 98, 99. — monspeliaca 96. — rupestris 99. [ Cruciata 18. ! Crupina 260. ' Cynarese 258. I I » Diotis 274. Dipsacacese 183. j Dipsacacee 183. I Dipsacacées 183. CONTE>;UTE IN QUESTO SETTIMO VOLUME. 295 Dipsacese 183. Dipsacus 187. — ferox 198, 194. — fuUonum 188, 192. — laciniatus 192, 193. — Orsini 189. — pilosus 194. — sativus 192. — silvestris 188. Doronicum 269. E Echinops 258. Echinopsées 258. 'Rchinopsidee 258. Erigeron 270. Eupatoriacese 279. Eupatorieas 279. Eupatoriee 279. Eupatorium 279. Evax 279. Fedia 160. — bracliystephana 172. — Cornucopise 160. — coronata 173. — dentata 168. — eriocarpa 176. — mixta 179. — puberula 181. — pumila 170. — sphserocarpa 170. — truncata 176. Filago 278. Ci Galactites 262. Gallese 12. Galiee 12. Galinsoga 275. Galinsogeea 275. Galium 18, 70. — eetnense 29. — angli cnm 54. — Aparine 57. — aristatum 23, 29. — arvicola 46. — baldense 33. — Bernardi 30. — Boccone 30, 33, 45. — boreale 20. — campestre 46. — cinereum 29. — constrictum 41. — corrudgefoliuin 28. — corsicum 46. — Cruciata 66. — debile 41. — decipiens 54. — divaricatum 55. — elatuni 26. — ellipticum 21. — elongatum 41. — erectum 26, 29, 30. — glabrum 33, 68. — glaucum 76. — glomeratum 46. — gracile 55. — grsecum 48. — harcynicum 40. — helveticum 34, 39. — hirsutum 21. — hispidum 64. — insubricum 26. — Isevigatum 23. — linifolium 24. — litigiosum 54. — litorale 28. — lucidum 28, 30. j — luteum 51. — magellense 34. — margaritaccum 34. — maritimam 48. — megalospermum 33. — microspermum 54. 296 INDICE DELLE PIANTE Galiuni Mollugo 25, 26, 29. — montanum 30, 33. — murale 70. — myrianthum 46. — nudifloi'um 46. — obliquum 46. — olympicum 37. — pallidum 29. — palustre 41. — parisieiise 54, 55. — pedemontanum 62, 63. — pseudomyrianthum 46. — purpureum 49. — pusillum 33. 34, 36. — pusillum pygmfeum 34. — pyrenaicum 37. — reflexum 63. — retrorsum 63. — rigidum 29. • — • rotuudifolium 21. — rubidum 46. — rubioides 19, 26. — rubrum 45, 46. — rubrum mediterraneum 46. — rupicola 39. — saccharatum 61. — saxatile 38, 39, 40. — Schultesii 24. — setaceum 53. — silvaticum 23. — silvestre 32, 33. — Soleirolii 46. — spurium 57, 59. — supinum 33. — Tendee 34. — tenuifolium 29. — tricorne 59. — uliginosum 44. — Vaillantia 60, 61. — venustum 30. — vernum 68. — verticillatum 56. — verum 51. — vexans 65. Gallium 18. Geropogou 287. Gnaphalium 278. H Hedypnois 284. Helichrysum 277. Helminthia 286. Hieraciese 288. Hieracium 290. Homogyne 268. Hyoserideee 281. Hyoseris 283. Ilypochasridese 285. Hypochseris 285. leraciee 288. Inula 277. Inulete 276. Inulee 276. loseridee 281. Ipocheridee 285. Jasonia 277. Jurinea 259. K Knautia 204. — arvensis 205, 208, 212, 214. — collina 208. — hybrida 204, 205. — integrifolia 205. — longifolia 211, 212. — mollis 208. — silvatica 214. — sylvatica 214. — Timerovi 208. CONTENUTE IN QUESTO SETTIMO VOLUME. 297 «I Lactuca 288. Lampsana 283. Lappa 261. Leontodon 286. Leucanthemum 271. Leuzea 262. Liguliflorse 281. Linnsea 117. — borealis 118. Lonas 273. Lonicera 120. — adenocarpa 121. — alpigena 132. — balearica 121. — biflora 126. — canescens 126. — Caprifolium 121, 122. — coerulea 134. — etrusca 122, 123. — implexa 120. — nìgra 128. — Periclymenum 123, 125. — pyrenaica 127, 128. — stabiana 122. — Xylosteum 180. Loniceracese 102. Loniceracee 102. Lonicerese 117. Loniceree 117. Onopordon 265. Opulus 112. m Matricaria 272. Micropus 279. Mnlgedium 289. Mycelis 288. IV Nananthea 272. Notobasis 264. Petasites 268. Phagnalon 270. Picridium 289. Picris 286. Prenanthes 288. Pterocepbalus 255. — palsestinus 256, Pterotheca 291. Pulicaria 277. Putoria 101. — calabrica 101. Pycnocoinon 253. — rutsefolium 253, 254. Pyrethrum 272. n Relbunium 18. Rhabdotbeca 289. Rbagadiolus 283. Robertia 285. Rubeola 95. Rubia 13. — augustifolia 15. — Bocconi 16. — longifolia 16. — lucida 16. — peregrina 15, 16. — Requienii 16. — splendens 16. — tiuctorum 13, 15. Rubiacese 8, 102. Rubiacee 8. Rubiales 5. 29S INDICE DELLE PIANTE Sambucese 105. Sambucee 105. Sambucus 105. — Ebulus 106. — Nigra 108. Sambucus racemosa 109. Santolina 274. Saussurea 262. Scabiosa 204, 217, 221, 253, 255. — ambigua 238. — argentea 249, 250. — arvensis 208. — atropurpurea 238. — australis 219. — brachiata 256. — candicans 227. — canescens 234. — ceratopbylla 223. — cinerascens 228. — collina 209. — Columbaria 222, 227, 232, 235. — Columnse 223. — crenata 248. — eretica 242. — Cupanii 238. — dichotoma 236. — eburnea 250. — garganica 228. — graminifolia 245. — gramontia 222, 227. — grandiflora 238. — Hladnikiana 223. — holosericea 227. — integrifolia 204. — limonifolia 243, 244. — longifolia 212. — lucida 223, 232. — magellensis 227. — maritima 238. ~ mixta 252. — monspeliensis 252. Scabiosa multiseta 256. — ochroleuca 223. — pauciseta 223. — pyrenaica 227. — rutgefolia 253. — Scopolii 223. — sericea 246, — sicula 252. — silenifolia 235. — stellata 249, 252. — sylvatica 214. — syriaca 203. — transylvanica 201. — suaveolens 234. — Succisa 217. — tomentosa 227. — ucranica 249, 250, 252. — urceolata 254. — vestita 227, 234. Scolimee 281. Scolymeee 281. Scolymus 281. Scorzonera 287. Senecio 269. Seriola 285. Serratula 259. Sherardia 71. — arvensis 72. — muralis 70. Silybum 264. Solidago 269. Soncbus 289. Stàbelina 261. Stellatse 12. Succisa 217. — australis 219. — pratensis 217. Tanacetum 272. Tarassacee 284. Taraxaceee 284. Taraxacum 290. CONTENUTE IN QUESTO SETTIMO VOLUME. 299 Thvincia 286. Tinus 112. Tolpis 284. Trichera 204. — arvensis 208, 212. — calycina 208. — collina 209. — diodon 205. — hybrida 205. — integrifolia 205. — longifolia 212. — mollis 208. — mutabilis 205. — sylvatica 214. Tragopogon 287. Tubuliflor^ 257. Tussilago 268. Tyrimnus 265. U Urospermum 287. Vaillantìa aculeata 64. — hispida 64. Valantia 18. — cruciata 66. — glabra 68. — muralis 65. — pedemontana 62. — vexans 65. Valeriana 139. — angustifolia 154. — Calcitrapa 158. — celtica 152. — Cornucopite 160. — coronata 173, 174. — dentata 168, 179. — dioica 142. — elongata 149. Valeriana exaitata 140. — montana 147, 148. — officinalis 140. — olitoria 163. — Phu 143. — rubra 156. — saliunca 152. — sambucifolia 140. — saxatilis 150. — supina 153. — trinervis 158. — tripteris 145. — tuberosa 144. — vesicaria 175. Valerianacese 136. Valerianacee 136. Valerianese 136. Valerianella 162. — Auricula 168. — brachystepliana 172. — carinata 166. — coronata 172, 173, 175. — costata 165. — dentata 168. — discoidea 174. — echinata 182. — eriocarpa 176. — fallax 167, 168. — gibbosa 165. — hamata 173. — iaticuspis 170. — Locusta 163. — membranacea 170. — microcarpa 179, 181. . — mixta 168, 179, 181. — Morisonii 179. — olitoria 163. — pumi] a 170, — rimosa 168. — tridentata 170. — truncata 176. — vesicaria 175. Vallantia 18. Viburnum 112. I — Lantana 114. 300 INDICE DELLE PIANTE, ECC. Viburnum Opulus 112. — Tinus 116. Z Xanthium 280, Xeranthemum 266. Zacintha 284. Zacyntha 284. Il prezzo di questa seconda parte del SettimoVolumeè dìL. 1.50. Si trova in vendita presso il prof. Caruel al R. Istituto di Studi Su- periori in Firenze, e presso 1 principali librai d'Italia. Le altre parti dell'opera sinora comparse sono le seguenti: Volume I Lire 15. — » II. Fartela 5.75 j) » 2a 10.90 » III. » 1» 4.20 » » 2». 13.85 )) IV. » la 9. — » » 2» 11.— » V. » 1^ 9. — » » 2» 9. — » VI. » 1=^ 10.50 » » 2» 10.— » » 3*. 10.— » VII. » 1* 8. — » VIII. » 1* 5.50 » » 2» 12.— » 3* 6. 75 « IX. » 1* 7.25 » » 2» 12.25 » » 3» 14.50 Lo sconto ai librai è del 20 per cento, più la 13" copia a chi ne prende 12 alla volta. È di prossima pubblicazione il volume X ed ultimo. Altre Opere del prof. Caruel In vendita. niustratio in hortum siceum Andreae Caesalpini. — Firenze, 1858. In-16 di pag. xn-128 Lire 2.— Prodromo della flora toscana, ossia catalogo metodico delle piante che nascono selvatiche in Toscana , o che vi sono estesamente coltivate. — Firen- ze, 1860-64. ln-8 di pag. xxii-767 10. — Guida del botanico principiante, ossia compendio di consigli ed istruzioni per quelli che si vogliono iniziare nello studio della botanica. — Firenze, 1866. In- 16 di pag. lOi, con figure 1- — Statistica botanica della Toscana, ossia saggio di studi sulla distribuzione geografica delle piante tosca- ne. — Firenze, 1871. ln-8 di pag. 374 e una carta 10. — La morfologia vegetale.— Pisa, 1878. In-8 di pag. 433, con 87 figure. 7. — Pensieri stdla tassinomia botanica. —Roma, 1881. In-4 di pag. 93 .1 ^ . .; i- — L'erborista italiano, chiave analitica per aiutare a trovare scUecitamente il nome delle piante che nascono selvatiche in Italia.— Pisa, 1883. In-16 di pag. 162 2. — Epitome florae Europae terrarumque affìnium sistens plantas Europae, ÌBarbariae, Asiae occidentalis et centralis et Sibiriae quoad divisiones, classes, cohortes, ordines, familias, genera ad characteres essentiales exposita. Fasciculus primus. (Monocotyle- doiies). — Firenze, 1892. In-8 di pag. 112 3. 50 Nuovo giornale botanico italiano. — 1872-93. In-8 con tav. L' annata 20. — New York Botanical Garden Library QK 332 .P33 v.7 gen Parlatore, Filippo/Flora italiana: ossia 3 5185 00110 6176 Jt *> '■^.^>^ C^ .^ '^ ^ ') "^ X. X /■ ^ .,■-;.% ,- ;(